Eurofond-Fundclass 2011: Sella Gestioni è la migliore sgr

I primi riconoscimenti del 2011 mettono in luce una situazione ben precisa per quel che concerne la situazione del risparmio gestito nel continente europeo: l’Automobile Club de France di Parigi è stato infatti la cornice ideale per il Grand Prix di quest’anno, l’evento che puntualmente Eurofond-Fundclass organizza e gestisce per premiare le migliori società attive in questo specifico comparto. In particolare, se facciamo riferimento al nostro paese, allora il quadro è ancora più chiaro. In effetti, gli investitori italiani hanno espresso una fiducia crescente nei confronti di Sella Gestioni, la sgr che fa parte appunto del Gruppo Banca Sella e che è stata capace di conseguire i risultati migliori nella categoria “Best Fund Manager” (la sezione presa in esame è quella che comprende un numero di fondi comuni non superiore alle quindici unità e non inferiore alle otto).

Bond governativi: pessime vendite per Russia e Polonia

Russia e Polonia sono state capaci di raggiungere meno del 50% degli obiettivi che si erano prefissate in relazione ai loro bond governativi: le ragioni di un simile insuccesso sono evidenti, si va dal terremoto e dalla conseguente crisi nucleare del Giappone fino alle crescenti violenze che stanno dilaniando il Bahrain, senza dimenticare le terribili ore finanziarie che sta vivendo il Portogallo, tutti elementi che hanno allontanato un gran numero di investitori. Entrando maggiormente nel dettaglio, la Russia è riuscita a vendere 10,2 miliardi di rubli (356 milioni di dollari) in titoli obbligazionari (da queste parti si chiamano Obligatsyi Federal’novo Zaima, i prestiti obbligazionari federali) che giungeranno a scadenza nel 2016, dopo aver puntato però a una cifra ben superiore, trenta miliardi di rubli.

Cds: il Bahrain diventa più rischioso del Libano

Il costo per assicurarsi da un possibile default del Bahrain è diventato più alto rispetto a quello relativo al Libano: si tratta della prima volta da luglio 2009 che i Cds dell’arcipelago arabo superano quelli libanesi, ma bisogna anche tenere conto dello stato di emergenza che vige a Manama e dintorni, oltre che del declassamento di rating operato da Fitch. Volendo essere più precisi, i Credit Default Swap del “Regno dei due mari” sono aumentati di 44 punti base nel corso delle contrattazioni di ieri, mentre i prodotti che osservano da vicino le performance del governo di Beirut, hanno fatto registrare un rialzo di soli quattro punti: il confronto vede appunto la quota del Bahrain a 359,37 punti, mentre quella libanese a 359,17. La decisione di Fitch è stata inevitabile, tra l’altro potrebbe anche aver luogo un’ulteriore riduzione in tal senso.

Da Fraser and Neave un’offerta di bond a cinque e sette anni

Fraser and Neave Limited è un’azienda piuttosto nota soprattutto nel continente asiatico, specialmente a Singapore, stato in cui è molto attiva nella produzione di bevande: ebbene, questa stessa compagnia potrebbe assumere maggiore rilevanza internazionale grazie alla imminente vendita di titoli obbligazionari, operazione che dovrebbe beneficiare del contributo di Dbs Group Holding e di Cimb Group Holdings, per un ammontare complessivo di trecento milioni di dollari di Singapore (235 milioni di dollari). L’offerta in questione prevede, nello specifico, titoli quinquennali per un importo pari a 150 milioni di dollari di Singapore (il rendimento sarà del 2,48%) e titoli a sette anni con un coupon del 3,15%, così come è stato ufficialmente annunciato allo Stock Exchange della piccola nazione asiatica.

Australia: calo pesante per le vendite di Kangaroo bond

Le vendite dei cosiddetti Kangaroo bond, i titoli obbligazionari emessi dai prestatori esteri più quotati all’interno del territorio australiano, hanno subito un brusco declino dopo un promettente avvio di 2011: la spiegazione per questa performance negativa è semplice, infatti il regolatore bancario del paese oceaniano ha fatto sapere che questi specifici prodotti non beneficeranno dei nuovi requisiti di capitale che vigono attualmente a livello internazionale. Enti di una certa importanza, come ad esempio la Banca Mondiale e la tedesca Kreditanstalt, stanno già evitando il mercato obbligazionario dell’Australia da diversi giorni, visto che l’Australian Prudential Regulation Authority non intende includere i propri strumenti nel novero degli assets regolati dal Comitato di Basilea. Si tratta di un calo di rilievo, dato che i prodotti in questioni vantano un rating elevato, pari ad AAA, e hanno rappresentato il 27% delle vendite complessive del paese nel 2010.

