Crespi: aumento di capitale, via libera Consob

Parte l’aumento di capitale di Giovanni Crespi S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva prevalentemente nella produzione e nella commercializzazione di materiali sintetici e di poliuretano espanso flessibile. La società, infatti, ha acquisito dalla Consob il nulla osta alla pubblicazione del Prospetto Informativo inerente l’operazione di aumento di capitale che, nello specifico, prevede l’emissione di un massimo di numero 100.000.000 azioni ordinarie Crespi prive di valore nominale. L’offerta in opzione agli azionisti prevede, per un controvalore complessivo massimo dell’aumento pari a 10 milioni di euro, la sottoscrizione di azioni ordinarie Crespi di nuova emissione in ragione di 5 nuove azioni per ogni 3 possedute. L’offerta in opzione partirà lunedì prossimo, 21 febbraio 2011, per poi concludersi l’11 marzo 2011 incluso; i diritti di opzione saranno invece negoziabili in Borsa da lunedì prossimo e fino al 4 marzo del 2011 incluso. Così come previsto dal Codice Civile, gli eventuali diritti inoptati, ovverosia non esercitati, saranno poi riofferti in Borsa in base ad un apposito calendario.

Caso Egp: liquidazione coatta per la succursale italiana

Non sono passati molti mesi dall’ultima volta in cui si è sentito parlare di Européenne de Gestion Privée (Egp): la società di intermediazione mobiliare francese, infatti, ben presente anche nel nostro paese, è stata al centro di un’indagine finanziaria lo scorso mese di novembre, quando si è voluta appurare l’esistenza di una truffa finanziaria ai danni di alcuni risparmiatori. Ebbene, uno dei primi effetti di quella inchiesta è divenuto una realtà concreta da pochi giorni: il ministero dell’Economia e delle Finanze ha seguito alla lettera il consiglio della Consob e il parere espresso dalla Banca d’Italia, pubblicando un apposito decreto che ha reso effettiva la liquidazione coatta amministrativa della succursale della sima nel nostro paese (la sede si trova a Roma, per la precisione).

Tas: aumento di capitale, via libera Consob

Via libera all’aumento di capitale TAS S.p.A.. La Consob, infatti, ha autorizzato la pubblicazione del Prospetto Informativo dell’operazione che prevede l’aumento del capitale sociale, con esercizio del diritto di opzione da parte degli azionisti della società quotata in Borsa a Piazza Affari, per massimi 21 milioni di euro. I diritti di opzione potranno essere esercitati dal prossimo 22 novembre e fino al 10 dicembre 2010, mentre in Borsa i diritti potranno essere negoziati dal 22 novembre al 3 dicembre 2010 incluso. A fronte di un prezzo di sottoscrizione unitario pari a 0,525 per azione, il rapporto di opzione è in ragione di 2.257 nuove azioni ordinarie Tas per ogni 100 azioni ordinarie Tas già possedute dagli azionisti. I diritti di opzione eventualmente non esercitati alla data del 10 dicembre 2010 inclusa, saranno poi entro il mese successivo riofferti in Borsa per un numero minimo di sessioni di Borsa pari a cinque così come previsto dall’articolo numero 2441 del Codice Civile in corrispondenza del comma 3.

IMA: espansione e rafforzamento in Cina

IMA, società italiana leader al mondo nella progettazione e nella produzione di macchine automatiche per il confezionamento, nella giornata di ieri ha alzato il velo su un ulteriore rafforzamento sul mercato internazionale. Nel dettaglio, Alberto Vacchi, Presidente della società, ha siglato un importante accordo di cooperazione con China Development Bank Securities e Fondo Mandarin; il tutto dopo che, tra l’altro, la CSRC, l’equivalente della nostra Consob in Cina, ha espresso parere favorevole in merito alla possibile quotazione di IMA presso la borsa cinese di Shanghai. In particolare, in accordo con quanto recita una nota emessa da IMA, ed in base a quanto dichiarato dal Presidente Vacchi, l’ipotesi/idea è quella di andare a quotare presso la Borsa di Shanghai l’unità produttiva della società italiana che opera in Cina. Tutto ciò, nel complesso, rientra in un quadro più ampio inerente un percorso articolato che ha già avuto inizio con la quota dell’8,18% acquisita da IMA nel Fondo Mandarin.

Banco Popolare: precisazioni su richiesta Consob

Attualmente gli organi competenti del Gruppo bancario Banco Popolare non hanno assunto alcuna determinazione in merito ad operazioni di aumento di capitale. Questo è quanto, in data odierna, ha comunicato con una nota ufficiale il Gruppo bancario su richiesta della Consob. La comunicazione ufficiale segue tra l’altro le stesse dichiarazioni rilasciate da un portavoce del Gruppo bancario Banco Popolare; inoltre, il Banco Popolare ha colto l’occasione, anche in scia ad alcune indiscrezioni riportate dalla stampa, per fare il punto su eventuali e presunte trattative in corso finalizzate alla cessione di alcuni asset del Gruppo. Ebbene, al riguardo nella nota il Banco Popolare ha fatto presente che allo stato attuale una trattativa c’è e riguarda l’ipotesi di dismissione della partecipazione detenuta in Banca Caripe che potrebbe anche portare in tempi brevi ad una chiusura dell’operazione.

