Certificati: il fascino per la cedola non tramonta mai

cdeposito-300x232I mercati finanziari sono tornati finalmente ad avvertire una certa fiducia da parte dei risparmiatori, sempre più propensi a diversificare il loro portafoglio in strumenti meno tradizionali: le prime settimane del 2010 hanno messo in luce un pieno ritorno alla normalità dopo i momenti negativi della crisi. Per quel che riguarda soprattutto i certificati, il primo mese di quest’anno è stato caratterizzato da importanti trattazioni sul Sedex, visto che sono stati raggiunti i 50-60 milioni di scambi giornalieri, più del triplo rispetto allo stesso periodo del 2009. L’offerta è dunque molto varia, ma quali sono le tipologie di questo particolare strumento finanziario più adatte a questa fase di mercato? In questi primi due mesi del 2010, l’interesse maggiore è andato ai certificati che puntano a generare un rendimento cedolare piuttosto che un capital gain; nello specifico, si tratta, in particolare, degli Express Certificates e dei Bonus Certificates.

 

L’atteggiamento più giusto che l’investitore dovrebbe assumere è quello di preferire i prodotti più tranquilli rispetto a quelli speculativi. In effetti, in uno scenario di bassa crescita è molto difficile che vi siano degli exploit sensazionali da parte dei listini. Allora, è forse necessario approfittare di questa sorta di “pax” finanziaria. Le soddisfazioni maggiori potrebbero giungere, come detto, dai certificati che offrono un coupon, anche se non si rinuncia in nessun caso alla protezione del capitale; dunque, coupon e rendimento cedolare sono le due parole d’ordine per quel che riguarda gli investimenti del 2010 in questo senso, ma solamente a patto di non rischiare il capitale che è stato investito.

 

Bisogna sempre ricordare che la protezione condizionata si basa sostanzialmente sul concetto del raggiungimento di un prezzo-barriera al ribasso. Fino a quando questa stessa barriera (solitamente fissata 30-40 punti percentuali in meno rispetto alla quotazione del sottostante) non viene toccata, la protezione è integrale, con un rimborso del 100%, in caso contrario il certificato diventa un normale benchmark.

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