Un maggio da incubo per gli Etf sull’oro

Gli Exchange Traded Fund collegati all’oro sono riusciti a far registrare una perdita piuttosto pesante nel corso del mese di maggio: si tratta di ben sei punti percentuali, a causa soprattutto del fatto che i metalli preziosi e i titoli azionari sono stati messi a dura prova dal risorgere del dollaro americano. Per il biondo metallo si tratta della frenata più brusca dal 2000, un dato eloquente per tutti gli investitori finanziari. Come hanno spiegato analisti e strateghi, si sta assistendo al tipico comportamento di una commodity che è in fase declino come il resto del settore, quindi non bisognerebbe stupirsi più di tanto.

Banche trovino risorse per l’Emilia Romagna

Il presidente dell’ABI non si è risparmiato sulla posizione delle banche nel rispetto delle zone del Nord Italia colpite dal sisma nei giorni precedenti; trovino le risorse, aiutino la ricostruzione.

Queste le parole davanti ai giornalisti dopo la riunione della Banca d’Italia di Giuseppe Mussari:

Incontriamo le imprese e spero presto la Cassa Depositi e Prestiti per parlare del futuro. La sospensione del pagamento delle rate va benissimo ma questo e’ per il contingente. Il problema oggi e’ trovare le risorse necessarie alle migliori condizioni possibili per chi deve ricostruire la sua fabbrica e ristrutturare la sua casa. In questi giorni l’obiettivo e’ questo. Cosi’ come abbiamo fatto per l’Abruzzo faremo ogni sforzo per l’Emilia Romagna.

Snam vola in borsa

L’annuncio della CdP fa’ volare Snam in Borsa; questa sarebbe infatti intenzionata ad acquistare il 30% meno un’azione di Snam, ora detenuto da Eni. Il prezzo dell’offerta è pari a 3,47 euro per azione che corrisponde all’11% in più rispetto alla chiusura in borsa di ieri del titolo.

Snam in questo momento avanza di oltre il 4% mentre più della metà delle blue-chips guadagnano terreno; l’apertura prossima a 3,167 era già un buon punto di arrivo per gli investitori, che progressivamente hanno chiuso gli ordini in acquisto dei giorni precedenti, favoriti dalla fase laterale. I compratori hanno comunque continuato il lavoro sul book di negoziazione, portando il titolo sopra a quota 3,20 euro per azione nel giro di solo un’ora di contrattazioni. La corsa rialzista non si è fermata neanche a 3,23; l’euforia sul titolo ha spinto fino ad un top di poco superiore a 3,28 prima di fermarsi per le prese di profitto complessive.

Kraft Foods sceglie quattro scadenze per le sue obbligazioni

I rendimenti del Tesoro americano sono scesi ai livelli più bassi di tutti i tempi ed ecco che le reazioni societarie non si sono fatte attendere: in particolare, bisogna approfondire la vendita di corporate bond da parte di Kraft Foods, la quarta maggior operazione di questo tipo nel 2012. L’importo complessivo dei titoli obbligazionari messi a disposizione dalla multinazionale alimentare è pari a sei miliardi di dollari, con ben quattro tranche che stanno a identificare le scadenze a tre, cinque, dieci e trenta anni. In aggiunta, occorre anche rilevare come i rispettivi ritorni economici siano stati fissati all’1,714, 2,289, 3,608 e 5,046%, con lo spread nei confronti dei medesimi strumenti del Tesoro compreso tra 1,35 e 2,35 punti. La domanda è stata immediatamente molto forte.

Esito positivo per l’asta di bond decennali della Svezia

La Svezia ha provveduto a emettere 2,5 miliardi di corone in titoli obbligazionari: l’importo in questione corrisponde più o meno a 360 milioni di euro, con la scadenza che è stata fissata in dieci anni esatti (gli investitori interessati dovranno guardare con attenzione al 2022). Si tratta in pratica di quanto di rilevante è successo nel corso dell’ultima asta relativa alla nazione scandinava, come è stato prontamente annunciato dal National Debt Office locale. Qual è l’intento di una vendita simile e di un termine così ampio? Entrando maggiormente nel dettaglio di tali prodotti finanziari, c’è da dire che la cedola sarà pari a 3,5 punti percentuali, tanto che la domanda si può già considerare buona.

