Importi record per i nuovi bond della Polonia

La Polonia ha emesso un volume da record di bond domestici nel corso dell’asta odierna: gli oneri finanziari, inoltre, sono scesi ai minimi di tutti i tempi, visto che gli investitori sono ormai convinti che la banca centrale polacca continuerà a tagliare i tassi di interesse per potenziare l’economia interna. Giusto ieri, si è proprio discusso di questo argomento, ritenendo più che probabile il fatto che la Polonia dovrà tagliare i tassi per evitare la stagnazione. Il Ministero delle Finanze ha deciso di aumentare l’offerta fino a un importo pari a 13,7 miliardi di zloty (si tratta di circa sei miliardi di euro per la precisione).

Italia rapporto debito/pil al 127,3% nel terzo trimestre 2012

Il crollo del pil e l’incremento costante dell’indebitamento pubblico sono le cause principali dell’exploit del fatidico rapporto debito/pil, che in Italia continua a crescere pericolosamente attestandosi sui valori più alti al mondo. Secondo quanto emerge dalle ultime rilevazioni dell’Eurostat, il rapporto debito/pil dell’Italia è salito al 127,3%. E’ il secondo più alto in Europa dopo la Grecia, che evidenzia un ratio al clamoroso livello del 152,6%. I dati si riferiscono al terzo trimestre del 2012. A novembre scorso il debito pubblico dell’Italia aveva toccato un nuovo record a 2.020,668 miliardi di euro.

Vendite saldi sopra le attese

Secondo quanto affermato dalla Confesercenti, le vendite dei saldi invernali 2013 stanno andando sopra le attese. Rispetto allo scorso anno si registra così un’attesa inversione di tendenza, concentrata prevalentemente al Nord e al Centro. Più in fatica il Sud, dove si compra evidentemente di meno, ma dove comunque i risultati sono meno drammatici del crollo che era stato previsto. A due settimane dall’avvio della stagione dello shopping a saldo, i dati rimangono pertanto in territorio chiaro scuro.

Paradisi fiscali addio?

Forse è troppo presto per gridare alla fine dei paradisi fiscali, ma quanto sta accadendo alle isole Cayman, l’arcipelago caraibico noto – oltre che per la bellezza dei paesaggi – anche per essere uno degli approdi preferenziali da parte di coloro che vogliono aggirare il fisco nazionale, è certamente un segno dei tempi. Le autorità del luogo stanno infatti rendendo pubblici i nomi di migliaia di società “nascoste”, insieme a quelli dei loro referenti e direttori.

Rischio bolla immobiliare in Nord Europa

Mentre i paesi della periferia europea hanno probabilmente toccato il fondo nella crisi del mattone, nel Nord Europa la situazione è completamente diversa tanto che ormai c’è il serio rischio che possa scoppiare la bolla immobiliare in molte grandi città. I paesi nord-europei maggiormente a rischio-bolla sono Germania, Olanda, Svezia, Norvegia e Svizzera, ovvero alcuni dei paesi con le finanze pubbliche in ordine e considerati dagli investitori come “porti sicuri” nei periodi di maggiore turbolenza dei mercati. Negli ultimi anni i prezzi degli immobili sono saliti a dismisura, su livelli ormai insostenibili.

Bank of Japan fa volare i futures sul rame

Il rame ha raggiunto i suoi massimi degli ultimi sette giorni a New York: Bank of Japan, istituto di credito centrale della nazione nipponica ha annunciato il prolungamento e l’ampliamento dei propri acquisti di assets finanziari (i cosiddetti “quantitative easing” per intenderci), in modo da favorire il sostegno alla crescita economica. Volendo essere ancora più precisi, i dirigenti della banca asiatica hanno optato per adottare un target di inflazione pari a due punti percentuali, con gli acquisti veri e propri che saranno fatti partire il prossimo anno. Tutti questi eventi non possono che avere delle ripercussioni sul metallo, in quanto il Giappone rappresenta il quarto maggior utilizzatore al mondo di rame.

Banco Popolare colloca bond per 1,25 miliardi con spread a 310

Dopo il tentativo poco fortunato di ottobre scorso, Banco Popolare è tornato sul mercato dei capitali attraverso un’emissione obbligazionaria accuratamente preparata nelle ultime settimane con scambi di contatti frequenti con investitori istituzionali di grande caratura internazionale. Alla fine Banco Popolare ha emesso un bond con scadenza triennale per complessivi 1,25 miliardi di euro. L’importo emesso è stato finora visto solo con le emissioni di grandi istituti di credito. Il successo del collocamento ha quasi oscurato l’emissione della spagnola Santander, che ha allocato 2 miliardi di covered bond.

