Spagna sull’orlo del collasso?

Situazione difficile in Spagna. Secondo Rehn (Commissario Europeo agli Affari Monetari): La Spagna è in una situazione molto difficile. Ma dall’altra parte il Paese ha molti punti di forza e ora è importante che continui con coerenza a migliorare la sostenibilità delle proprie finanze pubbliche e stimolare le riforme che aiuteranno la crescita economica e l’occupazione nel Paese.

Con queste parole fa’ il punto della situazione a Copenaghen nell’incontro con i ministri delle Finanze. E mentre gli investitori si preoccupano sull’andamento dello spread con il Bund tedesco, nel Paese esplode lo sciopero che a detta degli stessi manifestanti, è un’urlo sordo.

Fondo Salva Stati a 800 miliardi di euro

L’Eurogruppo ha deciso; l’unione dei fondi salva stati EFSF ed ESM offrirà un firewall di 700 miliardi di euro, che diventeranno 800 miliardi di euro con il Fondo di Stabilità Europeo e con 53 miliardi di euro di facility bilaterali alla Grecia gia impegnate.

Dei due sappiamo che il fondo temporaneo sarà avviato a luglio di quest’anno e lascia aperte comunque tutte le ipotesi; vi è infatti la possibilità che questi attuerà nuovi impegni per arrivare a 500 miliardi di euro di prestito ed anzi probabilmente il fondo temporaneo si muoverà in questo senso.

Kme Group approva il bilancio dell’esercizio 2011

Anche per Kme Group, spa fiorentina che è celebre soprattutto per le sue attività relative alla produzione di semilavorati e leghe di rame, è giunto il momento di rendere noto il bilancio del 2011: la compagnia toscana, la quale è quotata all’interno del segmento Standard di Piazza Affari, può vantare un fatturato consolidato piuttosto buono da questo punto di vista, con oltre tre miliardi di euro e una crescita di 10,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno prima. Questo rialzo è stato senza dubbio favorito dai maggiori costi che si riferiscono alle materie prime, in particolare i cosiddetti metalli industriali.

Facebook sul Nasdaq a Maggio 2012

Dalla la presentazione della richiesta presso la Securities and Exchange Commission da parte di Facebook per l’entrata in Borsa sono passati quasi due mesi e l’Ipo è ora prevista per Maggio.

Il colosso si prepara al debutto sul Nasdaq e continua ad implementare la documentazione presso la SEC. Il valore stimato della società è sceso a 93 miliardi di dollari dai 98 di febbraio scorso, anche se Facebook conserva sicuramente la sua “imponenza” nonostante questo.

Oggi sono stati interrotti gli scambi sul mercato secondario; lo stop arriva direttamente dai manager di Facebook, secondo cui probabilmente è meglio evitare di attirare ulteriormente l’attenzione sul Social Network.

Tassa sulle Transizioni Finanziarie

In Europa si torna a parlare di tassa sulle transizioni finanziarie. La crisi dell’Euro e quella della Grecia ha messo in mostra la parte peggiore dell’Europa; l’Unione non è così stretta come potrebbe sembrare e non basta la moneta unica a far sentire vicini i membri dell’UE. La grande differenza tra gli Stati Uniti e l’Euro sta proprio nel fatto che anche se gli Stati dell’America sono indipendenti, rispondono comunque ad un solo organo politico che si preoccupa di tutelare tutti i membri. In Europa la Commissione Europea è vista con distacco e la distanza è stato il problema quando si è trattato di dover “salvare” la Grecia.

Non avendo previsto un fondo salva-stati, dopo il fallimento di tutte le proposte della Commissione Europea il salvataggio della Grecia è avvenuto in “zona cesarini” ed è comunque un default controllato, quindi una mezza sconfitta.

Per Hsbc un’emissione di bond da due miliardi di dollari

Hsbc, tra le più importanti banche britanniche e del mondo, ha fissato a due miliardi di dollari l’importo della sua ultima emissione obbligazionaria: i bond in questione, i quali andranno a beneficiare di una durata decennale, potranno anche contare su un rendimento relativamente più basso rispetto all’ultima vendita di quattro mesi fa. Il secondo maggior prestatore a livello internazionale per volume di mercato ha collocato sul mercato questi strumenti che vantano un ritorno economico pari a quattro punti percentuali, vale a dire 190 punti base al di sopra degli stessi prodotti messi a disposizione dal Tesoro. A novembre, invece, erano state emesse delle obbligazioni in scadenza nel 2022 e con un rendimento leggermente superiore (il 4,875% per la precisione).

