Da Basilea sono giunte delle informazioni molto interessanti per quel che riguarda le scelte che gli investitori finanziari devono effettuare: la città svizzera rappresenta infatti la sede sociale della Banca dei Regolamenti Internazionali (Bri), l’organizzazione internazionale che ha voluto analizzare nel dettaglio le principali performance dei mercati. Che cosa è emerso in questo senso? I dati più significativi giungono sicuramente dal segmento relativo agli investimenti in valute, i quali sono aumentati di ben venti punti percentuali nel corso degli ultimi tre anni; in tale caso, inoltre, bisogna sottolineare come le transazioni complessive siano state pari a 4.000 miliardi di euro da otto mesi a questa parte.
Obbligazioni
Dai bond giapponesi segnali preoccupanti sulla deflazione
Otto anni sono indubbiamente un arco di tempo piuttosto lungo, eppure i giapponesi dovranno guardare al 2018 con trepidazione: si tratta infatti delle nuove prospettive per quel che concerne la fine dell’attuale deflazione, dopo che le previsioni di Bank of Japan, l’istituto di credito centrale della nazione nipponica, e le spese pari a 35 trilioni di yen hanno provocato degli scossoni importanti nel mercato obbligazionario, dove gli investitori si attendono appunto altri otto anni di prezzi in discesa. Sono soprattutto le obbligazioni che sono state progettate per proteggere questi soggetti dall’inflazione che hanno mostrato i segnali più importanti; in particolare, è emerso come i prezzi in questione siano destinati a un ribasso pari allo 0,6% nei prossimi cinque anni, mentre il ritmo scende allo 0,4% annuo se si guarda al 2018.
India: obbligazioni congelate dalle vicende americane ed europee
La frenata è stata brusca e improvvisa, ma comunque motivata: l’India si è vista costretta a rallentare in maniera considerevole le vendite di obbligazioni, alla luce del recente taglio fiscale operato dal presidente americano Barack Obama e della crisi del debito sovrano in Europa. In effetti, sono stati proprio questi due fattori a guidare i costi relativi all’indebitamento nazionale ai loro livelli massimi da quattro mesi a questa parte. In particolare, le piazze finanziarie sono state caratterizzate dal rinvio della vendita di ben 500 milioni di dollari in bond da parte di Rural Electrification Corp., la compagnia statale specializzate in prestiti per progetti infrastrutturali; il motivo addotto è quello delle avverse condizioni di mercato, una giustificazione utilizzata anche da Union Bank of India per quel che concerne il suo debito in franchi svizzeri.
Dubai: rally dei bond islamici grazie ai progetti per Qatar 2022
È un vero e proprio boom quello di cui sono stati protagonisti i bond islamici di Dubai nel corso di questa settimana: i Sukuk del Golfo Persico (i certificati di investimento che sono conformi alla legge della Sharia) hanno infatti arginato le perdite accumulate negli ultimi dieci mesi, visto che Standard & Poor’s ha provveduto a rivedere l’outlook di DP World, alla luce dell’ultima trionfale candidatura del Qatar in qualità di paese organizzatore della coppa del mondo di calcio nel 2022. I rendimenti medi di tali prodotti hanno comunque ceduto lo 0,13% ieri, ma le altre stime sono piuttosto incoraggianti: i bond di DP World renderanno il 6,25% in relazione alla scadenza di luglio 2017, mentre si è anche assistito a una interessante crescita da parte dei Sukuk venduti dal governo indonesiano e da quello malese.
