Venerdì scorso, 24 settembre 2010, la controllata di Enel Endesa S.A. ha raggiunto un accordo finalizzato alla cessione, a fondi infrastrutturali, delle reti di trasporto e di distribuzione del gas in Spagna. A darne notizia in data odierna è stato il Gruppo Enel nel precisare come Endesa abbia raggiunto l’accordo per cedere l’80% di Endesa Gas S.A. a due fondi infrastrutturali che sono gestiti dalla Goldman Sachs. L’operazione, ed in particolare il suo perfezionamento, risulta essere subordinata alle necessarie autorizzazioni da parte degli organi regolatori; Enel sottolinea come per Endesa l’operazione avrà sull’indebitamento finanziario netto un impatto positivo per 800 milioni di euro circa, ed effetti positivi sul proprio risultato consolidato ante imposte per 450 milioni di euro circa. L’operazione prevede inoltre la possibilità di esercizio di un’opzione call di riacquisto della partecipazione ceduta da Endesa tra il quinto ed il settimo anno a partire dalla data di perfezionamento dell’operazione.
Investimenti News
Risparmio gestito: Allfunds e CompAm uniscono le forze
L’intesa che vedrà coinvolte Allfunds Bank, società operante a livello internazionale nell’ambito dei fondi di investimento, in particolare quelli dotati di una struttura aperta, e CompAm Fund, società di investimento a capitale variabile del Lussemburgo, potrebbe avere dei risvolti davvero fondamentali a livello di risparmio gestito: che cosa si può prospettare in tal senso? L’accordo che è stato siglato tra le due parti in questione riguarda in particolare la distribuzione dei comparti del nostro paese e di quello del Vecchio Continente. Non è difficile immaginare i vantaggi che si potrebbero ottenere dal punto di vista geografico: ad esempio, Allfund può vantare una presenza piuttosto capillare in paesi come Regno Unito, Lussemburgo, Cile e Spagna, oltre a molti altri elementi di rilievo, quali una vasta offerta in termini di gestione patrimoniale, compagnie assicurative e società di gestione del risparmio ben sviluppate e capaci di mettere a disposizione ben 18.000 fondi comuni di investimento.
Investimenti per la gestione della liquidità aziendale
Quando un’azienda ha per brevi periodi della liquidità in eccesso da gestire, la scelta più comune, ma poco redditizia, è quella di lasciarla sul conto corrente dell’impresa, ma questo comporta la perdita di una remunerazione che, invece, sarebbe possibile con investimenti di breve termine a fronte di un grado di rischio contenuto. Ebbene, al fine di poter gestire al meglio le eccedenze temporanee di liquidità presenti in azienda, il Gruppo Intesa Sanpaolo attraverso le proprie filiali è in grado di poter offrire e proporre delle soluzioni di investimento semplici potendo tra l’altro avvalersi di un consulente che può orientare le PMI nella scelta della soluzione migliore in base alle necessità. In corrispondenza di scadenze pianificate, infatti, le PMI destinano la liquidità a programmi di investimento ed al ciclo produttivo, ma ci sono però periodi, spesso anche relativamente lunghi, durante i quali la liquidità, senza un’opportuna allocazione, rimane sostanzialmente infruttifera.
Italcementi rafforza le proprie riserve di liquidità
Il Gruppo Italcementi, attraverso la concessione di una linea di credito revolving per complessivi 920 milioni di euro, ha reso noto d’aver rafforzato le proprie riserve di liquidità; la linea di credito, di durata quinquennale, nello specifico, è stata accordata da un pool di sedici Istituti di credito internazionali, e permette ad Italcementi di poter andare a rifinanziare in anticipo le linee di credito disponibili che sono in scadenza, e di conseguenza di poter rafforzare le proprie riserve di liquidità allungandone la vita media. In accordo con una nota ufficiale emessa dal Gruppo Italcementi, in qualità di bookrunners sono intervenute nell’operazione Société Générale CIB, Bank of America Securities, Unicredit Corporate Banking, BNP Paribas, The Royal Bank of Scotland, Crédit Agricole CIB, Natixis ed Intesa Sanpaolo. Ad Agadir, inoltre, la società ha illustrato nel corso dell’Investor Event le linee guida di sviluppo societario sia nel medio, sia nel lungo periodo.
