Oro: crescono le importazioni indiane grazie agli investitori

Le importazioni di oro da parte dell’India, la quale rappresenta in questo preciso momento storico la nazione con il maggior consumo relativo alla preziosa commodity, potrebbero subire un rialzo interessante nel corso del 2011: questo positivo andamento, infatti, dovrebbe essere favorito dal progressivo calo dei prezzi, i quali erano giunti ormai a livelli da record, costituendo, tra l’altro, un vero e proprio deterrente per acquirenti e investitori finanziari. Questi ultimi soggetti, in particolare, sono sempre più alla ricerca di un’alternativa importante e redditizia per quel che riguarda la protezione dal tasso di inflazione, una tendenza che è emersa in modo chiaro dalle ultime rilevazioni di Nirmal Bang Commodities Pvt.

Deposito Oro Vero di Banca Etruria

Per chi punta sugli investimenti alternativi ma “solidi”, in quanto rientranti tra i beni rifugio, Banca Etruria ha ideato “Oro Vero”, il deposito di oro fisico che permette di investire in maniera semplice e sicura nel bene rifugio per eccellenza. Il cliente di “Deposito Oro Vero“, con il Dossier Oro, può andare ad acquistare la proprietà dei lingotti costituiti dal metallo giallo, ed in qualsiasi momento può decidere di rivenderlo monetizzando l’investimento, magari in fasi di mercato favorevoli, oppure ritirare l’oro fisico. Con il Deposito Oro Vero di Banca Etruria, inoltre, il cliente si assicura un triplice vantaggio in quanto l’Istituto di credito funge non solo da custode, ma anche da controparte e da sostituto d’imposta. Banca Etruria è custode in quanto custodisce i lingotti nel proprio caveau a fronte della garanzia di perdita o danneggiamento; è controparte in quanto la richiesta del cliente, ad esempio di monetizzare l’investimento, può essere esaudita in tempo reale da parte della banca visto che c’è certezza sulla bontà del lingotto non essendo mai uscito dal caveau.

Brusca caduta dell’oro, gli investitori sono costretti a vendere

Il rally aureo è terminato ieri con una caduta fragorosa da parte del prezioso metallo: tale inversione di tendenza così evidente ha spinto gran parte degli investitori finanziari a vendere titoli, visto che il contemporaneo rafforzamento del dollaro ha drasticamente ridotto l’appeal del comparto in questione come asset alternativo. Anche l’argento si è comportato nello stesso modo. La perdita dell’oro è stata pari a un punto percentuale, declino che ha fatto assestare la bionda commodity fino a quota 1.388,45 dollari l’oncia, prima però di essere scambiato oltre i 1.391 dollari a Seul; i lingotti quotati in euro hanno conseguito importanti record, mentre l’argento ha dovuto subire un calo pari allo 0,7%. Hwang Il Doo, trader presso la Korea Exchange Bank Futures Co., ha fatto sapere di ritenere questo trend soltanto un andamento temporaneo che potrebbe protrarsi fino alla fine del 2010: l’oro, inoltre, dovrebbe continuare a essere il bene rifugio privilegiato dai risparmiatori.

Scatto d’orgoglio dell’oro: il metallo riprende la sua corsa

Puntare in questo preciso momento storico sugli investimenti in oro può avere la stessa importanza che si avverte ascoltando L’oro del Reno di Wagner; è ovvio che il prezioso metallo non consenta, come avviene nella celebre opera lirica, di dominare il mondo, ma sicuramente grazie al bene rifugio per antonomasia è possibile beneficiare dei rialzi dei mercati di riferimento. I continui scivoloni dell’euro hanno rafforzato proprio l’oro, tanto che, non solo è stato aggiornato nuovamente il record storico per quel che concerne le quotazioni nella moneta unica europea (1.067,93 euro l’oncia), ma anche il riferimento in dollari ha sfiorato un importante massimo, attestandosi poco al di sotto dei 1.424,60 dollari dello scorso 9 novembre.

