Telecom Italia Media vola a Piazza Affari

Balzo incredibile di Telecom Italia Media, dopo le parole di Gad Lerner che confermano quanto già si sospettava da settimane ormai; il titolo vola a 0.1437 euro per azione con un rialzo prossimo al 15% rispetto al valore di Venerdì scorso. L’annuncio riguarda ancora una volta la scissione delle infrastrutture che andrebbero poi in gestione ad una nuova società creata ad hoc, mentre la novità è il partner scelto; il gruppo L’Espresso potrebbe essere interessato alla costituzione della nuova realtà, su cui conferirebbero i multiplex.

Mentre TI Media vola (probabilmente anche sulla speculazione immediata che non darà continuità al rialzo) Telecom Italia scende leggermente perdendo quasi l’1% del suo valore e portandosi a 0.82 euro per azione, così come l’Espresso cede oltre l’1% a 0.9685 euro per azione.

Dubai sfrutterà i sukuk per il proprio aeroporto

Dubai utilizzerà gli 1,25 miliardi di dollari relativi all’ultima emissione del proprio bond islamico per finanziare l’espansione dell’aeroporto locale; ma, come se non bastasse, si penserà anche a ripagare i creditori nei tempi stabiliti, soprattutto per quel che concerne Dubai World. Lo scalo in questione è il Dubai International Airport, come confermato dallo sceicco Ahmed bin Saeed al Maktoum, figura chiave della ripresa economica dell’emirato arabo dalla sua debacle che risale ormai a tre anni fa. Questo stesso sceicco, tra l’altro, detiene una partecipazione importante anche all’interno di altre compagnie, dunque si può ben comprendere il vantaggio che potrebbe derivare da un investimento di questo tipo.

Le previsioni settimanali per i futures sul frumento

I contratti futures relativi al frumento hanno terminato le contrattazioni della scorsa settimana nella giornata di venerdì: in particolare, il mais e i semi di soia sono stati protagonisti di guadafni piuttosto consistenti, grazie a una domanda robusta proveniente dagli Stati Uniti, mentre il grano stesso è sceso al livello più basso dallo scorso mese di gennaio, a causa soprattutto delle aspettative circa un vasto raccolto negli Stati Uniti che andrà a incrementare le scorte totali. Le sessioni sono state influenzate, inoltre, da uno degli ultimi report economici a stelle e strisce che ha messo in luce un aumento non proprio esaltante per quel che riguarda l’occupazione, con 115mila nuovi impieghi, un totale più basso rispetto ai 170mila previsti.

Comincerà domani il roadshow finanziario di Azimut

La giornata di domani sarà molto interessante per tutti coloro che vogliano approfondire il cosiddetto “rinascimento finanziario” che Azimut intende realizzare: si tratta infatti della prima giornata in assoluto del roadshow che è stato approntato e ideato dalla compagnia in questione, celebre per la sua realtà finanziaria indipendente per quel che concerne il nostro paese. L’iniziativa si chiama proprio e non a caso “Viaggio nel nuovo rinascimento finanziario” e prevede una collaborazione preziosa con Il Sole 24 Ore. Entrando maggiormente nel dettaglio, si è deciso di puntare su venti incontri in tutte le parti del nostro paese: l’obiettivo, poi, è quello di analizzare i motivi e le cause che portano agli errori più comuni, con una buona focalizzazione anche sulle opportunità che si possono sfruttare nei momenti di crisi come quello attuale.

Un nuovo piano di finanziamenti per Thomas Cook Group

La Thomas Cook Group Plc, celebre società britannica attiva da ben 170 anni come operatore turistico e nota ultimamente per il prestito di emergenza che le ha consentito di sopravvivere, ha trovato finalmente l’accordo per un nuovo pacchetto di finanziamenti con i propri prestatori: la spa di Peterborough ha inoltre annunciato di avere avviato le trattative per la vendita della propria divisione aerea, una parte consistente del proprio programma di recupero. I nuovi finanziamenti a cui si sta facendo riferimento ammontano a circa 1,4 miliardi di sterline, tanto che ora si può beneficiare di una nuova scadenza, vale a dire il 31 maggio del 2015. Questi elementi potrebbero dare una nuova stabilità al gruppo in questione, soprattutto per quel che concerne i principali business che l’hanno sempre caratterizzata.

Perchè la finanza islamica non decolla in Italia?

