Il governo turco sta pianificando nel dettaglio la sua prima emissione di bond islamici relativa a quest’anno, una conferma che i famosi sukuk stanno ormai spopolando: un titolo sovrano lanciato da una economia che attualmente viene considerata come una delle più progressiste e di successo nell’intero mondo musulmano potrebbe segnalare l’intento di Ankara di giocare un ruolo più importante in questo tipo di finanza. In questo caso, comunque, l’importo che è stato stimato per la vendita degli strumenti è superiore ai cento miliardi di dollari. Tra l’altro, l’agenda turca dovrebbe anche prevedere altre emissioni simili nei prossimi mesi, una presenza costante nel mercato in questione.
Da Unicredit il bond strutturato Valore Ripresa
Il nuovo titolo obbligazionario che è stato emesso da Unicredit ha la particolarità di essere molto “ottimista”: in effetti, a Piazza Cordusio hanno deciso di lanciare questo bond che va a investire proprio sulla ripresa dei mercati finanziari, una sorta di riconquista della fiducia perduta. Si tratta nello specifico di uno strumento di debito strutturato, la cui denominazione ufficiale è quella di “Valore Ripresa”. L’intento che si è posto l’istituto di credito in questione è sostanzialmente quello di offrire ai sottoscrittori due elementi sempre molto appetibili, vale a dire l’ampia sicurezza e il buon margine di rendimento. Come è possibile tutto questo?
Barclays emetterà domani due nuovi covered warrant
Due nuovi covered warrant entrano a far parte della già numerosa famiglia di Barclays: la banca britannica comincerà infatti a negoziare dalla giornata di domani questi strumenti finanziari che sono definiti come “strutturati-esotici”. Nel dettaglio, si tratta dell’offerta denominata “120.000 FX Linked Certificates due November 2014 and 2017”, il che ci fa già capire che le scadenze saranno differenti, vale a dire due e cinque anni. Detto che l’operatore incaricato ad assolvere l’impegno di quotazione sarà la società di intermediazione mobiliare Equita, si può cominciare a citare quali sono le caratteristiche principali di tale emissione.
Emissione di CTZ, BTP€i e BOT del 24-27 Febbraio 2012
Il Ministero delle Finanze annuncia con due diversi comunicati stampa le prossime aste del mese di Febbraio 2012 che rispettivamente diffondono i dettagli riguardo le emissioni di CTZ e BTP€i del 24 Febbraio e quelle di BOT del 27 Febbraio prossimo.
Per quanto riguarda l’asta di collocamento prevista per il 24 Febbraio abbiamo tre emissioni in totale così distribuite; la prima riguarda i Certificati del Credito del Tesoro Zero Coupon (CTZ) con decorrenza 31 Gennaio 2012 e scadenza 31 Gennaio 2014 identificati dall’ISIN IT0004793045. Questi verranno emessi per un importo compreso tra 2 e 3 miliardi di euro. Le altre due emissioni sono entrambe per i Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione dell’Area Euro (BTP€i); con decorrenza 15 Settembre 2010 e scadenza 15 Settembre 2016 viene offerto il prestito al tasso di interesse reale del 2.10% annuo con ISIN IT0004682107. Il secondo BTP€i in lista ha decorrenza 15 Marzo 2008 e scadenza 15 Settembre 2019 ed è identificato dall’ISIN IT0004380546. Il tasso di interesse reale annuo è pari al 2.35% e l’emissione complessiva dei BTP€i sarà compresa tra un minimo di 1000 milioni di euro ed un massimo di 1500 milioni di euro.