Novelis, via alla seconda parte dell’offerta di bond a 7 e 10 anni
Novelis Inc. è uno dei nomi di punta per quel che riguarda la produzione e la commercializzazione dell’alluminio: ma la compagnia canadese, la quale beneficia da almeno tre anni dell’acquisizione posta in essere dall’indiana Hindalco, sta facendo parlare di sé nei mercati obbligazionari per gli alti rendimenti conseguiti negli ultimi tempi, anche perché venerdì dovrebbe essere la giornata decisiva per la seconda parte dell’offerta di bond. Si fanno già dei nomi per la gestione di tale operazione, visto che si parla con una certa insistenza di Citigroup, Bank of America, Royal Bank of Scotland e Ubs. Che cosa avverrà di preciso? I titoli senior verranno offerti per l’appunto in due blocchi distinti, i quali consistono in una tranche con scadenza a sette anni (la quale non potrà essere riscattata prima di tre anni) e di una a dieci anni, non riscattabile per i primi cinque.
Allied Irish Bank, gli obbligazionisti sono pronti a citare l’Irlanda
Allied Irish Bank, un nome, ma non una garanzia: lo sanno bene ormai gli obbligazionisti che hanno sottoscritto titoli della banca commerciale irlandese, i quali stanno approntando una citazione giudiziale contro la stessa Repubblica per le perdite che saranno costretti ad assumersi a breve, un altro segnale evidente della controversa situazione economica in cui versa il paese europeo. Gli investitori coinvolti in tale affaire, tra cui vi sono anche alcuni fondi assicurativi e pensionistici tra i più grandi al mondo, stanno concludendo in questi giorni le trattative che porteranno con grande probabilità al coinvolgimento di Dublino presso la Corte di Giustizia, anche perché sono all’orizzonte nuovi tagli indiscriminati da parte di Aib per quel che riguarda il valore dei prodotti subordinati al debito.
Pepsi-Wbd, ottimo rally obbligazionario per la società russa
L’ultima acquisizione posta in essere da PepsiCo Inc., la conglomerata statunitense attiva nella produzione e commercializzazione di bevande, sta agevolando senza dubbio uno dei maggiori rally obbligazionari; in effetti, la società scelta dalla compagnia americana è OAO Wimm-Bill-Dann, produttrice di succhi di frutta, la quale sta beneficiando delle performance più alte degli ultimi cinque mesi, la conseguenza naturale dell’atteggiamento degli investitori, i quali stanno speculando sul fatto che l’accordo possa innalzare i rating del credito. I rendimenti della società russa, in particolare i titoli che giungeranno a scadenza nel 2013, sono calati di 54 punti base (-0,54%), assestandosi al 7,6%, uno dei declini più consistenti da quando i bond sono stati venduti lo scorso mese di luglio.
Bank of England: nel 2011 un piano più ampio per i bond
Bank of England, istituto di credito centrale del Regno Unito, sta predisponendo una lettera piena di buoni propositi e iniziative per il nuovo anno finanziario che verrà: l’obiettivo principale da raggiungere entro il primo semestre del 2011 è quello di approntare un innovativo piano di acquisto degli assets, una necessità che è divenuta ancora più urgente alla luce dei forti rischi collegati alla crescita economica, così come è stato confermato dalla Camera di Commercio britannica (la British Chamber of Commerce). Che cosa succederà dunque in tal caso? Il Monetary Policy Committee, vale a dire l’organo della banca che si occupa appunto di politica monetaria, provvederà ad aumentare il proprio programma obbligazionario dagli attuali cinquanta miliardi di sterline fino a 250 miliardi circa, un incremento davvero esponenziale.
Buona crescita di Japan Tobacco grazie alla vendita di bond
Le principali marche di sigarette nipponiche, tra cui non si possono non citare Mild Seven e Winston, fanno capo a un unico nome, quello di Japan Tobacco: la multinazionale di Tokyo è stata la protagonista finanziaria di questi ultimi giorni, soprattutto alla luce dell’ultimo annuncio agli investitori, i quali sono stati informati dell’imminente quotazione di titoli a cinque anni e in grado di rendere cinque punti base in più rispetto al debito governativo. La compagnia pubblica giapponese è riuscita a conseguire ben 80 miliardi di yen dai propri bond, ma il dato sorprende di più se si pensa che il relativo rendimento è stato nettamente inferiore a quello utilizzato per il pagamento ante imposte.
