Lo scorso mese di giugno non è stato di certo positivo per l’industria dei Fondi Comuni di Investimento, che hanno complessivamente accusato deflussi per ben 1,2 miliardi di euro, ma a fronte del peso dei riscatti sui Fondi Hedge e su quelli di Liquidità, c’è stata una raccolta positiva per quel che riguarda i Fondi Bilanciati e quelli Flessibili. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia scattata da Assogestioni sul risparmio gestito nello scorso mese, da cui è altresì emerso come il patrimonio investito in Fondi alla fine di giugno si sia attestato a 441,3 miliardi di euro con raccolta positiva anche sugli Obbligazionari e sugli Azionari nonostante da un lato le tensioni sul debito sovrano, e dall’altro la volatilità dei mercati finanziari. Nel dettaglio, la raccolta più consistente a giugno 2010 l’hanno fatta registrare i Fondi Flessibili con ben 683 milioni di euro; di riflesso, il patrimonio complessivo dei Flessibili è salito sopra la soglia dei 62 miliardi di euro a fronte di una quota del 14% sul totale degli asset detenuti dall’industria dei Fondi Comuni di Investimento.
Fineco: partito il collocamento del nuovo Certificate Express
Il mese di luglio si è aperto con un interessante collocamento in relazione al mondo dei certificati di investimento: in effetti, Fineco Bank, la quale è parte integrante del vasto universo creditizio di Unicredit, ha provveduto a lanciare un nuovo Certificate Express Coupon, il quale beneficia di una scadenza tra tre anni e che si riferisce alle performance dell’indice Ftse/Mib. Quali sono le caratteristiche peculiari di tale strumento? Come è ben noto, gli investitori si affidano con sempre maggiore sicurezza agli express coupon e il prodotto di Fineco conferma i motivi di una scelta di questo tipo: anzitutto, con essi si ha la possibilità di ottenere, alla fine del primo anno di emissione del certificato, un rendimento sicuro e garantito, vale a dire il 10%, ma anche il rimborso anticipato, con lo stesso coupon che viene moltiplicato nelle ipotesi di rialzo dell’indice, è un elemento tenuto bene in considerazione dai soggetti interessati.
Cell Therapeutics: chiariti alla Consob gli aspetti finanziari
Cell Therapeutics, leader per quel che riguarda la ricerca sulle terapie per la cura del cancro, ha dovuto chiarire alcuni degli elementi finanziari più importanti di sua competenza alla Consob: la Commissione aveva infatti richiesto di precisare gli aspetti relativi alle azioni societarie e, in questo senso, è emerso come, alla data dello scorso 29 giugno, i titoli che non erano riservati dalla stessa compagnia biofarmaceutica fossero pari a 11,6 milioni, mentre le restanti azioni riservate ammontavano a circa 75 milioni. Un approfondimento davvero importante, visto che mette in luce le ambizioni nell’ambito degli investimenti dell’azienda; bisogna ricordare che le azioni che non vengono riservate sono quegli strumenti finanziari che vengono utilizzati, di solito, per dar vita alle operazioni di finanziamento, le quali hanno comunque sempre bisogno di una congrua approvazione positiva da parte del consiglio di amministrazione, in questo caso quello di Cell Therapeutics.
TerniEnergia chiede passaggio al segmento Star
Per effetto delle condizioni favorevoli del mercato fotovoltaico, la società TerniEnergia ha reso noto che giudica superati gli obiettivi relativi al piano industriale che l’azienda operante nelle fonti rinnovabili ha presentato alla comunità finanziaria nel novembre dello scorso anno. Questo è quanto si legge in un comunicato ufficiale emesso da TerniEnergia che, inoltre, ha comunicato la volontà di richiedere il passaggio dall’MTA, il Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., al segmento Star. Il Consiglio di Amministrazione di TerniEnergia ha altresì approvato un progetto di aumento di capitale, con l’esclusione del diritto di opzione, in una ma eventualmente anche in più soluzioni, per un importo massimo pari a 60 milioni di euro nominali. Trattasi quindi di un aumento di capitale che, in ragione delle condizioni di mercato, sarà messo a punto con un collocamento privato di azioni riservate ad investitori qualificati sia italiani, sia esteri con la sola eccezione di Paesi quali il Canada, l’Australia, il Giappone e gli Stati Uniti.
Eurotech annuncia nuova commessa per computer embedded
Ammonta a 1,2 milioni di dollari una nuova commessa acquisita da Eurotech, società leader nella fornitura di sistemi, prodotti e tecnologie per i computer embedded. A darne notizia, in data odierna, lunedì 5 luglio 2010, è la stessa Eurotech nel sottolineare come il beneficiario della commessa sia una società operante nella fornitura globale di soluzioni tecnologiche per impianti industriali di movimentazione di materiali in applicazioni critiche. In questo modo, grazie a “VGX” e “Viper“, i computer embedded di Eurotech, il cliente potrà soddisfare la domanda di sistemi avanzati nel comparto in cui opera. Nel dettaglio il contratto, che ha una durata biennale, permetterà l’estensione del ciclo di vita dei propri sistemi automatizzati di movimentazione materiali in applicazioni critiche grazie alla tecnologia ARM di cui sono dotati i computer embedded “VGX” e “Viper” di Eurotech, che sono in grado di operare con grande affidabilità, e con elevate prestazioni, negli ambienti industriali.