Gruppo Ceramiche Ricchetti: aumento di capitale, i risultati

Si è concluso il periodo di riofferta in Borsa dei diritti inoptati relativi all’aumento di capitale della società italiana quotata a Piazza Affari Gruppo Ceramiche Ricchetti. A darne notizia è proprio la società con una nota ufficiale nel precisare in particolare che i diritti di opzione sono stati riofferti nelle sedute di Borsa del 5, 6, 9, 10 e 11 agosto scorso. L’aumento di capitale, lo ricordiamo, fa seguito all’approvazione, da parte dell’Assemblea Straordinaria degli Azionisti del Gruppo Ceramiche Ricchetti, in data 11 dicembre scorso, della relativa delibera. Ebbene, tutti i 695.600 diritti di opzione inoptati sono stati acquistati in Borsa nella prima sessione del periodo di riofferta sul mercato, a fronte della potenziale sottoscrizione di numero  375.624 azioni del Gruppo Ceramiche Ricchetti di nuova emissione; di queste ne sono state poi sottoscritte numero 198.639 per un controvalore complessivo pari a 55.618,92 euro.

Quaderno Finanza Consob: ottima raccolta di bond per le banche

L’ultimo Quaderno di Finanza che la Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) ha provveduto a pubblicare quattro giorni fa, ha messo in luce delle interessanti tendenze e conferme per quel che concerne la raccolta di obbligazioni del nostro paese: qual è lo stato di salute di tali strumenti finanziari in Italia? Gli istituti di credito risultano essere piuttosto dipendenti da questo tipo di raccolta, molto più che le altre banche a livello internazionale; inoltre, si provvede in larghissima misura a collocare i finanziamenti soprattutto ai fini degli investimenti dei soggetti retail. Il documento, intitolato “Le obbligazioni emesse da banche italiane, le caratteristiche dei titoli e i rendimenti per gli investitori”, è stato dunque molto illuminante in tal senso: in particolare, da esso emerge come le famiglie italiane siano solite effettuare investimenti consistenti in obbligazioni bancarie, la cui raccolta diventa importante e strategica al fine di proteggere nel modo migliore gli investitori retail.

Gruppo Cir: KOS, i risultati del primo semestre 2010

KOS, società del Gruppo Cir operante nel settore dell’assistenza socio-sanitaria, ha archiviato i primi sei mesi di quest’anno con un fatturato in crescita del 17,9% a 159 milioni di euro, e con un Ebitda balzato del 21,7% a 20,2 milioni di euro a fronte di un utile netto che è raddoppiato dai 1,2 milioni di euro del primo semestre del 2009 a 2,4 milioni dei primi sei mesi di quest’anno. Sono questi per KOS S.p.A. i dati salienti dei primi sei mesi 2010 esaminati ed approvati dal Consiglio di Amministrazione della società che, lo ricordiamo, opera nei settori delle RSA, residenze sanitarie assistenziali, delle gestioni ospedaliere e dei centri di riabilitazione. Al 30 giugno 2010 l’indebitamento netto di KOS si è attestato a 215,7 milioni di euro rispetto ai 209,7 milioni di euro alla fine del primo quarto di quest’anno; il tutto a fronte di immobili di proprietà che, in accordo con una nota emessa dal Gruppo Cir, presentano un valore di libro pari a 144,5 milioni di euro.

Gruppo Ceramiche Ricchetti: al via l’aumento di capitale

azioni-ceramiche-ricchetti-aumento-capitaleL’aumento di capitale del Gruppo Ceramiche Ricchetti può partire. Questo dopo che, in accordo con quanto ha reso noto la società in data odierna, mercoledì 7 luglio 2010, è stata acquisita dalla Consob l’autorizzazione alla pubblicazione del Prospetto Informativo relativo all’operazione di aumento di capitale, da offrire in opzione agli azionisti, che così può partire lunedì prossimo, 12 luglio 2010, primo giorno del periodo di Offerta in opzione agli azionisti che terminerà il venerdì 30 dello stesso mese. Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Ceramiche Ricchetti ha definito le condizioni dell’operazione di aumento di capitale costituita dalla sottoscrizione di numero 28.461.078 azioni di nuova emissione a fronte di un controvalore massimo pari a poco meno di otto milioni di euro, per la precisione 7.969.101,84 euro.

