Con 294 mila euro nel 2010, Terna S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari, ed attiva nel nostro Paese nel dispacciamento dell’energia sulla rete elettrica nazionale, è prima per il maggiore valore aggiunto per dipendente. Il dato emerge dal Rapporto annuale Mediobanca R&S, con Terna S.p.A. che da tale fronte ha battuto colossi del calibro di Eni S.p.A. ed Enel S.p.A. che hanno un valore aggiunto per dipendente pari, rispettivamente, a 287 mila e 203 mila euro. Considerando invece il valore di Borsa, negli ultimi cinque anni la numero uno di Piazza Affari è stata Fiat-Exor con a ruota la Danieli, il leader dei soft-drink Davide Campari, e poi a seguire proprio Terna, e poi Tod’s e Recordati.
Zucchero, calano i prezzi ma rimane la tensione
Chiunque stia avendo a che fare con lo zucchero come commodity da contratto future si sarà sicuramente accorto di una tendenza di fondo dal punto di vista degli investimenti finanziari: in effetti, il bene in questione non raggiunge i propri livelli massimi dallo scorso mese di febbraio, ma la tensione rimane pur sempre altissima. Le ultime giornate di contrattazioni, poi, sono state caratterizzate dal ribasso del prodotto grezzo presso l’Intercontinental Exchange di New York (-1%). La quota attuale si aggira attorno ai 29,60 centesimi di dollaro per ogni singola libbra, ben al di sotto dei massimi più recenti, val a dire quei 31,69 centesimi che sono stati registrati non più tardi di una settimana fa.
Vodafone, dopo cinque anni il dividendo tanto atteso
Gli investitori alla ricerca del dividendo più appetibile dei mercati potrebbero aver concluso la loro attesa: la cedola su cui si fa maggiore affidamento in questi giorni è quella di Vodafone, celebre compagnia operante nel ramo delle telecomunicazioni. L’attesa già citata, comunque, è stata lunga e snervante, visto che il colosso britannico ha dovuto aspettare ben sei anni per la certezza del dividendo da Verizon Wireless, una joint venture americana di cui la stessa Vodafone detiene un interessante pacchetto azionario (45%). Era dal 2005, infatti, che durava questo estenuante braccio di ferro tra i due gruppi, un investimento ricco anche di problemi e polemiche a non finire.
Datalogic annuncia una semestrale record
Continuano a crescere in progressione gli indicatori economici di Datalogic S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari e leader nel mercato dei lettori di codici a barre. Il Consiglio di Amministrazione della società si è infatti riunito per esaminare ed approvare i dati di bilancio al 30 giugno del 2011, caratterizzati innanzitutto da una crescita dell’Ebitda margin del 16%, e da ricavi di vendita saliti del 10,2% a 210,2 milioni di euro rispetto ai 190,8 milioni di euro di giro d’affari conseguito nel primo semestre del 2010. A livello di Gruppo, pur tuttavia, Datalogic chiude il semestre con un utile netto in contrazione, da 11,2 a 7,8 milioni di euro per effetto di oneri straordinari legati alla nuova Supply Chain del segmento ADC. Senza tale onere non ricorrente l’utile netto sarebbe cresciuto del 22,6% a 14 milioni di euro. Migliora inoltre la posizione finanziaria netta consolidata, che è negativa per 71,9 milioni di euro rispetto ai -76,5 milioni di euro al 31 dicembre dello scorso anno.
Cairo Communication: raccolta pubblicitaria La7 spicca il volo
Con un +32% di crescita registrata nel primo semestre del 2011, è tutta in accelerazione, per Cairo Communication S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari, la raccolta pubblicitaria dell’emittente televisiva La7. E’ questo uno dei dati salienti emersi dai dati del primo semestre 2011 che sono stati esaminati ed approvati dal Consiglio di Amministrazione; inoltre, Cairo Communication S.p.A. con un comunicato ufficiale ha fatto presente come la raccolta pubblicitaria di La7 viaggi a ritmi di crescita del 30% anche per il bimestre luglio agosto 2011. La prima metà del 2011, intanto, per Cairo Communication si è chiusa con risultati della gestione corrente in netta crescita, a partire dai 156,9 milioni di euro di ricavi consolidati (+19,4%), dall’Ebitda, il margine operativo lordo, cresciuto del 29,6% a 17,6 milioni di euro, e passando per risultato netto di pertinenza del Gruppo, balzato del 39,4% a 10,5 milioni di euro.
