Il Consiglio di Amministrazione di Astaldi, riunitosi nella giornata di ieri, venerdì 18 giugno 2010, ha approvato una delibera che porterà alla nascita di una nuova società, una “Newco“, nel settore delle concessioni. Il progetto rientra nell’ambito di una razionalizzazione della presenza della società in un settore che, come messo in evidenza dall’Amministratore Delegato, Stefano Cerri, ha oramai assunto una valenza strategica. La “Newco” sarà interamente posseduta da Astaldi e, in accordo con quanto sottolineato dall’Ad Cerri, permetterà alla società sia di valorizzare ulteriormente i propri asset, sia di consolidare la propria leadership in Italia e all’estero garantendo di conseguenza un nuovo impulso in termini di crescita dimensionale. Nel dettaglio, l’operazione relativa alla creazione della “Newco” sarà articolata in più fasi e partirà con il trasferimento delle partecipazioni societarie detenute da Astaldi nel settore delle concessioni unitamente alle iniziative in essere riguardanti i parcheggi e tutte quelle che risultano essere nel settore in fase di sviluppo.
Deutsche Bank: il nuovo certificato ha come sottostante Eni
Sono iniziate ormai da pochi giorni le emissioni e contrattazioni sul Sedex del nuovo prodotto finanziario messo a disposizione da Deutsche Bank, una delle realtà bancarie tedesche più interessanti: si tratta, nello specifico, di un certificato di investimento che vede appunto l’istituto teutonico come società emittente e che viene sostanzialmente classificato come investment certificate di classe B. Il titolo del sottostante, invece, sarà quello dell’Ente Nazionale Idrocarburi, a creare quindi una sinergia fondamentale tra due enti così ben strutturati. Intanto, occorre sottolineare che questo strumento ha già ottenuto i rating per quel che concerne il debito di lungo termine, i quali sono tra i più alti in tutte e tre le principali agenzie (ad esempio, Moody’s ha rilasciato un giudizio di Aa1); in riferimento, invece, al debito di termine più breve, c’è da dire che si va da A-1 di Standard & Poor’s a F1+ di Fitch. Quali sono le caratteristiche peculiari di tale certificato di Deutsche Bank?
Conto Arancio+: rendimento vincolato a partire da un euro
Al fine di rendere ancora più accessibile, ai sottoscrittori di Conto Arancio, l’attivazione dell’opzione Arancio+, Ing Direct ha abbassato la soglia di ingresso portandola ad appena un euro. Questo è quanto si legge sul sito Internet del colosso bancario e finanziario, ragion per cui così come il Conto Arancio si può aprire anche depositando un solo euro, allo stesso modo Arancio+, l’opzione di Conto Arancio che prevede l’investimento della liquidità con vincolo, non ha in sostanza più alcuna soglia di accesso. L’opzione Arancio+, lo ricordiamo, può essere attivata da chi è già titolare di un Conto Arancio, e prevede, a fronte di un vincolo che può essere di 3, 6, oppure 12 mesi, un interesse superiore a quello base previsto per il Conto Arancio. Attualmente, e fino al 26 giugno 2010, per somme vincolate a 12 mesi a partire da un euro, e fino a 49.999,99 euro, il tasso annuo lordo applicato è al 2%, ovverosia, tolte le tasse al 27%, l’1,46% netto. Per somme a partire da 100 mila euro, sempre con vincolo a 12 mesi, si ottiene un rendimento annuo lordo del 2,40%, ovverosia l’1,75% netto che di certo è interessante.
Titoli di Stato: arriva il nuovo CCTeu indicizzato all’euribor
Il Mef, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha reso nota una grossa novità in materia di emissioni di titoli di Stato. Il buon caro e vecchio Cct, infatti, andrà progressivamente in pensione per lasciare spazio ad un nuovo titolo di Stato a tasso variabile, chiamato CCTeu, che andrà a sostituire in tutto e per tutto il Certificato di Credito del Tesoro. Il CCTeu è il Certificato di Credito del Tesoro indicizzato all’Euribor, e viene introdotto dal Mef sia dopo aver effettuato delle approfondite analisi del comparto dei Certificati di Credito del Tesoro, sia dopo delle indagini di mercato ad hoc. Inizialmente, il CCTeu, che paga cedole semestrali indicizzate al tasso euribor con scadenza a sei mesi, sarà collocato con scadenza a sette anni, ma il Mef, in accordo con una nota ufficiale emessa dal Ministero, si riserva poi in futuro di proporre anche altre durate in funzione delle preferenze che saranno espresse dal mercato.
