Cina: il segreto dei rendimenti degli Airline bond

I rendimenti dei bond delle principali compagnie aeree cinesi hanno subito dei rialzi da record a causa dell’andamento positivo dei prezzi petroliferi; in effetti, sono state proprio queste tariffe a pianificare un investimento da 228 miliardi di dollari nell’infrastruttura dell’aviazione del paese più popoloso al mondo. Ma quali sono i cosiddetti Airline bond e si può davvero approfittare dei loro aumenti? China Southern Airlines ha quotato dei titoli con scadenza nel 2014 e un ritorno economico pari al 4,62%, mentre Air China Ltd. ha puntato sullo stesso arco temporale e su un rendimento pari al 3,48%, così come indicato dalla piattaforma Chinabond. Inoltre, è previsto un investimento superiore agli 1,5 trilioni di yuan sempre in questo settore entro il 2015, dato che i vettori dell’ex Impero Celeste sono stati appositamente costruiti per venire incontro alla crescente domanda di voli, secondo quanto affermato dall’Aviazione nazionale.

Telecom Italia aumenta la cedola

Aumenta di 160 milioni di euro circa il monte dividendi da retrocedere agli azionisti ordinari e di risparmio di Telecom Italia. A darne notizia è stato il colosso italiano delle telecomunicazioni dopo che il Consiglio di Amministrazione della società ha approvato la relazione finanziaria al 31 dicembre del 2010, caratterizzata in particolare da ricavi a livello di Gruppo cresciuti del 2,5% a 27.571 milioni di euro rispetto al 31 dicembre del 2009; l’utile netto nel periodo si è attestato a 3.121 milioni di euro con un aumento di 1.540 milioni di euro rispetto al 31 dicembre dell’anno precedente; al netto delle partite non ricorrenti i profitti del Gruppo Telecom Italia sono cresciuti anno su anno del 18,4%. Secondo quanto dichiarato dall’Amministratore Delegato di Telecom Italia, Franco Bernabe’, il Gruppo nel 2010, in quello che è stato un anno di grande trasformazione, ha conseguito un rilevante recupero di competitività, ha migliorato la propria struttura patrimoniale, ed ha accresciuto la propria presenza in America Latina.  

Mercati emergenti: due nuovi Etf grazie a Nyse Arca

Il Nyse Arca, conosciuto in passato come ArcaEx (Archipelago Exchange), rappresenta il segmento dell’Euronext in cui vengono scambiati sia titoli azionari che opzioni: l’ultima novità in questo senso è relativa a due Exchange Traded Fund che sono stati ammessi alla negoziazione in tale mercato e che andranno a puntare direttamente sulle performance dei principali mercati emergenti. Di quali strumenti finanziari si tratta per la precisione? Gli investitori interessati potranno sottoscrivere l’Spdr S&P Emerging Markets Dividend Etf e l’Spdr Barclays Capital Emerging Markets Local Bond Etf, le cui denominazioni fanno già intendere alcune delle caratteristiche peculiari. L’industria degli Etf sta vivendo un momento davvero brillante in questo preciso periodo storico. Le emissioni sono salite vertiginosamente, così come le società e i provider specializzati; il podio ideale per quel che concerne le negoziazioni è composto da iShares, seguita a ruota da State Street e Vanguard.

