Vodafone cerca nuova liquidità col suo bond quinquennale

Il gruppo Vodafone, il secondo operatore mondiale per quel che riguarda la telefonia mobile, ha emesso titoli obbligazionari per un importo complessivo di un miliardo di dollari: come si spiega questa scelta della multinazionale britannica dal punto di vista degli investimenti finanziari? Anzitutto, bisogna precisare che i bond in questione andranno a beneficiare di una scadenza a cinque anni (la data di maturazione è prevista quindi per il 2017), con un rendimento pari a 1,625 punti percentuali, vale a dire ottanta punti base al di sopra della medesima scadenza dei titoli messi a disposizione dal Tesoro. Volendo essere ancora più precisi, il colosso telefonico di Londra è alla ricerca di capitale e liquidità fresca, in particolare dopo che lo scorso mese sono stati resi noti dati aziendali non certo esaltanti.

Xerox è già alla seconda emissione di debito del 2012

Xerox Corporation, la più grande azienda per quel che concerne la produzione e commercializzazione di stampanti e fotocopiatrici, ha appena terminato la vendita di ben 1,1 miliardi di dollari del proprio debito: l’offerta di tali titoli obbligazionari rappresentano la seconda operazione di questo tipo per quel che concerne il 2012, dopo che il grado di investimento ha raggiunto il suo livello più basso nel corso di questo mese. Nello specifico, il colosso di Norwalk è stato protagonista del lancio di strumenti a tasso variabile e della durata complessiva di diciotto mesi, per un importo totale di seicento milioni di dollari, mentre i restanti cinquecento milioni hanno riguardato i bond a cinque anni e con un ritorno economico molto vicino ai tre punti percentuali (2,95% per la precisione).

Phillips 66 miglior emittente energetica di bond della settimana

Phillips 66, il brand che fa capo alla multinazionale texana ConocoPhillips, è stata la miglior compagnia energetica per quel che riguarda le ultime vendite di titoli obbligazionari, su un totale che ha contemplato ben 7,7 miliardi di dollari in emissioni: la società di Houston, infatti, è stata protagonista del lancio di ben 5,8 miliardi in strumenti a tre, cinque, dieci e trenta anni. Nello specifico, si può anche sottolineare come la scadenza inferiore (quella triennale appunto) ha riguardato ottocento milioni di dollari, mentre 1,5 miliardi sono stati dedicati all’arco temporale maggiore. C’è però da dire che anche un altro gigante del settore in questione, vale a dire Kinder Morgan Emergy Partners, è stato capace di cedere bond in buone quantità nel corso di quest’ultima settimana, più precisamente un miliardo di dollari, con la scadenza decennale a farla da padrona.

Terza emissione obbligazionaria del 2012 per PepsiCo

PepsiCo, celebre multinazionale americana delle bevande e dell’alimentare, si è cimentata in una delle emissioni obbligazionarie dai costi più bassi in assoluto: si tratta, nello specifico, della quotazione di 2,75 miliardi di dollari che è avvenuta pochi giorni fa, la terza di questo 2012 per la precisione. Il colosso di Purchase ha selezionato per questa occasione due scadenze piuttosto diverse, vale a dire dieci e trenta anni, ma non è mancata nemmeno una tranche dall’arco temporale inferiore, vale a dire tre anni e con la scadenza fissata appunto nel 2015. Per quale motivo si è resa necessaria questa nuova offerta, la quale, come già anticipato, rappresentata la terza operazione di questo tipo in soli tre mesi?

La Nigeria continua ad emettere bond per il mercato locale

La Nigeria ha deciso di aumentare fino a oltre settecento milioni di dollari (111 miliardi di naira per la precisione) la propria offerta di obbligazioni, la seconda che va a riguardare l’anno attualmente in corso: il rendimento scelto per l’asta di questi specifici bond, inoltre, sono di gran lunga superiori a quelli delle emissioni precedenti, in particolare quelli che si riferiscono alla scadenza a sette anni. Il governo della nazione africana ha anche precisato come le due maturazioni siano previste per il 2019 e il 2022, senza dimenticare una cessione obbligazionaria di tipo non competitivo.

Il nuovo bond a cinque anni di Axis Bank

L’istituto di credito indiano Axis Bank Limited ha completato in maniera definitiva la vendita di una tranche da cinquecento milioni di dollari per quel che concerne dei titoli obbligazionari a cinque anni: in aggiunta, questa emissione beneficerà della denominazione in dollari americani, con uno spread di 4,4 punti percentuali al di sopra dei medesimi strumenti messi a disposizione dal Tesoro, secondo quanto rilevato da una fonte interna alle trattative a cui si sta facendo riferimento. Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, c’è da precisare che i bond in questione garantiranno un ritorno economico pari a 5,125 punti percentuali, una cedola senza dubbio interessante, con la data di maturazione precisa che è stata fissata al 5 settembre del 2017.

Reliance Industries raddoppia le emissioni di bond di febbraio

Reliance Industries, la maggior compagnia privata di tutta l’India che è nota in tutto il mondo per i suoi prodotti chimici e il petrolio, ha deciso di lanciare sul mercato dei bond a scadenza decennale (la data prevista è il mese di febbraio del 2022), per un importo complessivo di cinquecento milioni di dollari e un ritorno economico di 5,4 punti percentuali. Il mese di febbraio si rivela dunque piuttosto proficuo dal punto di vista degli investimenti finanziari per il colosso di Mumbai, visto che è recente l’emissione di un titolo obbligazionario denominato in dollari americani e di durata identica (dieci anni per la precisione), con l’ammontare totale che è stato fissato in un miliardo. Come mai tante cessioni di questo tipo?

