Snam Rete Gas: dividendo 2011, stacco cedola a maggio

Sarà staccato nel prossimo mese di maggio, e precisamente il giorno 23, con messa in pagamento in data 26 maggio 2011, il dividendo di Snam Rete Gas. A darne notizia è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari dopo che, sotto la presidenza di Salvatore Sardo, il Consiglio di Amministrazione si è riunito per approvare sia il progetto di bilancio di esercizio, sia il bilancio consolidato relativo all’anno 201o. In linea con i dati di preconsuntivo già resi noti da Snam Rete Gas alla comunità finanziaria, il 2010 per la società si chiude con un utile netto consolidato pari a 1.106 milioni di euro; in virtù di tale risultato il Consiglio di Amministrazione, a valere sul 2010, ha proposto un dividendo 2011 pari a 0,23 euro per ogni azione Snam Rete Gas posseduta. Tenendo conto che già Snam Rete Gas ha pagato, a titolo di acconto lo scorso anno, un dividendo pari a 0,09 euro per azione, distribuiti nell’ottobre del 2010, allora restano da pagare agli azionisti 0,14 euro per azione, come sopra accennato, in data 26 maggio 2011 con stacco cedola il 23.

L’Assemblea degli Azionisti di Snam Rete Gas è stata convocata dal Consiglio di Amministrazione della società il 13 aprile 2011 e, eventualmente, il giorno dopo in seconda convocazione. Il CdA, in ottemperanza al Decreto Legislativo numero 27 del 27 gennaio del 201o, ha inoltre individuato il  Rappresentante designato dalla società al quale, senza alcun onere a loro carico, gli azionisti potranno conferire la delega per la partecipazione all’Assemblea.

La Relazione finanziaria annuale 2010 di Snam Rete Gas, che è stata messa a disposizione sia della società di revisione, sia del Collegio dei Sindaci, sarà poi pubblicata come di consueto nei termini di Legge assieme alle relazioni del revisore e del collegio sindacale. Ricordiamo infine che nei giorni scorsi Snam Rete Gas ha fornito i dettagli del Piano Strategico 2011-2014, con il quale è stata tra l’altro confermata la politica dei dividendi in crescita, anno dopo anno, al 4%.

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