CheBanca! raddoppia i ricavi

Ricavi raddoppiati, a 90 milioni di euro, a fronte di un apporto visibile al giro d’affari complessivo alla controllante, ovverosia al Gruppo Mediobanca. E’ questo uno dei dati salienti emerso per CheBanca! dalla relazione finanziaria semestrale al 31 dicembre 2010 di Mediobanca in accordo con una nota emessa dal Gruppo quotato in Borsa a Piazza Affari. CheBanca!, specializzata nel retail banking, ha incrementato i clienti che sono passati dai 340 mila di giugno 2010 ai 385 mila al 31 dicembre dello scorso anno; il tutto a fronte di 460 mila prodotti venduti nel semestre rispetto ai 440 mila del primo semestre 2010. A fronte di depositi stabili, a 10 miliardi di euro, la perdita netta nel periodo si è ridotta a poco meno di 15 milioni di euro rispetto ai 49 milioni di euro al 31 dicembre del 2009. I ricavi, come sopra accennato, sono più che raddoppiati passato da 37,3 a 90,1 milioni di euro grazie ai maggiori utili da realizzo ed al miglioramento del margine di interesse. Il Gruppo Mediobanca ha inoltre messo in risalto come per CheBanca! i costi di struttura siano scesi da 93,3 a 90,4 milioni di euro.

Cipro: Moody’s taglia il rating dei bond governativi

Anche Cipro, come moltissimi altri paesi europei, vanta dei bond governativi che vengono messi a disposizione per quegli investitori che sono interessati alle performance degli stati membri dell’Ue: questi stessi investitori devono però tenere conto che in questo momento le obbligazioni del governo di Nicosia non godono di uno stato di salute buonissimo ed è per questo motivo che Moody’s ha provveduto a tagliare il rating degli strumenti in questione di addirittura due livelli. Si è infatti passati da Aa3 ad A2, vale a dire da una affidabilità dell’investimento ottima a una considerata buona, visto che la piccola isola deve fare i conti con la crisi del proprio debito e con le dimensioni del volume di spesa. Tra l’altro, il governo cipriota è strutturato in maniera piuttosto rigida e ciò ha consentito un vero e proprio deterioramento delle misure fiscali.

Gestioni patrimoniali: Portfolio UniCredit, sei linee di investimento

Un prodotto con ben sei linee di investimento e con un soglia minima di ingresso pari a 15 mila euro. E’ questo, nell’ambito dei servizi di gestione patrimoniale della gamma denominata “First”, “Portfolio UniCredit“, il prodotto del Gruppo bancario europeo grazie al quale in maniera personalizzata, diversificata e flessibile, è possibile andare ad affidare i propri investimenti ad un gestore professionale. Con Portfolio Unicredit, nell’ambito di un unico mandato, il cliente di Unicredit Group può “muoversi” all’interno delle sei linee di investimento in quanto queste risultano essere combinabili tra di loro e sottoscrivibili contemporaneamente. Nel dettaglio, una di queste sei linee di investimento è monetaria, e quindi funge da vera e propria “area parcheggio” della liquidità investita precedentemente nelle altre linee. Le altre linee di investimento risultano essere invece flessibili con quote di capitale destinate all’azionario sulla base di diversi limiti. Portfolio UniCredit è gestibile in maniera flessibile sia con i versamenti aggiuntivi, sia con il cambio delle linee di investimento. Portfolio UniCredit è inoltre sempre sotto controllo grazie ad un rendiconto dettagliato che Unicredit invia al domicilio del cliente.

Banco Popolare: pieno successo per l’aumento di capitale

Si è concluso con pieno successo, e addirittura senza l’intervento del consorzio di garanzia sull’inoptato, l’aumento di capitale del Banco Popolare. A darne notizia è stato il Gruppo bancario quotato in Borsa a Piazza Affari con un comunicato ufficiale, precisando al riguardo come i diritti inoptati siano stati offerti ed acquistati tutti nella prima sessione di riofferta in Borsa. Ricapitolando, l’operazione prevedeva l’offerta in opzione di numero 1.122.980.404 azioni ordinarie del Gruppo Banco Popolare di nuova emissione; nel periodo di offerta, dal 17 gennaio all’11 febbraio 2011, per un controvalore complessivo pari a 1.984.331.452,32 euro, sono stati esercitati diritti per l’acquisto di azioni di nuova emissione per una percentuale pari a ben il 99,832% del totale dell’offerta; tutti i diritti riofferti in Borsa sono stati poi acquistati ed esercitati per 1.122.980.404 azioni di nuova emissione pari ad un controvalore di euro 3.343.862,76. L’aumento di capitale si è chiuso così con il pieno di adesioni, ovverosia con la sottoscrizione integrale di complessive 1.122.980.404 azioni del Banco Popolare di nuova emissione a fronte di un controvalore pari a quasi due miliardi di euro, per la precisione 1.987.675.315,08 euro.