Nuove indiscrezioni sul sukuk di Dubai

Il governo di Dubai ha incaricato quattro banche per la vendita di un potenziale bond islamico: le indiscrezioni su questo sukuk sono sempre più insistenti, anche perché l’emirato arabo vuole beneficiare quanto prima dei bassi costi dei prestiti, scesi ai livelli precedenti la crisi del 2009. Si sta parlando soprattutto di un annuncio entro la giornata odierna, ma anche dell’importo complessivo della vendita, vale a dire un miliardo di dollari per la precisione. Le fonti in questione, comunque, non sono ancora state identificate, in quanto si tratta di una informazione non pubblica.

Dividendo Ubi Banca

Ubi Banca non vuole tradire le abitudini, e punta – anche in tempi difficili – a premiare i suoi azionisti con la cedola. “Abbiamo sempre detto che nella storia delle banche che compongono il nostro gruppo si paga il dividendo consecutivamente da ormai 140 anni” – ha infatti affermato l’amministratore delegato di Ubi Banca, Victor Massiah, durante un recente evento – “Faremo ogni sforzo per non rompere la tradizione”.

Quali rischi per i mercati finanziari nel 2013 secondo Deutsche Bank

Il 2013 è partito sotto i migliori auspici con un rally di bond e borse, favorito dal forte appetito per gli asset rischiosi da parte degli investitori internazionali che sono sempre più alla ricerca di rendimenti elevati in un contesto di mercato caratterizzato da tassi reali negativi e sui minimi storici. Secondo gli esperti di Deutsche Bank quest’anno le azioni saliranno mediamente del 10%. Tuttavia, il rischio più grande per gli investitori è quello di sottovalutare alcune variabili-chiave, che potrebbero far invertire bruscamente la rotta sui mercati azionari.

Eni target price alzato da Credit Suisse a 22€

Andamento molto incerto quest’oggi per le azioni Eni, che alla borsa di Milano sono sulla parità a 19,29 euro. Venerdì le azioni del Cane a Sei Zampe erano salite sui livelli più alti da giugno 2008 a 19,59 euro. Oggi è arrivata una promozione dal Credit Suisse, che ha deciso di incrementare il target price a 22 euro dalla precedente valutazione di 20,7 euro. Confermato, invece, il rating “outperform”, ovvero farà meglio del mercato. Da inizio anno il titolo Eni guadagna poco più del 5%.

Banco Santander sta per lanciare un nuovo covered bond

L’istituto di credito spagnolo Banco Santander sta pianificando nei minimi dettagli la vendita di covered bond a scadenza quinquennale: si tratterà di prodotti finanziari che beneficeranno della denominazione in euro, ma anche e soprattutto della buona solidità della banca iberica. In effetti, l’agenzia di rating Moody’s dovrebbe affibbiare a questa offerta un giudizio pari ad A3, il settimo gradino più alto, il quale identifica ancora una qualità dell’investimento superiore alla media e un basso rischio di insolvenza. Il lancio ufficiale, inoltre, è in previsione per il breve termine, con tutta probabilità entro il primo trimestre di quest’anno, dunque al massimo entro il mese di marzo.

Risultati Azimut 2012

Azimut, il gruppo del risparmio gestito, ha concluso il mese di dicembre con una raccolta netta positiva per 180 milioni di euro, portando il totale del 2012 oltre la soglia di 1,6 miliardi di euro, e sopra le previsioni preliminari interne, che parlavano di un range tra 1 e 1,5 miliardi di euro. Forte dei risultati acquisiti lo scorso anno, la società rinnova ora la propria attenzione (anche) nei confronti dei mercati esteri, con l’obiettivo di raggiungere un volume di masse gestite di 27 miliardi di euro entro la fine del 2014.

Invesco punta sulle azioni europee nel 2013

Il 2013 è iniziato all’insegna dell’ottimismo sui mercati finanziari globali. Molti gestori di fondi continuano a suggerire il riposizionamento sugli asset più rischiosi, grazie all’atteggiamento ultra-accomodante delle principali banche centrali mondiali che hanno contribuito negli ultimi mesi all’eliminazione del tail risk, ovvero il rischio di uno shock di mercato estremo. In particolare, i mercati hanno abbandonato l’idea di un approfondimento della crisi dell’euro e di default a catena della periferia europea. Da fine luglio scorso sono partite raffiche di acquisti su azioni, corporate bond e high-yield bond.