Il governo del Portogallo ha provveduto a vendere titoli a sei mesi proprio nel corso della giornata odierna; non si tratta comunque di una semplice cessione, visto che la nazione lusitana è il primo paese tra quelli europei che presentano alti deficit di bilancio a verificare la domanda di investimento nel 2011, dopo la grave minaccia di default che ha costretto la Grecia e l’Irlanda a tentare la carta del salvataggio finanziario lo scorso anno. L’agenzia del debito governativo di Lisbona, meglio conosciuta con l’acronimo Igcp (Instituto de Gestão da Tesouraria e do Crédito Público), ha infatti messo all’asta 500 milioni di euro di strumenti che potranno essere pagati nuovamente a luglio. In questo modo, il relativo rendimento è salito fino al 3,68% dal precedente 2,04% che si riferiva alla vendita di settembre, quando gli ordini degli investitori furono 2,6 volte superiori a quanto offerto.
Riprendiamoci il maltolto: campagna Codacons contro i crac finanziari
Tra i Bond Argentina andati in default, e quelli della Parmalat e della Cirio, nel nostro Paese ci sono ben 630 mila risparmiatori che, secondo quanto afferma il Codacons, sono stati truffati. Di conseguenza l’Associazione al riguardo è tornata a sferrare una nuova “offensiva” lanciando “Riprendiamoci il maltolto“, la campagna Codacons contro i crac finanziari con l’obiettivo di ottenere indietro dagli Istituti di credito i soldi investiti e andati in fumo. Al riguardo, sul sito Internet del Codacons sono state pubblicate tutte le istruzioni finalizzate da un lato ad interrompere la prescrizione, e dall’altro a aderire all’azione legale. Secondo il Codacons, nonostante la consapevolezza dell’elevato rischio delle cosiddette obbligazioni ad alto rendimento o, se volete, i cosiddetti “bond spazzatura“, le banche, liberandosene, hanno appioppato ai risparmiatori questi titoli per un controvalore complessivo pari alla bellezza di 18,6 miliardi di euro e con una media di investimento pari a 30 mila euro per ogni risparmiatore coinvolto e rimasto col cerino in mano.
Ubs e indice Eurostoxx, il matrimonio si rafforza
Ubs (l’acronimo che identifica l’Unione di Banche Svizzere) ha scelto il segmento Sedex di Borsa Italiana per lanciare il suo nuovo certificato di investimento: si tratta, per la precisione, di un Express Certificates che andrà ad osservare da vicino le performance dell’indice Eurostoxx 50 e che è ormai disponibile da diversi giorni, visto che è stato quotato lo scorso 30 dicembre. Di cosa si tratta esattamente? Il prodotto in questione (il codice Isin a cui fare riferimento è DE000UB3E6A0) beneficia di uno strike che è stato fissato a quota 2.782,39 punti, mentre la scadenza sarà biennale, dato che la data scelta in questo senso è il 3 dicembre del 2012; inoltre, il primo livello barriera verrà raggiunto a quota 1.307,72. In pratica, tale strumento dell’istituto elvetico fa parte integrante della serie di certificati quotati nell’ambito del programma di Ubs Ag.
Oro: crescono le importazioni indiane grazie agli investitori
Le importazioni di oro da parte dell’India, la quale rappresenta in questo preciso momento storico la nazione con il maggior consumo relativo alla preziosa commodity, potrebbero subire un rialzo interessante nel corso del 2011: questo positivo andamento, infatti, dovrebbe essere favorito dal progressivo calo dei prezzi, i quali erano giunti ormai a livelli da record, costituendo, tra l’altro, un vero e proprio deterrente per acquirenti e investitori finanziari. Questi ultimi soggetti, in particolare, sono sempre più alla ricerca di un’alternativa importante e redditizia per quel che riguarda la protezione dal tasso di inflazione, una tendenza che è emersa in modo chiaro dalle ultime rilevazioni di Nirmal Bang Commodities Pvt.
Fineco: trasferimento titoli e Fondi, proroga promozione
A seguito di una proroga, continua fino al 31 marzo del 2011, con Fineco, la Banca online controllata dal Gruppo bancario europeo Unicredit, l’interessante promozione finalizzata ad attirare nuovi correntisti con formule particolarmente interessanti. Innanzitutto, la Banca online Fineco ha introdotto da diverso tempo il canone zero sul conto corrente per chi ha un’età inferiore ai 28 anni; ma la promozione più interessante attualmente, a nostro avviso, è quella relativa, per chi è correntista della Banca online di Unicredit, al trasferimento dei titoli da altre banche, non appartenenti al Gruppo Unicredit. Innanzitutto ci si può avvantaggiare del fatto che con Fineco non ci sono costi per il deposito titoli; poi c’è anche la possibilità di poter ricevere gratis una o più carte usa e getta per fare lo shopping, con importi che, in particolare sono spendibili per una durata fino a dodici mesi dall’emissione dello strumento di pagamento.