La Turchia avrà maggiore libertà di emettere sukuk

Il governo turco sta pianificando nel dettaglio la sua prima emissione di bond islamici relativa a quest’anno, una conferma che i famosi sukuk stanno ormai spopolando: un titolo sovrano lanciato da una economia che attualmente viene considerata come una delle più progressiste e di successo nell’intero mondo musulmano potrebbe segnalare l’intento di Ankara di giocare un ruolo più importante in questo tipo di finanza. In questo caso, comunque, l’importo che è stato stimato per la vendita degli strumenti è superiore ai cento miliardi di dollari. Tra l’altro, l’agenda turca dovrebbe anche prevedere altre emissioni simili nei prossimi mesi, una presenza costante nel mercato in questione.

Da Unicredit il bond strutturato Valore Ripresa

Il nuovo titolo obbligazionario che è stato emesso da Unicredit ha la particolarità di essere molto “ottimista”: in effetti, a Piazza Cordusio hanno deciso di lanciare questo bond che va a investire proprio sulla ripresa dei mercati finanziari, una sorta di riconquista della fiducia perduta. Si tratta nello specifico di uno strumento di debito strutturato, la cui denominazione ufficiale è quella di “Valore Ripresa”. L’intento che si è posto l’istituto di credito in questione è sostanzialmente quello di offrire ai sottoscrittori due elementi sempre molto appetibili, vale a dire l’ampia sicurezza e il buon margine di rendimento. Come è possibile tutto questo?

Citigroup è già alla terza emissione obbligazionaria del 2012

Citigroup Incorporated ha venduto ben 1,25 miliardi di dollari in titoli obbligazionari a tre anni: il colosso bancario americano è già giunto alla sua terza emissione di questo tipo nel 2012, un ritmo davvero sostenuto che si può spiegare col fatto che i vertici sono più che intenzionati a ottenere oltre venti miliardi di dollari dai mercati del capitale. Il terzo istituto degli Stati Uniti per volume di assets si è cimentato stavolta in un lancio di bond che prevedono un rendimento di 2,65 punti percentuali, 230 punti base al di sopra della medesima scadenza relativa ai prodotti del Tesoro. Un altro confronto interessante può essere fatto con Wells Fargo, la quale proprio di recente ha messo a disposizione strumenti con scadenza a cinque anni, tasso variabile e il medesimo importo.

La Tanzania aumenta l’importo dei propri bond decennali

La banca centrale della Tanzania emetterà proprio nel corso della giornata di domani dei bond a dieci anni, per un importo complessivo di venti miliardi di scellini: si tratta di titoli obbligazionari che andranno a beneficiare di un tasso fisso e di una cedola pari a 11,44 punti percentuali. Nonostante i rendimenti complessivi che si riferiscono al paese africano siano sostanzialmente scesi nel corso delle ultime aste governative, gli investitori finanziari si attendono comunque una sottoscrizione piuttosto massiccia per quel che concerne la vendita di domani. C’è però da precisare che si tratta della prima emissione di bond decennali di questo anno (l’ultima in ordine temporale, quella dello scorso 29 dicembre, non è andata poi così bene come si attendeva).

Emissione Bond Intesa Sanpaolo a 5 anni

Nuovi Bond per Intesa SanPaolo, anche se agli investitori non interesseranno quasi sicuramente; l’andamento del settore bancario Europeo è estremamente complesso negli ultimi mesi e dopo l’ennesimo attacco da parte delle agenzie di rating risalente appena alla scorsa ottava il quadro sembrava destinato a peggiorare.

L’emissione di Intesa SanPaolo riguarda Bond a 5 anni con un rendimento atteso tra il 5 ed il 5.20%; la risposta del mercato a Piazza Affari è positiva ma l’entusiasmo non è alle stelle. Tutto il settore bancario avanza (+1.20%) ed Intesa SanPaolo è semplicemente allineata all’andamento del paniere con un +0.90% circa destinato comunque a ritracciare leggermente. L’offerta fa’ seguito al buon esito per l’ultima emissione del 31 gennaio scorso, quando l’istituto ha collocato con successo 1.5 miliardi di euro di bond ma questa volta il terreno è ben diverso.

Boom di quotazioni per gli Uridashi Bond

Gli Uridashi Bond stanno godendo di una popolarità senza precedenti: si tratta di quei titoli obbligazionari che vengono venduti come debito nel mercato europeo e in principale misura agli investitori individuali di nazionalità giapponese. Da qualche tempo a questa parte, infatti, si registrano quotazioni con cadenza settimanale e da parte di compagnie piuttosto importanti e solide dal punto di vista finanziario. L’ultima in ordine temporale è stata una banca, la tedesca Deutsche Bank, la quale ha puntato su un importo complessivo di trentotto miliardi di rupie indonesiane, con una cedola di 5,5 punti percentuali.

Lo Yemen punta sui bond per i progetti infrastrutturali

Lo Yemen, nazione asiatica di cui si sente spesso parlare per la propria povertà e purtroppo per i recentissimi disordini politici, sta pianificando tra mille difficoltà la propria emissione di bond islamici: l’intenzione è quella di finanziare in maniera adeguata i principali progetti del governo di Sana’a, come confermato da Mohamed Awad Bin Humam, governatore della banca centrale. Vi sarà quindi una stretta collaborazione con il ministero locale delle Finanze, in modo da lanciare sul mercato un prodotto importante e soprattutto in tempi rapidi. Gli esecutivi asiatici e mediorientali si stanno rivolgendo con sempre maggiore convinzione agli investitori locali in sukuk, dato che i progetti infrastrutturali sono divenuti una priorità importante.