Deutsche Bank: sedici certificati su indici Ftse e Dax

I certificati di investimento rimangono una delle prerogative principali di Deutsche Bank: l’istituto di credito tedesco ha deciso infatti di emettere nei giorni scorsi sedici nuovi strumenti sul Sedex, il comparto di strumenti derivati di Borsa Italiana, un’opportunità interessante per chi è abituato a diversificare il proprio portafoglio in questa maniera. Volendo essere più precisi, l’operazione finanziaria è stata gestita interamente da db-X markets, il gruppo attivo nella distribuzione e nel trading di prodotti quali covered warrant, fondi comuni, obbligazioni ed Etf. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che sei di questi certificati appartengono alla tipologia Bonus, altri sei si riferiscono invece alla categoria Bonus Cap con un particolare riferimento agli indici europei Eurostoxx 50 e Ftse Mib, mentre gli ultimi due osservano da vicino l’indice teutonico Dax.

Sisma Giappone: balzo in avanti dei Cds assicurativi

Il costo per proteggere le principali compagnie assicurative che operano a livello globale, da American International Group (Aig) fino a Ace Ltd, è cresciuto enormemente subito dopo che il grave terremoto si è scatenato sul Giappone; come è ormai noto, tale sisma è stato di una intensità spaventosa, la più alta degli ultimi sei anni, provocando danni e vittime. Un evento di simili proporzioni non poteva che avere ripercussioni anche a livello di prodotti finanziari, più precisamente i Credit Default Swap: in effetti, i Cds relativi ad Aig sono cresciuti al loro massimo livello dallo scorso mese di novembre, aggiungendo 7,5 punti base alla propria quotazione, mentre i contratti relativi ad Ace sono aumentati di 6,5 punti base. Inoltre, bisogna anche sottolineare il balzo in avanti di cui sono stati protagonisti gli strumenti collegati a XL Capital Ltd, il gruppo assicurativo che ha conseguito ben 11,1 punti base.

Finmeccanica annuncia partnership con First Reserve Corporation

Il colosso aerospaziale Finmeccanica ha reso noto mercoledì scorso d’aver siglato con First Reserve Corporation una partnership attraverso la quale proprio First Reserve Corporation andrà ad acquisire una quota di Ansaldo Energia pari al 45% a fronte di un valore complessivo dell’operazione pari a ben 1,23 miliardi di euro. La partnership con First Reserve Corporation, fondo di investimento americano che è specializzato nel settore dell’energia, rientra nell’ambito delle iniziative legate all’acquisizione di DRS che hanno portato nel 2008 all’aumento di capitale, e lo scorso anno alla conclusione del progetto di rimodulazione dell’indebitamento finanziario. A fronte di una valutazione di Ansaldo Energia pari a 1,23 miliardi di euro, come sopra accennato, la partnership prevede che Finmeccanica venda a Ansaldo Electric Drives (AED), una società di diritto italiano, Ansaldo Energia ad un prezzo pari a 1,07 miliardi di euro.

Turchia, si punta a un nuovo record di Samurai bond

La Turchia è fortemente intenzionata ad accrescere la propria cessione di Samurai bond: si parla, infatti, di una cifra molto vicina ai 180 miliardi di yen (1,6 miliardi di euro), l’ammontare più alto messo a punto da un governo sovrano da almeno un decennio, mentre gli interessi saranno i medesimi, visto che il governo di Ankara vanta dei migliori rating creditizi. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che le obbligazioni decennali della nazione mediorientale stanno beneficiando di un rendimento pari all’1,87%, vale a dire 48 punti base al di sopra del benchmark quotato in yen. Lo spread in questione non muta più di tanto nemmeno in relazione ai bond che sono stati lanciati sul mercato a gennaio da Panama; al contrario, c’è qualche differenza per quel che concerne i prodotti che sono stati quotati la scorsa settimana da Bank of India (il gap ammonta a 47 punti base).

