Autostrade Meridionali stipula finanziamento ponte

Autostrade Meridionali, società quotata in Borsa a Piazza Affari, ha reso noto che in data odierna, martedì 5 aprile 2011, ha stipulato con il socio di controllo, Autostrade per l’Italia, un finanziamento ponte avente un controvalore pari a 140 milioni di euro. Trattasi, nello specifico, di un finanziamento avente una durata pari a 12 mesi sottoscritto con la società Autostrade per l’Italia che, lo ricordiamo, detiene il 58,98% del capitale sociale della Società Autostrade Meridionali. In accordo con un comunicato ufficiale emesso da quest’ultima, il finanziamento ponte da 140 milioni di euro ha come finalità quella di rimborsare parzialmente i finanziamenti infragruppo a breve termine che sono in essere tra le due società, ma anche di andare a coprire il piano di investimenti di Autostrade Meridionali.

Arca Sgr, collocato il nuovo servizio “Risparmia & Consolida”

Arca Sgr si conferma una delle realtà più dinamiche e innovative del nostro paese per quel che concerne le soluzioni di investimento: la società di gestione del risparmio, la quale è composta da dodici banche popolari e altre società di intermediazione mobiliare, ha infatti deciso di collocare “Risparmia & Consolida”, un servizio che si pone l’obiettivo di far rendere ancora di più i portafogli dei risparmiatori, il tutto mediante rendimenti elevati e sfruttando anche i ribassi dei mercati. Il funzionamento è davvero molto semplice e basteranno pochi passaggi per comprenderlo a fondo. Anzitutto, occorre attivare il servizio stesso, operazione realizzabile mediante dei versamenti sui fondi più tranquilli e a basso rischio della società, ad esempio il Fondo Liquidità.

Hellenic Telecom torna al mercato dei bond dopo tre anni

Hellenic Telecommunications Organization, una delle principali compagnie telefoniche della Grecia, sta vendendo circa 500 milioni di euro in titoli obbligazionari: non si tratta di una emissione qualsiasi, ma della prima offerta di questo tipo dal 2008, la seconda da parte di una società ellenica non finanziaria in più di un anno. Lo scopo della negoziazione è ben preciso, in effetti il colosso di Maroussi, conosciuto anche con l’acronimo Ote, è intenzionato a cedere il proprio debito in un momento non semplice per la nazione europea. L’unica altra società greca e attiva in un campo non finanziario che si è mossa allo stesso modo è stata Coca Cola Hellenic Bottling. C’è anche da dire, comunque, che le vendite di prodotti corporate greci vivono una fase di sostanziale stallo, visto che il governo di Atene si è visto costretto ad accettare il pacchetto di salvataggio approntato dall’Unione Europea per assestare il deficit di bilancio: l’economia nazionale è prevista in contrazione anche per i restanti mesi del 2011.

Malesia e Filippine: le previsioni sui principali bond asiatici

Ci sono molti eventi e rapporti economici che potrebbero influenzare a breve l’andamento dei bond e delle valute asiatiche. I rendimenti obbligazionari del continente, infatti, stanno subendo dei mutamenti piuttosto chiari, ma occorre comunque esaminare caso per caso. A quali nazioni bisogna fare riferimento? Anzitutto, c’è il Giappone: il sisma non può certo essere considerato un brutto ricordo, ma il ritorno economico del principale titolo governativo, vale a dire quello in scadenza a marzo del 2021, è sceso dall’1,3 all’1,28%, secondo quanto rilevato da Japan Bond Trading Corporation, il maggiore broker del paese per quel che concerne questo strumento finanziario. Intanto, lo yen è stato scambiato a quota 84,20 per ottenere un dollaro. Anche la Malesia merita un importante approfondimento; Bank Negara è già pronta a vendere tre miliardi di ringgit (992 milioni di dollari) dei prodotti a 210 giorni, mentre quelli in scadenza dopo tre mesi, classico esempio di finanza islamica, sono stati ceduti per due miliardi di rinngit.

Gruppo Zucchi: ritorno all’utile senza effetti Descamps

Si è chiuso in utile, almeno per quel che riguarda le attività in funzionamento, il 2010 per il Gruppo Zucchi, società quotata in Borsa a Piazza Affari. Nel dettaglio, Zucchi ha archiviato il 2010 con un risultato d’esercizio, considerando le sole attività in funzionamento, pari a 0,6 milioni di euro rispetto ad un risultato negativo per 25,6 milioni di euro nell’anno 2009. Luce verde anche per il fatturato, cresciuto a livello consolidato a 188,2 milioni di euro rispetto ai 171,8 milioni di euro dell’anno 2009. Bene anche l’Ebitda, a 13,9 milioni di euro rispetto ad un Ebitda negativo per 5,7 milioni di euro con cui era stato archiviato l’esercizio di Bilancio 2009. Includendo gli effetti residui di Descamps, asset in dismissione, il Gruppo Zucchi archivia comunque il 2010 con un risultato d’esercizio negativo per 20,2 milioni di euro ma comunque in netto miglioramento rispetto ai -48,8 milioni di euro del 2009.

