Biomasse: K.R.Energy cede partecipazione in GWT GmbH

La holding di partecipazioni K.R.Energy, quotata in Borsa a Piazza Affari, ha perfezionato l’operazione di cessione per quel che riguarda la partecipazione posseduta in GWT GmbH, una società di diritto tedesco operante nella progettazione di impianti a biomasse e nel trattamento delle acque. A darne notizia è stata la società quotata a Piazza Affari sottolineando come l’operazione di cessione sia avvenuta per il fatto che per il Gruppo tale partecipazione, e l’attività in cui opera GWT GmbH, non è più ritenuta strategica per il business societario. La partecipazione in GWT GmbH, pari al 75%, è stata ceduta da K.R.Energy, attraverso la Tolo Energia S.r.l., interamente controllata, alla merchant bank di diritto anglosassone Euro-IB Ltd. Il corrispettivo dell’operazione, a favore di K.R.Energy, è pari a 2,1 milioni di euro, e sarà pagato entro un termine di trenta giorni dalla data di approvazione del bilancio di GWT GmbH al 31 dicembre prossimo.

Autogrill si rafforza in Nord America

Nella giornata di ieri, giovedì 23 dicembre 2010, il leader della ristorazione autostradale e aeroportuale Autogrill ha annunciato un nuovo rafforzamento nell’area del Nord America sia attraverso il rinnovo di concessioni, sia attraverso l’acquisizione di nuovi contratti. In particolare, attraverso la propria controllata HMSHost, divisione che opera negli States, il Gruppo Autogrill ha acquisto due nuovi contratti presso gli aeroporti di Sacramento e di San Francisco, mentre nel Canada sono state rinnovate le concessioni possedute presso lo scalo di Toronto. Nel dettaglio, presso il San Francisco International Airport della California HMSHost ha stipulato un contratto della durata pari a dieci anni, fino al 2021, per la gestione aeroportuale dei servizi retail e di ristorazione a fronte di una generazione di ricavi che nel periodo viene stimata per oltre 80 milioni di dollari americani.

Biesse presenta il nuovo Piano Industriale

Investimenti mirati a sostegno dei nuovi progetti di sviluppo; ma anche una crescita delle quote di mercato e dei ricavi consolidati, unitamente ad utili e margini in recupero, nonché un cashflow positivo a fronte di una solida struttura patrimoniale e finanziaria. Sono queste, in estrema sintesi, le linee guida principali del nuovo piano industriale triennale 2011-2013 del Gruppo industriale, quotato in Borsa a Piazza Affari, approvato martedì scorso dal Consiglio di Amministrazione. Secondo quanto dichiarato da Roberto Selci, Presidente di Biesse, a conclusione del CdA, la società stima per il 2011 di tornare a conseguire un risultato netto positivo a fronte di un percorso virtuoso per quel che riguarda la riduzione dell’indebitamento. Intanto il CdA ha altresì ratificato l’accordo sul prolungamento della cassa integrazione straordinaria, la cui partenza è fissata per il prossimo 11 gennaio 2011, durerà dodici mesi, e coinvolgerà un numero di dipendenti inferiore al 44% circa rispetto all’esercizio di bilancio in corso.

Fotovoltaico: Kinexia fissa gli obiettivi 2011

Giro d’affari a 70 milioni di euro con un Ebitda a 15 milioni di euro, ed un Ebit a 7,2 milioni di euro; il tutto a fronte, tenendo conto delle nuove autorizzazioni di impianti acquisite, di una maggiore focalizzazione nel settore del fotovoltaico. Sono questi, in estrema sintesi, gli obiettivi economici e di business del Gruppo Kinexia, quotato in Borsa a Piazza Affari, per il 2011 che sono stati approvati nella giornata di ieri, mercoledì 22 dicembre 2010, dal Consiglio di Amministrazione. Sul business totale nel 2011 il fotovoltaico raggiungerà per il Gruppo Kinexia un peso pari all’incirca al 60%; questo, nello specifico, grazie ai parchi fotovoltaici, in corso di ultimazione, ad Aprilia e Ostuni, ed alle autorizzazioni che sono state acquisite in Provincia di Latina, e che portano nel Lazio la potenza complessiva cumulata a 40 MW. Kinexia opera anche nel comparto del biogas e nel teleriscaldamento, mentre per l’inizio del 2012 Kinexia stima di ultimare a Cirò, in Provincia di Crotone, un parco eolico avente una potenza complessiva pari a 30 MW.

