Commerzbank: quotato un nuovo certificato sull’Eurostoxx 50

Commerzbank, uno dei più celebri istituti di credito tedeschi, ha deciso di affidarsi ai certificati di investimento per la sua nuova emissione finanziaria: il prodotto in questione ha cominciato le proprie negoziazioni nella giornata odierna e ha trovato una giusta collocazione all’interno del segmento Sedex di Borsa Italiana. La struttura è quella tipica di questi strumenti, con la liquidazione monetaria e la modalità europea di esercizio. Inoltre, bisogna dimenticare che la data di negoziazione ex diritto al versamento dell’importo periodico (quello che viene definito con gergo anglosassone “bonus amount) viene a decorrere dal secondo giorno di mercato aperto che precede i giorni di registrazone.

ING Bank: Eurostoxx 50 per il Bonus Certificate

La gamma di certificati di investimento già presente presso Borsa Italiana si arricchisce di una novità che reca la firma di Ing Bank: l’istituto di credito di Amsterdam, il quale fa capo all’omonimo e famoso gruppo finanziario, ha infatti deciso di puntare sul Sedex della nostra borsa per lanciare questo prodotto, che ha cominciato le negoziazioni proprio nel corso della giornata odierna. La struttura è quella tipica dei certificates del Vecchio Continente, anche se in questo caso bisognerà fare riferimento alla società Equita Sim, la società di intermediazione mobiliare che è stata incaricata di assolvere l’impegno di quotazione. La denominazione ufficiale di tale prodotto è Two Year Bonus Certificates due May 2013 (il codice Isin è XS0617557722); non ci vuole molto per capire che la scadenza è stata fissata tra due anni, più precisamente nel mese di maggio del 2013 e che la tipologia prescelta dalla banca olandese è quella della famiglia Bonus.

Credit Suisse lancia sul Sedex un certificato Callable Bonus

Credit Suisse ha deciso di buttarsi a capofitto sul comparto dei certificati di investimento: l’ultima proposta del gruppo bancario elvetico è infatti indirizzata a tutti coloro che amano questi specifici strumenti finanziari, visto che l’emissione riguarda un Callable Bonus. Il prodotto in questione prevede una scadenza a due anni e un collegamento molto stretto con un paniere di indici azionari; inoltre, è stato scelto il segmento dei derivati Sedex di Borsa Italiana, quindi si andrà a beneficiare di una negoziazione continua, di una liquidazione di tipo monetario e di un esercizio europeo come avviene molto spesso in questi casi. I soggetti interessati devono inoltre ricordare che l’operatore che sarà incaricato ad assolvere l’impegno di quotazione è Banca Finnat Euramerica, una società per azioni di lunga data (è stata fondata addirittura nel 1898) e che è quotata presso il comparto Star della stessa Piazza Affari.

UniCredit Bank: da domani ventidue nuovi certificati

La giornata di domani sarà senz’altro fondamentale per UniCredit Bank: il gruppo milanese, tra le principali realtà del credito all’interno del credito del Vecchio Continente, ha infatti deciso di puntare tutto sul segmento Sedex di Borsa Italiana, proponendo ben ventidue certificati di investimento, dunque una scelta piuttosto variegata per gli amanti di questo specifico strumento finanziario. Di cosa si tratta con esattezza? L’offerta è suddivisa in quattro Equity Protection su indici e diciotto Equity Protection su titoli azionari. Passando invece ad esaminare quelle che sono le caratteristiche principali di tali prodotti, c’è da dire che i certificati che osserveranno da vicino gli indici beneficeranno di una liquidazione di tipo monetario e di una modalità di esercizio prettamente europea; i due sottostanti che sono stati scelti dallo stesso istituto di credito sono anch’essi europei, vale a dire il Ftse Mib e l’Eurostoxx 50, con le scadenze che si verificheranno sempre nel mese di dicembre, sia del 2011 che del 2012.