Investire in oro con Lyxor

Per investire in oro le soluzioni possono essere sostanzialmente due: comprare oro fisico e tenerlo a casa, o meglio in una cassetta di sicurezza, oppure comprare strumenti finanziari collegati all’andamento sul mercato del metallo giallo. Questa seconda soluzione è per certi versi più comoda visto che la negoziabilità dello strumento, e quindi del sottostante, può avvenire in tempo reale ai prezzi di mercato tutti i giorni di Borsa aperta. Ma in che modo è possibile tutto ciò? Ebbene, sul mercato ETFplus di Borsa Italiana si possono negoziare strumenti finanziari di questo tipo, tra cui il “Lyxor ETN Gold“, con codice ISIN XS0416722857, che è acquistabile sul mercato senza commissioni di ingresso e/o di uscita con la sola eccezione dei costi di negoziazione richiesti dalla propria banca o società di intermediazione mobiliare (Sim). Prima di investire in questo strumento finanziario, come in qualsiasi altro, occorre chiaramente sia leggere con attenzione le note informative, sia accertarsi che l’operazione da effettuare risulti essere perfettamente in linea con il proprio profilo di rischio.

Oro: a New York seconda settimana di perdite per i futures

La caduta è stata fragorosa, ma molti analisti si attendevano una performance del genere, visto che si tratta della seconda settimana consecutiva in ribasso: il riferimento va all’oro, il quale ha subito questo declino a causa, principalmente, delle ultime iniziative poste in essere dalla Cina per far fronte alla crescente inflazione. L’erosione della domanda di metalli preziosi e materie prime è stata inevitabile, visto che la nazione asiatica ha provveduto ad accumulare ampie riserve per la seconda volta negli ultimi quindici giorni. Il balzo all’indietro, volendo essere più precisi, si è tradotto in una perdita di ben 5,1 punti percentuali a New York, con un crollo conseguente dal record di 1.424,30 dollari l’oncia per quel che riguarda le quotazioni.

Rothschild Rit Capital aumenta gli investimenti in assets aurei

Rit Capital Partners Plc, la società londinese specializzata in investimenti relativi a titoli azionari e situazioni speciali quotate, ha provveduto a ampliare i propri investimenti in oro, il bene rifugio per eccellenza: il fondo fiduciario britannico, il quale è guidato dal big della finanza Jacob Rotschild, ha infatti deciso di incrementare il valore netto dei propri assets aurei, quindi si può prospettare uno scenario futuro in cui i principali prodotti di investimento avranno come riferimento il biondo metallo. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che l’ammontare totale in questo senso è aumentato di circa 2,6 punti percentuali, attestandosi a quota 1,19 sterline per ogni azione: il rilevamento in questione ha utilizzato come confronto lo scorso mese di settembre, così come è stato anche precisato da una nota diffusa dal fondo stesso.

Futures su oro e argento, il debito europeo alle origini del declino

È una caduta fragorosa quella subita dai contratti futures su oro e argento: gli strumenti finanziari in questione, i quali osservano da vicino le performance dei due principali metalli preziosi, sono scesi al loro livello più basso delle ultime tre settimane, a causa, in particolare, del rafforzamento del dollaro nei confronti dell’euro, fattore che ha eroso progressivamente l’appeal delle commodities come assets alternativi. Lo scivolone dell’argento è stato ancora più consistente, visto che si tratta del peggior declino da febbraio 2009. Questa situazione si può comunque spiegare in maniera abbastanza agevole; l’euro sta ancora mostrando forti segni di difficoltà, alla luce degli ostacoli che stanno incontrando i governi europei nel far fronte ai loro debiti.

Oro: la prima scadenza del contratto future cede il 2,6%

Il New York Mercantile Exchange è stato protagonista ieri di una interessante seduta che ha visto l’oro cedere punti percentuali come ormai non accadeva da questa estate: in effetti, il biondo metallo, o sarebbe meglio riferirsi al suo contratto future, ha perso il 2,6% in una sola sessione, chiudendo così a quota 1.335,10 dollari l’oncia. Lo stesso discorso deve essere fatto per l’argento, che ormai ci siamo abituati ad osservare a braccetto dello stesso oro in diverse occasioni, con una discesa fino a 23,764 dollari per ogni oncia. Ci sono comunque dei motivi che si nascondono dietro queste performance negative dei futures più “preziosi”: anzitutto, i tassi di interesse della Cina sono aumentati in maniera inaspettata, mentre il dollaro è stato capace di beneficiare degli ottimi risultati fatti registrare dalle hard commodities.