Gli uragani provocano il rialzo dei futures sul succo d’arancia

Il succo d’arancia ha guadagnato proprio ieri 2,3 punti percentuali presso l’Intercontinental Exchange di New York attraverso i suoi contratti futures: il motivo principale che ha provocato una simile performance è stato senza dubbio la tempesta tropicale Beryl, il quale potrebbe favorire l’aumento delle piogge nello stato della Florida, uno dei maggiori produttori al mondo di arance. In realtà, c’è da sottolineare come non sia ancora chiaro se il clima in questione possa causare vantaggi o difficoltà, ma per il momento gli investitori sono stati spinti a puntare con decisione su queste tariffe e sul loro andamento. Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, il future relativo alle spedizioni del prossimo mese di luglio è riuscito a conseguire anche un rialzo vicino al 4%, con una quota complessiva di 1,1355 dollari la libbra.

Facebook arriverà a 25 dollari?

L’IPO di metà maggio che doveva rilanciare il Nasdaq e l’intero settore hi-tech aprendo nuove strade per il futuro della Borsa continua a rivelarsi uno dei più grandi fallimenti della storia recente.

L’avvio positivo è durato poche ore e subito dopo sono arrivate le vendite, in una giornata che verrà ricordata per i problemi tecnici e per la disonestà di Morgan Stanley (che si è occupata del collocamento) sulla diffusione delle notizie e delle aspettative legate al social network.

Il piano Risparmia Facile di Unicredit

Risparmia Facile è il nome di uno dei piani che Unicredit ha deciso di mettere a disposizione dei propri clienti: nello specifico, si tratta di un prodotto che è stato pensato appositamente per gli universitari e i giovani lavoratori. In effetti, nel primo caso si inizia a risparmiare con dei versamenti che partono da una quota di cinquanta euro, senza dimenticare la possibilità di prelevare le somme che sono state accumulate in qualsiasi momento. Nel caso dei dipendenti di giovane età, invece, viene consentito di personalizzare i risparmi in base a quelle che sono le specifiche esigenze, grazie soprattutto agli accumuli di risparmi che avvengono con la massima flessibilità possibile. Come può essere spiegato questo strumento in estrema sintesi?

Corsa agli sportelli in Italia? No secondo AD Unicredit

L’amministratore delegato di Unicredit non ritiene possibile una corsa agli sportelli in Italia come si è successo invece in Spagna per Bankia:

Non mi preoccupa e non ci sarà. Abbiamo una storia alle spalle, in tutti i momenti difficili gli italiani hanno reagito con razionalità. Dopo Lehman, quando sei mesi fa c’è stato il picco massimo dello spread non si è verificata nessuna reazione irrazionale da parte di nessuno

Così Federico Ghizzoni argomenta la sua tesi, tracciando una linea netta che separa la situazione Italiana dal resto dell’Eurozona. Per quanto l’Italia possa avere problemi ed è stata considerata alla stregua di un default come la Grecia, alla prova dei fatti lo Stato si è sempre dimostrato diverso da come veniva di volta in volta dipinto dai media e per quanto il Governo Monti sia odiato dai cittadini la posizione di forza dell’Italia continua a confermarsi nel tempo.

Un calo inatteso per il platino

Il primo calo delle scorte minerarie di platino dopo ben quattro anni, insieme al record fatto registrare dalle vendite di autovetture, hanno rappresentato i due elementi preponderanti per quel che concerne le performance del metallo: in effetti, si parla già di un calo della produzione pari a quattro punti percentuali, per un totale complessivo di 6,14 milioni di once nel corso di questo 2012. Un altro dei motivi determinanti in tal senso è senza dubbio la serie di scioperi che andranno a coinvolgere le miniere del Sudafrica, il maggior produttore al mondo di platino, come è stato stimato in questi ultimi giorni da Barclays. Questo vuol dire che il surplus di output è destinato a diminuire di ben novanta punti percentuali, fino a circa 37mila once.