Contratti futures: caffè e zucchero in calo

I contratti futures legati al caffè qualità arabica hanno subito una correzione tecnica opportuna dopo il rally incredibile conseguito nel corso di questa settimana, con ben cinque punti percentuali di rialzo: al contempo, gli stessi strumenti finanziari relativi allo zucchero grezzo hanno esteso le loro perdite, a seguito dell’autorizzazione di lunedì scorso circa le mancate restrizioni all’export in questione da parte dell’India, il secondo produttore mondiale per quel che riguarda questa commodity. Il quadro, poi, viene debitamente completato dal cacao, alle prese con volumi piuttosto leggeri a causa del clima secco in Costa d’Avorio. Cerchiamo dunque di capire meglio le performance di questi specifici prodotti.

Come investire nei fondi

Dopo aver messo a segno una serie di performance negative, il mercato dei fondi ora potrebbe tornare nel mirino degli investitori. I costi di gestione poco competitivi, la grande scelta che confonde e disorienta insieme all’assenza di rendimenti minimi garantiti (che invece hanno altre forme di investimento) hanno allontanato negli anni il grande pubblico da questi prodotti finanziari, che però hanno un grande vantaggio: rispecchiano praticamente tutti i profili di investimento possibili oltre a non richiedere alcun intervento.

Le politiche di gestione di un fondo sono sempre definite nella documentazione, dove è presente anche un prospetto sui rendimento e sopratutto sui rischi. L’unica distinzione da fare immediatamente è quella di distinguere i fondi comuni di investimento dalle SICAV. Mentre nel primo caso è vero quanto riportato sopra, nel secondo la partecipazione è a livello societario e per questo comporta i diritti e doveri del caso (come il diritto al voto ad esempio).

Cosa sono gli organismi di investimento collettivo del risparmio

Cosa sono gli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio? Nel testo unico della Finanza questi vengono definiti “organismi con forma giuridica variabile che investono in strumenti finanziari o altre attività somme di denaro raccolte tr ail pubblico di risparmiatori, operando secondo il principio della ripartizione dei rischi”. Questi vengono abbreviati con la sigla “OICR” e sostanzialmente si tratta di due diversi organismi:

  • i fondi comuni di investimento;
  • le società di investimento a capitale variabile (Sicav).

In tutti i casi si tratta di una raccolta di fondi che vengono poi gestiti con valori mobiliari (quindi azioni, obbligazioni, derivati e quant’altro, in base alla politica scelta ed al rischio che ci si vuole assumere). Le quote del fondo vengono poi acquistate o vendute sul mercato e nel tempo genereranno guadagni o perdite a seconda della gestione.

Dati USA negativi affondano Eurozona

Dati USA cambiano la giornata; dopo un’avvio positivo e un andamento incerto, il FTSE-Mib cede sotto la pressione sui bancari partita in USA, con la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti in calo oltre le attese. L’indice a marzo è a quota 70.2 punti contro i 70.4 necessari per ottenere il consenso. Il calo dal mese precedente (71.6 punti) si riversa sulle Piazze Europee ed affonda i listini costringendo il fTSE-Mib ad un close inferiore alla soglia critica di un solo punto (16499 punti in chiusura di giornata).

La seduta di domani acquista un’importanza particolare; dopo le emissioni di titoli di Stato non entusiasmanti da parte di Italia e Spagna, l’attenzione è ancora rivolta ai debiti sovrani ed al problema del credito che ancora frena l’Euro. Nella giornata di domani sul listino italiano terremo sotto controllo Fondiaria-Sai, che catalizza sul book buona parte dell’attenzione mediatica, seguita solo da Fiat, intenta a consolidare il recupero dopo l’annunciato investimento di 1.1 miliardi di euro per la produzione.

