Tesoro snobbato dagli obbligazionisti: Eni batte i Btp

Il soggetto privato che batte letteralmente lo Stato: uno scenario impensabile per quel che riguarda l’universo degli investimenti finanziari del nostro paese, e invece questa situazione si è verificata. Gli attori protagonisti di questa rivoluzionaria “pellicola” sono l’Ente Nazionale Idrocarburi e il Tesoro italiano, più precisamente il prestito obbligazionario della nota spa e i Buoni del Tesoro Poliennali. In effetti, il bond di Eni è stato in grado di garantire un rendimento pari al 3,56%, una percentuale migliore rispetto a quella pagata dal corrispondente Btp degli ultimi giorni, vale a dire il 3,71%. Che cosa vuole significare questa differenza? I risparmiatori ritengono in questo preciso momento storico che lo Stato sia più rischioso rispetto all’azienda privata, una tendenza che viene confermata dai 2,3 miliardi di richieste per il titolo obbligazionario in questione.


Attualmente, gli investitori ricercano in maniera assidua il rischio più basso, ma le preferenze maggiori non vanno più nella direzione dei titoli statali, ma del cane a sei zampe, un ribaltamento dei ruoli davvero eccezionale. C’è una spiegazione precisa in tal senso? Gli analisti sono divisi: anzitutto, c’è chi pensa che il rendimento più erroneo sia quello dei Btp, anche perché, secondo queste opinioni, non esistono fattori macroeconomici che siano in grado di giustificare un giudizio così rischioso dell’Italia.

Al contrario, il secondo filone di pensiero è convinto che la solidità dell’Eni non sia affatto una sorpresa, anzi il segreto risiede nel fatto che essa sia poco esposta sul nostro paese (solamente il 9,5% delle attività produttive proviene dal territorio italiano), dunque l’impresa potrebbe cavarsela egregiamente nell’ipotesi di un malaugurato default. Il bond della spa scadrà nel 2018 ed è un’offerta riservata ai soli investitori istituzionali, ma il miliardo di euro raccolto parla chiaro; in tal senso, bisogna considerare che l’aver battuto i Btp è un elemento legato anche al fatto che il rendimento in questione si riferisce al medio e al lungo termine.

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