L’ExtraMot serve un Plain Vanilla dai sapori francesi

L’ExtraMot è il sistema di negoziazione di Borsa Italiana in cui sono quotati gli strumenti obbligazionari: oggi gli scambi sono molto più intensi, visto che sono state emesse ben dieci nuove obbligazioni che beneficiano della caratteristica del tasso fisso. Volendo essere più precisi, poi, ci sono altri dettagli da sottolineare, come ad esempio il fatto che questi bond andranno a “rimpolpare” il segmento Plain Vanilla, vale a dire quello che identifica le negoziazioni standard. Inoltre, saranno due i sistemi utilizzati per il relativo regolamento, Euroclear e Clearstream, con il termine di liquidazione che è stato fissato il terzo giorno successivo alla data di stipulazione dei contratti di compravendita. Analizziamo, ora, ogni singolo prodotto. Un tratto comune di tali obbligazioni è l’origine francese delle società emittenti.

Unipol: incorporazioni e novità nel ramo assicurativo

L’ultima fusione che ha coinvolto Unipol dovrebbe riservare delle novità importanti per quel che riguarda gli investimenti finanziari: in effetti, il gruppo finanziario bolognese si è reso protagonista di una fondamentale incorporazione, vale a dire quella del segmento Navale Assicurazioni, un’operazione che è stata resa possibile dal via libera concesso dall’Isvap. La fusione in questione, la quale conferma la predilezione della spa emiliana per l’ambito assicurativo, comincerà a produrre i suoi primi effetti a partire dai primi giorni del 2011. Quali prospettive vi sono in questo senso?

Threadneedle, ecco le previsioni del risparmio gestito per il 2011

Il 2011 sarà un anno caratterizzato, dal punto di vista degli investimenti finanziari, da una crescita globale non molto intensa, in particolare nei principali mercati emergenti: la previsione è stata resa pubblica da Threadneedle, la compagnia britannica specializzata in servizi finanziari e di gestione degli assets, dunque si tratta di una fonte attendibile e dotata di un’ottima esperienza in questo campo. L’interesse maggiore, sempre secondo la società di Swindon, andrà in direzione dei mercati in cui si scambiano titoli azionari, molto più appetibili in fatto di rendimenti rispetto alle obbligazioni di tipo governativo. Come ci si deve comportare, dunque, di fronte a questo nuovo anno che non si presenta sotto una luce molto incoraggiante?

Sedex: Ubs si propone con gli Index Express Certificates

La giornata di ieri è stata decisiva per il lancio di un’interessante novità per quel che riguarda l’universo dei certificati di investimento: il Sedex e Borsa Italiana sono stati il luogo prescelto in questo senso, mentre l’emissione è stata curata interamente dall’elvetica Ubs. La denominazione del prodotto in questione è molto significativa e fa intendere parecchie caratteristiche, visto che si tratta dell’Index Express Certificate, strumento che andrà ad osservare da vicino le performance dell’indice Eurostoxx 50, il principale tra gli indici del Vecchio Continente. Anzitutto, c’è da precisare che il codice Isin è DE000UB8WGG3, mentre la tipologia e la struttura saranno le solite dell’Index Express.

Trading online con Unicredit

La piattaforma è sia semplice, sia pratica e sicura, al fine di poter andare ad investire sui principali strumenti finanziari. Si presenta così il trading online di Unicredit per chi è correntista del Gruppo bancario europeo, ed ha attivato il servizio di Banca via Internet. Senza alcun canone aggiuntivo, e con commissioni ridotte rispetto a quelle applicate in filiale, con il trading online di Unicredit si possono comprare e vendere azioni, obbligazioni ed altri titoli sul circuito di Borsa italiana, ma anche con estensione della negoziazione sugli altri principali mercati internazionali a fronte dell’applicazione a carico del correntista di canoni vantaggiosi. L’operatività offerta è in completa autonomia non solo con Internet, ma anche con il palmare ed il telefono; per i trader più evoluti c’è inoltre la possibilità di poter andare a sottoscrivere anche il pacchetto denominato “Money Trading Advanced“.

