Obbligazioni israeliane, l’inflazione espande il rendimento

C’è un dato significativo che emerge con maggiore chiarezza dall’universo finanziario di Israele: i rendimenti extra che gli investitori hanno domandato per detenere bond a dieci anni dello stato mediorientale, infatti, sono stati superiori ai titoli con scadenza nel 2012, a conferma di un rally positivo che dura ormai da settembre. Volendo essere più precisi, queste performance rappresentano la conseguenza più evidente del comportamento di Bank of Israel, l’istituto di credito centrale del paese, il quale potrebbe non essere in grado di porre un freno alle continue accelerazioni del tasso di inflazione.

Cina, vendita in blocco dei Dim Sum Bond

Gli investitori finanziari si stanno abituando a nomi sempre più bizzarri per quel che riguarda i titoli obbligazionari: si va dai Kangaroo Bond, fino ai Formosa Bond, senza dimenticare i Matrioshka Bond. Le sperimentazioni che avvengono da diverso tempo ad Hong Kong hanno invece messo a disposizione un nuovo modo per scommettere sugli apprezzamenti dello yuan cinese, i cosiddetti Dim Sum Bond. La scelta del nome (i dim sum sono dei bocconcini tipici della cucina dell’ex Impero Celeste) vuole forse sottintendere la loro appetibilità, ma più propriamente si tratta di strumenti quotati in yuan presso l’Hong Kong Stock Exchange, oltre che una piccola porzione del debito valutario di Pechino.

Btp e CCTeu: asta 29 novembre 2010

Il MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha disposto per la giornata di domani, lunedì 29 novembre 2010, un’emissione di titoli di Stato, con data di regolamento all’1 dicembre del 2010. Trattasi, nello specifico, in terza tranche, dell’offerta di CCTeu, Certificati di Credito del Tesoro indicizzati al tasso Euribor a sei mesi, con decorrenza 15 ottobre 2010, scadenza 15 ottobre 2017, e codice ISIN IT0004652175; i titoli offrono un interesse pari all’euribor a sei mesi maggiorato di uno spread pari allo 0,80%. La prossima cedola dei titoli che saranno collocati domani dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze, per un ammontare tra 1 e 1,5 miliardi di euro, è stata già fissata ed è pari, in data 15 aprile 2011, all’1,016%. Sempre nella giornata di domani, lunedì 29 novembre 2010, il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze collocherà anche due tranche di Btp, Buoni del Tesoro Poliennali.

Investire in oro con Lyxor

Per investire in oro le soluzioni possono essere sostanzialmente due: comprare oro fisico e tenerlo a casa, o meglio in una cassetta di sicurezza, oppure comprare strumenti finanziari collegati all’andamento sul mercato del metallo giallo. Questa seconda soluzione è per certi versi più comoda visto che la negoziabilità dello strumento, e quindi del sottostante, può avvenire in tempo reale ai prezzi di mercato tutti i giorni di Borsa aperta. Ma in che modo è possibile tutto ciò? Ebbene, sul mercato ETFplus di Borsa Italiana si possono negoziare strumenti finanziari di questo tipo, tra cui il “Lyxor ETN Gold“, con codice ISIN XS0416722857, che è acquistabile sul mercato senza commissioni di ingresso e/o di uscita con la sola eccezione dei costi di negoziazione richiesti dalla propria banca o società di intermediazione mobiliare (Sim). Prima di investire in questo strumento finanziario, come in qualsiasi altro, occorre chiaramente sia leggere con attenzione le note informative, sia accertarsi che l’operazione da effettuare risulti essere perfettamente in linea con il proprio profilo di rischio.

Lemanik si focalizza sul fondo corporate bond high yield

La settimana che si conclude oggi si è aperta in maniera piuttosto proficua e interessante per Lemanik Asset Management: in effetti, la società di diritto lussemburghese, parte integrante dell’omonimo gruppo finanziario, nonché ideatrice di soluzioni per gli investitori istituzionali e privati, ha presentato a Milano il nuovo segmento che andrà a specializzarsi sulle obbligazioni corporate di un’altra sicav del Granducato, vale a dire Arcipelagos. Il lancio in questione ha riguardato un prodotto specifico, Arcipelagos Sicav Value Corporate Bond, il quale beneficerà, in particolare, della consulenza di una società di intermediazione mobiliare milanese, Class Capital.

