A partire dalla giornata di domani sarà possibile fare riferimento a Borsa Italiana per quel che riguarda la negoziazione del nuovo Schatze che verrà emesso direttamente dalla Repubblica Federale Tedesca: con il termine teutonico “schatze”, si indicano di solito i titoli obbligazionari che beneficiano di una scadenza a due anni. Entrando maggiormente nel dettaglio, quali sono le caratteristiche principali di questo strumento? La denominazione del prodotto, “0.00% Schatze due on 12 September 2014”, fa già intendere qualche elemento, in particolare la scadenza nel 2014.
Il difficile momento delle obbligazioni americane
Gli analisti se ne sono accorti da tempo, le obbligazioni internazionali hanno fatto registrare il peggior declino degli ultimi diciannove mesi: in pratica, non c’è alcuna fiducia nel fatto che un miglioramento dell’economia globale possa smuovere il mercato di tali strumenti finanziari. In particolare, gli speculatori hanno deciso di incrementare le loro posizioni bullish (al rialzo), in particolare per quel che riguarda la scadenza decennale. Il mercato americano è emblematico da questo punto di vista.
Nuovi stimoli Federal Reserve
La Federal Reserve, la Banca centrale statunitense, la massima istituzione monetaria federale del Paese, potrebbe presto intervenire nell’economia americana al fine di fornire nuovi stimoli. La prima economia ad essere entrata in crisi potrebbe pertanto essere anche la prima ad uscire dai fanghi della criticità internazionale, con una tempistica che potrebbe essere accellerata da qualche significativo intervento dell’istituto monetario attualmente guidato da Ben Bernanke. Ma cerchiamo di comprendere perchè la Federal Reserve potrebbe veramente intervenire ancora, in maniera più incisiva, sull’economia nazionale, e cosa potrebbe cambiare per la crescita locale.
Col fondo di Silk Road si investe su Mozambico, Myanmar e Mongolia
Il fattore M è l’elemento peculiare di Silk Road M3 Fund: questo fondo di investimento, infatti, è specializzato su tre nazioni che sono accomunate dalla stessa iniziale, la M per l’appunto, vale a dire la Mongolia, il Mozambico e il Myanmar (il nome ufficiale con cui si identifica la Birmania). Perché proprio queste nazioni di cui non si sente parlare poi tanto spesso? Si sta parlando di paesi che sono caratterizzati da tassi di crescita economica molto alti, un trend agevolato dall’abbondanza di materie prime, una ricchezza che non viene ancora sfruttata in modo integrale.
Inflazione nelll’euro-periodo
Secondo quanto affermato dalla Cgia di Mestre, tra il 2002 e il 2012 (ovvero, nell’euro-periodo), le regioni italiane che hanno subito maggiormente la morsa dell’inflazione sarebbero state quelle del mezzogiorno, con aree che hanno visto crescere più delle altre il costo della vita. Calabria, Campania, Sicilia e Basilicata guidano pertanto la poco invidiabile classifica, con inasprimenti dei prezzi che sono stati particolarmente ingenti per l’alcol, il tabacco, le ristrutturazioni, gli affitti, le bollette, i combustibili e i trasporti.
I dati statistici elaborati dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, evidenziamo come tra il 2002 e il luglio di quest’anno, l’inflazione media italiana è cresciuta del 24,9%. “In Calabria si è registrato l’incremento regionale più elevato: +31,6%” – afferma la Cgia in dichiarazioni riportate dal quotidiano La Repubblica – “Seguono la Campania, con il +28,9%, la Sicilia, con il +27,6%, e la Basilicata, con il +26,9%. Le meno interessate dal ‘caro prezzi’, invece, sono state la Lombardia, con un’inflazione regionale del +23%, la Toscana, con il +22,4%, il Veneto, con il +22,3% e, ultimo della graduatoria, il Molise, dove l’inflazione è lievitata ‘solo’ del 21,7%”.
Incontro Merkel – Samaras
La cancelliera tedesca Angela Merkel cerca la quadratura del cerchio nella gestione della crisi greca. “Vorrei che la Grecia resti nell’euro” – ha dichiarato infatti la Merkel, per poi aggiungere tuttavia che “ci aspettiamo che attui gli impegni presi e che alle parole seguano i fatti”. Pronta la risposta del premier greco Antonis Samaras, che rimane sulle sue posizioni, ribadendo come la Grecia riuscirà a farcela, ma come ad Atene occorra più tempo. Negoziati che non hanno prodotto nessun risultato, in attesa della pubblicazione dei report da parte della troika.