Crisi in Spagna, crollano i consumi

Dopo il fallimento sfiorato di Bankia, salvata grazie alla nazionalizzazione seguita da un programma di ricapitalizzazione sembrava che i problemi della Spagna si fossero arginati al settore bancario e fosse li che doveva concentrarsi l’azione dei vertici. In realtà la crisi Spagnola è a 360° e un’azione mirata del Governo (o degli aiuti) non può risollevare il Paese dalla situazione in cui si trova ora.

Nel Paese con il differenziale sul decennale oltre i 500 punti (che, ricordiamo, è condizionato dalla paradossale situazione del Bund tedesco) i problemi riguardano sopratutto i consumi; le vendite al dettaglio hanno visto una flessione prossima al 9,8%, ma gli analisti lanciano l’appello; bisogna leggere con cautela i dati e guardare il contesto.

In un Paese con la disoccupazione al 25% è praticamente scontato che si debba registrare un calo dei consumi, sopratutto se le misure per la crescita ed il rilancio economico non hanno trovato spazio negli ultimi tempi e l’azione del Governo si è dovuta concentrare sulle manovre di emergenza piuttosto che su un piano per il futuro.

Grecia e Cina sollevano Wall Street

L’avvio positivo di Wall Street nella giornata di oggi (dopo che in Eurozona ci sono state ore di altalena sui book di negoziazione prima di vedere il terreno positivo) sembra sia dovuto in particolar modo a Cina e Grecia, che oggi rilasciano rispettivamente notizie positive riguardo la loro posizione.

Il Dragone innanzitutto ha annunciato nuove misure di rilancio e stimolo dell’economia; la sua posizione sul mercato non è mai stata messa in discussione e sui piani a lungo termine la Cina si prepara a diventare forse la prima potenza mondiale, anche se questo nell’immediato richiede dei sacrifici. Più interessante invece la posizione della Grecia, che in una giornata riesce, contro ogni aspettativa, a rilanciare il mercato azionario. I sondaggi ad Atene danno per favorita quella parte di politica che sostiene ancora l’Unione Monetaria Europea e la notizia fa’ rimbalzare i mercati del Vecchio Continente. Gli investitori rispondono chiaramente alla domanda di qualche giorno fa’; quali sarebbero gli effetti dell’uscita della Grecia dall’Euro? Le ripercussioni sarebbero a 360° e colpirebbero la stessa Atene ma anche tutto il mondo, visto che l’Euro è riuscito nella sua esistenza a guadagnarsi un posto d’eccellenza nel mondo della finanza.

Unica Sim e Trade Point molto vicine all’aggregazione

Le ultime indiscrezioni della finanza italiana hanno come protagoniste due società di intermediazione mobiliare: in effetti, le due compagnie coinvolte in questo caso sono la ligure Unica Sim e la toscana Trade Point. Che cosa è successo di preciso? Unica ha deciso di acquisire il gruppo di Viareggio, mettendo in luce come il segmento in questione sia ormai sempre più caratterizzato da aggregazioni e unioni, in particolare quando si tratta di quelle attività che sono collegate al trading online. Trade Point è celebre soprattutto per il suo impegno nell’ambito del brokeraggio, mentre Unica è presente a Piazza Affari come intermediario finanziario autorizzato, una delle principali realtà italiane in questo senso.

Moleskine sbarcherà a Piazza Affari fra sei mesi

Moleskine sta preparando nel dettaglio il suo approdo a Piazza Affari: la conferma è giunto proprio oggi dall’azionista di maggioranza Syntegra Capital. L’obiettivo è quello di quotare il brand commerciale, celebre per le sue agende e taccuini, nel corso del prossimo mese di novembre, in quella che sarebbe una Ipo (Initial Public Offering) davvero interessante. Secondo la stessa società, inoltre, il mercato del nostro paese è divenuto un traguardo appetibile e stimolante da quando lo stesso marchio è stato introdotto in Italia. Una buona base di partenza sarà senza dubbio il raffronto con un’altra Ipo recente, quella che ha coinvolto Brunello Cucinelli.