Deutsche Bank: Samurai Bond in vendita a causa della volatilità

Una delle citazioni del codice d’onore dei samurai indica espressamente come unico nemico di questa tradizionale figura militare giapponese l’imprudenza: ebbene, anche Deutsche Bank, maggior prestatore di tutta la Germania, dovrebbe tenersi lontano dalle azioni imprudenti, visto che l’ultima operazione finanziaria di rilievo ha riguardato proprio dei titoli nipponici. Il gruppo bancario di Francoforte ha infatti ottenuto ben ottanta miliardi di yen dai cosiddetti “Samurai Bond”, dopo che il governo della Polonia ha provveduto a posticipare la vendita programmata per la giornata di ieri a causa della volatilità dei mercati. Quando si parla di Samurai Bond, il riferimento va immediatamente alle obbligazioni denominate in yen, quotate a Tokyo da una compagnia non giapponese, ma soggette comunque alle leggi della nazione asiatica.

Damiani: esercizio 2010/2011, buona crescita dei ricavi

Ricavi in crescita del 27,1% a 29,1 milioni di euro rispetto ai 22,9 milioni di euro al 30 settembre 2009. Si è chiuso con questo buon dato di fatturato il secondo trimestre fiscale dell’esercizio 2010/2011 di Damiani, società quotata in Borsa a Piazza Affari, ed attiva nella creazione, nella realizzazione e nella distribuzione di gioielli ad elevato design e di alta gamma. Prendendo a riferimento invece il primo semestre dell’esercizio 2011, i ricavi consolidati di Damiani sono scesi dell’1,5% a 55,5 milioni di euro, rispetto ai 56,3 milioni di euro al 30 settembre 2009; in ogni caso, nel periodo, i ricavi del canale retail sono cresciuti del 19% passando da 14,7 a 17,5 milioni di euro. Secondo quanto dichiarato dall’Amministratore Delegato e Presidente della società, Guido Damiani, è stato conseguito nell’ultimo trimestre un buon tasso di crescita grazie al buon andamento delle vendite nei negozi a gestione diretta, ed in generale per effetto della buona domanda dai mercati esteri mentre in Italia il canale wholesale continua a mantenere per gli acquisti un approccio conservativo.

Pronti contro termine come valida alternativa ai Bot

Come possibile alternativa ai Bot, i Buoni Ordinari del Tesoro, un risparmiatore che vuole investire in strumenti finanziari a basso rischio può puntare sui pronti contro termine. Trattasi, nello specifico, di investimenti di breve durata, da pochi mesi a massimo un anno, che offrono un tasso fisso, certo e predeterminato alla stipula dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto a pronti ed il prezzo di scadenza a termine. Questi strumenti finanziari sono emessi dalle banche e possono avere come sottostante un titolo di Stato oppure un’obbligazione emessa dallo stesso Istituto oppure da una banca controllata. Se in passato i pronti contro termine si sottoscrivevano direttamente andando in filiale, adesso molte banche permettono di poter sottoscrivere questi prodotti finanziari a basso rischio, e garantiti dall’emittente a fronte della restituzione del capitale a scadenza, in modalità “self service”, ovverosia online accedendo direttamente al servizio di Banca via Internet.

Rbs si merita un bel trenta: quotati mini futures su indici azionari

I contratti futures lanciati ieri sul Sedex di Borsa Italiana da Royal Bank of Scotland saranno anche “mini” per quel che riguarda la loro denominazione, ma il quantitativo è davvero importante: in effetti, l’istituto di credito di Edimburgo ha provveduto a negoziare ben trenta Mini Futures Certificates che andranno a prendere come riferimento principale alcuni dei principali indici internazionali. I sottostanti sono davvero svariati e si va dal tedesco Dax di Francoforte al Dow Jones Industrial Average, passando per il Nasdaq 100, il Ftse Mib, lo Swiss Market Index e l’S&P 500. In tutti i casi, comunque, i prodotti in questione beneficiano di una scadenza a dieci anni, visto che il giorno che è stato fissato dalla banca è il 13 novembre del 2020.

Valute: i rendimenti del rublo ai massimi da inizio marzo

Il “super rublo” è il nuovo protagonista dei mercati valutari e dei relativi investimenti; sono soprattutto le compagnie russe a dover fronteggiare questo rialzo, visto che la moneta ha raggiunto il suo massimo livello da nove mesi a questa parte, una performance che è risultata evidente nel confronto con il dollaro. Si tratta, in pratica, della conseguenza più importante del nuovo drenaggio finanziario posto in essere da Bank of Russia. Attualmente, quindi, il gap tra i rendimenti sul debito espresso in rubli e che deve essere saldato entro il 2012 da OAO Gazprom e le obbligazioni denominate in dollari è calato di ben 285 punti base nel corso della giornata di ieri (-2,85%), il più ampio divario dallo scorso 1° marzo.