Fiat Auto: finanziamento BEI per la ricerca in Italia

La Fiat e la BEI, Banca europea per gli investimenti, hanno siglato a Torino un accordo per un contratto di finanziamento avente un controvalore pari a 250 milioni di euro. A darne notizia è stata la multinazionale automobilistica nel precisare come il finanziamento abbia come finalità quella di sostenere i piani ed i progetti di ricerca e sviluppo in Italia, ed in particolare per l’efficienza energetica e per la riduzione delle emissioni. L’accordo siglato si inquadra nel piano di iniziative della BEI di sostenere progetti per la protezione dell’ambiente, per il miglioramento dell’efficienza energetica e per la diminuzione delle emissioni. L’accordo segue quello che BEI e Fiat, nel 2009, stipularono sempre per i progetti del Gruppo Fiat nella ricerca e nello sviluppo attraverso un prestito avente un controvalore pari a 400 milioni di euro.

FA: il debito di Wembley verrà finanziato con dei bond

La Football Association inglese, la principale associazione calcistica del paese nordeuropeo, potrebbe rifinanziare i circa 350 milioni di sterline di prestiti che sono stati utilizzati per dar vita allo stadio di Wembley mediante una cessione obbligazionaria: l’organismo londinese sta infatti considerando una quotazione di tali strumenti finanziari, anche perché ci si è ormai accorti che il prestito attuale, maturato nel 2008 e da completare entro il 2023, sta diventando fin troppo costoso, così come è emerso da alcune fonti interne al gruppo. La questione principale secondo Stephen Schechter, fondatore della banca di investimento che ha preso il suo stesso nome, riguarda il metodo meno indolore per ottenere denaro a basso costo, visto che il capitale a disposizione in questo momento non è poi moltissimo.

Sudafrica: i bond si riprendono dopo oltre due anni di ribassi

Gli investitori obbligazionari troveranno pane per i loro denti nei bond emessi dal governo sudafricano: i titoli della nazione africana, protagonista dei Mondiali di calcio della scorsa estate, sono infatti cresciuti dopo ben ventinove mesi di ribassi, grazie soprattutto alla speculazione che permetterà all’inflazione di rimanere stabile nei prossimi sei mesi e di non erodere i rendimenti degli assets a reddito fisso. In particolare, il titolo obbligazionario che scadrà a settembre del 2015 e che garantisce un ritorno del 13,5% si è risvegliato dal torpore che durava dal mese di ottobre del 2008; tale strumento, meglio conosciuto come R157 ha ricavato altri 36 centesimi e si è attestato a quota 121,106 rand alla borsa di Johannesburg, mentre il rendimento totale è sceso fino al 7,86%.

Borsa Italiana: Etfs Foreign Exchange quota dodici Etn

È l’EtfPlus di Borsa Italiana il segmento finanziario protagonista del nuovo approdo di Exchange Traded Notes: questi ultimi strumenti, meglio noti con la sigla Etn, non sono altro che titoli emessi da società veicolo quando si verifica un investimento diretto in una specifica attività sottostante o in dei contratti derivati, senza contemplare però le commodities principali. Ebbene, le nuove negoziazioni sono state avviate da Etfs Foreign Exchange, una società emittente che ha deciso di lanciare ben dodici Etn sul mercato del nostro paese. Entrando maggiormente nel dettaglio dell’offerta, si tratta di strumenti collateralizzati al 100% del loro valore e uno spread annuo che ammonta allo 0,85%; in aggiunta, la liquidità di tali strumenti verrà garantita da un’altra compagnia, Nyenburgh Holding, la quale ha avuto questo incarico in relazione al mercato di tipo secondario.

KITMC è favorevole ai bond governativi a tre anni

Korea Investment Trust Management Co., la holding di Seul costituita da più di dieci anni ormai, sta progettando il trasferimento di alcuni bond di tipo governativo e con scadenza fissata a tre anni dai titoli con date più lunghe: si tratta di una scelta ben ponderata, visto che l’attuale ciclo di tassi di interesse è improntato al rialzo, ma a breve potrebbe anche subire una pausa importante. Il sesto maggior fondo obbligazionario di tutta la Corea del Sud sta quindi considerando di potenziare i propri strumenti, contenendo al contempo le acquisizioni di prodotti a cinque anni. Il rendimento del 3% relativo alla scadenza di dicembre 2013 è sceso di cinque punti base proprio nel corso della giornata di ieri, così come emerge dalle rilevazioni della Borsa coreana, ma gli analisti si sono detti convinti di un tasso compreso tra il 4,1 e il 4,2% nei prossimi mesi.