Tokyo Electric Power, possibile ritorno ai bond in dollari

Giugno 1997: sono passati esattamente tredici anni e mezzo dall’ultima volta in cui Tokyo Electric Power Company è stata in grado di vendere obbligazioni denominate in dollari, ma finalmente sembra giunto il momento propizio, visto che la debole domanda di questi prodotti finanziari ha tagliato di fatto l’offerta di quelli denominati in yen. Si tratta, è bene precisarlo, della maggiore compagnia energetica di tutto il Giappone, la quale sta vivendo questa particolare situazione a causa delle ultime politiche attuate dalla banca centrale nipponica; in effetti, i tassi di interesse di quest’ultima hanno condotto il rendimento medio dei titoli quinquennali al rating di AA, una valutazione comunque al di sotto del debito governativo, ma soprattutto un evento che non si verificava da almeno cinque anni. In tal modo, le vendite di bond di Tepco sono calate di circa trenta miliardi di yen nel corso di quest’anno. Inoltre, c’è da precisare che le cessioni di debito quotato in yen da parte delle compagnie internazionali sono riuscite a conquistare un importante vantaggio nei confronti del resto delle altre offerte.


Statisticamente parlando, gli swap che prendono come riferimento il cambio valutario tra dollaro e yen hanno guadagnato 57 punti base, il maggior vantaggio di tutti i mercati sviluppati. Bisogna anche precisare che le società in questione hanno accumulato minor denaro nel 2010, pur avendo accresciuto il numero delle vendite, anzi è stato registrato un vero e proprio record da undici anni a questa parte. Le vendite obbligazionarie sono scese di sedici punti percentuali, attestandosi a quota 9,6 trilioni di yen, rispetto al 2009, anche perché si è verificato un declino nella fiducia degli investitori nei riguardi dell’indice Topix.

Infine, occorre rimarcare come il prodotto interno lordo del Giappone dovrebbe contrarsi dell’1,9% nel primo trimestre del nuovo anno, dato che il premier Naoto Kan deve far fronte agli stimoli economici e di spesa e a previsioni non proprio incoraggianti dal punto di vista finanziario.

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