Postafuturo Certo di Poste Italiane
Offre un rendimento minino garantito, la rivalutazione del capitale con cadenza annua, e la tranquillità di poter richiedere in caso di bisogno la restituzione del capitale, in qualsiasi momento, a partire dalla conclusione del primo anno. Si presenta così “Postafuturo Certo“, il contratto assicurativo di Poste Italiane per chi da un prodotto assicurativo cerca certezze e sicurezze; questo perché, tra l’altro, le somme che confluiscono in Postafuturo Certo vengono in prevalenza investite in titoli di Stato ed in obbligazioni a fronte anche della possibilità di richiedere dei riscatti parziali dopo il primo anno. L’importo minimo di investimento in Postafuturo Certo è basso e pari a 2.500 euro a fronte della possibilità di poter sempre effettuare in una fase successiva dei versamenti aggiuntivi con un minimo di 500 euro. Postafuturo Certo, a partire dalla data di sottoscrizione, ha una durata pari a dieci anni a fronte della garanzia del capitale investito, e possibilità di cambiare i beneficiari del contratto in qualsiasi momento.
Société Générale: ottimizzazione e progresso dai nuovi certificati
Il segmento dei certificati di investimento non poteva che essere contraddistinto, anche nel 2011, dalle proposte innovative di Société Générale: l’emittente francese ha infatti reso disponibile da ieri due interessanti tipologie di prodotti, distinti comunque tra di loro. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta. La prima categoria di certificati è quella degli Optmiz Sunrise. Si tratta, per la precisione, di titoli che andranno a essere quotati presso i listini di Borsa Italiana e che godranno della garanzia della banca transalpina; l’emissione, invece, sarà curata dal comparto Effekten della stessa. Il riferimento principale, ovviamente, sarà quello del Sedex, mentre la negoziazione sarà quella di tipo continuo.
Segmento Star: Banca Ifis preme per il flottante minimo
C’è un pensiero fisso che aleggia negli ambienti di Banca Ifis: l’istituto, operatore indipendente del mercato con una forte specializzazione nel sostegno finanziario alle imprese, ha infatti intenzione di rispolverare il limite minimo di flottante che è necessario a quelle società che sono quotate sul segmento Star (il comparto del Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana che include i titoli con alti requisiti). Come è noto, il flottante indica solitamente l’ammontare di titoli azionari che sono emessi da un’azienda quotata e che gli investitori possono scambiare in maniera libera; questa “partecipazione di controllo” non corrisponde alla capitalizzazione, ma il suo valore ne è comunque una parte. Tra l’altro, in molti casi è previsto che le stesse imprese forniscano al mercato una quota minima in questo senso.
Barclays-Cassa San Marino: i derivati tornano d’attualità
Repubblica di San Marino contro Regno Unito: la disputa finanziaria e giuridica che sta dividendo le due nazioni riguarda molto da vicino il mondo degli investimenti, in particolare il segmento degli strumenti derivati, vale a dire quei prodotti dall’alto rischio e rendimento che hanno svolto un ruolo determinate nella crisi economica globale del 2008. Che cosa è successo di preciso? Le parti coinvolte nella vicenda sono, per la precisione, Barclays, gruppo bancario londinese di dimensioni internazionali, e la Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, il più antico istituto di credito del Titano. È stata proprio quest’ultima banca a rivolgersi a Barclays per ottenere dei finanziamenti da destinare a due controllate, ma la fiducia si è ben presto tramutata in un’accusa di frode di fronte all’Alta Corte di Londra.
Fondo Pensione Aperto Carige
E’ una formula di investimento flessibile, semplice e sicura al fine di potersi costruire e garantire una pensione in linea con le proprie aspettative. Trattasi del Fondo Pensione Aperto Carige grazie al quale il sottoscrittore può garantirsi domani quelle che sono le certezze dell’oggi. In particolare al Fondo Pensione Aperto del Gruppo bancario Banca Carige possono aderire tutti: dai lavoratori con contratto di lavoro a tempo indeterminato, sia del settore pubblico, sia del settore privato, ai lavoratori autonomi e passando per i liberi professionisti e coloro che risultano essere soci lavoratori di cooperative. Allo stesso modo, possono aderire al Fondo Pensione Aperto Carige anche altri soggetti quali per esempio le casalinghe, i familiari a carico e coloro che percepiscono redditi diversi da quelli legati all’attività lavorativa. In merito al Fondo Pensione Aperto Carige, a far data dall’1 gennaio del 2007, il soggetto promotore del Fondo è la società di gestione del risparmio del Gruppo Carige Carige Asset Management SGR; nello stesso tempo Banca Carige, al posto della Cassa di Risparmio di Firenze, ha assunto l’incarico in qualità di Banca Depositaria.
