Bce pronta ad altro intervento a dicembre

Un intervento a dicembre una volta che la situazione dei contagi covid in Europa sarà più definita: è probabilmente questo che verrà stabilito nel corso della riunione della Banca Centrale Europea del 29 ottobre: un momento per fare il punto della situazione e decidere il da farsi.

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BCE e la politica monetaria di sostegno

Negli scorsi mesi la BCE ha gestito ha gestito l’emergenza dettata dal coronavirus puntando a sostenere la crescita degli Stati membri attraverso una politica monetaria di sostegno: un approccio ancor più collaborante di quello già messo in atto in passato e che dovrebbe essere confermato proprio con un probabile intervento a dicembre.

L’Europa è stata colpita come un treno dalla seconda ondata dell’epidemia e se non si riuscisse a contenerla a breve, i danni economici che potrebbero scaturirne potrebbero rivelarsi devastanti. La BCE vuole farsi trovare pronta qualsiasi sia lo scenario che potrebbe aprirsi: sono diversi gli analisti che pensano che se la curva epidemica si fosse tenuta stabile come nel corso dell’estate, l’istituto centrale si sarebbe limitato a osservare la situazione. Purtroppo ciò che sta accadendo ora, la possibilità di un intervento deve essere presa in considerazione, soprattutto come parte di una strategia dedicata. I dati macroeconomici prima caratterizzati da una certa stabilità potrebbero infatti peggiorare.

Cosa significa questo? Semplice, con molta probabilità la Banca Centrale Europea sarà probabilmente costretta nella riunione del 29 ottobre a gettare le basi per un intervento dicembrino. Ora a Bruxelles conviene aspettare,  monitorando le decisioni di politica sanitaria degli Stati membri al fine di orientarsi negli interventi come successo anche la scorsa primavera.

Inflazione ed euro fattori importanti per BCE

Bisogna intanto tenere in conto di due importanti fattori: l’andamento dell’euro e quello dell’inflazione: per ciò che riguarda il primo, va sottolineato che la valuta si è stabilizzata e le paure di un supereuro sono ormai scemate: la BCE da questo punto di vista ha optato per non intervenire eccessivamente dato che l’andamento delle monete come il dollaro e l’euro difficilmente è legato in esclusiva alle scelte di politica monetaria degli istituti centrali.

Altrettanto importante è l’andamento dell’inflazione in Europa: le aspettative di lungo periodo, che vengono misurate dagli interest rate swaps 5y-5y e quindi legate al periodo 2026-2030, sono tornate a calare rispetto ai mesi scorsi e si sono ora fermate a 1,10, un valore che se non ottimale per certi aspetti, può dare spazio a nuove misure.

Non vi è ancora allarme ma è importante non farsi prendere alla sprovvista:  se i numeri della pandemia continueranno a muoversi come stanno facendo ora la BCE sarà costretta ad intervenire e a farlo in modo più serrato.

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