Il governo della Malesia sta considerando con la massima attenzione le proposte avanzate da alcuni obbligazionisti: in particolare, si intendono evitare in tutti i modi i possibili default derivanti dalle compagnie operanti nel settore dell’acqua all’interno dello stato di Selangor, tra cui, non ultima, figura il take over agli strumenti finanziari coinvolti, oppure ancora l’offerta di prestiti. L’annuncio è giunto direttamente da Peter Chin, ministro dell’Energia, della Tecnologia Verde e dell’Acqua della nazione asiatica, il quale ha fatto sapere che il governo di Kuala Lumpur deve anzitutto valutare la disponibilità di tali bond, al fine di scongiurare effetti negativi sul mercato di riferimento. Gran parte degli obbligazionisti delle società in questione hanno chiesto al governo di assumere il controllo totale dei prodotti, o al massimo di estendere una sorta di prestiti “soft” allo stesso stato di Selangor in relazione ai finanziamenti della distribuzione dell’acqua.
Le regole sui derivati accrescono i rischi degli swap cinesi
Le nuove regole che disciplinano i Credit Default Swap in Cina vengono già considerate troppo limitate, anche perché accusate di ostacolare la crescita del settore e di provocare una distorsione dei prezzi quando invece il mercato dei corporate bond è in aumento del 45%; circa ventitre accordi (1,99 miliardi di yuan per quel che riguarda il volume di affari) sono stati introdotti un mese fa, secondo quanto fatto sapere dalla People’s Bank of China, l’istituto di credito centrale dell’ex Impero Celeste. Una delle critiche più forti è giunta da Gao Feng, a capo del settore che analizza i mercati globali cinesi presso Deutsche Bank, il quale ha chiesto espressamente che i regolamenti in questione possano contenere qualche elemento più innovativo. Gli swap a cinque anni costano attualmente in media circa 81 punti base in rapporto al debito cinese (valutato col rating AAA): è ormai noto come questi specifici contratti tendano solitamente a far registrare dei rialzi non appena la fiducia dell’investitore si deteriora, mentre i ribassi sono relativi ai miglioramenti di tale confidenza.
Gas Plus: aumento di capitale fino a 120 milioni di euro
Un aumento di capitale fino a 120 milioni di euro. Questo è quanto approvato dall’Assemblea Straordinaria degli Azionisti della società italiana Gas Plus che al riguardo ha concesso le relative deleghe al Consiglio di Amministrazione dell’azienda quotata in Borsa a Piazza Affari, nonché quarto produttore italiano di gas naturale; nel corso dell’Assemblea Straordinaria, tra l’altro, è stata approvata anche l’eliminazione del valore nominale delle azioni Gas Plus. Per quel che riguarda l’aumento di capitale, il Consiglio di Amministrazione potrà esercitare la delega per aumentare il capitale fino ad un massimo di 50 milioni di euro ai fini del rimborso di una quota parte dei finanziamenti legati all’acquisizione da ENI S.p.A. della società Padana Energia S.p.A.. Inoltre, nel caso in cui oltre alla Società Padana Energia S.p.A.., Gas Plus dovesse acquisire da Eni anche la Società Adriatica Idrocarburi S.p.A., allora la delega per l’aumento di capitale esercitabile sale fino ad un importo massimo di 100 milioni di euro, comprensivo di sovrapprezzo.
Lottomatica e Gtech sottoscrivono finanziamento e linee di credito
Un term loan, avente un controvalore pari a 700 milioni di dollari, e linee di credito revolving multi-valuta per un controvalore complessivo pari a 900 milioni di euro. Sono questi i finanziamenti e le linee di credito per le quali la società quotata in Borsa a Piazza Affari Lottomatica Group S.p.A. ha annunciato la relativa sottoscrizione. Nel dettaglio, il term loan da $ 700 milioni è a favore della controllata GTECH, così come 500 milioni di euro di linee di di credito sono allo stesso modo a favore della società americana leader nelle lotterie; i restanti 400 milioni di euro della linea di credito revolving multi/valuta vanno invece a Lottomatica Group. In accordo con una nota ufficiale emessa dalla società italiana, la sottoscrizione dei contratti è avvenuta con un sindacato costituito da banche italiane e da primari gruppi bancari internazionali in qualità di global coordinators, bookrunners, e mandated lead arrangers; trattasi, nello specifico, di Mediobanca, Banca IMI S.p.A., Istituto del Gruppo Intesa Sanpaolo, e Bank of America Merrill Lynch.
