Schmidt disinveste azioni Google

L’ex amministratore delegato Eric Schmidt svuota il proprio portafoglio di azioni Google. Il manager, che appena nel 2011 aveva lasciato la guida del gruppo a Larry Page, per divenire poi presidente, ha così dato seguito a una imponente operazioni di disinvestimento che ha sollevato più di qualche dubbio sulla tenuta del motore di ricerca. Il quale, tuttavia, fa sapere che la transazione è solo una “diversificazione degli asset, resta impegnato con noi”.

La verità è comunque che entro il prossimo anno Schmidt venderà 3,2 milioni di azioni Google in suo possesso, per un valore di circa 2,5 miliardi di dollari. “Le azioni Google hanno aggiornato venerdì i loro massimi, volando a 785,3 dollari, il 30% in più rispetto allo scorso anno. Le vendite avverranno a intervalli regolari nel corso dei prossimi 12 mesi” – sottolineava in proposito il quotidiano La Stampa – “La vendita, resa nota con una comunicazione alla Sec, consentirà a Schimdt di ridurre in modo molto rapido i propri interessi finanziari in Google, società in cui è entrato 12 anni fa. L’operazione – secondo alcuni osservatori – è in linea con la minore influenza di Schimdt sulla stessa Google” (vedi anche Google, è realtà il debutto sul mercato obbligazionario).

Come già anticipato, la società ricorda come Schmidt rimarrà comunque impegnato nei confronti dell’azienda. Una dichiarazione che cerca di spegnere le indiscrezioni che vorrebbero il presidente in procinto di lasciare Google.

La transazione permetterà infatti a Schimdt di vendere oltre il 40% della propria quota, ovvero 3,2 milioni di azioni Google sui 7,6 milioni di titoli in portafoglio. L’ex CEO rimarrà quindi in possesso di una quota che è valutata intorno a 3,5 miliardi di dollari, ovvero l’1,3 per cento di Google, con il 5 per cento dei diritti di voto. Gli unici manager Google con quote maggiori sono proprio i co-fondatori Larry Page e Sergey Brin, con l’8,7 per cento e l’8,5 per cento (vedi anche Investire in Google ottobre 2012).

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