Risparmio e investimenti: aumentano le attività finanziarie delle famiglie

Nel secondo trimestre del corrente anno in Italia le attività finanziarie delle famiglie sono cresciute dello 0,9%, su base annua, raggiungendo un controvalore pari a ben il 228,4% del prodotto interno lordo nazionale. A rilevarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, nel suo Outlook Mensile del mese di dicembre 2010, da cui è emersa una crescita, spesso sostenuta, degli investimenti più “sicuri” e tradizionali. In particolare, nel trimestre preso in considerazione, c’è stata una crescita del 10,3% per quel che riguarda i fondi pensione, il trattamento di fine rapporto (Tfr) ed i prodotti del ramo vita per un controvalore che, sul totale dei risparmi e degli investimenti delle famiglie, passa dal 16% al 17,5%. Aumentano nel trimestre, anche se solo dello 0,8%, i depositi bancari, le monete ed i biglietti per una quota percentuale pari a ben il 30,6%, mentre balzano del 15,1% su base annua le quote di Fondi Comuni di Investimento per una percentuale di possesso sul totale pari al 5,3%.

Natexis e Jp Morgan sono pronti ad offrire fondi monetari

Il mercato dei fondi comuni di tipo monetario, vale a dire quegli strumenti in cui il denaro ceduto viene usato per l’acquisto di titoli di Stato nazionali o esteri, aveva bisogno di una fresca ventata di novità: quest’ultima è arrivata finalmente con una offerta congiunta, visto che sia JP Morgan Chase, società globale di servizi finanziari con oltre novanta milioni di clienti a disposizione, che Natixis, banca francese di investimento (la sede centrale si trova a Parigi, mentre i due azionisti di riferimento sono Banque Populaire e Groupe Caisse d’Epargne), nonché controllata della prima, sono pronte a lanciare sul mercato di riferimento questi specifici prodotti. C’è un intento ben preciso in questo senso, dato che si vuole riconquistare in qualche modo la fiducia dei risparmiatori, sempre più intimoriti dagli effetti provocati dalla crisi globale e intenzionati a ricominciare dall’inizio per quel che concerne l’allocazione dei loro capitali.

Gruppo Trevi annuncia nuovi contratti all’estero

Ammontano a complessivi 130 milioni di euro i nuovi contratti che il Gruppo Trevi s’è aggiudicato all’estero. A darne notizia è stata la società quotata in Borsa a Piazza Affari dopo che la Divisione Fondazioni s’è aggiudicata lavori per un viadotto in Kuwait, per opere di consolidamento del terreno in Venezuela, e per la costruzione negli Stati Uniti, ed in particolare a Washington D.C., delle fondazioni per il nuovo Marriot Hotel. Complessivamente questi contratti hanno un controvalore pari ad 80 milioni di euro, mentre altri ordini, per complessivi 53 milioni di euro, sono stati acquisiti, attraverso le società Drillmec Inc e Drillmec SpA, dalla Divisione Metalmeccanica; la realizzazione dei lavori è per le Americhe e per la Bielorussia dove verrà consegnato un impianto petrolifero completo meccanico la cui realizzazione sarà effettuata a Piacenza, presso gli stabilimenti di Podenzano.

Source e Pimco, alleanza strategica sugli Etf

L’unione fa la forza: devono aver pensato questo Pimco e Source nell’approntare la loro distribuzione di Exchange Traded Fund sul mercato del continente europeo. Si tratta, come è noto, di due aziende di comprovata affidabilità; la Pacific Investment Management Company è infatti la società Newport Beach che si occupa della gestione degli assets finanziari, mentre Source è nota proprio per questo specifico prodotto di investimento. Le parti in questione hanno deciso di porre in essere un’importante intesa volta a rendere disponibile e distribuire degli Etf di tipo obbligazionario sulla piazza del Vecchio Continente. L’obiettivo principale, dunque, è quello di dar vita a degli strumenti che siano in grado di esporsi in maniera adeguata agli investitori europei.

DMT valuta nuove opzioni strategiche

DMT – Digital Multimedia Technologies S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari, punta a creare valore agli azionisti attraverso un processo di separazione dei propri asset in tre unità di business. Questo è quanto, tra l’altro, ha esaminato nella giornata di ieri il Consiglio di Amministrazione della società che, nello specifico, punta a valutare nuove opzioni strategiche sulla base di specifiche linee guida. In particolare, le tre business unit sono quelle delle torri Telecom, torri Broadcast, ed i terreni di proprietà. Su quest’ultima business unit, inoltre, Digital Multimedia Technologies potrebbe anche mettere a punto un’operazione di “sale e lease-back” con una parte del ricavato dell’operazione da utilizzare per la remunerazione agli azionisti attraverso il riconoscimento di un dividendo straordinario. La creazione di valore, inoltre, potrebbe passare anche attraverso possibili operazioni di fusione andando nello specifico a considerare quella società che mirano ad una valorizzazione piena dei propri portafogli.