Da Bnp Paribas due Bonus Plus su titoli azionari italiani

Il suono delle trombe di Bnp Paribas si è espanso ieri per tutta Piazza Affari: più precisamente, il Sedex ha accolto due nuovi certificati di investimento del gruppo bancario francese, il quale si è avvalso in tal senso dell’operato di Arbitrage Issuance BV. Gli strumenti in questione sono molto interessanti soprattutto per la loro caratteristica principale, vale a dire l’osservazione da vicino di titoli azionari del nostro paese. Entrando nel dettaglio della quotazione, c’è da dire che si tratta di Bonus Plus Certificates: il primo di essi (il codice Isin è NL0009329796) verrà associato all’andamento delle azioni di Enel, con tre caratteristiche da tenere bene a mente, vale a dire lo strike pari a 4,14, la scadenza fissata al prossimo 1° aprile del 2011 e il primo livello barriera a 3,52.

Fondi liquidità per investire a basso rischio

Investire a basso rischio nei Fondi Comuni di Investimento, a fronte di un rendimento basso ma con la sicurezza di preservare il capitale. Può essere riassunta così, in estrema sintesi, la scelta per un investitore/risparmiatore di investire nei Fondi di Liquidità, strumenti del risparmio gestito che negli ultimi mesi, comunque, hanno fatto registrare in Italia dei forti deflussi. Questo non perché questa tipologia di Fondi non è “sicura”, ma perché i rendimenti sono molto bassi e, quindi, sono di conseguenza poco appetibili. Pur tuttavia, per chi vuole investire in Fondi e dormire sonni tranquilli, quello in Fondi Comuni di Investimento di Liquidità rappresenta comunque una della possibili soluzioni ideali a fronte, come sopra accennato, di rendimenti che allo stato attuale sono molto bassi. Sul mercato italiano del risparmio gestito sono tanti i Fondi di Liquidità sottoscrivibili previa, sempre e comunque, lettura attenta del prospetto informativo.

Titoli di Stato: cosa sono e come si comprano

I titoli di Stato sono strumenti finanziari che nel nostro Paese sono emessi dal MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento del Tesoro, e sono rappresentativi del debito pubblico. In base alle esigenze finanziarie dello Stato, ed alle necessità di rifinanziare il debito in scadenza, il Tesoro periodicamente, seguendo un apposito calendario di emissioni, colloca sul mercato, attraverso delle aste, i titoli pubblici che possono essere a breve, media e lunga scadenza, nonché a tasso fisso o variabile in base alle loro caratteristiche.

Due tipologie differenti: quelli a tasso fisso…

Sono titoli di Stato a tasso fisso i Bot, Buoni Ordinari del Tesoro, ed i Ctz, Certificati di Credito del Tesoro Zero Coupon. Sia i Bot, sia i Ctz, sono titoli di Stato a tasso fisso il cui rendimento, con la formula proprio dello “zero coupon”, è dato dallo scarto di prezzo tra il prezzo di emissione, sotto la pari, ovverosia sotto il valore di 100, ed il prezzo di rimborso che alla scadenza è alla pari, ovverosia pari a 100.

East Capital, le opportunità della Russia illustrate agli investitori

Michail Petrovic Pogodin, uno dei principali storici della letteratura russa, era solito parlare del suo paese come di un meraviglioso fenomeno sulla scena mondiale: non è difficile immaginare i vertici di East Capital che utilizzano le stesse entusiastiche parole nell’illustrare la realtà finanziaria di Mosca e dintorni ai propri investitori. In effetti, la società svedese, attiva soprattutto nella gestione indipendente dei propri investimenti e numero uno dei mercati finanziari dell’Europa orientale, ha intrapreso da tempo una iniziativa piuttosto interessante, vale a dire l’approfondimento sul campo delle piazze in cui va ad operare tradizionalmente (in particolare, la Russia stessa, l’Ucraina e le nazioni baltiche), in modo da analizzare attraverso delle visite guidate le imprese e le opportunità che consentono di diversificare il portafoglio.