Dazi, gli investitori puntano sull’oro

A causa dei dazi, gli investitori puntano sull’oro. La ragione è molto semplice: l’incertezza che questi contribuiscono a generare spinge il prezzo del metallo prezioso a crescere sempre di più.

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I dazi spingono il prezzo dell’oro

Un’occorrenza prevedibile nella sua interezza, se pensiamo all’attuale situazione economica mondiale. Donald Trump e i dazi rappresentano forse una delle più grandi sfide economiche degli ultimi 10 anni, se non di più. Tenendo conto del fatto che, anche per quanto riguarda la politica interna ed estera, ci troviamo davanti a un mandato molto differente da quello del 2016.

L’incertezza che scaturisce dalla politica attuale statunitense colpisce il sistema economico come mai successo prima. Ed essendo l’oro considerato un bene rifugio, va da sé che con la crescita del suo valore anche gli investitori decidano di puntare più su questo tipo di bene che su altri.

L’oro ha superato i 3.000 dollari l’oncia, raggiungendo i 3.148 dollari. Diventa, nella pratica, un’occasione imperdibile per qualsiasi investitore che voglia mantenere il proprio portafoglio il più stabile e fruttuoso possibile. Soprattutto perché l’incertezza attuale sembra essere più intensa di quella riscontrata addirittura durante il periodo del Covid.

I dazi difficilmente rappresentano uno strumento totalmente positivo e il presidente Donald Trump sembra non aver capito che, con molta probabilità, saranno un mezzo che si ritorcerà contro di lui. Impatteranno infatti molto sull’economia americana e anche su quella globale. L’oro rappresenta il bene rifugio per eccellenza e di conseguenza gli investitori punteranno sempre su di esso alla ricerca di una stabilità effettiva.

Investitori vogliono aumentare liquidità

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Secondo il Financial Times, la fuga dell’oro in atto sarebbe la più importante registrata da un qualsiasi asset di rifugio negli ultimi tempi, contanti e Treasury statunitensi compresi.

L’attuale presidente americano parla di “giorno della liberazione“: in realtà, i dazi faranno tutt’altro, facendo crescere l’inflazione e la crisi sul territorio americano. I maggiori esperti sottolineano la necessità di non prendere sottogamba un’eventuale guerra commerciale, al netto di chi sarà a pagarne di più. Gli investitori, secondo Bank of America, stanno cercando di aumentare la liquidità nei propri portafogli e stanno pianificando di aumentare i loro investimenti in oro.

Il metallo è giunto a New York fisicamente in gran numero e sotto forma di lingotti. Ricordiamo che nella città statunitense sono presenti le scorte sul COMEX. Cosa succederà quindi? La verità è che tutto dipende da come i destinatari dei dazi decideranno di reagire. Se vi fosse una diversificazione e un reindirizzamento dei mercati ben calibrato tra gli altri paesi, gli Stati Uniti potrebbero trovarsi a soffrire in maniera davvero significativa a causa della loro stessa politica.

Guerra Russia, parte la corsa all’oro

La guerra della Russia nei confronti dell’Ucraina sta avendo numerose conseguenze sulla popolazione ma anche sull’economia: mettendo da parte per un momento le sanzioni decretate dal resto del mondo, quel che è visibile nell’immediato è sia partita una vera e propria corsa all’oro.

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Il futuro degli investimenti in oro

L’oro è uno dei beni rifugio d’eccellenza, che non tende mai a svalutarsi, e i periodi di incertezza come quello attuale, sembrano sempre rafforzare questo genere di investimenti. Certamente le previsioni sono verso l’alto, ma è sempre meglio approfondire per non dare versioni semplicistiche che potrebbero non avverarsi a causa di valutazioni parziali o troppo superficiali.

In effetti le previsioni che furono fatte per l’anno appena passato, vedevano il metallo giallo al ribasso, e invece l’andamento è stato stabile, con l’oro che ha mantenuto bene le sue quotazioni. Dobbiamo quindi valutare bene il momento, che vede grande incertezza sui mercati, in attesa anche delle decisioni delle banche centrali, sempre influenti sulla quotazione dei beni rifugio.

