Nuovo bond Mediobanca in euro e in dollari

mediobancaMediobanca sta per tornare sul mercato dei bond retail grazie al prossimo collocamento (lunedì) di un bond in euro e in dollari, acquistabile dai risparmiatori nazionali sul Mot (mercato obbligazionario telematico) di Borsa Italiana. Il titolo è denominato Mediobanca Sintesi e propone una lunga scadenza a 8 anni e mezzo (21 novembre 2021): vediamone le principali caratteristiche, e le modalità di fruizione.

La Mongolia cerca investitori per i propri bond

La Mongolia sta incontrando i propri potenziali investitori da pochissimi giorni a questa parte: l’obiettivo è quello di discutere una imminente vendita di un titolo obbligazionario denominato in dollari, anche se la pausa imposta dalle festività americane per il Ringraziamento hanno un po’ bloccato l’iter in questione. Non è la prima volta che si parla del paese dell’Asia settentrionale in relazione a un investimento simile. Ad esempio, alla fine di agosto col fondo di Silk Road si è potuto investire su Mozambico, Myanmar e Mongolia; un precedente che invece non incoraggia alla stessa maniera è quello di oltre un anno fa, quando a ottobre del 2011 la Mongolia cancellò l’emissione di bond in dollari.

Indonesia: 2,5 miliardi dalla vendita di bond in dollari

L’Indonesia è riuscita nell’intento di vendere titoli obbligazionari denominati in dollari per un ammontare complessivo di 2,5 miliardi: tra l’altro, le scommesse erano tre volte superiori a questa cifra, una conferma del forte appetito che c’è attualmente per le economie in via di sviluppo, in special modo quelle asiatiche. I bond in questione avranno una scadenza decennale (la data è stata fissata al mese di marzo del 2021), con un rendimento pari al 4,875%. Le scommesse degli investitori citate in precedenza avevano invece raggiunto i 6,9 miliardi di dollari. C’è comunque da dire che le emissioni di debito da parte di nazioni emergenti sono aumentate di ben dieci punti percentuali in questo 2011, attestandosi a un volume complessivo di 265 miliardi di dollari; il governo di Giacarta, inoltre, può vantare un deficit di bilancio che rappresenta lo 0,6% del prodotto interno lordo.

Tokyo Electric Power, possibile ritorno ai bond in dollari

Giugno 1997: sono passati esattamente tredici anni e mezzo dall’ultima volta in cui Tokyo Electric Power Company è stata in grado di vendere obbligazioni denominate in dollari, ma finalmente sembra giunto il momento propizio, visto che la debole domanda di questi prodotti finanziari ha tagliato di fatto l’offerta di quelli denominati in yen. Si tratta, è bene precisarlo, della maggiore compagnia energetica di tutto il Giappone, la quale sta vivendo questa particolare situazione a causa delle ultime politiche attuate dalla banca centrale nipponica; in effetti, i tassi di interesse di quest’ultima hanno condotto il rendimento medio dei titoli quinquennali al rating di AA, una valutazione comunque al di sotto del debito governativo, ma soprattutto un evento che non si verificava da almeno cinque anni. In tal modo, le vendite di bond di Tepco sono calate di circa trenta miliardi di yen nel corso di quest’anno. Inoltre, c’è da precisare che le cessioni di debito quotato in yen da parte delle compagnie internazionali sono riuscite a conquistare un importante vantaggio nei confronti del resto delle altre offerte.

Bond: come investire con sicurezza nel 2010

bondsQuando si parla di bond, si pensa spesso al basso rischio di un loro investimento: ma chi provvede ad acquistare obbligazioni qualche rischio lo corre sempre e il nuovo anno che sta per cominciare si dovrebbe dimostrare difficile e complesso in questo senso. In effetti, i tassi di politica monetaria non sono mai stati bassi come in questo periodo ed è normale che prima o poi ci possa essere un rialzo, il quale avrà un impatto sfavorevole sui prezzi dei titoli. Con la fine del 2009 e l’inizio del 2010, quali sono le principali regole da seguire per ridurre al minimo i rischi degli acquisti di titoli societari? Anzitutto, occorre molta prudenza per quel che riguarda le obbligazioni governative con scadenza tra 10 e 30 anni; si tratta di cedole abbastanza appetibili come rendimento, ma i pericoli sono sempre dietro l’angolo. Ad esempio, il Buono Ordinario del Tesoro che scadrà nel 2039 presenta un’interessante cedola del 5% e un costo di 104,8 euro. Nel caso di aumenti dei tassi, il prezzo tenderà a scendere, addirittura di ben 14 punti percentuali nell’ipotesi di un aumento dell’1%. Dunque, bisogna mantenere il titolo fino a scadenza. Inoltre, non sono consigliabili Bot che si auto rinnovano e i rendimenti fin troppo alti.