La tensione in Medio Oriente sta aumentando ogni giorno di più, in vista di un imminente intervento militare degli Stati Uniti contro il regime siriano di Bashar al-Assad. Washington accusa Damasco di aver utilizzato le armi chimiche contro la popolazione civile, allo scopo di sedare qualsiasi proposito di rivolta nei confronti del regime. A momenti è atteso l’ok del Congresso USA per un intervento militare “mirato” e senza l’invio di truppe di terra. In ogni caso la tensione sta favorendo la risalita dell’oro sui mercati internazionali.
Mercati emergenti a picco con rischio “tapering”
I mercati emergenti hanno evidenziato pesanti ribassi nelle ultime settimane, complice le aspettative di avvio del tapering da parte della Federal Reserve probabilmente già a partire da questo mese. L’istituto monetario di Washington dovrebbe ritirare gradualmente gli stimoli monetari, che negli ultimi anni avevano sostenuto la crescita di questi mercati. Da inizio anno il bilancio per borse e valute dei paesi emergenti è decisamente negativo, tanto che in molti casi emergono ribassi a due cifre. Tuttavia, secondo molti analisti finanziari, il crollo avvenuto negli ultimi mesi potrebbe essere un’opportunità d’investimento.
Petrolio vola ai top da oltre due anni su tensioni in Siria
E’ un vero e proprio boom per il petrolio, che sui mercati internazionali continua a registrare forti rialzi a seguito dell’aumento delle tensioni in Siria. Ormai è imminente un intervento armato degli Stati Uniti, appoggiati dal loro alleato storico, ovvero la Gran Bretagna. Una fonte dell’amministrazione americana ha dichiarato alla Nbc che già a partire da giovedì 29 agosto potrebbero iniziare una serie di attacchi mirati contro la Siria, per rispondere all’utilizzo di armi chimiche che il regime di Bashar al-Assad avrebbe adoperato contro la popolazione siriana.
Brasile difende il real con iniezione da 60 miliardi di dollari
La scorsa ottava si è chiusa con un forte rimbalzo del real brasiliano, che ha beneficiato dell’annuncio della Banca Centrale carioca di un’immissione di liquidità sul mercato valutario da 60 miliardi di dollari. Il denaro sarà riversato nel sistema da qui a fine anno e dovrebbe consentire alla valuta brasiliana di riprendere un po’ di fiato dopo le incessanti vendite degli ultimi tre mesi. Il 21 agosto il tasso di cambio dollaro-real è salito fino a 2,45 circa, su livelli praticamente mai visti finora.
Quali azioni di borsa evitare secondo Morgan Stanley
Nel panorama borsistico europeo ci sono una serie di titoli che hanno corso troppo, presentando oggi valutazioni eccessivamente elevate rispetto al proprio fair value. Gli analisti finanziari di Morgan Stanley hanno compilato una lista di titoli giudicati sopravvalutati, in base alle attuali quotazioni espresse in borsa. La banca d’affari americana ha così elencato 10 titoli da vendere, sui quali è meglio prendere profitto o comunque stare alla larga. Nella lista di Morgan Stanley figurano anche due società italiane e poi azioni quotate a Londra, Parigi, Zurigo, Amsterdam e Helsinki.
Esito trimestrali Piazza Affari
La pubblicazione delle seconde trimestrali dell’anno è stata prevalentemente deludente per le principali società quotate a Piazza Affari. Il dato più rilevante nell’ondata di pubblicazioni delle ultime giornate di Borsa è infatti stato il radicale taglio del fatturato e – soprattutto – dell’utile netto, con la redditività delle attività societarie che è andata a dimezzarsi (o peggio) nella maggior parte dei settori.
Accordo fiscale Eni
Eni ha comunicato di aver siglato un accordo fiscale con il Mozambico all’interno di una maxi intesa collegata alla cessione della quota del 28,57% di Eni East Africa alla China National Petroleum Corporation. Stando al contenuto dell’accordo, il 23 agosto la società dovrà pagare 400 milioni di dollari; inoltre, dovrà impegnarsi a costruire una centrale da 75 Mw nella provincia di Cabo Delgado, a chiusura della procedura fiscale.