Buoni Fruttiferi gennaio 2011: le sei nuove serie
Sono sei anche per il corrente mese di gennaio 2011 le nuove serie di Buoni Fruttiferi. A darne notizia con un comunicato ufficiale è stato l’emittente, la Cassa Depositi e Prestiti che, in particolare, ha fatto presente come le serie di dicembre 2010, “P39”, “X07”, “M54”, “J07”, “D12” e “B74”, non sono più sottoscrivibili; le nuove serie, sottoscrivibili come al solito presso gli Uffici di Poste Italiane, sono la “P40”, “X08”, “M55”, “J08”, “D13” e la serie “B75”. Tutti i Buoni Fruttiferi, lo ricordiamo, offrono la garanzia massima, ovverosia quella dello Stato italiano, a fronte della garanzia di restituzione del capitale investito; inoltre i Buoni Fruttiferi possono essere sottoscritti anche via Internet con Poste Italiane per chi ha accesso online attraverso il conto BancoPosta.
Eurobond della Costa d’Avorio: attesa per i pagamenti
Gli investitori finanziari che hanno sottoscritto degli eurobond focalizzati sulla Costa d’Avorio sono seriamente preoccupati per l’attuale situazione politica della nazione africana: la giornata odierna sarà comunque fondamentale per conoscere se il maggior produttore di cacao al mondo dichiarerà default in relazione al pagamento degli interessi. In effetti, lo stato ivoriano ha l’obbligo di porre in essere il versamento di un coupon compreso tra 25 e 30 milioni di dollari, il quale si riferisce alle obbligazioni governative denominate in moneta americana (il ritorno economico è pari al 2,5%); saranno poi necessari altri tre giorni per chiarire ogni aspetto dell’operazione. Come è noto, la Costa d’Avorio è nel caos politico più totale, dopo che le ultime elezioni sono state contraddistinte dalla contestata vittoria di Laurent Gbagbo e dal riconoscimento di Alassane Ouattara come vero trionfatore da parte delle Nazioni Unite.
Oman, piano quinquennale di investimenti da 30 miliardi
L’Oman sta progettando di spendere circa 30 miliardi di rials (78 miliardi di dollari) nel suo piano quinquennale di sviluppo ricco di investimenti innovativi: il 2015 viene dunque visto come un anno di svolta, entro il quale è prevista una crescita economica del 5% ogni anno. Il progetto in questione si basa essenzialmente su un prezzo medio del petrolio pari a 59 dollari al barile, così come ha fatto sapere il ministro dell’Economia Nazionale, Ahmed bin Abdulnabi Macki, mentre la produzione dell’oro nero dovrebbe essere portata a 897.000 barili al giorno. Gli investimenti saranno pertanto ingenti e riguarderanno due settori strategici come quello del petrolio e della produzione di gas, così da rendere possibile una crescita degli introiti del governo di Mascate. L’attrazione di nuovi investitori sembra possibile in questa maniera, anche se i comparti coinvolti sono già ben sviluppati nel sultanato asiatico.
Conto Salvadanaio Special Imprese di Unicredit
Libertà e rendimento. Sono queste le principali caratteristiche di Conto Salvadanaio Special Imprese, il prodotto di investimento in liquidità proposto dal Gruppo bancario Unicredit per le aziende. Trattasi innanzi tutto di un prodotto senza imposta di bollo, in quanto a carico della Banca, a fronte di un tasso di interesse offerto che è crescente in funzione della somma depositata; il tutto con il vantaggio di poter ritirare in qualsiasi momento sia il capitale, sia gli interessi maturati. Il Conto Salvadanaio Special Imprese di Unicredit è destinato a quelle aziende che fanno confluire sul prodotto somme che non sono provenienti da somme o da disinvestimenti di strumenti finanziari collocati o distribuiti da Unicredit. L’apertura del Conto è a zero spese a fronte dell’ulteriore vantaggio per l’azienda di collegare il prodotto al proprio conto corrente impresa abituale.