Abu Dhabi: IPIC offrirà bond in euro e sterline

International Petroleum Investment Co. (Ipic) rappresenta una delle principali compagnie di tutti gli Emirati Arabi, in particolare per i suoi importanti business petroliferi che durano sin dal 1984: ora, la società di Abu Dhabi ha deciso di potenziare maggiormente la propria struttura patrimoniale, provvedendo a cedere titoli obbligazionari in sterline e in euro. Tra l’altro, la stessa Ipic comincerà a incontrare i propri investitori a partire dal prossimo 28 febbraio, in degli incontri che sono stati programmati nelle città di Londra, Amsterdam e Parigi e i bond in questione rappresenteranno la discussione principale. La vendita verrà curata da istituti di credito di primo piano, tra cui figurano Goldman Sachs, Banco Santander, Bnp Paribas, Unicredit e Deutsche Bank.

Sudafrica, emissione obbligazionaria da un miliardo di dollari

Anche il Sudafrica si appresta a diventare un’economia emergente di primo piano, dunque l’ultima offerta finanziaria del paese africano può rappresentare una buona occasione per gli investitori: il Tesoro Nazionale ha infatti deciso di avviare una vendita di obbligazioni estere ogni anno fino al 2013, in modo da colmare il gap del budget e di migliorare le previsioni relative ai prestiti interni. Come ha spiegato la stessa istituzione sudafricana, il governo di Pretoria intende puntare su prestiti di circa un miliardo di dollari all’anno, in modo da mantenere una buona posizione nelle principali valute internazionali e venire incontro alle commissioni degli altri paesi. Il deficit fiscale che è previsto per il 2011 dovrebbe ammontare al 5,3% del prodotto interno lordo, una stima che è peggiorata rispetto a quanto rilevato a ottobre (4,6%).

Prysmian: delisting azioni Draka ad aprile

E’ fissato per il prossimo 7 aprile 2011 il delisting delle azioni Draka Holding N.V.. Questo dopo che l’Offerta lanciata dal leader dei sistemi per le comunicazioni e dei cavi Prysmian si è conclusa con il pieno di adesioni, ed in particolare al 99,02% delle azioni ordinarie; si è trattato, lo ricordiamo, di un’offerta mista in cash ed azioni pari a 8,60 euro in denaro per ogni azione Draka Holding N.V. portata in OPA, più 0,6595 azioni ordinarie Prysmian di nuova emissione per ciascuna azione Draka. L’Offerta è stata lanciata il 5 gennaio scorso da Prysmian, e poi l’8 febbraio scorso è stata anche dichiarata incondizionata. In merito all’offerta pubblica di acquisto e scambio su tutte le azioni ordinarie di Draka Holding N.V. in circolazione Prysmian con un comunicato ufficiale ha fatto presente come si sia concluso nella giornata di ieri, martedì 22 febbraio 2011, alle ore 18 ad Amsterdam, il periodo della cosiddetta accettazione post-closing che ha portato in adesione all’OPAS altre 4.175.694 azioni della società Draka Holding N.V..

