Etf: Blackrock prevede una crescita sostenuta del 30%

p11bSe qualcuno ci chiedesse qual è il prodotto finanziario che punta con decisione alla leadership degli investimenti, la risposta non sarebbe certo difficile: si tratta degli Exchange Traded Fund, la scelta privilegiata di gran parte degli investitori istituzionali, i quali, tra l’altro, hanno seriamente intenzione di incrementare la loro esposizione in portafoglio, almeno fino al 2013. Una prospettiva davvero interessante per gli Etf, i cui assets potrebbero crescere nell’ordine di 20-30 punti percentuali, secondo le ultime previsioni pubblicate da Blackrock, la società statunitense di risparmio gestito, che ha provveduto a stilare un report per il mercato interno. I dati impressionano non poco, considerando soprattutto il fatto che in territorio americano l’investimento in Etf viene considerato alla stregua di un acquisto di uno strumento retail, anche se ci si sta sempre più accorgendo che essi sono utili ai fini del bilanciamento del portafoglio.

 

Pioneer: al via il nuovo fondo comune che investe sui Bric

PIONEER_301_logoIl Brasile, la Russia, l’India e la Cina (paesi spesso raggruppati nella sigla Bric) sono spesso indicati da analisti ed economisti come le “mete” più interessanti per effettuare investimenti finanziari; la pensa decisamente in questo modo anche Pioneer Investments, la nota società di investimenti che ha sede, oltre che a Milano, anche negli Stati Uniti, in Irlanda e Singapore, la quale ha deciso di lanciare sul mercato un apposito fondo che investe proprio sulle principali economie emergenti, grazie anche a una buona protezione dal rischio di volatilità. Il prodotto in questione, denominato “Pioneer UniCredit a formula BRIC 3 dicembre 2015”, è stato ideato in modo specifico per quei soggetti che sono da sempre interessati agli investimenti dei mercati azionari dei paesi in forte via di sviluppo, senza tralasciare però un concetto fondamentale come la protezione del capitale. Come funziona esattamente questo strumento?

 

Pronti Contro Termine e Conto Deposito CheBanca! a confronto

chebancaPer investire la liquidità in strumenti finanziari a basso rischio è meglio scegliere i Pronti Contro Termine, oppure puntare su un conto di deposito remunerato? Ebbene, CheBanca!, la banca per le famiglie del Gruppo Mediobanca, propone alla propria clientela sia i Pronti Contro Termine, sia il Conto di Deposito CheBanca! che, tra l’altro, attualmente offre tassi di interesse interessanti sulle somme che vengono vincolate. Nel dettaglio, fino al prossimo 31 luglio 2010 sul Conto di Deposito CheBanca! viene offerto l’1% lordo annuo di interessi sulle giacenze libere, mentre con il vincolo i guadagni lievitano e gli interessi vengono addirittura pagati in anticipo da CheBanca! a fronte dell’attivazione del vincolo. Questi, in particolare, sono i tassi: sui vincoli ad un anno il tasso lordo annuo è pari al 2,50%, ovverosia l’1,82% netto tolta la tassazione al 27%; il vincolo a sei mesi rende il 2% annuo, ovverosia l’1,46% netto, mentre il vincolo a tre mesi rende l’1,09% netto ovverosia l’1,50% annuo lordo.

Datalogic compra Evolution Robotics Retail

Evolution Robotics RetailDatalogic, società italiana quotata in Borsa, ed attiva, tra l’altro, nel mercato dei lettori di codici a barre, ha annunciato un’importante operazione di acquisizione che permette alla società di entrare nel business delle tecnologie di visione. Datalogic ha infatti acquisito la società californiana Evolution Robotics Retail Inc. specializzata nell’ambito della “visual pattern recognition technology”. L’accordo, nello specifico, è stato siglato giovedì scorso, 1 luglio 2010, con le società Idealab e Future Vision Holdings Inc., a loro volta controllanti di Evolution Robotics Retail Inc.. La società californiana, che è priva di debiti, in accordo con quanto reso noto con un comunicato ufficiale da Datalogic, è stata acquisita per un corrispettivo pari a $ 25,5 milioni utilizzando risorse proprie. Evolution Robotics Retail manterrà sia il proprio team tecnico, sia l’attuale management, con la conseguenza che potranno essere implementate nuove soluzioni innovative, mentre Datalogic avrà la possibilità di promuovere la tecnologia di “visual pattern recognition” per ulteriori scenari industriali e commerciali sviluppando forti sinergie, acquisire competenze, quote di mercato e brevetti.

Efama accoglie con favore le nuove regole sui fondi comuni

EFAMALa sigla Efama sta a indicare la European Fund and Asset Management Association, vale a dire l’associazione del Vecchio Continente che si occupa, nello specifico, delle tematiche legate al risparmio gestito: ebbene, è stato proprio questo ente a pronunciarsi in merito alle nuove regole che provvederanno a disciplinare tra un anno il settore in questione, esprimendo delle opinioni senz’altro lusinghiere, nonostante sia stata mossa qualche critica e perplessità nei confronti delle imposizioni fiscali, le quali dovrebbe essere diverse da paese a paese all’interno dell’Unione Europea. Il comunicato dell’Efama è comunque positivo nel suo complesso e per tale maggiore la Commissione Europea può incassare un giudizio rilevante e favorevole da parte di un’associazione prestigiosa, per quel che concerne la vigilanza della finanza.

