Oi Brasil vicina alla bancarotta

Brutta avventura per gli investitori di Oi Brasil, la quarta compagnia telefonica del paese sudamericano, sotto di 21 miliardi di dollari dallo scorso anno. In Olanda, due succursali con sede nella capitale dei tulipani, sono state ufficialmente iscritte nei procedimenti del tribunale fallimentare, mentre la casa madre continua a tentare di placare i creditori offrendo un accordo soddisfacente. Le azioni dell’azienda oggi valgono il 30% del prezzo di acquisto, e trascinano giù anche quelle della Portugal Telecom, oggi ceduta, ma le cui obbligazioni sono rimaste in pancia alla compagnia brasiliana. I bonds “olandesi”, per un valore di quasi 6 miliardi di dollari, sono quelli nel mirio della procedura fallimentare, mentre i creditori, tra cui Aurelius Capital Management LP, Attestor Capital LLC, Citadel LLP and York Capital Management, cercano di evitare il fallimento della compagnia per non rimanere con un pugno di mosche. Tra le soluzioni quella del finanziere egiziano Naguib Sawiris, che acquistò Wind, che si prenderebbe in carico la compagnia telefonica per risanarla e forse fonderla con Tim Participacoes, di Telecom Italia. Per il momento Sawiris investirebbe 250 milioni di dollari in Brasile, con altri associati disposti ad investire un altro miliardo di dollari.

Intanto Oi Brasil offre agli azionisti uno scambio debt/equity e nuove obbligazioni, per far scendere il debito, per un valore di 10,4 miliardi di dollari. Ma bisognerà convincere gli azionisti, sul risanamento della compagnia.

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