Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha disposto per la giornata di martedì prossimo, 14 giugno 2011, un’emissione di titoli di Stato, con data di regolamento fissata per il 16 giugno del 2011. Trattasi, nello specifico, in quinta tranche, dell’offerta di Btp con decorrenza 15 aprile 2011, scadenza 15 aprile 2016, codice ISIN IT0004712748, e tasso di interesse lordo annuo facciale al 3,75%. Per l’emissione in oggetto, i risparmiatori potranno prenotare in asta presso le banche ed alla Posta i titoli, per importi pari a mille euro nominali o multipli di mille euro, entro e non oltre la data di lunedì 13 giugno 2011, mentre le domande in asta dovranno essere presentate dagli intermediari autorizzati entro e non oltre le ore 11 del giorno dopo.
Bot annuali: asta 10 giugno 2011
Il MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha reso noto d’aver disposto per venerdì prossimo, 10 giugno 2011, un’asta di BOT, Buoni Ordinari del Tesoro, con scadenza a dodici mesi, per un controvalore pari a 6 miliardi di euro. Trattasi, nello specifico, dei BOT 15.06.2012, con scadenza a 366 giorni a fronte della data di regolamento fissata per mercoledì 15 giugno 2011; l’emissione è stata disposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in concomitanza con la scadenza, in data 15 giugno 2011, di Buoni Ordinari del Tesoro per un controvalore pari a 10,1 miliardi di euro, dei quali 6,6 miliardi di euro di Bot annuali, e 3,5 miliardi di euro di Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza a tre mesi. E proprio in merito al Bot a tre mesi il MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha reso noto con un comunicato che il 10 giugno prossimo non sarà offerto ai risparmiatori ed agli investitori in quanto si rileva assenza di specifiche esigenze di cassa.
Rbs propone le nuove obbligazioni Obiettivo 6%
Royal Bank of Scotland punta con decisione sul settore obbligazionario. L’ultima proposta in ordine temporale dell’emittente scozzese è infatti incentrata su dei bond specifici in grado di garantire un rendimento annuo piuttosto interessante: si tratta di Obiettivo 6%, titoli finanziari che prevedono un funzionamento particolare. Nel dettaglio, questi strumenti possono essere acquistati e ceduti tranquillamente in qualsiasi istituto di credito del nostro paese. Queste obbligazioni di tipo “senior”, vale a dire quelle che consentono un rimborso del capitale e degli interessi in via prioritaria rispetto, ad esempio, ai bond subordinati, sono negoziabili anche prima della scadenza che è stata prefissata e sono quotate nel Mercato Telematico delle Obbligazioni di Borsa Italiana. Inoltre, volendo citare altre caratteristiche interessanti, la liquidità è esposta da Banca Akros, mentre l’investimento minimo deve essere necessariamente di mille euro.
Regione Toscana: i contratti dei Galileo Bond saranno annullati
Forse Galileo Galilei sarebbe stato orgoglioso di vedersi intitolare addirittura dei bond, ma questi prodotti non hanno avuto in verità molta fortuna: è vero che la Regione Toscana ha garantito tutti i versamenti alle banche per quel che riguarda gli strumenti derivati in questione per la prossima scadenza del 12 giugno, ma questa stessa giunta ha anche deciso di annullare i contratti relativi a tale sottoscrizione. I Galileo Bond furono emessi nel 2002 e probabilmente nessuno si aspettava i problemi sorti nel corso di tutti questi anni. Nello specifico, si tratta di obbligazioni a garanzia dei contratti posti in essere dalla stessa Toscana con istituti di credito di livello internazionale, vale a dire Merrill Lynch, Deutsche Bank e Ubs. Che cosa non ha funzionato esattamente?
Methorios Capital: CdA delibera aumento di capitale
Un aumento di capitale, per un controvalore pari a 10 milioni di euro, con esclusione del diritto di opzione e riservato interamente alla società EB Finance S.A.. Questo è quanto in particolare in data odierna, lunedì 6 giugno del 2011, ha deliberato il Consiglio di Amministrazione di Methorios Capital S.p.A., società specializzata nelle operazioni di finanza straordinaria per le piccole e medie imprese, e quotata sul mercato AIM Italia organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A.. A darne notizia è stata proprio Methorios Capital nel precisare come la delibera del Consiglio di Amministrazione faccia seguito alla delega che allo stesso CdA è stata attribuita il 24 maggio del 201o dall’Assemblea degli azionisti della società che per l’occasione si era riunita in sede straordinaria.
