Decreto rilancio è legge: cosa comporta

Il “decreto Rilancio” è stato approvato ieri e presentato nel corso di una conferenza stampa dedicata dal premier Giuseppe Conte: il Governo, attraverso di esso, stanzia fino a 55 miliardi di euro in deficit, nel tentativo di aiutare le diverse categorie di lavoratori a ripartire.

misure a favore di lavoratori imprese e famiglie

Un decreto importante, che approccia attraverso lo stanziamento di fondi specifici anche la necessità di combattere il caporalato nelle campagne nel settore agricolo e quella di sostenere il Sistema Sanitario Nazionale che nel corso di questi ultimi mesi ha fatto dei veri e propri miracoli senza avere il giusto supporto. Aiuti economici sono stati messi a punto sia nel settore agricolo per regolarizzare i lavoratori italiani e stranieri sia in quello sanitario per raddoppiare il numero delle terapie Intensive sul territorio.

La necessità di far ripartire l’Italia ha portato la compagine di governo a stanziare soldi anche per i cosiddetti “bonus vacanza” e “bonus ristrutturazione“: in questo modo, grazie al contributo statale, sarà possibile rimettere in movimento sia l’industria del turismo che quella edile favorendo l’andamento dei mercati relativi. Un’attesa non breve che ripagherà sul lungo termine data l’importante mole di denaro investito.

Sono  molti gli interventi programmati per rilanciare l’Italia in tutti i suoi settori, ma è al contempo evidente che ci si è concentrati in maniera particolare nel dare sostegno alle imprese e ai lavoratori, insieme alle famiglie più in difficoltà, al fine di non lasciare indietro nessuno.

Sostegno ai lavoratori autonomi e dipendenti

firmato decreto rilancio

In particolare il decreto Rilancio concentra la sua attenzione sui lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi a partita IVA: per i primi viene confermata la cassa integrazione, per i secondi il bonus erogato dall’INPS e dalle casse previdenziali.

Per ciò che riguarda i lavoratori dipendenti viene confermata la cassa integrazione ordinaria che viene allungata di ulteriori 9 settimane raggiungendo un totale di 18: le prime 14 possono essere fruibili dal 23 febbraio al 31 agosto 2020, mentre le 4 rimanenti saranno utilizzabili dal primo settembre a fine ottobre. Per ciò che concerne invece gli autonomi viene confermato il bonus di 600 euro anche per il mese di aprile mentre per il mese di maggio lo stesso salirà a mille euro per coloro che dimostreranno di aver avuto un calo del 33% nel secondo bimestre del 2020 rispetto a quello del 2019.

E’ statoi spostato inoltre al prossimo 16 settembre dalla precedente data del 20 maggio la ripresa dei versamenti delle ritenute, dell’Iva e dei contributi sospesi a marzo, aprile e maggio per le imprese che hanno subito cali di fatturato, rientrano tra le filiere più colpite o sono nelle province dichiarate zona rossa all’inizio della pandemia.

 

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