Titoli di Stato: cosa offrono i Cct a lunga scadenza

cct-soldiAttualmente sul mercato dei titoli di Stato, restringendo l’attenzione sui soli Certificati di Credito del Tesoro (Cct), sono quotati una dozzina di titoli di questo tipo aventi una scadenza che parte dal 2010 fino ad arrivare al 2016. In particolare, i Cct dal 2010 al 2013 quotano attualmente sopra la pari, ovverosia sopra il valore di 100, anche se non di molto, mentre gli altri sulle scadenze più lunghe quotano sotto la pari ma allo stesso modo non più di tanto. Rispetto ai Btp, i Cct, anche quelli a lunga scadenza, essendo dei titoli a tasso variabile, presentano delle oscillazioni di prezzo decisamente più contenute. Questo significa che un Btp con scadenza 2016 ha di norma una volatilità più ampia rispetto ad un Cct con pari scadenza. Ma quale vantaggio offre attualmente l’investimento in Cct?

Ebbene, può essere interessante l’investimento in questa tipologia di titoli pubblici per chi punta ad ottenere dal capitale investito un flusso di cedole, in questo caso con cadenza semestrale, e contemporaneamente un rendimento leggermente superiore a quello dei Bot. Ad esempio, la scadenza Cct attualmente più lunga sul mercato è quella del Cct 1 Luglio 2016, con codice ISIN IT0004518715, ed una cedola semestrale lorda che è attualmente dello 0,53%, ovverosia, al netto del 12,5% di imposta, lo 0,463 netto che corrisponde allo 0,927% netto l’anno.

Il titolo paga la cedola, determinata periodicamente in funzione del rendimento lordo offerto da Buoni Ordinari del Tesoro (Bot), due volte l’anno, ed in questo caso l’1 luglio e l’1 gennaio di ogni anno fino al 2016. Di conseguenza, fermo restando che la quotazione di mercato del Cct è comunque soggetta ad oscillazioni di prezzo, nel medio periodo i Cct a lunga scadenza possono essere interessanti, ed offrire una cedola più elevata di quella attuale, nel momento in cui sulla curva a breve termine dei titoli di Stato i rendimenti torneranno ad aumentare.

Lascia un commento