Conti deposito vincolati: come smobilizzare gli investimenti
I conti di deposito sono strumenti per il parcheggio e per la remunerazione della liquidità molto semplici, comodi, ma anche low cost, anzi a zero costi. Quasi tutti i conti di deposito remunerati presenti sul mercato bancario italiano, infatti, sono a zero spese di gestione, di apertura e di chiusura, così come non si paga alcuna imposta di bollo. Chi apre un conto di deposito remunerato ha poi anche la possibilità, di norma, di guadagnare di più con gli investimenti vincolati. Ma se al risparmiatore i soldi servono prima, li può smobilizzare? E se sì, a che prezzo? Ci sono delle penali da pagare? Oppure si è costretti ad attendere la scadenza prima di rientrare dal capitale investito?
Société Générale: debutta il certificato Quality Selection
Come ha spiegato chiaramente Société Générale Effekten, la giornata odierna era quella dell’inizio delle negoziazioni di un nuovo certificato: si tratta, per l’appunto, di un prodotto di investimento che appartiene a questo segmento, più precisamente alla cosiddetta Classe B. Il Quality Selection Certificate II, questa la denominazione ufficiale dello strumento in questione, beneficerà della liquidazione monetaria e della consueta modalità di esercizio europea che si può riscontrare in questo segmento di Borsa Italiana. Ma quali sono le caratteristiche peculiari dell’offerta? Anzitutto, bisogna rimarcare la modalità di negoziazione; in effetti, la data di quest’ultima viene a decorrere dal secondo giorno di mercato aperto che precede le rispettive date di registrazione.
Sukuk: Al Tamimi guida la prima emissione giordana
L’emissione obbligazionaria di cui è stata protagonista Al Tamimi & Company, società legale con diverse sedi negli Emirati Arabi, Arabia Saudita e Kuwait, verrà sicuramente ricordata negli annali della finanza islamica: la compagnia di Dubai è coinvolta nella prima transazione di sukuk in Giordania (una delle tante sedi è proprio Amman), con una doppia gestione finanziaria da parte degli uffici giordano-iracheni. Questa offerta, la cui chiusura definitiva è avvenuta lo scorso 1° marzo, è stata perfezionata presso il Gabinetto ministeriale di Amman ed ha anche approvato una serie di esenzioni fiscali per quel che riguarda i bond relativi ad Al Rajhi Cement.
Conto Arancio con tasso fino al 3,25%
I tassi di interesse sul mercato, dopo la decisione della Banca centrale europea, nelle scorse settimane, di alzare il costo del denaro, dall’1% all’1,25%, stanno progressivamente salendo; di conseguenza anche i tassi attivi che vengono offerti alla clientela dalle banche si stanno via via adeguando a questo nuovo scenario. I prodotti più sensibili a tutto ciò sono chiaramente i conti di deposito remunerati; tra questi, il colosso bancario Ing Direct propone attualmente, per i nuovi clienti, con una promozione attiva fino al 9 luglio del 2011, la possibilità di attivare il Conto Arancio con un tasso fino al 3,25% annuo. Nel dettaglio, la promozione per i nuovi clienti prevede che il titolare apra il Conto Arancio, e che poi attivi il deposito vincolato per 12 mesi, e per somme fino ad un massimo pari a 50 mila euro, con un tasso offerto pari al 3,25% annuo lordo; tolte le tasse sugli interessi al 27%, così come previsto dalla Legge, il rendimento annuo netto è pari al 2,37%.
Conto Deposito InMediolanum al 3,50%
Da poche settimane a questa parte, sul mercato bancario italiano, c’è un nuovo conto di deposito remunerato. Ad idearlo è stata Mediolanum con “InMediolanum Conto Deposito“, un prodotto che si apre in maniera semplice e gratuita, direttamente online dal sito Internet appositamente ideato per il conto di deposito, InMediolanum.it appunto. Il rendimento offerto, a fronte di un vincolo avente la durata di dodici mesi, è pari al 3,50% lordo a patto di aprire il prodotto e vincolare le somme entro e non oltre il 30 agosto 2011. Il Conto Deposito InMediolanum è quindi attualmente in promozione a fronte dell’apertura che può essere fatta comodamente online dal sito compilando un apposito form, spedendo tutti i documenti richiesti, e poi effettuando il primo bonifico ai fini del riconoscimento. A questo punto il cliente di “InMediolanum Conto Deposito” riceverà un primo codice segreto via cellulare, ed il secondo in busta chiusa recapitato direttamente al proprio domicilio.
