Tesmec: utile netto semestrale in forte crescita

La Tesmec, società approdata di recente a Piazza Affari, e leader nel comparto della tesatura di linee elettriche aeree ad alto voltaggio, ed in quello dei trencher cingolati ad alta potenza per lo scavo in linea a sezione obbligata, ha archiviato i primi sei mesi del 2010 con una forte crescita dell’utile netto. Dalla relazione finanziaria al 30 giugno 2010, approvata dal Consiglio di Amministrazione della società, è infatti emerso che Tesmec ha chiuso i primi sei mesi dell’anno corrente con profitti in crescita del 61% a 4,7 milioni di euro rispetto ai 2,9 milioni di euro di utili conseguiti nel periodo gennaio – giugno 2009. Allo stesso modo, i ricavi nel periodo sono balzati del 32% a 53,4 milioni di euro rispetto ai 40,5 milioni di euro al 30 giugno del 2009; nel complesso tutti i principali indicatori economici di Tesmec nella prima metà del 2010 hanno fatto registrare netta crescita. Il margine operativo lordo, l’Ebitda, infatti, è salito del 43% a 10,4 milioni di euro, mentre l’Ebit, ovverosia il risultato operativo, ha fatto registrare un incremento del 36% a 7,9 milioni di euro rispetto ai 5,8 milioni di euro al 30 giugno del 2009.

Cacao e caffè in testa al rally dei migliori futures su commodities

Il settore primario deve essere monitorato con estrema attenzione in questo preciso momento storico, visto che può fornire delle informazioni davvero interessanti sui principali beni commerciali e su quali di essi investire con una certa sicurezza: il dato che emerge con maggiore chiarezza è il rialzo subito dalle quotazioni del frumento (+42% nel mese di luglio), ma non si tratta dell’unico prodotto agricolo che si trova in queste condizioni, anche perché il Food Price Index stilato dall’Onu ha messo in luce degli incrementi importanti in questo senso. L’intero settore, però, merita un’attenzione di tutto rilievo; i consumi sono in ripresa e questo fattore ha consentito ai fondi di portare verso l’alto le quotazioni del petrolio e dei metalli industriali.

Atlantia stima miglioramento risultati operativi della gestione

Rispetto all’esercizio 2009, il Gruppo Atlantia, tenendo conto del traffico registrato nei primi sei mesi del 2010, stima per l’intero anno di conseguire un miglioramento dei propri risultati operativi della gestione. In particolare, i dati dei primi sei mesi del 2010, innanzitutto, beneficiano del confronto con lo stesso periodo dello scorso anno quando sul traffico si sono fatte sentire le ripercussioni legate alla crisi economica. Inoltre, per l’esercizio 2010 il Gruppo Atlantia sottolinea come ci saranno effetti positivi legati al consolidamento integrale delle società che sono state acquisite nel corso del 2009. Entrando nel dettaglio, il Gruppo Atlantia ha archiviato i primi sei mesi di quest’anno con una crescita dei ricavi su base omogenea del 6% a fronte di una crescita del margine operativo lordo, ovverosia l’Ebitda, sempre su base omogenea, del 9,5%; il tutto a fronte di un utile di Gruppo che nel semestre si è attestato in crescita del 5,5% a 310 milioni di euro rispetto al periodo gennaio – giugno 2009.

Campari: primo semestre 2010 molto positivo

Si è chiuso tutto in crescita il primo semestre di quest’anno per il Gruppo Campari. Il Consiglio di Amministrazione della società, riunitosi nella giornata di ieri, mercoledì 4 agosto 2010, ha infatti approvato la relazione finanziaria al 30 giugno 2010, caratterizzata innanzitutto da un balzo delle vendite del 16,7% a 515,7 milioni di euro a fronte di un utile netto cresciuto del 15,2% a 69,3 milioni di euro. Tra gli altri indicatori di performance, Davide Campari-Milano S.p.A. chiude i sei mesi con un Ebitda, prima dei proventi e degli oneri non ricorrenti, in crescita del 17,9% a 128,6 milioni di euro; stesso tasso di crescita anche per l’Ebit, attestatosi nel periodo a 116 milioni di euro, a fronte di un margine di contribuzione balzato del 18,5% a 209,5 milioni di euro. I buoni risultati della società, in accordo con una nota emessa da Campari, si spiegano sia con il mix positivo delle vendite, sia con il consolidamento relativo all’acquisizione di Wild Turkey e con il confronto con il primo semestre 2009 i cui indicatori di performance erano stati fortemente condizionati dalla crisi finanziaria.