Titoli di Stato: le emissioni del secondo trimestre 2011

Il Mef, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha comunicato per il corrente trimestre, ovverosia per il periodo che va dal mese di aprile al mese di giugno del 2011, il programma di emissione di nuovi titoli pubblici che, in particolare, riguardano i collocamenti di Certificati di Credito del Tesoro Zero Coupon (Ctz), di Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) e di Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all’euribor (CCTEu). Nello specifico, per quanto riguarda i titoli pubblici di nuova emissione, e quindi offerti nel trimestre indicato in prima tranche, con codice ISIN da attribuire, il Mef ha annunciato, per un ammontare minimo dell’emissione per 9 miliardi di euro, il Btp con decorrenza 01/04/2011 e scadenza 01/04/2014; per un ammontare minimo pari anche in questo caso a 9 miliardi di euro, il Mef ha programmato il collocamento del nuovo Ctz con decorrenza 29/04/2011 e scadenza 30/04/2013; l’ultima nuova emissione del trimestre, per un ammontare minimo pari in questo caso a 10 miliardi di euro, riguarda invece il nuovo Btp con decorrenza 15/04/2011 e scadenza 15/04/2016.

Futures: settimana contrastante per i semi di soia

Gli ultimi sette giorni di contrattazioni dei futures sono stati caratterizzati da performance a dir poco altalenanti: i due esempi più eclatanti in questo senso sono rappresentati dal grano, il quale è riuscito a incrementare i propri ricavi come non accadeva da almeno nove mesi, grazie soprattutto alle esportazioni americane, mentre i semi di soia sono inesorabilmente calati nonostante la crescente produzione fatta registrare dal Sud America. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da sottolineare come le scorte di grano siano scese di quindici punti percentuali, così come annunciato anche dallo Us Department of Agricolture: l’export è più che raddoppiato e in questo modo i contratti futures hanno potuto beneficiare del secondo giorno consecutivo di rialzi presso il Chicago Board of Trade.

Eni in Norvegia scopre giacimento idrocarburi

In Norvegia, ed in particolare nel Mare di Barents, il colosso energetico italiano Eni ha reso noto venerdì scorso, 1 aprile 2011, d’aver effettuato una importante scoperta di idrocarburi; trattasi, nello specifico, della perforazione di un pozzo che si trova all’incirca a 150 chilometri a nord ovest del giacimento petrolifero di Goliat; la scoperta, che è stata denominata “Skrugard“, è avvenuta ad una profondità d’acqua pari a 373 metri, dove è stata rilevata una significativa colonna di idrocarburi. Con una nota ufficiale la società del cane a sei zampe ha fatto sapere che le operazioni di perforazione sono ancora in corso di completamento, e che a regime il pozzo esplorativo avrà una profondità pari a 2.250 metri.

Azioni I Grandi Viaggi: piano buy-back al via

Partirà il 6 aprile 2011 il programma di acquisto di azioni proprie ordinarie de I Grandi Viaggi, società quotata in Borsa a Piazza Affari facendo seguito da una delibera approvata dall’Assemblea degli Azionisti il 28 febbraio scorso. A darne notizia è stata proprio I Grandi Viaggi nel precisare che il programma è finalizzato, tra l’altro, a favorire l’andamento regolare delle contrattazioni, ad intervenire in caso di contingenti situazioni di mercato, ma anche a facilitare gli scambi sulle azioni de I Grandi Viaggi nelle fasi del ciclo di Borsa caratterizzate da scarsa liquidità. Tenendo conto delle azioni proprie che già I Grandi Viaggi detiene, la quantità massima di azioni proprie che possono essere detenute in portafoglio è pari a 7.798.447 azioni ordinarie, corrispondenti al 20% del capitale sociale.

