Previsioni Bce su Pil Europa

bceLa Banca Centrale Europea ha rivisto le proprie principali previsioni sull’andamento dell’economia del vecchio Continente e dell’Unione Europea. Secondo quanto afferma l’istituto monetario, le priorità dell’Eurozona rimangono il lavoro (in particolare, l’occupazione giovanile), e la realizzazione dell’Unione Bancaria. Nel bollettino mensile dell’Eurotower, anche nuove indicazioni sulla frenata del prodotto interno lordo.

Previsioni che, prosegue il bollettino, hanno indotto gli osservatori locali ha contrarre le stime sul Pil dello 0,4 per cento, contro lo zero indicato in precedenza. Anche la stima per il 2014 è inoltre stata ridotta ed è ora di uno sviluppo di un per cento contro il precedente + 1,1 per cento. Rimangono infine confermate le stime per il successivo 2015, a + 1,6 per cento, e per il 2016, + 1,8 punti percentuali.

Gli indicatori più recenti “segnalano ulteriori perdite di posti di lavoro e aumento della disoccupazione nei prossimi mesi” – scrive la Bce, spiegando che i più colpiti dalla crisi e dalla conseguente debolezza del mercato del lavoro “sono i giovani e i lavoratori a bassa qualificazione” (vedi anche le previsioni sui tassi BCE).

“I mercati del lavoro dell’Eurozona «sono rimasti deboli” nel periodo di osservazione e continuano a mostrare «forti divergenze da Paese a Paese». Gli indicatori, in particolare, segnalano «ulteriori perdite occupazionali nell’industria e nei servizi nel primo trimestre del 2013 e all’inizio del secondo trimestre» di quest’anno” – afferma il Corriere della Sera in un proprio approfondimento – “Il futuro meccanismo di vigilanza unico e il meccanismo di risoluzione unico» rappresentano per il Consiglio direttivo della Bce elementi d’importanza cruciale per una rinnovata integrazione del sistema bancario e quindi richiedono una rapida attuazione”.

Per quanto concerne gli interventi della Banca, già archiviato il precedente taglio dei tassi di interesse, si prospettano nuove e importanti azioni, con il presidente Mario Draghi che ha lasciato esplicitamente intendere che vi è altro margine per ridurre ulteriormente il costo del denaro.

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