 

Obbligazionari: Credit Suisse propone la durata fissa

credit_suisseGli obbligazionisti più incalliti avranno da questo mese un nuovo motivo per spiegare la loro predilezione: l’offerta in questione riguarda Credit Suisse, la quale, con i suoi Fund (Lux) Fixed Maturity 2013 EUR e Fund (Lux) Fixed Maturity 2015 EUR, lancerà sul mercato tra poco più di due settimane dei fondi davvero interessanti che, come anche suggerisce il loro nome, beneficiano del requisito della durata fissa (tre e cinque anni). La sottoscrizione potrà avvenire in maniera immediata. Come sono strutturati questi prodotti nello specifico? Anzitutto, c’è da dire che la divisa di riferimento sarà l’euro e che il rating di entrambe le offerte sarà pari all’Investment Grade, con la possibilità di sostituzione in caso di deterioramento della qualità del credito in questione ovviamente. La struttura dei Fixed Maturity è davvero molto interessante e uno degli elementi che li rende così appetibili è la diversificazione, visto che si può beneficiare della scelta di 100 obbligazioni diverse.

 

Michael Moses: gli investimenti nell’arte non sono vantaggiosi

arteCome è emerso da Forbes, nota rivista statunitense che si occupa di finanza ed economia, una delle ultime aste londinesi (segnatamente quella dello scorso 23 giugno) è stata caratterizzata dalla vendita di importanti capolavori artistici (appartenenti soprattutto all’Impressionismo e all’arte moderna) da parte della nota casa Christie’s: i 41 milioni di euro che sono stati sborsati per un quadro di Picasso fanno ben comprendere le dimensioni di tale investimento. Un’operazione talmente ingente e fruttuosa che farebbe pensare immediatamente alle opere di artisti celebri come una delle alternative finanziarie più importanti rispetto agli investimenti tradizionali. Quello che però è emerso da accurati studi non induce all’ottimismo.

 

Landi Renzo compra il 100% di A.E.B. s.r.l.

landi-renzoLandi Renzo, società quotata in Borsa a Piazza Affari, e leader su scala mondiale nei sistemi di alimentazione e nei componenti per l’autotrazione a metano ed a gpl, ha reso noto giovedì scorso, 1 luglio 2010, d’aver siglato e perfezionato un accordo finalizzato all’acquisizione del 100% delle quote di  A.E.B. s.r.l., società a sua volta leader al mondo nella componentistica elettronica per i sistemi di alimentazione a metano ed a gpl. In questo modo Landi Renzo può rafforzare la propria leadership settoriale attraverso processi di integrazione della componentistica come quella elettronica che risulta essere strategica per il cosiddetto segmento After Market. In accordo con quanto reso noto da Landi Renzo con un comunicato ufficiale, l’acquisizione della società A.E.B. s.r.l. è stata finanziata facendo ricorso a mezzi propri ed a fronte di un corrispettivo che risulta essere riferibile ad un enterprise value pari a 34,5 milioni di euro.

Iren: nasce la prima multiutility sovraregionale

piazza-affariSono partite le negoziazioni a Piazza Affari di Iren, la prima multiutility a livello sovraregionale nata dalla fusione tra Enìa ed Iride; l’operazione, efficace dallo scorso 1 luglio 2010, ha visto i titoli Iride cambiare denominazione in Iren S.p.A. per la trattazione in Borsa sull’MTA, il Mercato Telematico Azionario, mentre per i titoli ordinari Enìa è scattata la revoca dalla quotazione sul mercato. La fusione tra le due società ha dato vita ad un Gruppo leader nel mercato con una posizione di leadership nel teleriscaldamento, terzo operatore nel segmento ambiente ed in quello del ciclo idrico integrato, sesto per i volumi venduti nel mercato dell’energia elettrica e quinto posto per quel che riguarda la vendita di gas ai clienti finali. I numeri pro-forma di Iren S.p.A., al 31 dicembre del 2009, individuano ricavi consolidati pari a ben 3,16 miliardi di euro a fronte di un Ebitda pari a 567 milioni di euro ed un parco dipendenti pari all’incirca a cinquemila unità. Ma qual è il modello organizzativo di Iren S.p.A.?

London Stock Exchange: potenziate le attività di post trading

london-stock-exchange-415x275Il comparto del post trading consiste, in particolare, nello scambio di quegli strumenti finanziari che sono oggetto del contratto contro il denaro contante che è stato pattuito; ebbene, la riorganizzazione dei vertici del London Stock Exchange passa proprio per questo settore, con le attività in questione che verranno appunto incrementate e potenziate. In effetti, Giulio Di Cerbo, ex numero uno della sezione Global Transaction di Citi, è divenuto uno dei nuovi componenti del consiglio di amministrazione di Monte Titoli e Cassa di Compensazione e Garanzia; un’altra nomina fondamentale è quella di Kevin Milne, direttore del post trading della piazza britannica.