In particolare è previsto il rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve, e questo dovrebbe far alzare, o mantenere stabile, la quotazione dell’oro. Anche un certa immobilità dei mercati, prevista almeno per il primo semestre del 2017, dovrebbe contribuire al rialzo dell’oro, così come una diminuzione dei principali titoli statali sui mercati, che portano gli investitori ad una maggiore domanda di oro.

Come letto, abbiamo sempre utilizzato il condizionale, dato il delicato momento, soprattutto europeo, con le banche italiane, e non solo, in estrema sofferenza, che potrebbero coinvolgere tutti i mercati. Intanto Basilea III è stata nuovamente rinviata.

Quali previsioni di prezzo per le Commodity nel 2014?

Par6689601In base agli ultimi studi effettuati da ETF Securities, sul segmento delle materie prime il 2014 potrebbe essere a grandi linee quello dove si assisterà ad una svolta molto importante per questa classe di investimento. A sostenere questa tesi è Nicholas Brooks, Head of Research and Investment Strategy di ETF Securities, che illustra come il processo di aggiustamento della Cina da tassi di crescita del PIL del 10-12% a tassi più sostenibili del 7-8% sia giù stato in larga parte assorbito dal mercato.

Le previsioni sui prezzi dei metalli preziosi per il 2014 e il 2015

Par6689601Investire sui metalli preziosi si è rivelato produttivo negli ultimi periodi, ma la situazione del mercato è in cambiamento e il discorso è da concentrare sullo specifico settore. Vediamo quali sono le proiezioni rispetto al movimento dei prezzi dei metalli preziosi per il 2014 e il 2015 da parte degli esperti di SoGen.

Oro. Il probabile rafforzamento del dollaro, che dovrebbe scaturire dalle scelte della Fed e della Bank of Japan, potrebbero avere una influenza sull’oro causandone il ribasso del prezzo. La crescita della produzione per il 2013 è data in leggero aumento e per il 2014 la quotazione dell’oro dovrebbe essere di 1.125 dollari l’oncia. In ribasso, quindi, rispetto ai 1.400 dollari del 2013. Per il 2015 è previsto un ulteriore ribasso a 1.100.

Argento. Anche per l’argento le indicazioni sono di un ribasso sostanzioso, considerando anche la correlazione con l’oro. Si registra uno scarso interesse degli investitori, per il 2013 è previsto un aumento della produzione e il prezzo per il 2014 dovrebbe essere di 19 dollari l’oncia. Nel 2013 il prezzo dell’argento era di 24 dollari l’oncia.

Platino. Non si aspettano grandi variazioni per il platino. I maggiori controlli sull’inquinamento in Cina dovrebbe portare a una maggiore domanda di convertitori catalitici con conseguente minore offerta per il platino. Per il 2014 la quotazione dovrebbe essere di 1.525 dollari l’oncia. Nel 2013 è di 1.6000 l’oncia e per il 2015 è prevista una crescita a 1.590 dollari l’oncia.

Palladio. Previsioni di crescita per il prezzo del palladio con conseguente interesse degli investitori. Da gennaio il palladio è l’unico tra i metalli preziosi ad avere un andamento in crescita con il +4,8%, mentre nel confronto dei 12 mesi e a +14,8%. Per il 2014 il prezzo dovrebbe essere di 835 dollari l’oncia. Nel 2013 era di 740 l’oncia e nel 2015 è previsto a 850 dollari.

Previsioni Argento e Oro per il 2014 e il 2015

A picture taken on August 16, 2011 in PaGli investimenti dei metalli nobili continuano ad interessare una vasta porzione del mercato nazionale ed internazionale. Negli ultimi anni c’è stato un forte incremento del costo dell’oro, un costo che ha spino in molti ad investire sul medesimo metallo nobile. Ma non è tutto. Anche per quanto riguarda l’argento ci sono stati dei grandi investimenti, investimenti molto importanti per l’economia mondiale. Platino e Palladio hanno avuto un forte aumento e continueranno a salire come evidenziato in Previsioni 2014 – 2015 Platino, Palladio e Oro.

