La Abu Dhabi National Energy Company, ente degli Emirati Arabi meglio noto col nome Taqa, è salito pochi giorni fa alla ribalta delle cronache finanziarie grazie a una emissione di bond piuttosto consistente: nello specifico, l’importo complessivo è stato pari a 1,5 miliardi di dollari, mentre le due scadenze che sono state fissate sono quelle a cinque e dieci anni. Inoltre, l’obiettivo che si intende perseguire con questo lancio obbligazionario è quello di rifinanziare in maniera adeguata il debito della compagnia asiatica.
Obbligazioni
Quarta tranche miliardiaria per i bond di Ecolab
Ecolab Incorporated, società americana attiva nel campo della sostenibilità ambientale e nella pulizia delle acque, ha completato la quarta parte della propria emissione obbligazionaria, immettendo nel mercato americano dei bond una tranche da ben 3,75 miliardi di dollari: si tratta delle prime indiscrezioni che sono giunte in tal senso, ma che dovrebbero comunque essere confermate a breve. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che la compagnia a stelle strisce ha puntato su bond senior, con l’importo complessivo che è stato suddiviso a seconda delle varie scadenze e date di maturazione.
Nuovi bond Temasek in cambio di azioni della Li & Fung
Temasek Holdings sta lanciando sul mercato delle obbligazioni circa 467 milioni di dollari in bond che potranno essere scambiati con titoli azionari della Li & Fung Limited, compagnia finanziaria singaporegna di proprietà statale: il rating attuale del gruppo asiatico è pari a una importante tripla A, almeno secondo quanto stabilito da Standard & Poor’s di recente. In pratica, si tratta di obbligazioni di tipo zero-coupon e che giungeranno a maturazione nel 2013, quindi tra meno di due anni: lo scambio con le azioni citate in precedenza prevede invece un premio di quaranta punti percentuali rispetto al prezzo di chiusura che è stato registrato nel corso della giornata di ieri.
Repsol si affida a una emissione obbligazionaria a quattro anni
Repsol Ypf, celebre colosso spagnolo attivo nel settore petrolifero e in quello del gas naturale, ha deciso di trarre il massimo vantaggio dalle condizioni di finanziamento del proprio debito: in effetti, la compagnia iberica ha emesso ben 850 milioni di euro in titoli obbligazionari a quattro anni, con la scadenza effettiva che è stata fissata a febbraio del 2016. Questo prezzo finale, inoltre, equivale a circa 250 punti base oltre i midswap con la medesima maturazione. La negoziazione è stata curata nel minimo dettaglio da un pool di banche ben affermato e composto da JPMorgan, Deutsche Bank, Citigroup, Bbva, Caixabank e Bnp Paribas, così da ottenere la miglior struttura possibile dal punto di vista finanziario.
Investimenti valutari: il punto sulle corone islandesi
Quali sono le strade da seguire per tentare la “fortuna” con gli investimenti in bond denominati in corone islandesi? Della piccola isola scandinava non si sono mai perse le tracce da almeno tre anni a questa parte, cioè dal momento in cui la crisi finanziaria si è fatta sentire in tutta la sua violenza: anzitutto, bisogna considerare l’andamento delle aste sul cambio. Pochi mesi fa, l’istituto di credito centrale del paese ha provveduto a indire proprio queste aste in cui dar vita al riacquisto delle corone. Nel dettaglio, si è trattato di due appuntamenti in cui il cambio prefissato dalla banca è stato pari a 218 e 216 corone per quel che concerne il confronto con l’euro.
Per Baosteel un’emissione massiccia di Dim Sum Bond
Baosteel Group Corporation, seconda maggior azienda di tutta la Cina per quel che riguarda la produzione di acciaio, ha ridotto di almeno 1,5 punti percentuali il proprio indebitamento, un dato che deve essere raffrontato con i rendimenti registrati alla Borsa di Shanghai: il tutto è avvenuto grazie a una delle più grandi operazioni obbligazionarie denominate in yuan che abbiano mai riguardato l’ex Impero Celeste. Nel dettaglio, l’emissione a cui si sta facendo riferimento ha previsto un importo complessivo di 3,6 miliardi di yuan (565 milioni di dollari). Si tratta dei cosiddetti Dim Sum Bond, titoli che in questo caso beneficeranno di varie scadenze, vale a dire, per quel che concerne questo caso, due, tre e cinque anni.
Aig aumenta la protezione relativa ai Cat Bond
L’American International Group, uno dei principali gruppi assicurativi degli Stati Uniti e a livello internazionale, sta aumentando la protezione da ricevere attraverso i cosiddetti Catastrophe Bond: la certezza è giunta con la quotazione di 575 milioni di dollari in titoli di questo tipo, i quali fanno capo alla unità immobiliare della compagnia in questione. Due porzioni da 250 milioni di dollari renderanno l’11,25% e il 10,25% oltre i titoli del Tesoro a stelle e strisce, mentre una terza tranche da settantacinque milioni di dollari renderà nove punti percentuali al di sopra dei medesimi titoli.
