Finmeccanica e Trenitalia insieme per l’Alta Velocità

Attraverso la società controllata AnsaldoBreda, il colosso aerospaziale Finmeccanica ha reso noto d’aver sottoscritto, insieme a Bombardier, il contratto con Trenitalia per la fornitura di ben 50 treni per l’Alta Velocità. Trattasi di una commessa avente un controvalore pari ad oltre 1,5 miliardi di euro, 1.540 milioni di euro per l’esattezza; il contratto è stato siglato dopo che il Tar del Lazio, in merito all’aggiudicazione della gara, ha respinto un ricorso presentato da una società francese concorrente ed operante nello stesso ramo. In particolare, secondo quanto recita una nota ufficiale emessa dal Gruppo Finmeccanica, in data 5 agosto scorso era stata proprio Trenitalia ad annunciare l’aggiudicazione della gara al consorzio che è formato dalla società canadese Bombardier e dalla controllata di Finmeccanica AnsaldoBreda.

Quest’ultima nella commessa ha una quota di competenza pari al 60%, corrispondente ad un controvalore pari all’incirca a 900 milioni di euro. Sia Bombardier, sia AnsaldoBreda, hanno espresso soddisfazione per la decisione del Tar del Lazio di respingere il ricorso in merito all’aggiudicazione della gara, ed hanno altresì colto l’occasione per ribadire le ragioni a sostegno della loro posizione, e per far presente di rimanere fiduciose in merito ad ulteriori ed eventuali fasi di sviluppo del procedimento.

Mauro Moretti, Amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato, nel corso della presentazione, a Roma Termini, dei treni “Frecciarosa”, ha dichiarato che sul contratto per i nuovi treni per l’Alta Velocità è andata come da attese, e che di conseguenza a seguito del ricorso respinto si è subito provveduto a siglare l’intesa con il Consorzio Ansaldo-Breda Bombardier.

L’AD delle FS, in accordo con una nota ufficiale emessa da Trenitalia, ha inoltre aggiunto che il Gruppo continuerà a valutare, per il periodo di stop alle procedure legato alla presentazione del ricorso, la richiesta dei danni. Il ricorso, lo ricordiamo, è stato presentato dalla società concorrente francese Alstom, ed è stato respinto dal Tar del Lazio con la motivazione che la sospensione dell’aggiudicazione della gara  “determinerebbe un grave pregiudizio al servizio ferroviario pubblico”.

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