Ligresti ostacolano l’Autorità di Vigilanza

Ostacolo all’autorità di Vigilanza. L’accusa mossa verso Salvatore Ligresti non è certo da poco, tanto che la procura di Milano definisce la questione “FonSai” più allarmante del caso San Raffaele. La complessità dell’operazione messa in atto da Unipol per il salvataggio di FonSai sarebbe una “scatola nera” per la procura, che non riesce a controllare la situazione come vorrebbe.

L’operazione incriminata è quella relativa a Premafin-Groupama, ma Luigi Orsi (sostituto procuratore che segue la vicenda dallo scorso anno) dopo aver avviato l’indagine per ostacolo all’attività della Consob da parte dei Ligresti, punta ora la sua attenzione alle consulenze pagate dal gruppo dal 2003 al 2010 e sulle operazioni immobiliari della società. Le sole consulenze sono registrate in fatture per un totale di 40 milioni di euro, giusto per capire la dimensione dell’indagine.

LyondellBasell emetterà bond a sette e dodici anni

LyondellBasell Industries, l’azienda olandese attiva nel settore chimico e salita agli onori della ribalta per la sua bancarotta del 2010, sta pianificando nel dettaglio l’emissione di titoli obbligazionari, in modo da riacquistare il debito a costi maggiori: si tratta di una compagnia importante, il terzo più grande colosso per quel che concerne il proprio comparto e con impianti industriali importanti anche nel nostro paese (a Terni lo stabilimento è stato invece chiuso), di che vendita si tratterà in questo caso? Entrando maggiormente nello specifico, c’è da dire che i bond in questione andranno a beneficiare di una scadenza a sette anni e di un rendimento complessivo che sarà compreso tra il 4,87 e il 5%, ma si parla anche di un termine anche maggiore, dodici anni, con un ritorno economico non superiore ai 5,5 punti percentuali.

Asta BOT, CTZ e BTP€i di Marzo 2012

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto le prossime aste di questa settimana diffondendo i dettagli dei titoli di Stato proposti in due comunicati stampa. Il primo, relativo all’asta del 27 marzo prossimo con regolamento al 30 marzo, definisce le emissioni di CTZ e BTP€i previste; il primo titolo del debito pubblico è un Certificato del Credito del Tesoro “Zero Coupon” (CTZ) con decorrenza 31 gennaio 2012 e scadenza al 31 gennaio 2014, identificato con l’ISIN IT0004793045. L’importo dei CTZ in offerta è compreso tra 2 e 3 miliardi di euro.

Nel comunicato 38 del MEF vengono inoltre resi pubblici i dettagli sui BTP€i, i Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione dell’area Euro; il primo dei due prestiti in emissione ha decorrenza 15 marzo 2010 e scadenza al 15 settembre 2021. Il tasso di interesse reale annuale è del 2.10% pagato semestralmente e l’ISIN è IT0004604671. Il secondo BTP€i in emissione  ha invece decorrenza il 15 settembre 2008 e scadenza il 15 settembre 2019. Il tasso di interesse reale annuo è pari al 2.35% e l’ISIN di riferimento è IT0004380546.

Dettaglio Asta BTP Italia

L’impatto dell’emissione del nuovo BTP Italia da parte del MEF è interessante sotto tutti i punti di vista. Ricordiamo innanzitutto che il prodotto finanziario con scadenza a 4 anni è stato pensato su misura per i cittadini italiani nel periodo post-crisi; la paura per l’inflazione e per la svalutazione dei pochi risparmi accantonati negli ultimi, difficili anni trovano risposta in un BTP che viene offerto con scadenza breve e cedola semestrale, con la proposta di un rendimento legato all’andamento dell’indice FOI (indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati) al netto dei tabacchi. La garanzia inoltre di un rendimento minimo garantito, fa’ di questo nuovo BTP Italia la scelta prioritaria per gli Italiani.

Dai dati relativi alle sottoscrizioni (possibili anche tramite home-banking) sono molto chiari sull’interesse mostrato verso i nuovi BTP; di 133.479 contratti totali circa l’83% sono risultati di taglio inferiore a 50.000 euro, soglia che statisticamente distingue i “retail” dagli istituzionali. Di questi 110.000 contratti, circa 79.000 sono stati anche inferiori a 20.000 euro, a conferma dell’interesse dimostrato.