Fastweb fa paura a Telecom Italia?

telecomFastweb è l’unico grande operatore nel settore TLC a registrare, in Italia, una crescita continua dei clienti che utilizzano la banda larga. Stando ai primi dati del 2013, al 30 marzo la società avrebbe ulteriormente incrementato il pacchetto clienti di altre 94 mila unità, portando il totale abbonati a 1.861.000. Con tali numeri e con le prospettive future, Fastweb può realmente e concretamente rappresentare una minaccia per le quote di mercato di Telecom?

A domandarselo è stato un recentissimo approfondimento di Milano Finanza, che punta lo sguardo anche sull’incremento degli investimenti (+ 13 per cento su base annua) a quota 126 milioni. “I dati dei primi tre mesi mostrano che Fastweb continua a crescere più del mercato nel segmento chiave della banda larga, una minaccia in più per Telecom Italia”, affermavano gli analisti di Websim-Intermonte, con dichiarazioni riportate sulle pagine dello stesso quotidiano (questo invece un nostro approfondimento sul business tv per Fastweb).

Una minaccia che, prosegue MF, si fa ancora più ingente considerando la perdita di dinamismo di Tim Brasil: “la controllata di Telecom Italia ha chiuso il primo trimestre 2013 con ricavi pari a 4,711 miliardi di real, +5,4% su base annua; un ebitda a 1,220 miliardi di real (+4,3%); un ebit sotto le attese a 541 milioni di real e 470 milioni di investimenti” – aggiungeva MF, segnalando poi che per gli analisti di Equita “si tratta di numeri leggermente inferiori alla guidance 2103 che indica vendite ed ebitda in crescita ad alta singola cifra”. Migliore è la spinta della partecipata Telecom Argentina, che ha chiuso l’anno con ricavi per 6,064 miliardi di pesos, in aumento del 18 per cento, e con ebitda in linea a 1,799 miliardi di pesos (+ 9 per cento).

In Italia il business è invece visto in peggioramento, con gli analisti di Banca Akros che attendono “un deterioramento su base trimestrale sia dei ricavi sia dell’ebitda visto il crescente triplo impatto della regolamentazione, della competizione e dello scenario macro”, con stime di utile netto in calo del 38 per cento a 377 milioni di euro, ebitda adjusted a 2,74 miliardi (- 7,9 per cento) e ricavi in calo del 7,7 per cento a 6,826 miliardi di euro.

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