Credito Valtellinese: prosegue la riorganizzazione societaria

Nell’ambito dei processi di riorganizzazione societaria, già comunicati al mercato, il Gruppo Creval, Credito Valtellinese, ha reso noto in data odierna che i rispettivi CdA hanno approvato il progetto che prevede la fusione per incorporazione del Credito del Lazio e di Banca Cattolica nel Credito Artigiano. L’operazione rientra tra quelle definite nel Piano Industriale 2011-2014 del Gruppo Credito Valtellinese, reso noto al mercato nel febbraio scorso; in queste operazioni, inoltre, rientra anche la fusione per incorporazione di Banca dell’Artigianato e dell’Industria, Credito Piemontese e Bancaperta nella Capogruppo Credito Valtellinese. Allo stesso modo, nel Piano è altresì prevista l’incorporazione, sempre a mezzo fusione, della Cassa di Risparmio di Fano nel Credito Artigiano di Carifano a fronte del conferimento di un ramo di azienda a favore di una banca di nuova costituzione. Ed al fine di accrescere ulteriormente la prossimità alle zone di radicamento, in accordo con un comunicato ufficiale emesso dal Gruppo Creval, il Piano prevede anche la riorganizzazione complessiva della rete commerciale attraverso l’istituzione di Aree Territoriali.

Per la fusione per incorporazione del Credito del Lazio e di Banca Cattolica nel Credito Artigiano, Banca Cattolica e Credito del Lazio sono stati assistiti nell’operazione da Deloitte Financial Advisory, mentre il CdA del Credito Artigiano si è avvalso dell’assistenza di Equita SIM.

A seguito delle valutazioni e delle relative conclusioni presentate dai rispettivi advisor, senza conguagli in denaro, sono stati definiti, per la fusione per incorporazione del Credito del Lazio e di Banca Cattolica nel Credito Artigiano, i seguenti rapporti di concambio: numero 3 azioni ordinarie del Credito Artigiano, per ogni azione ordinaria di Credito del Lazio, e numero 20 azioni ordinarie del Credito Artigiano per ogni azione ordinaria di Banca Cattolica.  Il Gruppo Creval, Credito Valtellinese, ha inoltre precisato che, in capo agli azionisti delle società partecipanti all’operazione, non è previsto il diritto di recesso.

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