Citigroup è già alla terza emissione obbligazionaria del 2012
Citigroup Incorporated ha venduto ben 1,25 miliardi di dollari in titoli obbligazionari a tre anni: il colosso bancario americano è già giunto alla sua terza emissione di questo tipo nel 2012, un ritmo davvero sostenuto che si può spiegare col fatto che i vertici sono più che intenzionati a ottenere oltre venti miliardi di dollari dai mercati del capitale. Il terzo istituto degli Stati Uniti per volume di assets si è cimentato stavolta in un lancio di bond che prevedono un rendimento di 2,65 punti percentuali, 230 punti base al di sopra della medesima scadenza relativa ai prodotti del Tesoro. Un altro confronto interessante può essere fatto con Wells Fargo, la quale proprio di recente ha messo a disposizione strumenti con scadenza a cinque anni, tasso variabile e il medesimo importo.
I titoli della famiglia Ligresti sono ancora nervosi
C’è un elemento comune alle quotazioni dei titoli che fanno capo alla famiglia Ligresti, il nervosismo: non è un caso, infatti che Fondiaria Sai stia facendo registrare un andamento a dir poco altalenante a Piazza Affari, ma lo stesso discorso vale anche per la sua controllata, Milano Assicurazioni. Perfino Unipol e Premafin fanno segnare delle performance contrastanti, con la prima protagonista di rialzi e la seconda di ribassi. C’è ovviamente grande attesa per la maxi-fusione che andrà a coinvolgere la stessa Fonsai e Unipol, quindi ogni appuntamento e meeting risulta essere determinante in questo senso. Gli esempi più eclatanti sono quelli dell’ultimo consiglio di amministrazione di Milano Assicurazioni e la riunione odierna del consiglio della compagnia assicurativa piemontese.
France Télécom ridurrà il dividendo nel 2012
Ci sono notizie interessanti per gli azionisti di France Télécom, il colosso transalpino delle telecomunicazioni. Quest’ultimo ha infatti annunciato nel dettaglio i risultati finanziari che sono stati conseguiti nel corso del 2011: nel dettaglio, i dati in questione si riferiscono all’ultimo trimestre dello scorso anno, quindi il periodo compreso tra i mesi di ottobre e dicembre, con una prevalenza di segni negativi. In effetti, il margine operativo lordo è sceso di quasi quattro punti percentuali (il 3,9% in meno per la precisione), attestandosi sui 3,47 miliardi di euro. Questa stima è stata influenzata in maniera piuttosto decisiva dalla concorrenza che France Télécom ha subito proprio nel mercato nazionale.
Mercati azionari incerti e spread btp-bund stabile
Il legame che unisce i mercati azionari con lo spread sembra sempre più fragile; l’andamento del mercato azionario non riesce infatti a giustificare i cambiamenti sul differenziale Btp-Bund che invece sembra avere trovato una quota stabile intorno a 350 punti. L’idea inoltre che l’Euro/Dollaro abbia trovato stabilità temporaneamente intorno a 1.32-1.31 favorisce il pensiero che tutti i mercati sono in attesa degli sviluppi sulle misure prese e sopratutto sulla questione Greca che sembra prossima ad essere risolta.
L’importanza dello spread nelle contrattazioni giornaliere è scesa sotto lo zero. Nell’ultimo mese le variazioni intra-giornaliere del differenziale sono arrivate a valere nulla nelle sale trading ed anche i movimenti di medio periodo sono sempre meno influenti visto il grande recupero avuto verso valori di stabilità.
Futures: le ultime quotazioni di zucchero, caffè e cacao
L’accordo per il nuovo prestito da 130 miliardi di euro destinato alla Grecia si è fatto sentire anche a livello di contrattazioni presso l’Intercontinental Exchange di New York: di quali performance sono stati capaci i principali contratti futures? I riferimenti più importanti devono andare necessariamente alle commodities più dolci, vale a dire zucchero, caffè e cacao. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che zucchero e cacao hanno subito un rialzo importante, mentre il caffè è rimasto sostanzialmente invariato. In particolare, c’è da sottolineare come i futures relativi alla qualità robusta della celebre bevanda non hanno subito grandi modifiche di sorta.