Deutsche Bank: sedici certificati su indici Ftse e Dax

I certificati di investimento rimangono una delle prerogative principali di Deutsche Bank: l’istituto di credito tedesco ha deciso infatti di emettere nei giorni scorsi sedici nuovi strumenti sul Sedex, il comparto di strumenti derivati di Borsa Italiana, un’opportunità interessante per chi è abituato a diversificare il proprio portafoglio in questa maniera. Volendo essere più precisi, l’operazione finanziaria è stata gestita interamente da db-X markets, il gruppo attivo nella distribuzione e nel trading di prodotti quali covered warrant, fondi comuni, obbligazioni ed Etf. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che sei di questi certificati appartengono alla tipologia Bonus, altri sei si riferiscono invece alla categoria Bonus Cap con un particolare riferimento agli indici europei Eurostoxx 50 e Ftse Mib, mentre gli ultimi due osservano da vicino l’indice teutonico Dax.

Sedex: Ubs si propone con gli Index Express Certificates

La giornata di ieri è stata decisiva per il lancio di un’interessante novità per quel che riguarda l’universo dei certificati di investimento: il Sedex e Borsa Italiana sono stati il luogo prescelto in questo senso, mentre l’emissione è stata curata interamente dall’elvetica Ubs. La denominazione del prodotto in questione è molto significativa e fa intendere parecchie caratteristiche, visto che si tratta dell’Index Express Certificate, strumento che andrà ad osservare da vicino le performance dell’indice Eurostoxx 50, il principale tra gli indici del Vecchio Continente. Anzitutto, c’è da precisare che il codice Isin è DE000UB8WGG3, mentre la tipologia e la struttura saranno le solite dell’Index Express.

Rbs scalda i motori del Sedex con quarantotto mini certificates

Il settore bancario con Monte dei Paschi e Mediobanca, quello automobilistico con Fiat, ma anche i servizi petroliferi (Saipem e Tenaris): sono questi alcuni dei comparti che fanno parte della vasta offerta messa a disposizione da Royal Bank of Scotland, il celebre istituto britannico che ha puntato con decisione sul Sedex e su una delle sue tipiche emissioni, quella dei Mini Futures Certificates. Come si può evincere da quanto descritto in precedenza, c’è un elemento preponderante in questo senso, vale a dire la forte presenza di titoli azionari del nostro paese. La quotazione della banca scozzese è valida dal lancio di due giorni fa, mentre la scadenza che è stata fissata, uguale e indistinta per ognuno dei quarantotto strumenti, è il 6 novembre del 2011.

Banca Imi: disponibili covered warrant su azioni e indici

Il nome dell’Istituto Mobiliare Italiano (Imi), l’ente pubblico che negli anni successivi alla crisi economica del 1929 sostenne i vari settori, viene tenuto alto ancora oggi da Banca Imi: è noto come tale gruppo sia attivo soprattutto nell’offerta di prodotti destinati agli investitori istituzionali e una conferma in tal senso è giunta proprio ieri, quando la banca d’affari di Intesa Sanpaolo ha provveduto a rendere disponibili alcuni covered warrant sul segmento Sedex di Borsa Italiana, strumenti che andranno a osservare da vicino le performance di titoli azionari del nostro paese e di indici internazionali. Occorre dunque fare subito un distinguo tra le azioni e gli indici stessi per comprendere meglio questa offerta.

Sedex: Société Générale propone nuova serie di covered warrant

La giornata odierna rappresenta una vera manna dal cielo per gli investitori amanti dei covered warrant: in effetti, Société Générale, tra le principali compagnie di servizi finanziari in Francia e in Europa, ha messo a disposizione ben cinquantaquattro nuovi prodotti che hanno cominciato le loro quotazioni presso il Sedex proprio oggi. Il comunicato della società parigina è stato molto chiaro in questo senso: gli strumenti in questione sono dedicati soprattutto a coloro che intendono focalizzare le loro strategie di portafoglio sull’effetto leva e sulle performance, siano esse positive che negative, dell’indice Ftse Mib. Anzitutto, c’è da dire che lo strike dei covered warrant verrà costantemente aggiornato ai livelli del mercato, un tipico accorgimento di Société Générale, la quale propone spesso dei titoli a scadenza molto lunga e che interessano a quei risparmiatori che prediligono la posizione long, vale a dire quella improntata al rialzo.