Bond Alitalia, c’è tempo fino al 31 agosto per il rimborso

La vicenda relativa ad Alitalia ha ormai fatto il suo corso, ma sarebbe sempre opportuno non dimenticare mai i soggetti che sono rimasti coinvolti e per i quali la questione non è ancora del tutto risolta: ci stiamo riferendo ovviamente agli obbligazionisti della compagnia di bandiera del nostro paese, i quali hanno ancora un mese di tempo per effettuare la richiesta alla banca depositaria, in modo da ottenere il rimborso dei titoli detenuti. Il 31 agosto sarà una data cruciale, dunque, per i possessori di titoli azionari e di bond: si tratta infatti dell’ultimo giorno possibile per dare concretezza a questo risarcimento parziale, ma c’è comunque da dire che l’Abi fornirà tutte le linee guida e le istruzioni necessarie per rendere più agevole l’operazione. Anzitutto, bisogna precisare che agli ex soci saranno offerti titoli di Stato per un valore massimo di 50.000 euro, mentre per quel che concerne gli obbligazionisti, questi ultimi beneficeranno di una soglia massima di 100.000 euro

La Banca del Popolo della Cina perfeziona gli investimenti in oro

People’s Bank of China, l’istituto di credito centrale dell’ex Impero Celeste, è piuttosto decisa in questi ultimi tempi nelle sue manovre finanziarie e di politica economica: l’ultima in ordine di tempo è volta soprattutto a incrementare in maniera decisa la competitività dei mercato finanziari del paese asiatico, tentando di sfruttare, in particolare, dei nuovi canali di investimento privilegiato appositamente ideati per i risparmiatori di ogni categoria. L’obiettivo che si è posto il governo di Pechino è molto semplice: in effetti, la vasta nazione vuole agevolare il potenziamento della piazza finanziaria in cui viene scambiato l’oro, in primis, al fine di focalizzare le strategie su un bene di sicuro successo e dai rendimenti garantiti in questo preciso momento storico. L’annuncio è giunto direttamente da una nota della stessa Banca del Popolo.

UBS, la nuova obbligazione beneficia di una cedola al 4%

Il nome dell’ultimo prodotto finanziario lanciato da Ubs (Unione di Banche Svizzere), la società di servizi finanziari elvetica molto attiva anche negli Stati Uniti, chiarisce già alcuni aspetti di quello a cui vanno incontro gli investitori pronti a sottoscrivere: si tratta infatti di Ubs Classica 4,00% e non è altro che una interessante obbligazione bancaria, la quale beneficia di una durata di ben sette anni e di una quotazione sul Mercato Obbligazionario Telematico (il cosiddetto Mot) di Borsa Italiana. Che cosa c’è di così interessante in questa specifica emissione dell’istituto di credito di Basilea e Zurigo? Come primo aspetto che preme sottolineare c’è, senza dubbio, il fatto che la banca di investimento si impegna con tale annuncio a rimborsare in via integrale il proprio bond, il che equivale a dire che il capitale sarà rimborsato al momento della scadenza dello strumento (dunque, il 2017 sarà l’anno di riferimento in questo senso).

Mediaset: forte crescita ricavi Pay Tv

Ricavi netti a 2.277,8 milioni di euro a fronte di un utile netto che si è attestato a 241,6 milioni di euro. Sono questi i numeri della semestrale 2010 del Gruppo Mediaset, approvata dal Consiglio di Amministrazione della società, da cui è altresì emersa una forte crescita dei ricavi pubblicitari in Spagna con un +39,2%, mentre nel nostro Paese la società Publitalia ha conseguito dei ricavi in crescita ma solo del 5,3%. Anche nei primi sei mesi di quest’anno le reti del Gruppo Mediaset in Italia hanno confermato la propria leadership nelle 24 ore della giornata, con Canale 5 ancora una volta prima rete italiana nel target commerciale in tutte le fasce orarie. Molto forte, con un +55%, è stata la crescita dei ricavi per quel che riguarda la divisione Pay Tv Mediaset Premium. Nel dettaglio, tra carte, ricariche ed abbonamenti con la formula cosiddetta “Easy Pay”, Mediaset Premium nei primi sei mesi di quest’anno ha conseguito un fatturato di 229,7 milioni di euro rispetto ai 148,3 milioni di euro del primo semestre dello scorso anno; il tutto a fronte di carte attive che al 30 giugno scorso sono salite per Mediaset Premium a quota 4,4 milioni rispetto ai 3,7 milioni circa al 30 giugno del 2009.

Unicredit Group: via libera al Progetto Insieme per i Clienti

Nell’ambito del Progetto denominato “Insieme per i Clienti“, Unicredit Group ha reso noto nella giornata di ieri che il Consiglio di Amministrazione ha approvato, in linea con quanto già reso noto nei mesi scorsi alla comunità finanziaria, il processo di fusione per incorporazione in UniCredit S.p.A. degli Istituti di credito controllati, ovverosia UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia, UniCredit Corporate Banking, UniCredit Private Banking, UniCredit Family Financing Bank e UniCredit Bancassurance Management & Administration. Unicredit prevede che la fusione possa avere efficacia a partire dall’1 novembre del corrente anno, e lo stesso dicasi anche per la fusione per incorporazione in Unicredit S.p.A. di UniCredit Partecipazioni S.r.l., allo stesso modo approvata dal Consiglio di Amministrazione del colosso bancario europeo.

