Valute: le prospettive degli investimenti nella sterlina

La sterlina è stata capace di realizzare il suo maggior guadagno nei confronti dell’euro da gennaio 2009, dunque da due anni esatti: il recupero in questione è stato possibile grazie soprattutto a quegli investitori che hanno speculato in gran numero sull’economia britannica, ritenuta in grado di riprendersi molto più velocemente rispetto a quelle nazioni che adottano la moneta unica europea. La valuta di Sua Maestà si è apprezzata nei confronti del Vecchio Continente, ma al contempo ha perso terreno dal dollaro. Tra l’altro, sono molti gli economisti che hanno previsto le nuove manovre di Bank of England, in primis l’aumento del tasso di mercato nel corso del terzo trimestre del 2011 e un interessante incremento da parte della produzione nazionale, una stima superiore rispetto alle attese di dicembre. Intanto, i rendimenti relativi alle obbligazioni iberiche di Spagna e Portogallo sono cresciute in maniera sostanziosa, visto che gli stessi investitori finanziari si stanno preparando alle audizioni sul debito della prossima settimana.


Greg Anderson, stratega valutario di Citigroup, ritiene in tal senso che il mercato della sterlina sia in una fase rialzista, anche perché l’austerity adottata dal governo Cameron non sembra aver avuto effetti negativi e di rilievo sulla crescita, la quale ha subito un’accelerazione molto più potente rispetto a quella fatta registrare dall’eurozona. Entrando nel dettaglio statistico, c’è da dire che la moneta del Regno Unito si è rafforzata di ben tre punti percentuali nei confronti dell’euro, attestandosi a quota 83,19 a Londra; il calo rispetto alla moneta verde, invece, è stato contrassegnato dalla discesa verso quota 1,554 (soltanto una settimana fa erano stati registrati 1,56 dollari).

Il tasso di interesse benchmark già citato in precedenza, inoltre, dovrebbe passare dallo 0,5% attuale fino allo 0,75%, una stima su cui sono d’accordo molti analisti ed economisti; il rendimento decennale dei titoli ha guadagnato undici punti base nella settimana che si è conclusa ieri (3,51%), mentre gli strumenti a due anni hanno aggiunto altri dodici punti.

Lascia un commento