Investire nell’oro di carta: un modo comodo e veloce

oroL’oro torna periodicamente ad essere un bene molto richiesto. In molti ricorderanno Oro sopra i 1.400 dollari in vista attacco USA alla Siria ed altri esempi analoghi. Questo si è evidenziato nella quotazione dei giorni scorsi dove il metallo nobile ha registrato una quotazione sopra i 1.790 dollari l’oncia. Un dato, quest’ultimo, che riporta la mente al novembre del 2011, mese in cui ci fu la forte esplosione dei debiti pubblici in Spagna e in Italia. Un dato, 1.790 dollari l’oncia, che si avvicina, e di molto, al massimo storico di 1.895 dollari l’oncia raggiunto circa due mesi prima ovvero settembre del 2011.

Scommesse rialziste sull’oro

oro-bene-rifugioNel corso degli ultimi giorni gli hedge fund hanno aumentato le proprie posizioni rialziste sull’oro. A sostenerlo sono le valutazioni sugli ultimi dati diffusi alla stampa ad opera dell’americana Commodity Futures Trading Commission (Cftm), che confermano un buon trend di “scommessa” sulle quotazioni del lingotto. Valutazioni che invertono almeno parzialmente quanto maturato negli ultimi mesi, e che sembrano aprire una nuova stagione della “corsa all’oro”.

L’Etc di ETFs Hedged Metal Securities legato all’oro fisico

gold-bullionTre giorni fa il segmento EtfPlus di Borsa Italiana ha dato il suo benvenuto a un nuovo strumento finanziario: si tratta di un Etc emesso dalla società ETFs Hedged Metal Securities Limited, in pratica un Exchange Traded Commodities fisico che beneficia anche della protezione a cadenza giornaliera dal rischio di cambio tra euro e dollaro. Il nome del prodotto in questione è ETFs Eur Daily Hedged Physical Gold, mentre il codice Isin di riferimento è JE00B8DFY052 (vedi anche Hedge funds comprano oro dopo il crollo).

Previsioni metalli 2013 – 2015 Barclays

Barclays, una delle banche più importanti d’Europa, ha formulato una interessante panoramica previsionale sull’andamento futuro delle quotazioni dei metalli. Cominciando dall’oro, gli analisti della banca ricordano come il metallo giallo abbia beneficiato delle incertezze legate al piano di emergenza del governo di Cipro, e come le stime siano ora pari a 1.646 dollari/oncia nel 2013, considerato che gli elementi che nel recente passato hanno spinto i prezzi del metallo sembrano ora affievolirsi.

Oro riscatti record sugli Etf deprimono i prezzi

Le quotazioni dell’oro continuano a mostrare segnali di debolezza sui mercati internazionali. Il metallo giallo soffre il crollo della domanda ad uso investimento, scesa sui livelli più bassi degli ultimi cinque anni, l’uscita di molti fondi speculativi e i riscatti record dagli Etf che investono in oro fisico. Sebbene molte banche centrali continuino a comprare oro sulla debolezza, in particolare le istituzioni monetarie asiatiche, l’oro non riesce ad allontanarsi dai minimi dell’anno toccati il 21 febbraio a 1.555 dollari l’oncia. I prezzi quotano sotto 1.600 dollari da inizio mese.

Oro trend rialzista ormai finito secondo Goldman Sachs

E’ un brutto momento per l’oro, che a febbraio ha registrato il più forte calo mensile da maggio 2012 e una delle peggiori sequenze ribassiste dal 1997 a oggi. Anche marzo è cominciato con un leggere calo e con i prezzi che si sono avvicinati ai minimi del 21 febbraio scorso a 1.555 dollari l’oncia, ovvero il livello più basso registrato dalla scorsa estate. Intanto, prosegue il disinvestimento dei grandi hedge funds mentre gli Etf stanno sperimentando riscatti record.

Oro quinto mese consecutivo in calo

Momento difficile per i metalli preziosi, che continuano a mostrare un andamento negativo perdendo così il loro status di “bene rifugio” che li aveva caratterizzati per diverso tempo a partire dallo scoppio della crisi finanziaria del 2008. L’oro ha chiuso in rosso anche il mese di febbraio. Il rosso ha sfiorato il 5% e ha spinto il metallo giallo sotto la quota psicologica di 1.600 dollari l’oncia. Si tratta, però, del quinto mese consecutivo di ribasso, iniziato a ottobre 2012 quando prezzi quotavano poco sotto 1.800 dollari.