Bank of America: titoli quinquennali contro gli scenari negativi

Bank of America, uno dei nomi più celebri del credito statunitense, ha deciso di vendere 1,5 miliardi di dollari in titoli quinquennali, una decisione che si è resa necessaria dopo che gli investitori obbligazionari hanno scommesso su prospettive non proprio brillanti per l’istituto: la quotazione in questione ha riguardato strumenti che beneficiano di un rendimento pari al 3,625%, 172 punti base al di sopra della stessa scadenza utilizzata dal Tesoro. L’estate scorsa, tra l’altro, la stessa banca di Charlotte aveva ceduto titoli dello stesso tipo ma con uno spread pari a 230 punti base. Secondo gran parte degli analisti, gli investitori non sono più seriamente preoccupati per i peggiori scenari economici che si possono prospettare e stanno cominciando a dimostrare un pizzico in più di ottimismo nei confronti del futuro immediato.


Brian Moynihan, ceo di Bank of America, ha organizzato giusto una settimana fa il primo “investor day” degli ultimi quattro anni e ha assicurato che la profittabilità dell’azienda sarà molto buona grazie soprattutto all’economia stabile e a un comparto immobiliare tranquillo. Il 2010 è stato comunque caratterizzato da una perdita netta pari a 2,24 miliardi di dollari, a causa principalmente dei business immobiliari. La recessione ha giocato un ruolo importante in questo senso, tanto che gli investitori sono stati costretti a domandare alla compagnia dei prestiti per il riacquisto dei relativi bond, gran parte dei quali era stata lanciata prima del 2008.

C’è anche da aggiungere, poi, che i Credit Default Swap di Bank of America, sfruttati molto spesso dai risparmiatori per assestare le perdite o speculare sul credito, sono calati di oltre 34 punti base rispetto al 16 dicembre, data in cui era stata posta in essere l’ultima offerta di obbligazioni a tasso fisso. Ma non si tratta di un caso isolato: in effetti, la media dei Cds di JPMorgan, Citigroup, Wells Fargo, Goldman Sachs e Morgan Stanley è scesa dell’1,72%.

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