Si potrà pensare quello che si vuole, ma la finanza islamica rappresenta un fenomeno in continua ascesa: vi sono ancora molte differenze dal punto di vista geografico, con l’intera Africa settentrionale e il continente europeo che non sembrano capire di cosa si tratta, mentre l’intera Asia è già ben abituata, con degli esempi di successo che hanno messo in luce dei rendimenti superiori a quelli messi a disposizione dagli istituti di credito. Gli ultimi dati aggiornati in questo senso si possono estrapolare da un’analisi condotta da Monte dei Paschi di Siena, la quale ha voluto sottolineare soprattutto come il Vecchio Continente sia ancora poco avvezzo a investimenti finanziari di questo tipo. L’unica eccezione è forse rappresentata dalla Gran Bretagna, con l’Irlanda che ha cominciato a interessarsi in maniera convinta.

Norvegia: il fondo sovrano riduce le holding relative all’eurozona

Il fondo petrolifero sovrano della Norvegia ha provveduto a vendere tutte le proprie holding relative al debito governativo di Irlanda e Portogallo; in questa maniera, si sta cercando di ridurre al massimo i rischi relativi alla crisi dell’eurozona, tanto che questo stesso ente ha anche ridimensionato le proprie partecipazioni ai titoli di Stato di Italia e Spagna. Si tratta in pratica di una vera e propria protesta contro il contributo che deve essere offerto per la ristrutturazione del debito della Grecia. Il fondo scandinavo in questione, il quale detiene oltre seicento miliardi di dollari in assets finanziari sotto gestione e una quota del 2% per quel che riguarda tutti i titoli azionari del continente europeo, ha fatto sapere che i problemi vissuti dall’area dell’euro sono ancora molto complicati, tanto che il debito ellenico è addirittura peggiorato.

Pirelli promossa da HSBC

Vendite su Pirelli, dopo che il titolo ha messo a segno un rally ininterrotto da quota 8.5 a quota 9.750 euro per azione circa; l’ultima seduta dell’ennesima ottava contrastata sul FTSE-Mib vede il titolo in perdita del 3,47% a quota 9.3150 dopo che in apertura è stato superato ampiamente il valore di resistenza a 9.750 euro solo per qualche scambio. La discesa netta non riesce a cancellare tutti i guadagni però ed il supporto critico a quota 9 euro per azione è ancora lontano.

Le indicazioni in arrivo da HSBC (Londra) sono comunque positive; gli analisti hanno confermato overweight ed il prezzo obiettivo è passato dai 12 euro precedenti ai 15 euro attuali.

Aspettative sicuramente rialziste quindi per il titolo, che dopo un’ottava di guadagni spaventa gli investitori; il target a 15 euro è ambizioso, ma non irraggiungibile secondo gli investitori. Anche se oggi è giornata di prese di profitto sembra che i trader non abbiano aperto troppe posizioni short dato che il livello chiave dei nove euro rappresenta una barriera insormontabile nel breve termine e rilancia la sfida dell’up-trend slegandosi dall’andamento dell’indice.

Facebook in borsa il 18 Maggio

L’IPO di Facebook si avvicina e gli investitori di tutto il mondo non vedono l’ora di negoziare sul book e “tastare” il vero potenziale del social network. Facebook è nato come un progetto ristretto ai soli studenti dell’Università di Harvard nel 2004; l’idea è stata vista subito come vincente su larga scala e, passo dopo passo, finalmente questa realtà approda a Wall Street, con premesse e numeri da capogiro.

La “forchetta” sul prezzo delle azioni è stata fissata tra 28 e 35 dollari, per un valore massimo complessivo di 96 miliardi di dollari e minimo di 77 miliardi di dollari. Il dato è leggermente inferiore a quello stimato da Wall Street, ma non si può certo parlare di aspettative negative. Questa sera si misurerà la reazione degli investitori, che ormai sono abituati alle politiche del fondatore, noto per non esagerare mai nelle sue azioni.

Grazie a questi numeri Facebook è già ora la società del settore internet che al momento dell’IPO ha la maggior capitalizzazione; il colosso Google è stato battuto ampiamente dato che si parlava di una capitalizzazione di 23 miliardi di dollari.

Ennesimo rialzo per i bond governativi di Taiwan

I titoli obbligazionari del governo di Taiwan hanno fatto registrare il loro terzo rialzo settimanale, dopo che si è diffusa la notizia circa un rincaro dei prezzi dell’energia elettrica: il dollaro locale, di conseguenza, si è rafforzato per la quarta settimana consecutiva. Le tariffe energetiche sono state dunque determinanti per lo stato asiatico, anche se gli aumenti a cui si sta facendo riferimento partiranno dal prossimo 10 giugno, ben più tardi rispetto alla data prevista inizialmente (il 15 maggio per la precisione). La valuta, inoltre, dovrebbe concludere l’apprezzamento nel week-end che comincerà domani, una performance che non veniva registrata da almeno due mesi a questa parte.