Crisi Grecia, Germania accorcia i tempi
Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Scheuble è tornato a intervenire sul fronte della crisi greca, ricordando come “più tempo non sia la soluzione ai problemi”, in riferimento a quanto domandato dal primo ministro di Atene Antonis Samaras, che sta attualmente concludendo il suo giro di negoziati nel vecchio Continente per cercare di ottenere due anni in più per applicare il piano di risanamento indotto dalla troika. Secondo il ministro tedesco l’Eurozona avrebbe già raggiunto il limite “sostenibile economicamente” per aiutare la Grecia.
Crisi Grecia, il tempo è scaduto
Il premier greco Antonis Samaras continua ad esser protagonista indiscusso della settimana. Il primo ministro di Atene sta infatti conducendo una serie di colloqui con i massimi esponenti politici e monetari del vecchio Continente, al fine di ottenere più tempo per applicare le riforme richieste dalla troika. Tuttavia, almeno per il momento, i sostanziali negoziati non sembrano esser arrivati a un punto di svolta, e le voci oppositrici – che vorrebbero un atteggiamento più netto e duro dell’Europa nei confronti della Grecia – continuano ad aumentare.
Italia fuori dalla crisi nel 2013
L’Italia uscirà dalla crisi nel 2013. La (quasi) buona notizia, per una volta, arriva da uno dei “nemici” del Paese, l’agenzia di rating Moody’s, la quale non dispensa pareri positivi nei confronti dello stato di salute della Grecia e dell’Irlanda, con un piano di risanamento che potrebbe arrivare fino al 2016, e oltre. Lo Stivale uscirà invece dalle difficoltà molto prima, grazie a un processo di severa austerity e revisione che non potrà, tuttavia, che esser accompagnato da riforme per garantire un rapido recupero del ritmo di crescita e di sviluppo economico.
Mercato derivati Europa
La notizia era da tempo nell’aria e, pertanto, le affermazioni da parte del Cme Group non hanno destato particolare sorpresa, quanto la gradita conferma di quanto si sospettava. Stando al Chicago Mercantile Exchange (Cme), preso nel vecchio Continente ci sarà un vero e proprio mercato dei derivati europeo, che avrà un hub a Londra. Ma cosa cambierà nel panorama internazionale? E quale potrà essere la concorrenza esercitata nei confronti di Nyse e Db? Cerchiamo di vederci più chiaro, leggendo tra le righe delle comunicazioni del Cme.
Moody’s e S&P a giudizio per i subprime
Moody’s e Standard & Poor’s, due delel principali agenzie di rating al mondo, sono state chiamate in giudizio da un tribunale statunitense: dovranno difendersi dalle accuse di frode presentate da una serie di investitori istituzionali capeggiati dall’Abu Dhabi Commercial Bank. È solamente l’ultima di una serie di puntate che stanno minando la credibilità delle agenzie di rating su scala internazionale e che sembra esser solo lontanamente paragonabile alle inchieste condotte in Italia dalla procura di Trani per verificare l’operato delle due società di rating.
Euro in dubbio secondo Schaeuble
Il ministro delle Finanze tedesco è intervenuto ancora sulla vicenda del salvataggio della Grecia, ponendo in serio dubbio le possibilità che Atene possa realmente farcela. Il ministro di Berlino alimenta pertanto nuove polemiche, invitando esplicitamente i governi a pensare a una “exit strategy nel caso in cui le iniziative per risolvere la crisi dovessero fallire”. Dichiarazioni colte al balzo dal presidente dell’Eurogruppo, Jean–Claude Juncker, che ammette che – tecnicamente – l’uscita della Grecia dall’euro potrebbe esser possibile. Cosa accadrà domani, alla riapertura dei mercati?
Comprare azioni Facebook?
È il momento giusto per comprare azioni Facebook? Secondo il miliardario George Soros, la risposta è – senza dubbio – positiva. Tanto è vero che il magnate, ancor prima della scadenza del vincolo di lock-up che obbligava le banche e i soci principali del social network a tenere il titolo in portafoglio, ha approfittato dell’ondata di vendite per acquistare a buon mercato le azioni della compagnia di Mark Zuckerberg. Il prezzo è ora a circa metà della quotazione di 38 dollari raggiunta al momento dell’Ipo: quanto basta per rendere la società appetibile agli occhi di Soros, che ha comprato 10 milioni di dollari di quote.
Stop rinvii piano austerity Grecia
Per il tramite di un portavoce, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha posto il veto sulla possibilità di nuovi rinvii per il piano di austerity della Grecia. “Per il governo tedesco” – afferma infatti il massimo vertice berlinese – “vale l’accordo preso da Atene con Ue, Fmi e Bce”. In altri termini, nessuna apertura in merito alla possibilità di dilazionare ancora l’austerity, contrariamente a quanto aveva invece lasciato intendere il ministro degli Esteri. Ma cosa accadrà ora alla Grecia? Quanto si è avvicinata, con questa presa di posizione, l’uscita di Atene dall’euro?