Gruppo Piaggio: Piano Strategico 2010-2013
Ben 1.900 milioni di euro di ricavi nel 2013 a fronte di un Ebitda sul livello dei 285 milioni di euro. Sono questi alcuni degli obiettivi principali del Piano Strategico 2010-2013 del Gruppo Piaggio, presentato alla comunità finanziaria, col quale si punta, tra l’altro, sia ad un consolidamento della posizione di mercato sul mercato americano e su quello europeo, sia sulla crescita delle vendite nei Paesi asiatici. Il tutto, nel periodo dal 2010 al 2013, a fronte di un forte aumento della produttività industriale, nuovi impianti in Vietnam ed in India, e lo sviluppo di gamme di prodotti diversificate per i mercati in cui il Gruppo Piaggio è presente. Inoltre, è prevista una nuova piattaforma per i veicoli elettrici e, dal punto di vista finanziario, una riduzione dell’indebitamento che, nel 2013, poterà ad una posizione finanziaria netta attesa a 300 milioni di euro circa.
Multi Unit Luxemburg propone dieci nuovi Etf sull’Msci World
Multi Unit Luxemburg è una delle principali componenti di Société Générale per quel che riguarda gli investimenti finanziari: la società in questione è sempre molto attiva nei vari comparti e a testimonianza di ciò c’è l’importante annuncio effettuato in questi giorni. In effetti, è prevista proprio per la giornata di oggi l’emissione e la relativa negoziazione di ben dieci nuovi Exchange Traded Fund, strumenti che beneficeranno di questo marchio e che troveranno la loro adeguata collocazione all’interno del mercato EtfPlus (la compagnia francese è una delle principali specialiste in tale ambito). In che cosa consiste, con esattezza, questa interessante offerta? Analizziamo uno per uno tutti i prodotti, cercando di comprederne peculiarità e caratteristiche.
Popolare di Vicenza e Intesa pensano al collocamento di bond ibridi
I bond ibridi hanno questo nome così particolare a causa della loro principale peculiarità: in effetti, questi strumenti finanziari presentano delle caratteristiche che sono proprie sia dei titoli azionari che di quelli obbligazionari, dunque sono in grado di fornire agli investitori un maggiore rendimento, ma anche un rischio molto più alto (soprattutto in fase di liquidazione). Ebbene, questi prodotti sembrano attirare l’attenzione di diversi istituti di credito del nostro paese: gli ultimi in ordine temporali sono stati Intesa Sanpaolo e Banca Popolare di Vicenza. Cerchiamo di analizzare nel dettaglio queste due specifiche emissioni. Anzitutto, c’è da approfondire l’offerta messa a disposizione da Banca Popolare di Vicenza.
Stati Uniti: gli swap sul debito governativo ai massimi da agosto
Il costo per minimizzare le perdite del debito governativo americano è giunto ai suoi livelli più alti delle ultime sei settimane: determinante, in questo senso, è stato sicuramente l’atteggiamento degli investitori finanziari, i quali avevano puntato molto su una strategia della Fed, vale a dire quella volta a immettere maggiore denaro nel sistema economico. Altro fattore di rilievo, poi, è stato il calo dei prezzi del comparto immobiliare. I Credit Default Swaps (Cds) relativi al Tesoro statunitense, dunque, hanno guadagnato 1,7 punti base, il maggiore incremento dall’inizio del mese, giungendo fino a un totale di 49,4. Questa situazione, inoltre, si inserisce in un quadro macroeconomico in cui prezzl’andamento del dollaro e quello dell’oro non coincidono, tanto che la nazione a stelle e strisce sta accumulando sempre più titoli obbligazionari, di gran lunga superiori al quantitativo che è in grado di ripagare.
Gruppo Coin: forte crescita delle vendite sotto insegna
Nel primo semestre fiscale del 2010, quello che va dall’1 febbraio al 31 luglio di quest’anno, il Gruppo Coin ha conseguito una crescita delle vendite sotto insegna del 40,3% a 802,9 milioni di euro, mentre senza Upim l’aumento di fatturato nel periodo si è attestato al 5,5%. Questo è quanto, in particolare, è emerso dai dati esaminati ed approvati dal Consiglio di Amministrazione del Gruppo Coin che, inoltre, ha rilevato un aumento dell’Ebitda, ovverosia del margine operativo lordo, del 25,9% a 61,1 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; senza Upim l’Ebitda è comunque cresciuto del 24,1%. Prima delle imposte il risultato di periodo è positivo per 7,7 milioni di euro, ma sale a 16,1 milioni di euro senza Upim con una crescita di 8,6 milioni di euro rispetto al periodo febbraio – luglio 2009.
Finmeccanica sottoscrive linea di credito con 24 Banche
Attraverso un sindacato composto da ben 24 istituti di credito, sia domestici, sia internazionali, sotto il coordinamento di BNP Paribas, Finmeccanica ha annunciato la sottoscrizione di una nuova linea di credito per un controvalore pari a ben 2,4 miliardi di euro. La linea di credito, in accordo con quanto reso noto dal colosso aerospaziale italiano, è stata sottoscritta a Londra, e trattasi di una nuova linea di credito a medio termine, in modalità revolving, avente come finalità quella di backup di liquidità, in prevalenza, ma anche di finanziamento stagionale del capitale circolante. La linea di credito, che ha una durata quinquennale, con disponibilità, quindi, fino al mese di settembre del 2015, va a sostituire e ad annullare le altre linee di credito bancarie in essere aventi sia caratteristiche equivalenti, sia analogo importo complessivo. L’operazione ha fatto registrare un forte interesse da parte delle Banche visto che a fronte di una linea di credito richiesta da Finmeccanica per 2,4 miliardi di euro, è stata generata una domanda pari a ben 3,8 miliardi di euro.