Banca Etruria: le caratteristiche del bond convertibile
Si è parlato molto nei giorni e nelle settimane scorse dell’obbligazione convertibile lanciata da Banca Etruria: cerchiamo quindi di comprendere meglio quali sono le caratteristiche di questo prodotto, alla luce della comunicazione alla Consob del prospetto informativo. Anzitutto, si tratta di un prestito obbligazionario, la cui denominazione ufficiale è Bpel 7% 2011-2016 Subordinato Convertibile con facoltà di rimborso in azioni. Questo nome già fa intendere qualche elemento, vale a dire il possibile rimborso con titoli azionari, il ritorno economico pari al 7% e la scadenza fissata in cinque anni: volendo però essere più precisi, bisogna sottolineare come l’offerta dell’istituto toscano abbia riguardato oltre 33 milioni di prodotti convertibili, per un valore unitario di poco superiore ai tre euro, il che equivale a dire che l’ammontare complessivo è di circa cento milioni.
Giappone: Montana Re attiva il Cat Bond collegato allo tsunami
Non è difficile immaginare come il principale Catastrophe Bond emesso negli ultimi tempi sia associato al terribile terremoto che ha devastato il Giappone lo scorso 11 marzo: il prodotto finanziario in questione è stato lanciato dalla compagnia immobiliare Montana Re, società americana che ha sede proprio nell’omonimo stato federale. Di cosa si tratta esattamente? Il bond prevede un importo di sessanta milioni di dollari ed è stato quotato ancor prima della sciagura nipponica, ma il suo intento è chiaro, vale a dire proteggere gli investitori dalle tempeste e dai tornado americani, oltre che da eventi simili relativi ad Europa e Giappone, una delle nazioni più a rischio in questo senso. È proprio grazie a uno strumento come questo che i sottoscrittori non perderanno alcuna somma di denaro, vista la particolare conformazione del titolo.
Banco Popolare: parte buyback per premio aziendale 2010
Lunedì 13 giugno 2011 partirà il programma di acquisto di azioni proprie, da parte del Gruppo bancario quotato in Borsa a Piazza Affari Banco Popolare, a servizio, nell’ambito del premio aziendale 2010, del piano di attribuzione dei titoli a favore dei dipendenti del Gruppo bancario. A darne notizia nella giornata di ieri, venerdì 3 giugno 2011, è stato proprio il Banco Popolare nel ricordare come l’avvio del piano di buyback per il premio aziendale 2010 avvenga in forza ad una deliberazione, il 24 aprile del 2010, da parte dell’Assemblea dei Soci del Gruppo bancario riunitasi per l’occasione in sede ordinaria. Il tutto, in sede di acquisto dei titoli, a fronte di un controvalore massimo del buyback pari a 35 milioni di euro; l’acquisto dei titoli avverrà comunque fino al raggiungimento di quel numero di azioni del Banco Popolare sufficienti per andare a soddisfare le adesioni pervenute da parte dei dipendenti.
Finanza famiglie: meno risparmi e più sofferenze
Meno risparmi e più sofferenze. Lo possiamo riassumere così, in estrema sintesi, il quadro a tinte fosche dei bilanci delle famiglie italiane. Al riguardo, l‘Adusbef e la Federconsumatori, per voce dei rispettivi Presidenti, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, prendendo a riferimento gli ultimi dati forniti dalla Banca d’Italia, sottolineano come nel biennio 2009-2010 abbiamo assistito nel nostro Paese ad un tracollo del risparmio delle famiglie. Secondo le due Associazioni c’è stata una vera e propria distruzione del risparmio a causa principalmente di due fattori: l’erosione dei redditi ma anche i cattivi consigli da parte degli istituti di credito e delle società di gestione che hanno in molti casi appioppato ai risparmiatori i cosiddetti “bond bidone“, ovverosia, in questi anni, le obbligazioni della Cirio, ma anche quelle della vecchia Parmalat per non parlare di Lehman Brothers e dei Tango Bond, ovverosia le obbligazioni dell’Argentina.