La proposta di BNY Mellon: un fondo diversificato e globale
Il comparto relativo alla gestione degli assets finanziari di BNY Mellon ha generato un nuovo fondo obbligazionario globale: l’offerta lanciata dalla banca newyorkese, sorta nel 2007 dalla fusione tra Mellon Financial e The Bank of New York, punta con decisione in direzione dei bond, tentando di sfruttare, in particolare, gli strumenti che presentano un reddito fisso. BNY Mellon Evolution Global Strategic Bond Fund, questa la denominazione esatta del prodotto, verrà gestito in modo completo da Standish, società statunitense che si è specializzata nel corso degli anni in questa tipologia di redditi appunto. Le aspettative sono molto alte in tal senso: l’obiettivo più importante è quello di ottenere un rendimento assoluto mediante un investimento mirato e dettagliato.
Poltrona Frau sale al 100% di Cassina S.p.A.
Il Gruppo Poltrona Frau ha il pieno controllo di Cassina S.p.A. attraverso l’acquisizione di una partecipazione che ha fatto salire al 100% delle quote la società quotata in Borsa a Piazza Affari. A darne notizia è stato proprio il Gruppo Poltrona Frau nel precisare che l’operazione di acquisizione del rimanente 14% di Cassina S.p.A., posseduto dal distributore giapponese Cassina IXC, è avvenuto a prezzi molto interessanti per la società. In particolare, il prezzo di acquisto, pari a 7,25 milioni di euro, avrà nel corso del 2011 un impatto finanziario diluito. Il Gruppo Poltrona Frau sale così al 100% in una società che con il suo marchio presenta la maggiore crescita e la più elevata redditività, nel 2010, per l’azienda quotata a Piazza Affari. In particolare, parlare di Cassina significa andare a considerare una realtà con oltre ottanta anni di storia e con un catalogo di prodotti che vede spiccare firme dell’architettura e del design di livello mondiale come Philippe Starck, Charlotte Perriand, Le Corbusier e Charles Mackintosh.
Conto Deposito CheBanca!: promozione in scadenza
Manca pochissimo alla scadenza di una promozione che può permettere ai nuovi clienti di aprire il Conto Deposito CheBanca! potendo ottenere 100 euro in buoni acquisto DARTY. La promozione, infatti, scade nella giornata di domani, 20 dicembre 2010, e prevede la concessione dei buoni acquisto a fronte dell’apertura del Conto Deposito CheBanca! e del vincolo di almeno 500 euro per dodici mesi entro la data del 20 gennaio 2011. Il Conto Deposito CheBanca!, infatti, oltre al rendimento base offerto sulle giacenze libere, permette di vincolare le somme, a partire da soli 100 euro ad operazione, potendo guadagnare di più ed in particolare, attualmente, fino al 2,50% annuo lordo sulle somme vincolate sulla scadenza a 12 mesi; l’investimento vincolato con il Conto Deposito CheBanca!, tra l’altro, permette di ottenere anche il pagamento degli interessi in anticipo.
Il governo portoghese tenta di diversificare i propri investitori
Come siamo abituati a dire in più occasioni, tentar non nuoce ed è proprio quello che intende fare il governo del Portogallo: Lisbona è da tempo nel mirino delle agenzie di rating per la sua complessa situazione economica che la fa inquadrare alla stregua di “prossima nazione in default”, dunque non deve stupire se i tentativi sono molteplici e ripetuti. L’esecutivo guidato dal primo ministro Socrates intende infatti diversificare nella maniera più ampia possibile i propri potenziali investitori finanziari in relazione al debito vantato attualmente dalla nazione lusitana. L’obiettivo rimane comunque soltanto uno, vale a dire la possibilità di vantare, al momento delle prossime cessioni di assets, un adeguato volume di domanda, in modo che quest’ultima riesca ad attenuare i costi di indebitamento della repubblica iberica.
Olinda Fondo Shops (Prelios Sgr): plusvalenza nel real estate
Il comparto immobiliare mantiene intatto tutto il proprio fascino: almeno questo è quanto emerge dalle performance fatte registrare da Olinda Fondo Shops, il fondo comune di investimento nel real estate appunto e di tipo chiuso, il quale è quotato sul segmento Mtf (Mercato Telematico dei Fondi) sotto la gestione di Prelios, la società di gestione del risparmio lanciata circa sette anni fa. La plusvalenza in questione è un buon risultato per gli investitori finanziari ed è dovuta, in larga parte, a una specifica operazione posta in essere in questi giorni, vale a dire la cessione di un immobile per un ammontare totale pari a quasi 18 milioni di euro; la plusvalenza a cui si è fatto riferimento, invece, è stata superiore ai 560.000 euro, con un incremento di 3,28 punti percentuali rispetto a quanto iscritto nel bilancio della società.