La Tanzania aumenta l’importo dei propri bond decennali
La banca centrale della Tanzania emetterà proprio nel corso della giornata di domani dei bond a dieci anni, per un importo complessivo di venti miliardi di scellini: si tratta di titoli obbligazionari che andranno a beneficiare di un tasso fisso e di una cedola pari a 11,44 punti percentuali. Nonostante i rendimenti complessivi che si riferiscono al paese africano siano sostanzialmente scesi nel corso delle ultime aste governative, gli investitori finanziari si attendono comunque una sottoscrizione piuttosto massiccia per quel che concerne la vendita di domani. C’è però da precisare che si tratta della prima emissione di bond decennali di questo anno (l’ultima in ordine temporale, quella dello scorso 29 dicembre, non è andata poi così bene come si attendeva).
Israele vanta i rendimenti migliori dei paesi sviluppati
Israele, paese che si trova sotto la minaccia costante di una guerra da parte dei suoi “vicini” sin dal momento in cui è nata nel 1948, è la nazione che meglio di altre è riuscita a produrre rendimenti aggiustati per il relativo rischio: il riferimento in questione deve andare ai mercati azionari dei principali paesi sviluppati e all’ultimo decennio che abbiamo vissuto, un fatto che ha permesso di attrarre un buon numero di investitori globali. In effetti, se si osserva con attenzione l’indice Tel AvivTA-25, quest’ultimo ha garantito un ritorno economico pari a ben 7,6 punti percentuali nel corso del periodo compreso tra il 2002 e il 2012.
Emissione Bond Intesa Sanpaolo a 5 anni
Nuovi Bond per Intesa SanPaolo, anche se agli investitori non interesseranno quasi sicuramente; l’andamento del settore bancario Europeo è estremamente complesso negli ultimi mesi e dopo l’ennesimo attacco da parte delle agenzie di rating risalente appena alla scorsa ottava il quadro sembrava destinato a peggiorare.
L’emissione di Intesa SanPaolo riguarda Bond a 5 anni con un rendimento atteso tra il 5 ed il 5.20%; la risposta del mercato a Piazza Affari è positiva ma l’entusiasmo non è alle stelle. Tutto il settore bancario avanza (+1.20%) ed Intesa SanPaolo è semplicemente allineata all’andamento del paniere con un +0.90% circa destinato comunque a ritracciare leggermente. L’offerta fa’ seguito al buon esito per l’ultima emissione del 31 gennaio scorso, quando l’istituto ha collocato con successo 1.5 miliardi di euro di bond ma questa volta il terreno è ben diverso.
Boom di quotazioni per gli Uridashi Bond
Gli Uridashi Bond stanno godendo di una popolarità senza precedenti: si tratta di quei titoli obbligazionari che vengono venduti come debito nel mercato europeo e in principale misura agli investitori individuali di nazionalità giapponese. Da qualche tempo a questa parte, infatti, si registrano quotazioni con cadenza settimanale e da parte di compagnie piuttosto importanti e solide dal punto di vista finanziario. L’ultima in ordine temporale è stata una banca, la tedesca Deutsche Bank, la quale ha puntato su un importo complessivo di trentotto miliardi di rupie indonesiane, con una cedola di 5,5 punti percentuali.
Lo Yemen punta sui bond per i progetti infrastrutturali
Lo Yemen, nazione asiatica di cui si sente spesso parlare per la propria povertà e purtroppo per i recentissimi disordini politici, sta pianificando tra mille difficoltà la propria emissione di bond islamici: l’intenzione è quella di finanziare in maniera adeguata i principali progetti del governo di Sana’a, come confermato da Mohamed Awad Bin Humam, governatore della banca centrale. Vi sarà quindi una stretta collaborazione con il ministero locale delle Finanze, in modo da lanciare sul mercato un prodotto importante e soprattutto in tempi rapidi. Gli esecutivi asiatici e mediorientali si stanno rivolgendo con sempre maggiore convinzione agli investitori locali in sukuk, dato che i progetti infrastrutturali sono divenuti una priorità importante.