Una doppia tranche di Bond, a tre ed a dieci anni, destinata esclusivamente al mercato americano e, in particolare, ai soli investitori professionali del Paese a stelle e strisce. Sono queste le ultimissime emissioni obbligazionarie comunicate dal colosso bancario italiano Intesa Sanpaolo nel precisare come trattasi di un collocamento duplice di Bond, con le scadenze sopra citate, per un controvalore pari a complessivi 3 miliardi di dollari. Nel dettaglio, trattasi di un’emissione a tasso variabile con scadenza a tre anni, per un controvalore pari a 2 miliardi di dollari americani, ed una da un miliardo di dollari americani a tasso fisso e con scadenza a dieci anni. L’emissione a tasso variabile paga una cedola trimestrale posticipata indicizzata al tasso U.S.$ Libor a 3 mesi più uno spread annuo pari a 240 punti base, mentre l’emissione a tasso fisso paga una cedola pari al 6,5% annuo con cadenza semestrale in via posticipata; in questo caso il rendimento per gli investitori qualificati è pari al tasso di riferimento, quello del corrispondente titolo di Stato USA, più uno spread per anno pari a 300 punti base.
Golden Harvest: posticipata la vendita dei Dim Sum Bond
Tutto si è risolto con un nulla di fatto: Orange Sky Golden Harvest Entertainment, la compagnia cinematografica cinese famosa per la produzione dei film di Bruce Lee, ha deciso di cancellare improvvisamente la programmata cessione di alcuni titoli obbligazionari denominati in yuan e destinati alla Borsa di Hong Kong. L’indiscrezione è giunta direttamente da una fonte interna al gruppo. Che cosa è successo esattamente? La società asiatica sta attualmente continuando le trattative che aveva avviato tempo addietro con i propri investitori, oltre a monitorare in maniera costante e attenta le condizioni del mercato; tutti i dettagli di tale operazione finanziaria sono strettamente privati ed è per questo motivo che la persona che ha fornito le informazioni non ha voluto essere identificata.
Beni Stabili torna all’utile nel 2010
Lo scorso anno per il Gruppo Beni Stabili SIIQ ha segnato il ritorno al profitto dopo un 2009 che invece era stato chiuso in rosso. Lo scorso anno, infatti, l’utile netto consolidato si è attestato a 78,8 milioni di euro rispetto ai 51,5 milioni di euro di passivo nell’anno 2009. E’ questo uno dei dati salienti del Gruppo Beni Stabili SIIQ emerso dal Consiglio di Amministrazione che ha esaminato ed approvato il Bilancio 2010, caratterizzato altresì da un risultato netto consolidato della gestione caratteristica che allo stesso modo si è attestato in miglioramento passando da 31,3 milioni di euro a 34,4 milioni di euro; migliora, ma moderatamente, anche la posizione finanziaria netta, negativa per 2.084,7 milioni di euro rispetto ai – 2.088,2 milioni di euro al 31 dicembre dell’anno 2009. Nell’anno i ricavi netti da locazione sono aumentati da 186,7 milioni di euro a 203 milioni di euro grazie alla negoziazione di nuovi contratti, ai nuovi affitti da acquisizioni, nonché all’indicizzazione degli affitti che ha permesso di compensare ampiamente la riduzione legata alla vendita di immobili.
Terna conferma politica dividendi
Prendendo come anno di riferimento il 2008, Terna, società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nel dispacciamento dell’energia elettrica sulla rete nazionale, ha confermato la propria politica di dividendi agli azionisti consistente nella crescita, anno su anno, pari al 4%. Questo dopo che il Consiglio di Amministrazione della società si è riunito sia per l’esame dei dati preliminari consolidati dell’esercizio 2010, sia per la presentazione del Piano Strategico 2011-2015 che, tra l’altro, prevede nuovi investimenti sulla rete di trasporto unitamente ad una nuova focalizzazione sulle attività non tradizionali. Nel dettaglio, nonostante la congiuntura ancora non favorevole, Terna S.p.A. ha chiuso il 2010 con tutti gli indicatori economici e finanziari che, con una crescita in doppia cifra, si sono attestati ai massimi dall’IPO. In particolare, anno su anno l’Ebitda di Terna S.p.A. è balzato nel 2010 del 17% a fronte di investimenti nella rete saliti del 30% a 1,2 miliardi di euro unitamente ad investimenti nelle rinnovabili, ed in particolare nel fotovoltaico.
