Idea Capital Funds, il nuovo fondo punta sulle energie rinnovabili

Idea Capital Funds ha calato un poker davvero vincente sul tavolo: il quarto fondo comune che beneficia della denominazione di uno dei principali rami del progetto Idea (il gruppo di private equity lanciato quattro anni fa da De Agostini) si vuole infatti proporre come uno strumento innovativo e tematico, ma il tema prescelto non è casuale. In effetti, lo strumento finanziario in questione andrà a investire in maniere consistente sul capitale di quelle aziende che sono attive nel campo delle tecnologie verdi e pulite (il cosiddetto “cleantech”), approfittando dunque dell’ottimo andamento attuale delle energie rinnovabili. Si tratta, nello specifico, del fondo Idea Efficienza Energetica e Sviluppo, un nome piuttosto lungo che vuole però sottintendere la focalizzazione nei confronti di imprese specializzate in prodotti tecnologici, i quali rappresentano un contributo fondamentale per migliorare l’energia e ridurre le emissioni di anidride carbonica.


Quale sarà l’esatto funzionamento del fondo di Idea? Il 10% del denaro che verrà raggranellato in questo senso sarà utilizzato per investimenti in società early stage, quelle che da ormai un anno stanno dando le maggiori soddisfazioni agli investitori: i prodotti coinvolti dovranno comunque essere qualcosa di più di una semplice sperimentazione, mentre un altro 20% di risorse verrà destinato alle fonti rinnovabili e alle relative infrastrutture. Dal punto di vista geografico, poi, non sarà soltanto il nostro paese a beneficiare di tale novità, ma anche stati come Germania, Svizzera e Israele, grazie a delle partnership ben studiate.

Il fondo di Idea potrà inoltre contare su una gestione molto accurata e selezionata: Sergio Bonanno, il quale può vantare una esperienza decennale all’interno di Enel e la gestione di un fondo di Friulia Sgr, guiderà il gruppo di lavoro. C’è poi da aggiungere che l’intera operazione avrà inizio quando la Banca d’Italia fornirà la necessaria autorizzazione; comunque, Idea si è posta l’obiettivo di raggiungere cento milioni di euro di raccolta, metà dei quali potrebbero essere conseguiti già nel corso del 2011.

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