OPA IW Bank: UBI Banca aumenta corrispettivo unitario

Un prezzo unitario pari a 2,043 euro pagabile agli azionisti di IW Bank che porteranno i titoli in OPA residuale a fronte del conseguimento di una partecipazione complessiva pari al 95% del capitale sociale. Questo è quanto ha reso noto UBI Banca in relazione a quanto stabilito dagli organi competenti del Gruppo; il prezzo, quindi, viene incrementato rispetto ai 1,988 per azione stabiliti dalla Consob, lo scorso 16 febbraio del 2011, con un’apposita delibera. Nel caso in cui, invece, le adesioni all’OPA residuale siano tali che UBI Banca non raggiunga almeno il 95% del capitale sociale di IW Bank, allora il prezzo pagato agli azionisti aderenti sarà quello stabilito dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob), ovverosia 1,988 euro per azione. UBI Banca con un comunicato ufficiale ha tra l’altro precisato come il prezzo incrementato, pari a 2,043 euro, sia quello più alto raggiunto in Borsa a Piazza Affari dai titoli IW Bank negli ultimi 12 mesi. Previa autorizzazione alla pubblicazione da parte della Consob, UBI Banca nel documento informativo redatto ai sensi di Legge specificherà sia i termini, sia le condizioni e le modalità della procedura per adempiere all’obbligo di acquisto dei titoli IW Bank.

Credit Suisse propone quattro Etf su azioni e mercato monetario

L’Italia è il terzo paese in ordine temporale, dopo Svizzera e Germania, che Credit Suisse ha scelto per offrire degli Etf diversificati a seconda delle asset class e delle aree geografiche; i prodotti in questione appositamente pensati per il nostro paese sono quattro Exchange Traded Fund, gran parte dei quali sono inediti. Si tratta, nello specifico, di Credit Suisse Etf on Credit Suisse Global Alternative Energy, Cs Etf on Eonia, Cs Etf on Fed Funds Effective Rate e Cs Etf on Msci World. Le denominazioni fanno già intendere qualche caratteristica, ma esaminiamo nel dettaglio ogni fondo. L’Etf relativo alle energie alternative consente una replica fisica totale per quel che concerne gli investimenti internazionali in ben trenta società, in particolare quelle che sono attive nell’ambito delle energie rinnovabili.

Russian Railways lancia il primo bond per i Mondiali di calcio

Oao Russian Railways, la compagnia ferroviaria russa detenuta dallo stato, rappresenta anche la principale società emittente per quel che concerne i titoli obbligazionari denominati in rubli: stavolta, però, il mercato dei bond accoglierà per la prima volta quegli investitori che sono pronti ad approfittare della crescita economica del paese in vista della Coppa del Mondo che si disputerà nel 2018. Dopo un 2010 costellato dalla cessione di un bond in dollari (il valore complessivo fu pari a 1,5 miliardi), ora ci si concentra su un’offerta da un miliardo di sterline, così come ha anche annunciato il ceo del gruppo, Vladimir Yakunin. La Russia è riuscita a battere proprio l’Inghilterra nella candidatura a questo importante evento sportivo, ma deve spendere necessariamente una cifra superiore ai 5,5 trilioni di rubli per collegare le tredici città che ospiteranno la manifestazione con linee ferroviarie moderne e ad alta velocità.

D’Amico: outlook prudente per il primo semestre 2011

E’ migliorato nel 2010 il quadro operativo di d’Amico International Shipping S.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nel comparto del trasporto marittimo; questo miglioramento, pur tuttavia, non è stato sufficiente a conseguire utili in quanto i dodici mesi sono stati archiviati con una perdita netta pari a 20,5 milioni di dollari americani. Questo è quanto, tra l’altro, è emerso dal progetto di bilancio al 31 dicembre 2010 che è stato esaminato ed approvato dal Consiglio di Amministrazione della società; l’anno si chiude con ricavi pari a 199,3 milioni di dollari a fronte comunque di performance che, in accordo con quanto mette in evidenza la società con un comunicato ufficiale, sono state superiori alle media del mercato di riferimento in cui opera. Il 2010 per D’Amico si chiude con un Ebitda pari a 30,4 milioni di dollari a fronte di un indebitamento netto di $ 231 milioni.