Gm, probabile rendimento al 6,5% per i bond a lungo termine

C’è sempre una prima volta nella vita: devono averlo pensato anche i vertici di General Motors in questi giorni, visto che il colosso automobilistico di Detroit è pronto a emettere obbligazioni dal rendimento molto vicino al 6,5%, i primi Cds sul debito della società americana dall’annuncio della bancarotta. I Credit Default Swap su questi titoli, infatti, si trovano attualmente a un prezzo medio di 338 punti base, secondo quanto rilevato da Barclays Capital, un livello notevolmente superiore agli swap di Ford, attestatisi a 258 punti nel corso delle ultime contrattazioni di Wall Street. Cosa vuol dire tutto questo? In base a quanto affermato dagli analisti di Crimson Capital Trading, il debito di Gm dovrebbe essere in grado di pagare cinquanta punti base in più rispetto ai bond di Ford che vantano la stessa scadenza.


Entrando, poi, maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che il rendimento del 6,5% si riferisce agli strumenti finanziari a dieci anni, mentre i titoli emessi dalla compagnia di Dearborn beneficeranno di un ammontare pari a 1,25 miliardi di dollari, un rendimento fissato all’8,1% e la scadenza a gennaio del 2020. Entrambe le aziende, comunque, sono state valutate da Moody’s col rating Ba2 (sufficiente affidabilità, ma due gradini al di sotto del livello di investimento). Chris Liddell, ceo di General Motors, ha precisato che la strategia finanziaria sarà improntata a una quotazione di dimensioni ridotte; inoltre, ci saranno delle trattative piuttosto serrate per fissare il regolamento relativo alla vendita obbligazionaria.

Molti guardano all’emissione come un fattore di salute economica, anche perché bisogna ricordare che i Cds pagano all’acquirente il valore facciale, nell’ipotesi del mancato incontro tra domanda e offerta, ma sempre al di sotto del valore del debito relativo al default; inoltre, un punto base in questo caso rappresenta mille dollari annui su un contratto che deve proteggere ben dieci milioni di capitale.

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