Monte dei Paschi: via libera al riassetto organizzativo
Via libera per il Gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena al riassetto organizzativo. Nella giornata di ieri, venerdì 17 dicembre 2010, il piano di riassetto è stato infatti approvato dal Consiglio di Amministrazione del Gruppo bancario, con l’obiettivo di garantire, tra l’altro, maggiori risorse in rete ed un più efficace presidio sul territorio. Con l’approvazione del piano da parte del CdA di MPS si chiude così un processo di riorganizzazione complessiva che il Gruppo bancario ha avviato due anni fa; nel dettaglio, nell’ambito del nuovo assetto nascono ben 99 nuove Direzioni Territoriali, così come le strutture della direzione generale saranno oggetto di una revisione con il fine di incrementare l’efficienza di funzionamento della struttura di capogruppo. Dal punto di vista prettamente finanziario, MPS stima un calo del battente strutturale di costo pari all’incirca a ben 180 milioni di euro a fronte di un aumento dei ricavi netti. Secondo quanto dichiarato da Antonio Vigni, direttore generale del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, quello messo in atto rappresenta l’ultimo passo importante dopo le operazioni di fusione di società e di banche all’interno del Gruppo, e dopo l’acquisizione di Banca Antonveneta.
Contratti futures: regole nuove di zecca dalla Cftc
Mai più speculazioni sulle materie prime: parole e musica della Commodity Futures Trading Commission (Cftc). Sono praticamente realtà le nuove regole statunitensi che si riferiscono al comparto dei contratti futures e alle principali commodities su cui si è abituati a investire e focalizzare le strategie di portafoglio. L’agenzia americana intende infatti contrastare nella maniera più efficace possibile le speculazioni in eccesso, venendo incontro, in particolare, al Dodd-Frank Act, la legge varata la scorsa estate dall’amministrazione Obama al fine di riformare da capo a piedi i mercati finanziari. Il regolamento a cui dovranno far riferimento traders e risparmiatori non è ancora stato completato e consta di due versioni non definitive; in effetti, una prima bozza è quella relativa alle restrizioni da applicare in merito alle posizioni aperte sugli strumenti derivati, mentre la seconda punta alla trasparenza negli scambi over-the-counter, quindi al di fuori dei consueti mercati regolamentati e non riferibili esclusivamente alle materie prime.
UBI Banca: Fitch abbassa rating lungo termine
Passa da “A+” ad “A” il rating a lungo termine del gruppo bancario UBI Banca. Questo è quanto deciso dall’Agenzia di rating Fitch che, nello stesso tempo, ha confermato tutti gli altri rating di UBI Banca mantenendo l’outloook stabile. Nonostante la riduzione attuata, UBI Banca con un comunicato ufficiale ha fatto presente come tra i maggiori gruppi bancari italiani quello assegnato risulti essere il secondo miglior rating assegnato dall’Agenzia Fitch. Nel dettaglio, l’abbassamento del rating, da “A+” ad “A” con outlook stabile, riguarda quello “Long Term Issuer Default Rating”, ovverosia il rating controparte a lungo termine, mentre rimane ad “F1” lo Short Term Issuer Default Rating, a “B/C” il Bank Individual Rating, a “BBB” il Support Rating Floor, ed a “2” il Support Rating. Per quel che riguarda l’abbassamento del rating a lungo termine, UBI Banca con un comunicato ufficiale ha fatto presente come Fitch sia intervenuta in virtù del rallentamento dell’attività economica nel nostro Paese che, unito ad un basso livello dei tassi di interesse sul mercato, secondo l’Agenzia di rating rendono improbabile un rapito recupero da parte del Gruppo bancario della redditività.
Banca Sella, una nuova linea di credito dalla Bei per le pmi
Banca Sella, uno dei nomi di punta per quel che concerne il nostro paese e le banche di stampo privato, non può che ringraziare la generosità dimostrata dalla Banca Europea per gli Investimenti (Bei): in effetti, è stata proprio l’istituzione finanziaria dell’Unione Europea a mettere a disposizione della spa biellese una nuova e sostanziosa linea di credito. Si tratta di ben settanta milioni di euro, somma di denaro che verrà utilizzata in maniera particolare per alcune iniziative della stessa banca e per dar vita a nuovi investimenti relativi alle piccole e medie imprese d’Italia. Il riferimento, in questo caso, va soprattutto a quei progetti che non sono ancora stati portati a compimento.
Atlantia: finanziamento BEI per terza corsia A14
La società Autostrade per l’Italia ha stipulato con la BEI, Banca Europea per gli Investimenti, un finanziamento per l’erogazione di una ulteriore tranche, per un controvalore pari a 300 milioni di euro, avente come finalità quella della costruzione delle terza corsia dell’autostrada A14 inerente il tratto da Rimini e fino a Porto S. Elpidio. A darne notizia in data odierna, venerdì 17 dicembre 2010, è stato il Gruppo Atlantia nel precisare come l’opera rientri, con il IV Atto Aggiuntivo sottoscritto nell’anno 2002, tra gli impegni di investimento che Autostrade per l’Italia s’è assunta con l’Anas. Il nuovo contratto di finanziamento si va così ad aggiungere ad una linea di credito sottoscritta sempre con la Banca Europea per gli Investimenti, per un controvalore pari ad 1 miliardo di euro, nel novembre del 2008, e sinora utilizzata per 0,5 miliardi di euro.