Bank of England: nel 2011 un piano più ampio per i bond

Bank of England, istituto di credito centrale del Regno Unito, sta predisponendo una lettera piena di buoni propositi e iniziative per il nuovo anno finanziario che verrà: l’obiettivo principale da raggiungere entro il primo semestre del 2011 è quello di approntare un innovativo piano di acquisto degli assets, una necessità che è divenuta ancora più urgente alla luce dei forti rischi collegati alla crescita economica, così come è stato confermato dalla Camera di Commercio britannica (la British Chamber of Commerce). Che cosa succederà dunque in tal caso? Il Monetary Policy Committee, vale a dire l’organo della banca che si occupa appunto di politica monetaria, provvederà ad aumentare il proprio programma obbligazionario dagli attuali cinquanta miliardi di sterline fino a 250 miliardi circa, un incremento davvero esponenziale.


Sono i dati economici a rendere necessario il cambiamento di rotta, visto che il sistema in questione dovrebbe crescere di 1,8 punti percentuali nel corso di quest’anno, proseguendo l’ottima performance anche nei mesi successivi, con un +1,9% nel 2011 e un +2,1% nel 2012, percentuali che sono state stimate da alcuni gruppi di interesse. David Kern, economista presso la stessa British Chamber of Commerce, ha fatto sapere che il comitato potrebbe anche essere riluttante a un’operazione di questo tipo, il classico esempio di quantitative easing, dato che bisogna prestare moltissima attenzione all’andamento dell’inflazione; Kern ha poi spiegato che in questo preciso momento storico esiste una forte attrazione nei confronti degli incrementi obbligazionari, quasi come se la politica fiscale fosse stata ridimensionata.

Intanto, i policy makers britannici hanno ipotizzato ben tre modalità diverse per contrastare efficacemente i fenomeni inflativi, ampliando al contempo i tassi di interesse o aggiungendo nuovi pacchetti di stimoli per potenziare l’espansione economica. Giusto una settimana fa, tra l’altro, l’osservatorio fiscale del governo di Londra si è visto costretto a tagliare le proprie previsioni di crescita per tutto il 2011 e probabilmente anche per il 2012.

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