Libretti postali, convengono ancora?

I libretti postali come investimento convengono ancora? Cerchiamo di dare una risposta il più possibile esaustiva a questa domanda.

Convengono ancora i libretti postali?

Quando ci chiediamo se conviene oggi affidarsi ai libretti postali come strumento di risparmio, è importante esaminarli con la giusta attenzione. Soprattutto perché non si tratta di un investimento ad alto rendimento, ma piuttosto di una soluzione semplice, sicura e accessibile.

In Italia i libretti emessi da Poste Italiane attraverso la gestione di Cassa Depositi e Prestiti sono garantiti dallo Stato e permettono di preservare il capitale evitando grandi rischi. Il che può essere un punto a favore per chi vuole tenere i soldi “fermi” senza troppe complicazioni.

Detto questo, la redditività attuale non è particolarmente alta. Ad esempio, il tasso base del libretto ordinario è praticamente vicino allo 0,001 % lordo annuo, il che significa che, con queste condizioni, il guadagno è quasi nullo. Tuttavia, ci sono versioni “promo”, come i libretti Smart o Supersmart, che richiedono l’apporto di nuova liquidità e offrono tassi più interessanti.

E alla fine arrivare a un 2% lordo circa. Dobbiamo però non dimenticare che, anche in questi casi, dopo la tassazione del 26% e l’imposta di bollo se applicabile, il rendimento netto resta piuttosto contenuto.

Quando parliamo di libretti postali la semplicità è certamente un vantaggio. Non sono infatti previsti costi di apertura, gestione o chiusura. In più, la possibilità di versare e prelevare in tutti gli uffici postali rende l’utilizzo comodo per chi preferisce forme tradizionali di risparmio.

Di cosa abbiamo effettivamente bisogno?

Allo stesso tempo, però, se si guarda all’inflazione o alle alternative di investimento più attive, bisogna considerare che questi strumenti non generano rendimenti che possano effettivamente far “crescere” il versato in modo imponente. Ecco quindi che se vogliamo davvero investire non rappresenta una scelta lucrosa. Se invece vogliamo mettere da parte dei soldi in contesti “istituzionali” senza spese o perdite, possono rappresentare una soluzione adeguata.

Per chi dispone di una parte di risparmio che desidera mantenere al sicuro, magari pensando a una liquidità che non si vuole rischiare, il libretto postale può avere senso. Ma per chi ha aspettative di rendimento più sostanziose o un orizzonte di investimento più lungo, probabilmente servono strumenti differenti, magari con un po’ più di rischio o con vincoli di tempo maggiori.

Quali sono gli obiettivi che abbiamo in tal senso? I libretti postali possono essere una soluzione? Sono queste le domande che dobbiamo porci. Se vogliamo preservare i nostri soldi dalla volatilità del mercato va bene.

Se cerchiamo un guadagno solido no. Voi cosa state cercando?

 

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