Macquarie: Ftse Mib per i Bonus Certificates
Sono ormai due giorni che Macquarie, una delle principali compagnie finanziarie di tutta l’Australia, ha deciso di avviare le negoziazioni di certificati di investimento nuovi di zecca presso Borsa Italiana: il comparto prescelto è il Sedex, con la consueta scelta della liquidazione di tipo monetario e la modalità europea di esercizio. Di cosa si tratta con esattezza? La struttura di tali certificati è quella dei Bonus Cap, i quali andranno a prendere come punto principale di riferimento degli appositi indici azionari. Nel dettaglio, i prodotti finanziari in questione sono quattro, tutti collegati alle performance del Ftse Mib. La durata complessiva variabile, visto che vi sono due scadenze distinte, vale a dire il 30 marzo e il 29 giugno del 2012.
Miratorg, dopo quattro anni un nuovo titolo obbligazionario
Miratorg rappresenta la più grande compagnia di tutta la Russia per quel che concerne la produzione suina: il nome dell’azienda in questione è tornato alla ribalta grazie alla pianificazione di un titolo obbligazionario, evento che non accadeva addirittura dal 2007. Quali sono i motivi precisi per una simile offerta finanziaria? Gli investitori devono far fronte a un debito agricolo dai rendimenti molto alti, quindi si è deciso di puntare su una emissione da tre miliardi di rubli (109 milioni di dollari) in bond a tre anni, il cui ritorno economico dovrebbe essere compreso tra l’8,68% e il 9,2%, secondo quanto affermato da Otkritie Financial Corporation, la società che si sta occupando dell’organizzazione della vendita. Il modello da seguire è sostanzialmente quello di Oao Cherkizovo, la quale sta garantendo in questi giorni un rendimento dell’8,36%.
Terna: risultati H1 2011 superiori alle attese
Si è chiuso con buoni risultati, nonché superiori alle attese, il primo semestre 2011 di Terna S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nel dispacciamento dell’energia elettrica sulla rete nazionale. Nel dettaglio, il giro d’affari nei sei mesi è cresciuto del 4,4% a 796,2 milioni di euro rispetto ai 762,6 milioni di euro conseguiti nello stesso periodo dell’anno 2010. Luce verde anche per l’Ebitda, cresciuto nel periodo del 6,8% a 608,4 milioni di euro, mentre l’Ebit è balzato del 4,7% a 415,7 milioni di euro. L’utile netto di Gruppo, includendo i risultati delle attività cessate di Terna S.p.A., si è attestato a 329,2 milioni di euro, mentre l’utile netto delle attività continuative è cresciuto dello 0,8% a 236,2 milioni di euro rispetto ai 234,3 milioni di euro del primo semestre del 2010. Ampia è stata la crescita nel periodo degli investimenti in attività tradizionali con un +16,1% a 543,1 milioni di euro rispetto ai 467,7 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno.
Autogrill accelera col canale aeroportuale
Si è chiuso con utili in netta crescita il primo semestre 2011 del Gruppo Autogrill. La società quotata in Borsa a Piazza Affari, infatti, ha riportato utili H1 2011 a 39 milioni di euro rispetto ai 23,5 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno 2010; luce verde anche per il giro d’affari e per l’Ebitda, aumentato nel periodo, rispettivamente, del 2% e del 7,6%. Il tutto a fronte di un indebitamento finanziario in miglioramento passando dai 1.585,5 milioni di euro al 31 dicembre del 2010, ai 1.551,8 milioni di euro al 30 giugno del 2011. E riguardo all’evoluzione prevedibile della gestione, il Gruppo Autogrill con una nota ha sottolineato come nelle prime 29 settimane del 2011 i ricavi, a cambi omogenei rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, siano cresciuti del 4,4%. Nel complesso il primo semestre 2011 per la società è stato caratterizzato da una crescita legata in prevalenza all’aumento del traffico aereo, con il settore aeroportuale che, non a caso, ha rappresentato in tutto e per tutto un acceleratore dei ricavi.