Fotovoltaico: TerniEnergia, nuovi cantieri in fase avanzata
Entro il primo trimestre del corrente anno TerniEnergia, società quotata in Borsa a Piazza Affari, segmento STAR organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., prevede di portare a completamento impianti fotovoltaici di taglia industriale per una potenza complessiva cumulata pari a 18,3 MW. A darne notizia è stata proprio TerniEnergia che ha così fornito un aggiornamento sul business e sui cantieri fotovoltaici, ben 16 nel primo quarto del corrente anno, nelle Regioni Puglia, Umbria, Lazio, Molise, Piemonte e Marche. Trattasi, nello specifico, di impianti che risultano essere in fase avanzata di realizzazione, dei quali due, per una potenza complessiva pari a 1,6 MW, sono realizzati “full equity” per la produzione di energia elettrica da fonte solare. Altri 7 di questi sedici impianti, per una potenza complessiva pari a 6,2 MW, risultano essere realizzati per conto di clienti terzi, mentre i restanti sette impianti presentano le seguenti caratteristiche: cinque destinati, per una potenza pari a 8,2 MW, alle joint venture con EDF EN Italia, ed i restanti due impianti, per una potenza complessiva cumulata pari a 2,3 MW, risultano essere destinate a joint venture stipulate con altri partner.
La finanza egiziana del dopo Mubarak: venduti titoli per 1,1 miliardi
La cessione di ben 6,5 miliardi di sterline egiziane (circa 1,1 miliardi di dollari) in titoli di Stato rappresenta la prima operazione finanziaria dell’Egitto del post Mubarak: si tratta di una vendita piuttosto consistente e con dei rendimenti molto alti, visto che i livelli di questi ultimi non venivano registrati da almeno due anni. Tre miliardi della somma in questione avranno una durata di 91 giorni e un ritorno economico pari al 10,95%, in leggero calo rispetto all’ultima maggiore vendita in questo comparto (febbraio 2009: allora la percentuale fu pari al 10,97%), mentre i restanti strumenti finanziaria beneficeranno di una scadenza a 266 giorni e di un rendimento dell’11,68%. I rischi attuali di questi prodotti sono ovviamente forti, l’instabilità socio-politica è alle stelle, dunque gli investitori non possono che richiedere alte percentuali.
EuroMot: lanciati sei titoli di Bei ed Unione Europea
La Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e l’Unione Europea sono state accomunate da una recente emissione finanziaria di estremo interesse per gli investitori: il riferimento va a sei titoli pensati appositamente per chi guarda con attenzione all’economia del Vecchio Continente e alle performance dell’euro. Le negoziazioni in questione sono cominciate lo scorso 11 febbraio e hanno riguardato l’Eib Eur 2,125% Earns due January 2014, l’Eib Eur 4,625% Earns due 2020, l’Eib Dollar 1,25% Notes Due 2014, l’Eib Dollar 2,25% Notes Due 2016, l’Eib Eur 3% Bonds due September 2022 e l’European Union Eur 2,375% Notes due 22 september 2017. Come si può evincere facilmente da queste denominazioni, è stata la stessa Bei a farla da padrona, con cinque prodotti su sei, mentre anche le quotazioni del dollaro sono spuntate nel nome di uno degli strumenti.
Mondo Home Entertainment entra nella produzione cinematografica
Mondo Home Entertainment, società quotata in Borsa a Piazza Affari, ha annunciato d’aver compiuto il primo passo, strategico, attraverso l’ingresso nel mercato della produzione cinematografica. Questo a seguito di un contratto, siglato con Talents Factory S.r.l., finalizzato alla co-produzione paritaria di “Box Office, the movie of the movies“, un film che nelle sale cinematografiche italiane sarà distribuito nel prossimo autunno. Mondo Home Entertainment, lo ricordiamo, attraverso la società controllata Moviemax Italia opera già nel campo cinematografico ed in particolare nella vendita di diritti televisivi, distribuzione di home video e distribuzione cinematografica. “Box Office, the movie of the movies”, in accordo con un comunicato ufficiale emesso da Mondo Home Entertainment, sarà il primo film italiano in 3D.
Gewiss: Assemblea Straordinaria Azionisti a marzo
Il 15 marzo 2011, in prima convocazione, ed eventualmente il giorno dopo, stessa ora e stesso luogo, dalle ore 11 al numero 1 di Via A. Volta, a Cenate Sotto, in Provincia di Bergamo, si terrà l’Assemblea Straordinaria degli Azionisti di Gewiss, società quotata in Borsa a Piazza Affari e leader nel comparto delle soluzioni per la domotica, per l’energia e per l’illuminotecnica. In accordo con la lettera di convocazione agli azionisti, da parte del Presidente, il Cav. Lav. Domenico Bosatelli, la società, tenendo anche conto di quanto avvenuto nelle precedenti occasioni, nonché dell’assetto azionario della società, prevede che l’Assemblea Straordinaria degli Azionisti possa costituirsi e quindi deliberare in data mercoledì 16 marzo 2011. All’ordine del giorno c’è un unico punto, dato nello specifico dalla proposta di andare a modificare lo Statuto Sociale di Gewiss, ed in particolare gli articoli numero 6, 7, 12, 16 e 19 anche in virtù di un adeguamento che tenga conto dell’entrata in vigore delle disposizioni che in Italia sono state introdotte con un Decreto Legislativo, il numero 27 del 27 gennaio del 2010.