I Viaggi del Ventaglio: collegio liquidatori approva la semestrale

viaggi-del-ventaglio-semestrale-collegio-liquidatori-approvazioneI Viaggi del Ventaglio S.p.A., società in liquidazione ed in concordato preventivo con ristrutturazione, ha reso noto nella giornata di ieri, martedì 29 giugno 2010, che il collegio dei liquidatori ha approvato i dati relativi al primo semestre fiscale, chiusosi lo scorso 30 aprile 2010. I dati semestrali, nel dettaglio, evidenziano una forte caduta del fatturato, pari a ben l’83% rispetto al 30 aprile 2009, passando da 164,9 milioni di euro a 28,3 milioni di euro per effetto sia del deconsolidamento della compagnia aerea Livingston, sia della forte contrazione dei livelli di attività nella vendita di servizi turistici, fattore che ha portato I Viaggi del Ventaglio S.p.A. alla presentazione e all’ammissione della società capogruppo al concordato preventivo. Come diretta conseguenza, il risultato netto di periodo è in profondo rosso con una perdita di 55,6 milioni di euro, più che raddoppiata rispetto al rosso di 26,7 milioni di euro registrato al 30 aprile del 2009.

Argentina: altre due settimane di proroga per i bond

flagC’è un nuovo spostamento di data per quel che concerne l’offerta di scambio dei bond argentini finiti in default e che si riferiscono nello specifico agli istituti di credito del nostro paese; in effetti, l’annuncio in questione è giunto direttamente dalla voce di Amado Boudou, numero del dicastero dell’economia del paese sudamericano, il quale ha voluto precisare che il provvedimento finanziario verrà esteso di altre due settimane rispetto al termine che era stato inizialmente fissato. Per essere più dettagliati, c’è da dire che l’offerta di scambio degli oltre 18 miliardi di dollari rimarrà valida fino al prossimo 22 giugno, anziché fino alla giornata di domani. Come si è arrivati a questa novità nel calendario della lunga e intricata faccenda delle obbligazioni spazzatura dell’Argentina?

 

Offerta Bond Argentina: aderire o fare causa alle banche?

ops-bond-argentinaI risparmiatori che hanno ancora in portafoglio i titoli pubblici della Repubblica dell’Argentina andata in default negli anni scorsi hanno due possibilità per recuperare i soldi investiti: aderire alla nuova offerta pubblica di scambio volontaria, oppure fare causa alle banche. La prima soluzione non deve e non dovrebbe escludere la seconda, ragion per cui il Codacons invita espressamente i consumatori/risparmiatori ad evitare di firmare qualsiasi documento che preveda l’esclusione di portare gli Istituti di credito in Tribunale. Per saperne di più, l’invito è quello di seguire domenica prossima Unomattina weekend, alle ore 7,30 del mattino. Nel corso della trasmissione di Raiuno, infatti, ci sarà la consueta rubrica de “I consigli dell’Avv. Rienzi“; sarà proprio il Presidente del Codacons a fornire ai risparmiatori consigli e modalità su come poter ottenere il rimborso dei soldi investiti nei Bond dell’Argentina.

Gruppo CIR: KOS verso lo sbarco in Borsa

piazza-affariPer KOS S.p.A., società appartenente al Gruppo CIR, si avvicina lo sbarco in Borsa. Mercoledì scorso, 31 marzo 2010, la società operante nel settore dell’assistenza sociosanitaria ha infatti depositato presso Borsa Italiana S.p.A. e presso la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob) la richiesta per l’ammissione a quotazione delle azioni ordinarie sull’MTA, il Mercato Telematico Azionario, nonché la richiesta di autorizzazione per il nulla osta alla pubblicazione del Prospetto Informativo. Ai fini dell’iter che porterà alla quotazione di KOS S.p.A., l’Assemblea degli Azionisti il 17 marzo scorso ha provveduto ad approvare un aumento del capitale sociale al servizio dell’Offerta. Nel dettaglio, l’Offerta è destinata in Italia al pubblico indistinto ed agli investitori qualificati, mentre all’estero la sottoscrizione delle azioni KOS S.p.A. è riservata ai soli investitori istituzionali con l’esclusione di Giappone, Canada, Australia e Stati Uniti.

Argentina: la Consob riceve il prospetto per il nuovo swap

argentina-flag-300x192La Consob ha ricevuto il prospetto per una nuova offerta finanziaria in “salsa” argentina: la nazione sudamericana ha infatti provveduto a depositare tale documento, relativo allo scambio di obbligazioni pubbliche in circolazione dopo il primo swap sul debito sovrano, il quale risale al 2005. L’intento principale è quello di sostenere nel migliore dei modi i 20 miliardi di dollari di obbligazioni in default. Ma non si tratta di un’offerta limitata esclusivamente al nostro paese, visto che l’Argentina ha depositato gli stessi documenti di offerta anche in Lussemburgo e alla Sec negli Stati Uniti: in aggiunta a questa offerta di scambio dei titoli, tra l’altro, il governo di Buenos Aires è pronto a lanciare un nuovo bond globale che avrà scadenza nel 2017 e per un ammontare pari a un miliardo di dollari. Come è stata strutturata questa offerta? Le opzioni possibili sono sostanzialmente due, una discount e una par; nel primo caso, vi sono tre diversi tipi di obbligazioni che possono essere sottoscritte (discount, global 2017 e i titoli cosiddetti Pil), mentre nella seconda ipotesi vi sono altre tre alternative (nuove obbligazioni par, obbligazioni 2013 e titoli Pil).