Trust nel mirino della Consob
Si stringe il cerchio intorno ai trust, le fiduciarie che spesso contribuiscono – rigorosamente offshore – a celare la vera natura degli azionsiti societari. Ebbene, la Consob, la commissione che vigila sui mercati azionari, sembra aver rotto gli indugi ed essere pronto a domandare maggiore trasparenza nei confronti di quegli azionisti che detengono partecipazioni rilevanti, ma dietro la schermatura dei trust.
Utile Eni in forte calo
L’amministratore delegato Paolo Scaroni ha commentato gli ultimi dati economico finanziari riportati da Eni, sottolineando come i risultati abbiano risentito in maniera considerevole del difficile contesto economico in Italia e in Europa, della riduzione di produzione in Libia e in Nigeria (a causa di interruzioni diffuse) e della caduta dei risultati di Saipem.
Investire in banche italiane secondo Jp Morgan
Gli esperti di Jp Morgan sono abbastanza cauti nel valutare positivamente il sistema bancario italiano, affermando tuttavia che Unicredit e altri istituti sono sostanzialmente in grado di raccogliere ottime sensazioni. Il broker ha in particolar modo previsto migliori spread sui depositi, ma altresì margini in flessione sui prestiti. Volumi in calo e potenziale ulteriore deterioramento della qualità degli asset sono le altre principali facce di un comparto creditizio tutt’altro che privo di rischi.
Eni redditività 2014-2015 attesa in calo da Nomura
La banca d’affari giapponese Nomura è preoccupata per la debole redditività di Eni, che ieri ha comunque chiuso la seduta di borsa in rialzo. A Piazza Affari le azioni del Cane a Sei Zampe hanno registrato un progresso dell’1,16% a 16,61 euro. I prezzi hanno toccato un top di giornata a 16,67 euro, salendo sui livelli più alti da oltre un mese. Nomura ha ridotto l’utile per azione (eps) per il 2014 a 1,36 euro dalla precedente stima di 1,65 euro. Giù anche la previsione per il 2015.
Rating Unicredit e Intesa Sanpaolo tagliati da S&P
Dopo che rating Italia tagliato a BBB da S&P dalla precedente valutazione di “BBB+”, l’agenzia di rating americana ha deciso di abbassare il giudizio sul merito di credito di una serie di banche, società finanziarie e altre aziende per riflettere maggiormente il maggior rischio sovrano. D’altronde, secondo S&P, ora l’Italia vale appena due livelli in più del giudizio “junk” (spazzatura), per cui necessariamente anche il rating di banche e compagnie assicurative deve essere adeguato. A cadere sotto la scure di S&P ci sono anche i big bancari Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Generali colloca 15,5 milioni di azioni proprie a 13,95€
Generali Assicurazioni ha effettuato il collocamento di 15.535.601 azioni proprie, pari a circa l’1% del capitale, presso investitori istituzionali e attraverso il meccanismo di bookbuilding accelerato. I titoli del gruppo del Leone di Trieste sono stati emessi a un prezzo di 13,95 euro. Il trasferimento dei titoli avverrà lunedì 15 luglio. Nello stesso giorno ci sarà anche il pagamento del corrispettivo, pari a circa 216,7 milioni di euro. Grazie a questa transazione l’indice Solvency I aumenterà dell’1,2%. L’obiettivo è supportare l’operazione di acquisto del 100% di Generali Deutschland Holding.
Sterlina ai minimi da 17 settimane a 1,4830 dollari
Nuovo brusco sell-off per la sterlina sui mercati valutari, dopo che il dato sulla produzione manifatturiera ha profondamente deluso le attese del mercato. Sul forex il tasso di cambio sterlina-dollaro è crollato sui minimi delle ultime 17 settimane in area 1,4830, sui livelli già toccati a metà marzo scorso. A maggio la produzione manifatturiera nel Regno Unito è scesa dello 0,8% rispetto al mese precedente e del 2,9% rispetto a dodici mesi prima. Gli analisti finanziari stimavano un aumento dello 0,4% su abse mensile.