Zucchero alle stelle a Bangkok, il future londinese in recupero
Lo zucchero sta diventando il desiderio più impellente di tutta Bangkok e il motivo è piuttosto semplice: in effetti, non bisogna dimenticare che la Thailandia rappresenta il secondo paese al mondo per quel che concerne l’esportazione del dolce prodotto, ma il 2010 rischia di essere il primo anno in cui questa tendenza non verrà confermata, con un più che probabile ricorso alle importazioni dall’estero. Cosa è successo di preciso? Le scorte si sono impoverite a causa, soprattutto, della grave siccità che ha funestato la nazione asiatica, un fenomeno che ha avuto delle ripercussioni fortissime, dato che gran parte degli agricoltori traggono sostentamento proprio dallo zucchero. La situazione non è affatto piacevole, ma rischia anche di peggiorare; il mercato locale si trova in netta difficoltà anche per motivi extra-climatici, tra cui il contrabbando dilagante, che è uno dei motivi principali per la gestione folle dei prezzi del comparto in questione.
Certificati: da Deutsche Bank la ricetta contro la volatilità europea
Quando si parla di certificati Twin Win si allude a quei prodotti finanziari in grado di trarre il massimo profitto dai movimenti al rialzo e da quelli al ribasso dei principali indici di riferimento: il meccanismo è piuttosto semplice, in effetti le società emittenti consentono agli investitori che sottoscrivono in questo senso di beneficiare del rimborso delle performance, moltiplicato poi per determinati coefficienti. L’ultima proposta interessante in tale ambito è quella di Deutsche Bank, dato che l’istituto creditizio teutonico è fortemente intenzionato a creare una sorta di barriera contro la volatilità imperante nei mercati del continente europeo. Non bisogna certo insistere sul concetto che la volatilità rappresenta un ostacolo per un investimento sicuro e redditizio, anche perché chi è già in possesso di determinati titoli o prodotti si trova poi a dover fronteggiare situazioni di eccessiva incertezza, a cui poi seguono delle consistenti perdite di valore economico.
Etf: Blackrock prevede una crescita sostenuta del 30%
Se qualcuno ci chiedesse qual è il prodotto finanziario che punta con decisione alla leadership degli investimenti, la risposta non sarebbe certo difficile: si tratta degli Exchange Traded Fund, la scelta privilegiata di gran parte degli investitori istituzionali, i quali, tra l’altro, hanno seriamente intenzione di incrementare la loro esposizione in portafoglio, almeno fino al 2013. Una prospettiva davvero interessante per gli Etf, i cui assets potrebbero crescere nell’ordine di 20-30 punti percentuali, secondo le ultime previsioni pubblicate da Blackrock, la società statunitense di risparmio gestito, che ha provveduto a stilare un report per il mercato interno. I dati impressionano non poco, considerando soprattutto il fatto che in territorio americano l’investimento in Etf viene considerato alla stregua di un acquisto di uno strumento retail, anche se ci si sta sempre più accorgendo che essi sono utili ai fini del bilanciamento del portafoglio.
Pioneer: al via il nuovo fondo comune che investe sui Bric
Il Brasile, la Russia, l’India e la Cina (paesi spesso raggruppati nella sigla Bric) sono spesso indicati da analisti ed economisti come le “mete” più interessanti per effettuare investimenti finanziari; la pensa decisamente in questo modo anche Pioneer Investments, la nota società di investimenti che ha sede, oltre che a Milano, anche negli Stati Uniti, in Irlanda e Singapore, la quale ha deciso di lanciare sul mercato un apposito fondo che investe proprio sulle principali economie emergenti, grazie anche a una buona protezione dal rischio di volatilità. Il prodotto in questione, denominato “Pioneer UniCredit a formula BRIC 3 dicembre 2015”, è stato ideato in modo specifico per quei soggetti che sono da sempre interessati agli investimenti dei mercati azionari dei paesi in forte via di sviluppo, senza tralasciare però un concetto fondamentale come la protezione del capitale. Come funziona esattamente questo strumento?