Level Global decide di restituire denaro cash ai clienti
La lettera inviata da Level Global Investors destinata ai propri clienti è stata più che chiara: l’hedge fund, su cui grava l’indagine dell’Fbi di novembre scorso per un tentativo di insider trading, ha infatti deciso di chiudere i battenti e di restituire di conseguenza il denaro agli investitori. Il fondo era stato creato nel 2003 da David Ganek e Anthony Chiasson, i quali avevano lasciato un precedente incarico in seno a Sac Capital Advisors; ora, sono proprio questi due soggetti che affermano di attendersi una cessione da parte della società americana di tutte le holding entro la fine del prossimo mese di marzo. La decisione era comunque nell’aria, visto che l’inchiesta governativa aveva reso di fatto impossibile il mantenimento delle focalizzazioni originarie di portafoglio.
Lipper: ancora prelievi massicci dai bond municipali
Gli investitori hanno provveduto a ritirare circa 1,2 miliardi di dollari dai bond municipali statunitensi nel corso di quest’ultima settimana: secondo Lipper, compagnia di Denver attiva nelle analisi finanziarie, si tratta della tredicesima settimana consecutiva in cui si verifica una situazione del genere, ormai non più sostenibile. Che cosa è successo di preciso? Le uscite totali ammontano ora a 24,8 miliardi di dollari, dopo i primi ritiri di denaro verificatisi a novembre. C’è comunque da dire che i prelievi relativi ai sette giorni che si sono conclusi lo scorso 2 febbraio hanno rappresentato il valore più basso in questo senso. Secondo BMO Capital Markets, le uscite finanziarie stanno cominciando a diminuire, ma la tendenza rimane ancora troppo alta.
Da Bank of America obbligazioni a quindici anni e a tasso fisso
I titoli obbligazionari che sono stati lanciati su Borsa Italiana da Bank of America Merrill Lynch da alcuni giorni a questa parte meritano un approfondimento; si tratta, nello specifico, dei cosiddetti Invest/Bond 5,25%, strumenti che beneficiano del tasso fisso e di una scadenza a quindici anni (l’anno scelto per la maturazione del prodotto è infatti il 2026). La scelta di questa tipologia di obbligazione da parte dell’emittente americana è stata dettata dal fatto di voler offrire agli investitori un rendimento supplementare, il quale sarà garantito da una cedola pari al 5,25% ogni anno e per i prossimi quindici anni, anche se esiste la possibilità di usufruire del rimborso anticipato mediante uno stacco della stessa cedola a partire dal 31 gennaio del 2021.
Banco Popolare: aumento capitale, pieno successo offerta in opzione
L’offerta in opzione agli azionisti, nell’ambito dell’aumento di capitale del Gruppo bancario Banco Popolare, si è chiuso con pieno successo. A darne notizia è stata proprio la società bancaria quotata in Borsa a Piazza Affari nel precisare come sia stato sottoscritto il 99,812% dell’offerta in opzione agli azionisti per un controvalore complessivo pari a 1,98 miliardi di euro. La quota residua dei diritti di opzione non esercitati, ai sensi del Codice Civile, sarò riofferta in Borsa a partire dalla data di mercoledì prossimo, 16 febbraio 2011. Le azioni sottoscritte nell’ambito dell’offerta in opzione sono state numero 1.120.874.811 a fronte di numero 1.503.995 diritti di opzione non esercitati per sottoscrivere azioni del Banco Popolare di nuova emissione per un controvalore pari a 3.726.899,61 euro. Il periodo di riofferta in Borsa dei diritti, come sopra accennato, partirà il 16 febbraio 2011, quando sarà offerto l’intero quantitativo dell’inoptato; le quote residue dei diritti non acquistati nel primo giorno di riofferta in Borsa saranno poi proposti nelle sedute successive, ed in particolare il 17, 18, 21 e 22 febbraio 2011.
Uni Land: il CdA torna a riunirsi
Nella giornata di ieri, venerdì 11 febbraio 2011, è tornato a riunirsi il Consiglio di Amministrazione di Uni Land che, innanzi tutto, ha preso atto della decisione di Borsa Italiana S.p.A., martedì scorso, di sospendere a tempo indeterminato le azioni dal listino telematico e, conseguentemente, anche dal Segmento Star organizzato e gestito sempre da Borsa Italiana S.p.A. Il Consiglio ha preso inoltre atto di come sia necessario mettere a punto azioni in grado di ridare, a seguito dell’inchiesta giudiziaria in corso, forte credibilità sia al Gruppo, sia agli Organi sociali. A tal fine il CdA ha dato mandato al Presidente di Uni Land di affidare a soggetti con adeguata competenza l’incarico di advisor finanziario; questo con l’obiettivo di fornire rassicurazioni sulla volontà di proseguire nel conseguimento degli scopi aziendali presenti nello Statuto societario, ed anche, qualora necessario, per avviare un adeguato piano di ristrutturazione finanziaria.