Ecco come può migliorare il comparto delle Insurance Linked Securities

L’ultimo rapporto che è stato pubblicato in merito alle Insurance Linked Securities da parte di Clear Path Analysis contiene dei riferimenti molto utili per capire in che modo stanno evolvendo degli investimenti finanziari di cui non si parla molto spesso: in particolare, non si può non fare riferimento all’intervista che coinvolge due rappresentanti dei fondi pensionistici che attualmente non investono in Catastrophe Bond o altri titoli che sono collegati al comparto assicurativo. I commenti in questione sono preziosi, soprattutto perché danno la possibilità di capire in che modo si possono educare gli investitori istituzionali circa i rischi e i potenziali vantaggi di questi particolari strumenti.

Conviene ancora investire in diamanti?

Per capire cosa significa un investimento finanziario in diamanti, ci si può affidare alle parole di Ronald Schiller: secondo il giornalista e scrittore americano, infatti, esso rappresenta qualcosa di più affascinante rispetto a un normale certificato azionario, senza dimenticare la totale assenza di preoccupazioni quando il mercato è in una fase fluttuante. Il fatto, poi, che il valore aumenti di giorno in giorno è un altro punto a suo favore per chi decide di investire in diamanti. Bisogna però specificare che non si sta parlando dei normali diamanti che siamo abituati ad ammirare in una gioielleria. Una delle caratteristiche principali di questo bene come investimento è senza dubbio la semplicità con cui è possibile vendere e rivendere ogni pietra. Il brillante in questione, però, deve anche incontrare i gusti e i favori dell’acquirente, altrimenti la transazione non può essere completata in alcun modo.

Italia sotto analisi dal Fondo Monetario Internazionale

Dopo essere stati accostati per mesi alla Grecia (poi fallita ed ora in default controllato), la povera Italia ora deve essere messa vicino alla Spagna, la cui situazione non è sicuramente delle migliori, dato che si trova in recessione secondo la lettura del PIL nell’ultimo trimestre. L’Italia si trova comunque sotto la cura di un Governo Tecnico, che segue ad una gestione fallimentare del precedente mandato e per questo motivo le condizioni di rischio sono tutto sommato reali, anche se esasperate dai media e dai Governi di Germania e Francia.

L’analisi annuale del Fondo Monetario Internazionale è di routine ma questa volta la commissione setaccerà l’Italia con più attenzione, dato che vi sono delle riforme sul campo che vanno valutate nel medio e nel lungo termine. Il team inviato dal FMI intende visitare i ministeri, le autority, l’Istat oltre che la Banca d’Italia ed altri incontri con esperti del settore. Il tempo di permanenza è di circa due settimane ed il lavoro da fare immenso; i provvedimenti del Governo Tecnico con cui l’Italia vuole rivedere gli errori fatti negli ultimi 15 anni circa ha ambizioni elevatissime ma potrebbe riuscire nell’intento.

GIUDIZIO FMI SU RIFORMA LAVORO

Tassi BCE invariati

Ancora nessuna sorpresa dalla BCE; la politica sui tassi dell’Eurozona non sorprende (ne in positivo, ne in negativo) da molto tempo gli investitori che puntano al Vecchio Continente, ed anzi rimandano ancora una volta l’eventuale intervento a data da destinarsi.

La ripresa economica non sta funzionando ed i dati sulla disoccupazione richiederebbero un intervento netto delle istituzioni, anche per il rilancio dei consumi. Alla riunione della BCE, tenuta eccezionalmente in Spagna, seguono i commenti degli analisti di MPS Capital Services:

 non sono attesi cambiamenti al livello dei tassi sebbene le dichiarazioni di Draghi potrebbero risultare più disponibili verso l´ipotesi di ulteriori manovre in futuro tra cui un eventuale taglio del tasso di riferimento e/o una abbassamento del tasso sui depositi allo 0% al fine di disincentivare il deposito della liquidità presso l´Istituto. Il tutto alla luce principalmente delle recenti indicazioni macro non favorevoli soprattutto dagli indicatori prospettici con riferimento anche alla Germania. Lo stesso Draghi potrebbe fornire dettagli sul´ipotesi di patto sulla crescita recentemente menzionata