Pronti Contro Termine e Conto Deposito CheBanca! a confronto
Per investire la liquidità in strumenti finanziari a basso rischio è meglio scegliere i Pronti Contro Termine, oppure puntare su un conto di deposito remunerato? Ebbene, CheBanca!, la banca per le famiglie del Gruppo Mediobanca, propone alla propria clientela sia i Pronti Contro Termine, sia il Conto di Deposito CheBanca! che, tra l’altro, attualmente offre tassi di interesse interessanti sulle somme che vengono vincolate. Nel dettaglio, fino al prossimo 31 luglio 2010 sul Conto di Deposito CheBanca! viene offerto l’1% lordo annuo di interessi sulle giacenze libere, mentre con il vincolo i guadagni lievitano e gli interessi vengono addirittura pagati in anticipo da CheBanca! a fronte dell’attivazione del vincolo. Questi, in particolare, sono i tassi: sui vincoli ad un anno il tasso lordo annuo è pari al 2,50%, ovverosia l’1,82% netto tolta la tassazione al 27%; il vincolo a sei mesi rende il 2% annuo, ovverosia l’1,46% netto, mentre il vincolo a tre mesi rende l’1,09% netto ovverosia l’1,50% annuo lordo.
Datalogic compra Evolution Robotics Retail
Datalogic, società italiana quotata in Borsa, ed attiva, tra l’altro, nel mercato dei lettori di codici a barre, ha annunciato un’importante operazione di acquisizione che permette alla società di entrare nel business delle tecnologie di visione. Datalogic ha infatti acquisito la società californiana Evolution Robotics Retail Inc. specializzata nell’ambito della “visual pattern recognition technology”. L’accordo, nello specifico, è stato siglato giovedì scorso, 1 luglio 2010, con le società Idealab e Future Vision Holdings Inc., a loro volta controllanti di Evolution Robotics Retail Inc.. La società californiana, che è priva di debiti, in accordo con quanto reso noto con un comunicato ufficiale da Datalogic, è stata acquisita per un corrispettivo pari a $ 25,5 milioni utilizzando risorse proprie. Evolution Robotics Retail manterrà sia il proprio team tecnico, sia l’attuale management, con la conseguenza che potranno essere implementate nuove soluzioni innovative, mentre Datalogic avrà la possibilità di promuovere la tecnologia di “visual pattern recognition” per ulteriori scenari industriali e commerciali sviluppando forti sinergie, acquisire competenze, quote di mercato e brevetti.
Efama accoglie con favore le nuove regole sui fondi comuni
La sigla Efama sta a indicare la European Fund and Asset Management Association, vale a dire l’associazione del Vecchio Continente che si occupa, nello specifico, delle tematiche legate al risparmio gestito: ebbene, è stato proprio questo ente a pronunciarsi in merito alle nuove regole che provvederanno a disciplinare tra un anno il settore in questione, esprimendo delle opinioni senz’altro lusinghiere, nonostante sia stata mossa qualche critica e perplessità nei confronti delle imposizioni fiscali, le quali dovrebbe essere diverse da paese a paese all’interno dell’Unione Europea. Il comunicato dell’Efama è comunque positivo nel suo complesso e per tale maggiore la Commissione Europea può incassare un giudizio rilevante e favorevole da parte di un’associazione prestigiosa, per quel che concerne la vigilanza della finanza.
Obbligazionari: Credit Suisse propone la durata fissa
Gli obbligazionisti più incalliti avranno da questo mese un nuovo motivo per spiegare la loro predilezione: l’offerta in questione riguarda Credit Suisse, la quale, con i suoi Fund (Lux) Fixed Maturity 2013 EUR e Fund (Lux) Fixed Maturity 2015 EUR, lancerà sul mercato tra poco più di due settimane dei fondi davvero interessanti che, come anche suggerisce il loro nome, beneficiano del requisito della durata fissa (tre e cinque anni). La sottoscrizione potrà avvenire in maniera immediata. Come sono strutturati questi prodotti nello specifico? Anzitutto, c’è da dire che la divisa di riferimento sarà l’euro e che il rating di entrambe le offerte sarà pari all’Investment Grade, con la possibilità di sostituzione in caso di deterioramento della qualità del credito in questione ovviamente. La struttura dei Fixed Maturity è davvero molto interessante e uno degli elementi che li rende così appetibili è la diversificazione, visto che si può beneficiare della scelta di 100 obbligazioni diverse.
Michael Moses: gli investimenti nell’arte non sono vantaggiosi
Come è emerso da Forbes, nota rivista statunitense che si occupa di finanza ed economia, una delle ultime aste londinesi (segnatamente quella dello scorso 23 giugno) è stata caratterizzata dalla vendita di importanti capolavori artistici (appartenenti soprattutto all’Impressionismo e all’arte moderna) da parte della nota casa Christie’s: i 41 milioni di euro che sono stati sborsati per un quadro di Picasso fanno ben comprendere le dimensioni di tale investimento. Un’operazione talmente ingente e fruttuosa che farebbe pensare immediatamente alle opere di artisti celebri come una delle alternative finanziarie più importanti rispetto agli investimenti tradizionali. Quello che però è emerso da accurati studi non induce all’ottimismo.