AIG, dopo due anni si torna a parlare di titoli obbligazionari
L’ultima immagine che avevamo di Aig (American International Group) era quella di una società che si apprestava a colare a picco agli albori della crisi economica, dopo aver perso oltre il 40% del proprio valore borsistico; a due anni di distanza, e soprattutto dopo un sostanzioso piano di aiuti elargito dalla Federal Reserve, la società assicurativa di Pine Street vuole annunciare il proprio ritorno in gran stile, un annuncio che passa direttamente dal piano di vendita di titoli obbligazionari, uno strumento finanziario che non veniva messo a disposizione appunto dal 2008. Ci sono già delle indiscrezioni in questo senso: i bond di Aig dovrebbero beneficiare di due specifiche scadenze, vale a dire gennaio 2014 e dicembre 2020, anche se certezze assolute ancora non esistono.
Obbligazioni israeliane, l’inflazione espande il rendimento
C’è un dato significativo che emerge con maggiore chiarezza dall’universo finanziario di Israele: i rendimenti extra che gli investitori hanno domandato per detenere bond a dieci anni dello stato mediorientale, infatti, sono stati superiori ai titoli con scadenza nel 2012, a conferma di un rally positivo che dura ormai da settembre. Volendo essere più precisi, queste performance rappresentano la conseguenza più evidente del comportamento di Bank of Israel, l’istituto di credito centrale del paese, il quale potrebbe non essere in grado di porre un freno alle continue accelerazioni del tasso di inflazione.
Cina, vendita in blocco dei Dim Sum Bond
Gli investitori finanziari si stanno abituando a nomi sempre più bizzarri per quel che riguarda i titoli obbligazionari: si va dai Kangaroo Bond, fino ai Formosa Bond, senza dimenticare i Matrioshka Bond. Le sperimentazioni che avvengono da diverso tempo ad Hong Kong hanno invece messo a disposizione un nuovo modo per scommettere sugli apprezzamenti dello yuan cinese, i cosiddetti Dim Sum Bond. La scelta del nome (i dim sum sono dei bocconcini tipici della cucina dell’ex Impero Celeste) vuole forse sottintendere la loro appetibilità, ma più propriamente si tratta di strumenti quotati in yuan presso l’Hong Kong Stock Exchange, oltre che una piccola porzione del debito valutario di Pechino.
Lemanik si focalizza sul fondo corporate bond high yield
La settimana che si conclude oggi si è aperta in maniera piuttosto proficua e interessante per Lemanik Asset Management: in effetti, la società di diritto lussemburghese, parte integrante dell’omonimo gruppo finanziario, nonché ideatrice di soluzioni per gli investitori istituzionali e privati, ha presentato a Milano il nuovo segmento che andrà a specializzarsi sulle obbligazioni corporate di un’altra sicav del Granducato, vale a dire Arcipelagos. Il lancio in questione ha riguardato un prodotto specifico, Arcipelagos Sicav Value Corporate Bond, il quale beneficerà, in particolare, della consulenza di una società di intermediazione mobiliare milanese, Class Capital.
Deutsche Bank: Samurai Bond in vendita a causa della volatilità
Una delle citazioni del codice d’onore dei samurai indica espressamente come unico nemico di questa tradizionale figura militare giapponese l’imprudenza: ebbene, anche Deutsche Bank, maggior prestatore di tutta la Germania, dovrebbe tenersi lontano dalle azioni imprudenti, visto che l’ultima operazione finanziaria di rilievo ha riguardato proprio dei titoli nipponici. Il gruppo bancario di Francoforte ha infatti ottenuto ben ottanta miliardi di yen dai cosiddetti “Samurai Bond”, dopo che il governo della Polonia ha provveduto a posticipare la vendita programmata per la giornata di ieri a causa della volatilità dei mercati. Quando si parla di Samurai Bond, il riferimento va immediatamente alle obbligazioni denominate in yen, quotate a Tokyo da una compagnia non giapponese, ma soggette comunque alle leggi della nazione asiatica.