Da Bnp Paribas due Bonus Plus su titoli azionari italiani

Il suono delle trombe di Bnp Paribas si è espanso ieri per tutta Piazza Affari: più precisamente, il Sedex ha accolto due nuovi certificati di investimento del gruppo bancario francese, il quale si è avvalso in tal senso dell’operato di Arbitrage Issuance BV. Gli strumenti in questione sono molto interessanti soprattutto per la loro caratteristica principale, vale a dire l’osservazione da vicino di titoli azionari del nostro paese. Entrando nel dettaglio della quotazione, c’è da dire che si tratta di Bonus Plus Certificates: il primo di essi (il codice Isin è NL0009329796) verrà associato all’andamento delle azioni di Enel, con tre caratteristiche da tenere bene a mente, vale a dire lo strike pari a 4,14, la scadenza fissata al prossimo 1° aprile del 2011 e il primo livello barriera a 3,52.

Sedex: fragranza d’arancia per le opportunità offerte da Rbs

Profumano in tutta la loro essenza i fiori d’arancio che stanno coronando l’ennesimo “matrimonio” tra Royal Bank of Scotland e il segmento Sedex di Borsa Italiana: non è una scelta casuale quella del celebre agrume, visto che nell’emissione messa a disposizione dall’istituto britannico nel corso della giornata di ieri figura, tra gli altri, anche un Mini Future Certificate che prende a riferimento il succo d’arancia come commodity. In effetti, la banca di Edimburgo ha voluto mettere a disposizione dei propri clienti sette prodotti di questo tipo che sono espressamente quotati su beni e materie prime tra le più diverse. Di cosa si tratta esattamente? Le opportunità sono svariate, si va dal già citato succo d’arancia fino al frumento, passando anche per l’argento, il caffè, lo zucchero e il rame.

Deutsche Bank, Express e Discount certificates per il Sedex

Passion to perform” recita espressamente il motto di Deutsche Bank e le nuove iniziative finanziarie dell’istituto di Francoforte confermano questa volontà di porre in essere le migliori performance a livello finanziario: la banca tedesca ha infatti dato il via da due giorni alle negoziazioni di due nuovi certificati di investimento, i quali beneficeranno appunto di questo marchio e della quotazione presso il Sedex, il mercato telematico dove si scambiano prodotti derivati appunto. Di cosa si tratta esattamente? La scelta di Deutsche Bank è andata nella direzione di due tipologie di certificato, l’Express e il Discount, con la proposta di due distinti prodotti. Ma procediamo con ordine.

Jp Morgan ha lanciato un nuovo certificato dedicato all’Asia

Non c’è al mondo paese uguale, che vi offra tali delizie così che uno si crede in paradiso: così Marco Polo descriveva la Cina del XIII secolo e a queste stesse “lusinghe” dell’ex Impero Celeste deve aver ceduto anche Jp Morgan, la celebre società finanziaria di New York, la quale ha deciso di puntare con grande convinzione sulla nazione asiatica. In effetti, il Sedex ha accolto da pochissimi giorni un nuovo sprint certificate emesso dalla compagnia americana; entrando nel dettaglio, il prodotto in questione, lanciato lo scorso 24 settembre, farà riferimento alle performance dell’indice Hang Seng China, mentre la gestione verrà affidata a Jp Morgan Structured Products. Di quali caratteristiche e peculiarità beneficia questo certificato di investimento?

Certicates, Unicredit ne propone 286 di tipologie diverse

Unicredit, una delle principali banche e compagnie finanziarie a livello europeo e mondiale, conferma di essere in ottima forma soprattutto per quel che concerne l’ambito degli investimenti; in effetti, la nota spa si è resa protagonista di una emissione piuttosto consistente che si riferisce, in particolare, al segmento dei certificati. Entrando maggiormente nel dettaglio di questa offerta, occorre sottolineare come lo scorso 21 settembre sia stato il primo giorno di negoziazione presso il Sedex di Borsa Italiana di ben 286 prodotti innovativi, distribuiti in maniera capillare nelle varie tipologie finanziarie: 184 di questi titoli sono infatti covered warrant quotati su azioni, 55 si riferiscono invece agli indici, 27 verranno relazionati alle performance delle principali commodities e gli ultimi venti, infine, prederanno spunto dall’andamento dei tassi di cambio valutario.