Conto Webank con rendimento alto e certo per quindici mesi
Webank, Banca online del Gruppo Bipiemme, ha recentemente lanciato sul Conto Webank una interessante promozione, con richiesta di apertura da inoltrare entro il prossimo 10 novembre, che permette di avere sulle somme depositate e vincolate per quindici mesi il 2,80% lordo annuo, ovverosia uno dei tassi più elevati attualmente offerti in Italia sulla remunerazione delle giacenze con vincolo. Il 2,80% annuo lordo per quindici mesi significa che in tutto il periodo il guadagno lordo è pari a 3,50% lordo che, tolte le tasse al 27%, individuano un rendimento netto del 2,55% che chiaramente è interessante. Il tutto, come accennato, a fronte della richiesta di apertura del Conto Webank da inoltrare, da parte del nuovo cliente, entro il prossimo 10 novembre, ed a fronte dell’attivazione della linea vincolata a 15 mesi entro il 30 novembre 2010; Webank, entro la data indicata, permette inoltre di poter attivare più linee vincolate al 2,80% annuo lordo per quindici mesi fino ad un controvalore totale pari a ben 250 mila euro.
KME Group: al via l’aumento di capitale
Partirà lunedì prossimo, 21 giugno 2010, l’aumento di capitale di KME Group. A darne notizia è la società quotata in Borsa dopo aver acquisito, dalla Consob, l’autorizzazione al nulla osta alla pubblicazione del Prospetto Informativo riguardante l’Offerta in opzione agli Azionisti e l’ammissione alle negoziazioni dei titoli ordinari e di risparmio di nuova emissione sull’MTA, il Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A.. L’avvio dell’operazione fa seguito alla delibera, da parte dell’Assemblea Straordinaria di KME Group, approvata lo scorso 2 dicembre 2009; nel dettaglio, il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni è di 0,30 euro per i titoli KME Group ordinari, e di 0,50 euro per le azioni KME Group a risparmio nel rapporto, in entrambi i casi, di 5 nuove azioni ordinarie e/o di risparmio per ogni 11 azioni ordinarie e/o di risparmio possedute. Complessivamente, l’aumento di capitale è di massimi 59.207.365,00 euro a fronte dell’emissione di un numero massimo di 186.262.650 azioni KME Group, di cui numero 169.619.800 azioni ordinarie e 16.642.850 azioni di risparmio KME Group.
Pictet: il nuovo fondo privilegia le cedole elevate
Il nome di Pictet suggerisce agli appassionati di finanza quello di una società molto attiva nell’ambito della gestione patrimoniale e dei fondi di investimento: l’ultimo prodotto messo a disposizione dal gruppo svizzero si riferisce proprio a un fondo molto interessante, visto che si tratta di uno strumento in grado di focalizzare le strategie degli investitori su quei titoli che sono in grado di offrire una cedola più alta rispetto al normale. Il prodotto in questione si chiama Pictet-High Dividend Selection e andrà a riguardare il mercato italiano grazie all’unità Funds della compagnia elvetica. Di cosa si tratta esattamente? Anzitutto, occorre precisare che la gestione del fondo spetterà a quattro manager: la particolarità più interessante è senza dubbio l’esposizione di tipo diversificato sulle borse più importanti a livello globale, un vantaggio che viene a essere conseguito grazie a una selezione accurata dei titoli col dividendo più alto.
Cds: Unione Europea pronta a vietare le vendite allo scoperto
Non ha utilizzato mezzi termini la Commissione Affari Economici e Monetari, uno degli organi più importanti per quel che concerne il Parlamento dell’Unione Europea: il parere fornito riguarda infatti il mondo degli investimenti, più propriamente è stato auspicato il divieto di vendere allo scoperto i cds, sigla che, come è noto, identifica i credit default swap. Il problema di questi specifici prodotti, i quali non sono altro che strumenti derivati volti a risarcire i sottoscrittori nella malaugurata ipotesi di fallimento (appunto “default”) di compagnie o di stati nazionali che hanno provveduto all’emissione dei bond governativi, sorge nel momento in cui i mercati finanziari vengono a caratterizzarsi per una forte volatilità, quando l’uso a fini speculativi aumenta in maniera spropositata.
Piquadro: CdA propone distribuzione dividendo
Per gli azionisti di Piquadro, società attiva nel comparto dei prodotti di pelletteria professionali e da viaggio ad alto contenuto tecnologico e dal design innovativo, sta per arrivare il dividendo. In virtù dei buoni dati emersi dall’approvazione del progetto di bilancio al 31 marzo 2010, il Consiglio di Amministrazione dell’azienda ha infatti deliberato per proporre all’Assemblea un dividendo unitario pari a 0,080 per azione. Nel dettaglio, l’Assemblea ordinaria degli azionisti Piquadro è fissata per giovedì 22 luglio, alle ore 11, in prima convocazione, ed il giorno dopo eventualmente in seconda convocazione alla stessa ora e nello stesso luogo. Il dividendo, se approvato dall’Assemblea, sarà messo in pagamento, a fronte dello stacco della cedola, la numero 3, il 26 luglio, in data 29 luglio 2010; in base all’attuale ammontare delle azioni in circolazione il monte dividendi distribuito da Piquadro quest’anno sarà pari a 4 milioni di euro.