 

Hedge fund: il fondo Man sceglie l’Italia per la sua nuova Sgr

man-group-plc-logoI mercati finanziari, ormai non è più una novità, sono caratterizzati da una fortissima volatilità che ne sta condizionando l’interesse da parte degli investitori: nel momento attuale, quindi, è consigliabile tenersi alla larga dalle principali piazze finanziarie, anche perché i restanti mesi del 2010 non promettono nulla di buono. Una conferma in questo senso è giunta anche da Man Investment, una delle più importanti compagnie britanniche specializzata in hedge fund, nonché uno dei punti di riferimento fondamentali del London Stock Exchange (l’ultima capitalizzazione ammontava a ben quattro miliardi di sterline). Ma da queste difficoltà si possono trarre anche delle opportunità davvero interessanti dal punto di vista finanziario, proprio in relazione al comparto hedge, previsto in forte rialzo, molto di più rispetto al mercato azionario e a quello obbligazionario. Questa sicurezza deriva soprattutto dalle recenti performance dell’Hfri (l’indice più importante di tali strumenti), il quale ha totalizzato un -0,59% da inizio anno, mettendo in chiaro come questi fondi rappresentino a pieno titolo un rendimento appetibile e alternativo per chi ha bisogno di liquidità immediata.

 

Ima compra il 100% di Naturapack

piazza-affariA fronte di un corrispettivo pari a 6 milioni di euro, IMA, società italiana quotata in Borsa e leader al mondo della produzione di macchine automatiche per l’industria del tè e per quella farmaceutica, ha annunciato l’acquisizione del 100% delle quote di Naturapack S.r.l., società che, avente sede a Ozzano dell’Emilia, in Provincia di Bologna, opera nella rigenerazione, nel ripristino e nella conseguente vendita di macchine automatiche usate; inoltre, la società ha recentemente avviato un nuovo business nel campo degli isolatori utilizzati per creare, in materia di trattamento dei farmaci, degli ambienti sterili. L’operazione di acquisizione da parte di IMA del 100% di Naturapack S.r.l., individua un’operazione con parti correlate in quanto la società venditrice, in accordo con quanto rende noto IMA con un comunicato ufficiale, risulta essere partecipata da manager e da alcuni membri del Consiglio di Amministrazione.

TerniEnergia: completati nuovi impianti fotovoltaici

ternienergia_fotovoltaicoNei primi sei mesi di quest’anno TerniEnergia ha realizzato ben 25 nuovi impianti fotovoltaici per una potenza complessiva cumulata pari a 24,1 MW, di cui 15,4 MWp destinati alle joint venture paritetiche, e la quota restante per conto di clienti terzi. A darne notizia è la società quotata in Borsa, ed attiva nel settore delle fonti rinnovabili, dopo che nel secondo trimestre di quest’anno è stata completata la costruzione di 15 nuovi impianti fotovoltaici per una potenza complessiva cumulata pari a 13,8 MW, dei quali 8,9 MW destinati alle joint venture paritetiche, e la quota restante per conto di clienti terzi. Gli impianti fotovoltaici realizzati nel secondo quarto di quest’anno si trovano in Puglia, Umbria, Marche, Piemonte e Regione Sicilia, mentre entro il corrente mese, in accordo con quanto rende noto TerniEnergia con un comunicato, saranno completati altri quattro cantieri, che sono in fase avanzata di realizzazione, per impianti fotovoltaici aventi una potenza complessiva pari a 8,8 MW, di cui 2,3 MW per le joint venture paritetiche.

Buoni fruttiferi: nuove serie luglio 2010

risparmio-poste-italianeOggi è l’1 di un nuovo mese, quello di luglio 2010, e puntuali arrivano, in accordo con quanto comunica la Cassa Depositi e Prestiti, le nuove serie di Buoni Fruttiferi che vanno come al solito a sostituire quelle del mese precedente. Nel dettaglio, a partire da oggi, giovedì 1 luglio 2010, non sono più sottoscrivibili le serie di Buoni Fruttiferi riportanti le seguenti sigle: “M48”, “J01”, “D06”, “P33”, “X01” e “B68”. Si possono invece sottoscrivere da oggi i Buoni Fruttiferi della nuova serie luglio 2010 riportanti le seguenti sigle: “D07”, “J02”, “X02”, “M49”, “B69” e “P34”. Tra le serie indicate, segnaliamo la “J02”, che individua il Buono Indicizzato all’Inflazione Italiana – Serie decennale, che prevede la rivalutazione del capitale, ai fini della protezione dell’investimento dal carovita, in funzione del “FOI”, l’indice dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) che si riferisce alle “Famiglie di Operai e Impiegati“; il tutto a fronte di un tasso fisso minimo garantito la cui rivalutazione scatta a partire dal quarto anno.