Deutsche Bank: debutto ufficiale nel mercato degli Etc

Deutsche Bank rappresenta da sempre uno dei principali riferimenti per molti tipi di investimento finanziario, ma fino a questo momento mancava ancora un segmento da “esplorare”, gli Exchange Traded Commodities: questa lacuna è stata prontamente colmata dal gruppo bancario di Francoforte, il quale si appresta a debuttare in maniera ufficiale sul mercato con ben sei Etf fisici che faranno riferimento ai principali metalli preziosi. L’istituto teutonico si tuffa dunque con entusiasmo nell’avventura degli Etc: come primo passo, è stato deciso di collegare i prodotti a metalli come l’oro (gli Exchange Traded Commodities in questione saranno due, con la possibilità di scegliere tra la copertura o meno sul rischio di cambio tra euro e dollaro), l’argento (altri due strumenti, con la medesima copertura degli Etc aurei), platino e palladio (in questo, si beneficerà invece della sopracitata copertura dai rischi).

Il World Gold Council illustra i vantaggi delle allocazioni in oro

Il World Gold Council è l’associazione industriale che da 23 anni a questa parte riunisce idealmente le più importanti aziende minerarie attive nell’estrazione dell’oro: si tratta quindi di uno dei riferimenti principali in questo settore, oltre che di una voce eminente per quel che riguarda gli investimenti finanziari e i loro sviluppi. In questo senso, è stato davvero fondamentale l’ultimo studio condotto da questa stessa associazione nei giorni scorsi, visto che ha fatto emergere una tendenza di cui tenere conto. In effetti, il Wgc ha messo in luce come una allocazione degli assets dedicata appositamente al biondo metallo sia in questo momento una delle soluzioni più indicate.

Etf Securities: investire nell’argento può essere conveniente

Etf Securities è la società londinese che si occupa in prevalenza dell’emissione di Etf ed Etc, ma in questi ultimi giorni si sta segnalando anche per i suoi consigli dal punto di vista degli investimenti: secondo le ultime rilevazioni, infatti, l’oro sta facendo registrare un record dopo l’altro, ma si parla ancora troppo poco dell’argento, considerato in questo senso una più che valida alternativa, oltre che un performer di tutto rispetto. C’è infatti da sottolineare come l’ultimo anno e mezzo sia stato caratterizzato dall’ottimo andamento del “bianco metallo”, in grado di guadagnare ben 42 punti percentuali grazie soprattutto al prodotto ETFS Physical Silver, l’Exchange Traded Fund che è appunto quotato in relazione al metallo prezioso. Tra l’altro, molti analisti stanno mettendo in luce delle interessanti tendenze delle commodities in questione. 

Argento in deciso recupero: le prospettive per gli investitori

Il rally che potrebbe vedere come attore protagonista l’argento viene attualmente testimoniato dalla crescita di ben quindici punti percentuali conseguiti dal metallo prezioso: le ultime settimane, infatti, sono state caratterizzate da continui rialzi che hanno portato la quotazione fino a un livello di 24 dollari l’oncia. In tal modo, si riuscirebbe a raggiungere il livello più alto degli ultimi trent’anni, secondo quanto rilevato da un’analisi tecnica di Gold Arrow Capital Management. I contratti futures sull’argento, in particolare, sono saliti fino a 21,025 dollari al Comex di New York, dopo aver abbondantemente superato, nel corso della contrattazione precedente, i venti dollari. Si tratta dunque di un chiaro segnale “bullish”: quando si verificano movimenti di questo genere, la commodity o il metallo comincia a progredire molto rapidamente, pertanto non è difficile fornire nuova linfa al relativo prezzo. Il mercato in questione, tra l’altro, non viene considerato una piazza da approfondire.

La Banca del Popolo della Cina perfeziona gli investimenti in oro

People’s Bank of China, l’istituto di credito centrale dell’ex Impero Celeste, è piuttosto decisa in questi ultimi tempi nelle sue manovre finanziarie e di politica economica: l’ultima in ordine di tempo è volta soprattutto a incrementare in maniera decisa la competitività dei mercato finanziari del paese asiatico, tentando di sfruttare, in particolare, dei nuovi canali di investimento privilegiato appositamente ideati per i risparmiatori di ogni categoria. L’obiettivo che si è posto il governo di Pechino è molto semplice: in effetti, la vasta nazione vuole agevolare il potenziamento della piazza finanziaria in cui viene scambiato l’oro, in primis, al fine di focalizzare le strategie su un bene di sicuro successo e dai rendimenti garantiti in questo preciso momento storico. L’annuncio è giunto direttamente da una nota della stessa Banca del Popolo.