IGD: nuovo investimento nel Sud-Italia
IGD – Immobiliare Grande Distribuzione SIIQ S.p.A., società quotata a Piazza Affari sul segmento “Star” di Borsa Italiana S.p.A., ed attiva nel comparto immobiliare relativo alla grande distribuzione, ha reso noto nella giornata di ieri, martedì 15 giugno 2010, d’aver perfezionato in Sicilia, all’interno del centro commerciale “Torre Ingastone”, l’acquisizione della Galleria Commerciale di Palermo, di prossima apertura. L’ammontare complessivo dell’investimento è pari a 54,1 milioni di euro; di questi, in forza alla stipula, già effettuata, del contratto preliminare, 43,8 milioni di euro sono stati già versati dalla società. Quello della Galleria Commerciale di Palermo, la 17-esima in Italia, rappresenta per IGD il terzo investimento nel Mezzogiorno ed il secondo in Sicilia dopo quello della città di Catania. Nel dettaglio, la Galleria è attualmente in costruzione a Palermo da parte della Cogei Costruzioni S.p.A., società specializzata nello sviluppo immobiliare e nel comparto delle costruzioni.
Eurotech sale al 76,8% in Advanet
Eurotech, società con sede in Italia leader nei prodotti, nei sistemi e nelle tecnologie embedded, ha reso noto in data odierna, martedì 15 giugno 2010, d’esser salita al 76,8% nella controllata Advanet. Questo per effetto dell’acquisizione, avvenuta oggi, di una quota aggiuntiva del capitale sociale della controllata Advanet pari all’11,8% per un controvalore pari a 545,4 milioni di yen giapponesi corrispondenti all’incirca ad una cifra pari a 4,9 milioni di euro. Eurotech, nell’esprimere soddisfazione per aver ampliato la propria presenza nel gruppo nipponico, sottolinea altresì come l’operazione di acquisizione dell’11,8% del capitale sociale di Advanet non comporti a livello di posizione finanziaria netta, e di situazione patrimoniale, delle variazioni negative.
Aumento Telecom Italia Media: chiuso periodo di Offerta
Si è chiuso con adesioni in ragione dell’80,63% delle azioni ordinarie di nuova emissione l’operazione di aumento di capitale di Telecom Italia Media. A darne notizia è la società nel precisare al riguardo come nel periodo di Offerta, a partire dal 24 maggio scorso e fino alla giornata di venerdì 11 giugno 2010, siano state sottoscritte complessive 900.504.100 azioni ordinarie Telecom Italia Media di nuova emissione, prive del valore nominale, a fronte dell’esercizio di numero 270.151.230 diritti di opzione. A partire da giovedì prossimo, 17 giugno 2010, l’inoptato, pari a complessivi 64.882.965 diritti, sarà di conseguenza riofferto in Borsa per la sottoscrizione di complessive 216.276.550 azioni ordinarie di nuova emissione di Telecom Italia Media corrispondenti al 19,37% del totale dell’Offerta, e ad un controvalore pari a 46.391.320 euro.
Ungheria ed Europa dell’est: quanto sono sicuri i titoli di Stato?
La crisi economica che per il momento ha soltanto sfiorato l’Ungheria dovrebbe rappresentare il pretesto per comprendere quanto siano gravi attualmente le emergenze rappresentate dai debiti pubblici e privati a livello internazionale: gli Stati Uniti sono ovviamente la nazione più significativa in questo senso, se si pensa che quasi la metà delle obbligazioni governative che sono state finora emesse nel corso del 2010 sono a stelle e strisce, uno scenario che deve essere ricollegato alle difficoltà vissute dagli stati dell’Europa dell’est. La tendenza al default di gran parte di questa area era evidente già nel 2009, visto che erano stati stimati in tempi non sospetti 1.700 miliardi di dollari di debiti all’estero, un serio problema per quel che concerne i principali istituti di credito dell’Unione Europea.
Mercati energetici: riviste al rialzo le stime sui futures petroliferi
Dunque, gli hedge fund hanno provveduto a ritoccare verso l’alto le previsioni relative ai contratti futures sul petrolio: si tratta del ribasso più consistente da dieci mesi a questa parte, una conferma importante della diminuzione della domanda di carburante soprattutto nei mercati energetici statunitensi. Tra l’altro, occorre ricordare che la prima settimana di giugno si è caratterizzata per un forte calo (30 punti percentuali) da parte dei contratti quotati sul New York Mercantile Exchange, come è stato confermato anche dall’ultima relazione dalla Commodity Futures Trading Commission. Cosa ha spinto investitori e speculatori a comportarsi in questa maniera? Anzitutto, bisogna precisare che il deprezzamento dell’euro a causa degli sforzi dell’Ue di ristrutturare il proprio debito è stato un fattore determinante in questo senso. Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono decresciute dell’1,2% a maggio, il peggior dato dallo scorso mese di settembre: le compagnie hanno aggiunto altri 41.000 dipendenti nei loro bilanci e si tratta anche in questo caso di un declino da monitorare con la massima attenzione secondo il Labor Department.