Unicredit Group: l’Ad Alessandro Profumo rassegna le dimissioni
L’Amministratore delegato di Unicredit Group, Alessandro Profumo, ha rassegnato le dimissioni. A darne notizia con una nota ufficiale è stato proprio il colosso bancario europeo nel sottolineare come, dopo 15 anni, a seguito dell’orientamento che è maturato in sede di Consiglio di Amministrazione, è stato concordato che è giunto il momento per un cambiamento ai vertici del Gruppo. Il CdA ha accettato le dimissioni di Profumo ringraziandolo per il lavoro svolto negli ultimi 15 anni che, tra l’altro, ha portato Unicredit Group a trasformarsi da banca puramente domestica ad uno dei più importanti gruppi bancari del Vecchio Continente. A livello di capitalizzazione, negli ultimi quindici anni, Unicredit Group è passata da un valore di 1,5 miliardi di euro ad una capitalizzazione di ben 37 miliardi di euro con una generazione di utili conseguita ogni trimestre anche durante la recente crisi finanziaria globale.
Investimenti in arte: il comparto rimane volatile e poco euforico
Molto affidabile e poco euforico: sono questi i due aggettivi che maggiormente si addicono al momento attuale del mercato degli investimenti nell’arte, due caratteristiche che sembrano coincidere poco a livello finanziario, dunque gli analisti si stanno affrettando ad elargire i consigli più utili in questo senso. Il mercato dell’arte si è pienamente ripreso proprio nel corso di quest’anno, un ottimismo che viene confermato dall’ingente volume d’affari fatto registrare dalle principali case d’aste (Christie’s e Sotheby’s in primis). Un altro fattore determinante è rappresentato dall’ingresso di Vontobel nel settore. I ricavi sono stati davvero interessanti, ma c’è anche da dire che la crisi e la volatilità attuali hanno provocato una contrazione non indifferente; secondo alcuni dati diffusi da Artprice, l’indice dei prezzi delle opere d’arte ha subito un incremento di ben quindici punti percentuali negli ultimi vent’anni, soprattutto in relazione agli Stati Uniti.
Rivoluzione finanziaria per l’Fmi: gli emergenti e la Cina avanzano
Se non si tratta di un cambio davvero rivoluzionario poco ci manca: il Fondo Monetario Internazionale ha dovuto rivedere in maniera rinnovata la conformazione e la struttura della finanza mondiale, a causa del sopravanzare sempre più convincente da parte di alcune nazioni e del contemporaneo declino di altre. Questo cambio di gerarchie è piuttosto probabile e dovrebbe diventare concreto a breve. Come dovremo leggere dunque la nuova cartina geografica ed economica? Sono soprattutto i mercati e i paesi emergenti a farla da padrona in questo momento, con la Cina che può a ragione essere considerata molto più di una economia in fase di sviluppo. L’indiscrezione a cui ci stiamo riferendo proviene direttamente dalla stampa giapponese, più precisamente dal quotidiano nipponico Nikkei, e sta avendo ampio risalto in questi giorni. L’organizzazione sorta a Bretton Woods dovrà pertanto operare delle modifiche importanti per quel che concerne le quote di partecipazione dei vari stati, anche perché l’obiettivo rimane sempre quello di mettere in luce il reale andamento della situazione economica.
Bond municipali: per lo Utah record settimanale di emissioni
Lo Stato americano dello Utah, celebre dal punto di vista geografico per le Montagne Rocciose e la capitale mormone Salt Lake City, può vantare attualmente ben due miliardi di dollari in obbligazioni e bond di tipo municipale: non solo, proprio nel corso di questa settimana esso sta guidando le offerte relative a tale segmento finanziario con 1,25 miliardi di dollari di emissioni, a causa del consistente rialzo delle vendite, giunte al loro livello record da sei mesi a questa parte. I nuovi titoli obbligazionari a cui ci stiamo riferendo non sono dunque un deterrente per gli acquirenti a investire nello Utah, così come è anche emerso da una recente analisi di Eversore Wealth Management; lo stato federale può contare, tra le altre cose, su una delle popolazioni più giovani di tutti gli Stati Uniti e su alcune riserve monetarie in grado di agevolare la crescita economica complessiva.