Banca Popolare di Vicenza: i bond saranno garantiti dai mutui

La scelta finanziaria di Banca Popolare di Vicenza è andata in direzione del comparto obbligazionario: in effetti, l’istituto veneto ha deciso di programmare l’emissione di alcuni bond che riceveranno le dovute garanzie dai mutui residenziali del nostro paese. L’indiscrezione è giunta direttamene da une delle banche internazionali che saranno coinvolte nello specifico dall’operazione. Di cosa si tratta con esattezza? Il gruppo vicentino ha conferito un apposito incarico a istituti di rilevanza globale, vale a dire JPMorgan Chase, Royal Bank of Scotland, Ubs e Unicredit, affinché possa essere gestita nella maniera più corretta l’emissione obbligazionaria, visto che a tali banche verrà affidato l’incarico di joint-lead manager. C’è comunque ancora un po’ di tempo prima di conoscere nel dettaglio la quotazione, dato che il lancio effettivo e il conseguente annuncio su prezzo e caratteristiche è previsto al termine di un incontro con gli investitori che si terrà fra quattro giorni esatti.

Grecia: Papaconstantinou ipotizza una vendita di bond

L’ultimo annuncio del ministro greco delle Finanze, George Papconstantinou, è stato abbastanza eloquente: la nazione ellenica sarebbe infatti pronta a tornare nuovamente sui mercati obbligazionari già nel corso di quest’anno, ma soltanto se le condizioni generali dovessero migliorare in maniera sensibile. I bond greci con scadenza a dieci anni vantano attualmente dei rendimenti pari al 12,8%, piuttosto elevati e quindi collegabili a un forte rischio di default; questa percentuale è addirittura tre volte superiore al ritorno economico garantito dai bund tedeschi e ormai è passato un anno da quando Atene ha deciso di accettare il piano di salvataggio dell’Unione Europea. Quali titoli obbligazionari di stampo governativo dobbiamo dunque aspettarci in questo 2011?

Buzzi Unicem: Bilancio 2010, pesano le svalutazioni

A causa di un impatto, pari a 113 milioni di euro, legato alle svalutazioni, l’esercizio 2010 di Buzzi Unicem s’è chiuso con un utile netto negativo per 41,4 milioni di euro a fronte di margini operativi che, in accordo con una nota ufficiale emessa dalla società quotata in Borsa a Piazza Affari, hanno risentito della dinamica dei prezzi. Il tutto a fronte, comunque, di un andamento delle vendite che ha mostrato segnali di ripresa nel secondo semestre dello scorso anno. Il 2010, inoltre, per Buzzi Unicem è stato un anno caratterizzato da un lato dal completamento dei programmi previsti per la propria espansione strategica, e dall’altro per il conseguente rafforzamento della competitività. A fronte di un ulteriore rafforzamento, nel 2010, della struttura patrimoniale, il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem ha deliberato per proporre il pagamento del dividendo ai soli azionisti di risparmio; la cedola proposta, nello specifico, è pari a 0,03 euro per ogni azione posseduta.

Deutsche Bank propone un Express Certificate dal 5,2% annuo

Deutsche Bank ha confermato, ancora una volta se ce ne fosse bisogno, la sua predilezione per i certificati come prodotto di investimento: l’ultima collocazione in ordine temporale da parte del gruppo di Francoforte ha riguardato, nello specifico, un Express Certificate che promette già un rendimento pari al 5,2% ogni anno. Questa sottoscrizione è appena cominciata, eppure non è rimasto molto tempo per i soggetti interessati, dato che il 4 aprile è l’ultima data utile per poter investire in questa maniera. Come è strutturato esattamente tale strumento? Anzitutto, bisogna precisare che l’indice azionario a cui si farà riferimento è l’Eurostoxx 50, dunque si farà molto affidamento sul Vecchio Continente; la scadenza è prevista tra cinque anni, anche se gli investitori potranno beneficiare di un’opportunità ulteriore, la cosiddetta “opzione autocallable”, la quale permette di ottenere un rimborso già dopo un anno appena.

Methorios Capital: CdA propone di non distribuire il dividendo

Pur avendo chiuso il 2010 in utile, il Consiglio di Amministrazione di Methorios Capital, società quotata in Borsa a Piazza Affari, mercato AIM Italia, ed attiva nella consulenza per le operazioni di finanza straordinaria per le piccole e medie imprese (PMI), ha deliberato per proporre all’Assemblea degli azionisti di non distribuire il dividendo. Questo al fine di utilizzare il risultato d’esercizio sia ai fini di un rafforzamento della struttura patrimoniale, sia per finanziare i futuri progetti di crescita e di sviluppo. Nel dettaglio, il 2010 è stato archiviato da Methorios Capital con ricavi in crescita, anno su anno, dai 3,34 milioni di euro del 2009 ai 4,8 milioni di euro dello scorso anno. Scende invece il risultato operativo, da 1,85 a 1,19 milioni di euro, mentre il risultato netto migliora anno su anno da 0,95 milioni di euro ai 1,09 milioni di euro al 31 dicembre del 2010.