Telecom dice no all’integrazione con 3 Italia

telecomTelecom Italia ha dichiarato che al momento non vi sarebbero gli elementi necessari per avviare un negoziato con Hutchison Whampoa in merito alla possibile operazione di integrazione con 3 Italia. Ad affermarlo è lo stesso consiglio di amministrazione del gruppo tlc tricolore, che in una nota diffusa agli stakeholders ha precisato come “in base alla relazione del management sulla conclusione del confronto con la controparte, il cda ha preso atto che, allo stato, non ci sono gli elementi necessari per avviare un negoziato”.

Stando a quanto ricordava Milano Finanza, ufficialmente la motivazione sarebbe sostanzialmente legata alla “necessità di focalizzare l’attenzione sullo scorporo della rete, rendendo così difficili gli approfondimenti necessari per adottare una decisione definitiva sul tema, ma c’è chi parla di un dissenso con i cinesi sul prezzo della fusione. Ma le trattative erano in stallo già da un po’, tanto che nei giorni scorsi alcune indiscrezioni volevano 3 Italia già impegnata nel trovare un accordo con Wind”.

Nonostante il diniego alla potenziale integrazione, il titolo Telecom non sembra aver risentito più di tanto delle novità. Probabilmente l’invariabilità sostanziale delle quotazioni è dovuto al fatto che gli analisti e il mercato finanziario attendeva da tempo la formalizzazione di tale diniego, con il comunicato stampa del consiglio di amministrazione che, a questo punto, assume un ruolo meramente confermatorio di tutte le indiscrezioni che si erano sovrapposte negli ultimi giorni (vedi anche la nostra recente news di Telecom Italia che vende Mtv).

Piuttosto, lo stesso comunicato non sembra lasciar trapelare alcunchè sulla vicenda dello scorporo della rete di accesso. Il presidente del consiglio di amministrazione Franco Bernabè è recentemente intervenuto sull’argomento in Senato affermando che “ora tutto è in mano all’Agcom”, e ribadendo come la Cassa depositi e prestiti investirà “a condizioni di mercato” in un’operazione che non può essere qualificata come intervento pubblico.

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