Addio a Antoine Bernheim di Mediobanca e Generali

Il mondo finanziario da’ l’addio ad un personaggio chiave nel panorama Italiano e Francese: Antoine Bernheim. Il banchiere francese è scomparso all’età di 87 anni dopo una vita nel mondo del lavoro da protagonista, fino all’ultimo al centro della Piazza. Dalla laurea in Giurisprudenza  con specializzazione in diritto privato e pubblico (oltre ad una seconda laurea in Scienze) è diventato poi parte del consiglio di amministrazione di Assicurazioni Generali nel 1973, realtà in cui si realizzerà la fetta maggiore della sua carriera lavorativa con la nomina a vicepresidente dal 1995 al 1999 e poi ancora nel 2001, per proseguire con la nomina a presidente nel 2002.

La sua presenza è decisiva anche in Mediobanca, dove è stato vicepresidente dal 1988 al 2001. Ancora nella sua carriera si vede impegnato nella banca d’affari Lazard tra il 2000 ed il 2005 come “associè” e tra il 1967 ed il 2000 come senior partner.

La storia tra Bernheim e Generali però è il fulcro della vita del banchiere francese, con un periodo di allontanamento seguito alla nomina come presidente onorario. Dopo l’allontanamento dalla società per il subentro di Geronzi Generali ha “liquidato” Antoine con 17 milioni di Euro, anche se successivamente quest’ultimo ha aperto causa contro l’Assicurazione per 20 milioni di euro.

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La travagliata storia si conclude definitivamente oggi; tante le critiche verso la sua persona, ritenuta “vecchia” dai suoi nemici per la carica e la posizione occupate, anche se alla prova dei fatti Antoine si è rivelato essere un lavoratore instancabile, più spaventato dalla pensione che non dalla morte stessa, sopraggiunta oggi all’età di 87 anni.

TITOLO GENERALI +3.5% IN ATTESA DEL CDA STRAORDINARIO

Queste le parole di Bernhein nel momento in cui, nel 2010, apprese di essere stato escluso dal CDA di Generali;

Non sono un vecchio rimbambito Cuccia guidava Mediobanca a 93-94 anni. Ho fatto un lavoro molto buono, ma ho dei nemici. Dal giorno dopo l’assemblea per me sara’ una prova tremenda chiedermi cosa faro’. Forse e’ vero che sono vecchio, ma per vivere occorre far girare i neuroni e io ho bisogno di lavorare. In Lazard ho visto tanti presidenti di aziende grandi e grandissime che quando incontravo magari per caso due anni dopo la loro pensione parevano relitti umani

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