Walt Disney Company: terza emissione annuale di bond
La Walt Disney Company, celebre operatore americano famoso per i suoi parchi tematici e di divertimenti, ha lanciato la sua terza offerta obbligazionaria del 2011: si tratta di una conseguenza diretta della pubblicazione dei dati relativi al quarto trimestre, con i profitti che hanno notevolmente battuto le stime degli analisti, grazie soprattutto alla crescita in due settori, quello televisivo e quello turistico. La compagnia statunitense ha emesso un miliardo di dollari in titoli a tre anni e con un rendimento pari allo 0,875%, mentre la scadenza maggiore (trentennale) ha beneficiato di seicento milioni di importo complessivo e di un ritorno economico che è stato fissato al 4,125%.
GAM si lancia nuovamente nel mercato dei Cat Bond
La Gam Fund Management, celebre compagnia finanziaria irlandese, ha lanciato una società di investimento a capitale variabile (Sicav) con sede a Dublino e che andrà a investire a livello internazionale sui principali Catastrophe Bond: come è noto, si tratta di uno strumento che consente di trasferire il rischio assicurativo di un evento catastrofico dalle compagnie agli investitori. Questi ultimi, in particolare, ricevono un rendimento più alto rispetto a una normale obbligazione e devono prestare la massima attenzione a fenomeni devastanti come i terremoti e gli uragani.
Sukuk: per Kuveyt Turk è tempo della seconda emissione
Kuveyt Turk ha emesso da pochissimi giorni il suo secondo sukuk islamico, andando a rappresentare una vera e propria avventura pionieristica da questo punto di vista per quel che concerne la Turchia e le obbligazioni rispettose della legge della Shariah: l’istituto in questione è una delle principali banche del paese anatolico, definita in patria come “banca di partecipazione”, stabilita nel 1989 e da almeno dodici anni attiva come ente islamico. Tra i principali azionisti figurano due società importanti come la Kuwait Finance House (la quale detiene una quota del 62%) e la Islamic Development Bank (la partecipazione è minore in questo caso e ammonta al 9%).
Novolipetsk Steel propone un bond a scadenza triennale
Come è stato riportato dalla stampa locale, la compagnia russa Novolipetsk Steel ha collocato la scorsa settimana ben dieci miliardi di rubli di titoli obbligazionari a tre anni, una operazione che ha beneficiato della sottoscrizione aperta per quel che concerne il Micex (l’acronimo che sta a indicare il Moscow Interbank Currency Exchange): la domanda complessiva aveva raggiunto l’importo di ben 17,7 miliardi di rubli, dunque si può parlare di un buon successo per quel che concerne l’offerta. La società in questione è celebre per la sua produzione di acciaio e può vantare da alcuni un fatturato piuttosto interessante.
Israele: brusco calo per i bond decennali
I bond a dieci anni di Israele sono calati per la prima volta negli ultimi cinque giorni a causa della speculazione circa una possibile mancata crescita delle vendite governative di debito: in particolare, il riferimento deve andare al titolo Mimshal Shiklit in scadenza a gennaio del 2022 e con un rendimento economico pari al 5,5%, il quale è aumentato di due punti base (quindi dello 0,02%) presso la Borsa di Tel Aviv. Le principali previsioni stanno mettendo in luce una cessione da parte dell’esecutivo mediorientale di circa 1,5 miliardi di shekel in strumenti finanziari, tra cui 250 milioni relativi proprio alla scadenza in questione.
Anche General Mills si focalizza sui titoli decennali
General Mills Incorporated ha emesso ben un miliardo di dollari in titoli obbligazionari, una operazione che si è resa necessaria dopo che le vendite americane di bond sono risultate in eccesso nel corso di questo 2011 per la quarta settimana consecutiva: c’è dunque una forte richiesta di tali strumenti da parte degli investitori alla base della decisione del colosso alimentare, celebre soprattutto per la produzione dei cereali Cheerios e dello yogurt Yoplait. In pratica, il gruppo di Golden Valley (città statunitense del Minnesota) ha lanciato sul mercato a stelle e strisce dei prodotti decennali (la scadenza è stata fissata a dicembre del 2021) e con un rendimento pari a 3,15 punti percentuali, 125 punti base al di sopra della medesima scadenza temporale relativa al Tesoro.
Nigeria, undicesima asta annuale per i bond sovrani
Il governo nigeriano ha lanciato sul mercato titoli obbligazionari decennali per un importo complessivo di 65 miliardi di naira (circa 405 milioni di dollari): i titoli in questione, il cui rendimento è stato fissato nella misura di 150 punti base oltre quello della precedente asta di ottobre, rappresentano il prodotto della undicesima asta annuale del paese africano, anche se in questo caso, volendo essere ancora più precisi, si tratta di riaperture di precedenti emissioni con varie scadenze (in particolare il 2018 e il 2019). C’è comunque da precisare che la Nigeria emette mensilmente proprio questi bond sovrani, una operazione finanziaria che ormai si è resa necessaria per sostenere adeguatamente il mercato locale dei bond, ma anche per creare un sottostante per le quotazioni societarie e finanziare il deficit di bilancio.