Rame: futures in rialzo dopo lo sciopero dei minatori cileni
La crescita del rame come commodity da contratto future è dovuta principalmente a un evento: Bhp Billiton, celebre compagnia mineraria, ha infatti scelto di cancellare in toto gli equipaggiamenti relativi alla miniera Escondida del Cile, la maggiore fonte mondiale per quel che concerne il metallo. Tutto dipende da uno sciopero di una settimana indetto dai dipendenti. I minatori cileni sono alla ricerca di nuovi benefici e migliorie lavorative, ma il managament aziendale ritiene questa protesta illegale e si rifiuta di negoziare. Ma non si tratta soltanto di questo; in effetti, i prezzi sono risultati in rialzo anche a causa delle scarse produzioni realizzate da due colossi del settore, vale a dire Kazakhmys Plc e Oao Gmk Norilsk Nickel.
World Bank: International Finance punta sui Kangaroo Bond
International Finance Corporation, compagnia che fa capo al gruppo della Banca Mondiale, ha realizzato un record finanziario: la sua quotazione di titoli obbligazionari rappresenta in pratica la maggiore offerta in assoluto in territorio australiano per quel che riguarda questo tipo di prodotto, ovviamente in riferimento a una società di nazionalità diversa da quella oceaniana. Nel dettaglio, i bond emessi beneficiano del tasso fisso e di quello variabile, con una scadenza che è stata fissata ad agosto del 2016; inoltre, l’azienda di Washington è riuscita a superare di quindici punti base il ritorno economico dei tassi swap. L’importo complessivo è di 1,5 miliardi di dollari australiani, dunque si può parlare a ragione di Kangaroo Bond. Tra l’altro, questa negoziazione è la più ingente in assoluto da marzo 2010. Ma per quale motivo un colosso statunitense deve interessarsi con tanta passione all’Australia?
Conto Deposito Business CheBanca!: le caratteristiche
Si apre senza minimi da versare, basta un solo euro, non ci sono spese di apertura e di chiusura, ma neanche di gestione; e non si paga neanche l’imposta di bollo, in quanto a carico dell’Istituto. Si presenta così il Conto Deposito Business di CheBanca!, la Banca per tutti del Gruppo Mediobanca. Al pari del Conto Deposito ideato da CheBanca! per i privati, il Conto Deposito Business CheBanca! può essere aperto dai titolari di partita Iva per ottenere un’adeguata remunerazione dalla liquidità. La giacenza massima depositabile è ampia, fino a ben 3 milioni di euro a fronte della possibilità di poter andare a collegare al Conto ben cinque conti correnti aventi la stessa intestazione. Il tutto a fronte di zero spese per i prelievi e per i versamenti tramite bonifico, ma anche attraverso il comodo servizio di alimentazione automatica.
Investimenti, crescita e debito pubblico: serve una stagione nuova
In queste ore i rendimenti dei titoli di Stato italiani a lungo termine hanno di nuovo raggiunto minimi di prezzo, e quindi rendimenti elevati, sullo stesso livello precedente all’approvazione, in fretta e furia tra l’altro, della manovra triennale di correzione dei conti pubblici. Siamo quindi tornati punto e a capo, con le odierne aste del Tesoro di BTP che hanno fatto registrare un’impennata dei rendimenti. Sebbene la domanda sia stata come al solito ben superiore all’offerta, lo Stato italiano già da qualche settimana a questa parte si trova costretto a rifinanziare il proprio debito pagando interessi anche di un punto e mezzo percentuale superiore ai livelli precedenti gli attacchi speculativi. La manovra finanziaria, tra l’altro, non piace a nessuno in base ai contenuti ed ai provvedimenti che porteranno allo Stato incassi dell’ordine di circa 50 miliardi di euro che, stando alle stime, potrebbero arrivare anche a 70 miliardi di euro.
Ford Credit, bond per convincere gli analisti sul debito
Ford Motor Credit Company rappresenta l’unità finanziaria della omonima casa automobilistica americana: è proprio questa compagnia che ha deciso di vendere ben un miliardo di dollari in titoli obbligazionari, una operazione che è volta a convincere ancora di più gli analisti circa l’affidabilità degli investimenti. Nel dettaglio, l’unità in questione ha quotato bond in scadenza tra dieci anni e con un rendimento iniziale pari al 5,875%. Per il momento, poi, tali strumenti sono valutati con un rating di Ba2 da Moody’s, mentre Standard & Poor’s si è sbilanciata con un outlook positivo e un BB-. Il colosso di Dearborn è fortemente intenzionato ad assestare il proprio debito interno e a potenziare il denaro cash, così da riconquistare in maniera rapida il grado di investimento che è stato perso nell’ormai lontano 2005.