Astaldi: costituita la NewCo sulle Concessioni

In linea con quanto già reso noto nelle scorse settimane alla comunità finanziaria, Astaldi ha comunicato in data odierna che è stato costituita la NewCo Astaldi Concessioni. La notizia arriva in concomitanza con l’approvazione, da parte del Consiglio di Amministrazione della società, dei dati semestrali al 30 giugno scorso, caratterizzati da una crescita dell’utile netto consolidato del 15,3% a fronte di un fatturato in crescita del 5,5% a 976,3 milioni di euro, e nuove acquisizioni per oltre un miliardo di euro che portano il portafoglio ordini sopra i nove miliardi di euro. Migliora inoltre in maniera significativa la posizione finanziaria netta, attestatasi a 456 milioni di euro rispetto al valore di 543 milioni di euro rilevato alla fine del primo trimestre del corrente anno. Nel primo semestre del 2010, inoltre, l’Ebitda è aumentato del 6,3% a 109,7 milioni di euro, mentre l’Ebit nel periodo ha fatto registrare, allo stesso modo, un incremento del 6,3% a 84,1 milioni di euro.

Buoni Fruttiferi: nuove serie agosto 2010

A partire dal corrente mese di agosto 2010 non sono più sottoscrivibili le serie di Buoni Fruttiferi riportanti le sigle “J02”, “P34”, “M49”, “X02”,  “B69” e “D07”. A darne notizia è la Cassa Depositi e Prestiti nell’annunciare come dal corrente mese siano disponibili le nuove serie di Buoni Fruttiferi riportanti le seguenti sigle: “B70”, “P35”, “M50”,  “D08”, “X03 e “J03”. I Buoni Fruttiferi, lo ricordiamo, sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, sono collocati in via esclusiva da Poste Italiane, e sono garantiti dallo Stato. Tra le nuove serie di agosto 2010 segnaliamo in particolare la “M50”, che individua il Buono Fruttifero dedicato ai minori; trattasi, nello specifico, di titoli che possono essere intestati solo ed esclusivamente ai minori di età dai 0 ai 16,5 anni a fronte di una scadenza che è sempre fissata al 18-esimo anno con la restituzione del capitale ed il pagamento degli interessi. Inoltre, al riguardo la Cassa Depositi e Prestiti fa presente come con “PiccolieBuoni”, il piano di risparmio promosso da Poste Italiane, sia possibile sottoscrivere i Buoni Fruttiferi dedicati ai minori in maniera sia automatica, sia continuativa.

Il Cesr illustra le nuove regole da adottare per i fondi comuni

Il Cesr, acronimo che sta a indicare il Committee of European Securities Regulators, è uno degli organi fondamentali dell’Unione Europea per quel che concerne la regolamentazione dei mercati finanziari del Vecchio Continente e dell’area dell’euro: ebbene, questo stesso comitato a provveduto a rendere note quali sono le nuove linee guida da adottare e seguire per calcolare in modo corretto il rischio a cui si espone una controparte. Si tratta, in particolare, delle regole che gli investitori devono applicare con precisione in relazione ai fondi comuni di investimento. Il contenuto in questione si trova, nello specifico, all’interno di un documento stilato dall’Autorità di Vigilanza, vale a dire la Reference numero 788 di quest’anno, il quale intende essere una guida sicura per molti altri organismi di tale settore, non ultimo la Consob, senza però tralasciare le società di gestione.

Caffè arabica, quotazioni da record: gli investimenti sfruttano il rally

L’arabo certamente sempre è il caffè migliore”: così Carlo Goldoni descriveva il gustoso e prezioso bene nel 1753 nella sua commedia “La sposa persiana” e si tratta di una frase che calza perfettamente a pennello per commentare l’attuale situazione finanziaria della commodity. In effetti, è soprattutto la speculazione e le attività dei soggetti in essa coinvolti a farla da padrona per quel che riguarda proprio le quotazioni del caffè, in particolare la nota qualità arabica, la quale è riuscita a porre in essere la sua migliore performance da oltre dodici anni, in termini di livelli massimi. L’Intercontinental Commodity Exchange sta dunque beneficiando di questo andamento più che positivo, visto che il caffè è riuscito a chiudere la settimana appena terminata a quota 19,57 centesimi per libbra, in rialzo di 1,9 punti percentuali.

Fimit, ok definitivo alle semestrali dei fondi Beta e Delta

Fimit (Fondi Immobiliari Italiani) ha fornito la propria completa approvazione in relazione a due dei suoi prodotti di punta, vale a dire i fondi Beta e Delta; i conti semestrali degli strumenti in questione, infatti, sono risultati nettamente positivi con degli interessanti guadagni per quel che concerne il valore complessivo netto. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che ogni quota di partecipazione, in riferimento al fondo Beta, risulta essere pari a 594,84 euro, con un interessante aumento nel corso dei sei anni di quotazione di ben 66,54 punti percentuali. Un altro elemento utile per comprendere le performance di questo strumento è il cosiddetto Tasso Interno di Rendimento, il cui calcolo prende spunto soprattutto dal valore rilevato all’inizio dell’emissione, i vari flussi di cassa in uscita (si tratta dei proventi che sono stati distribuiti e dei rimborsi), oltre che del valore effettivo del cosiddetto Nav (Net Asset Value), vale a dire quello risultante nel corso dello scorso mese di giugno.